Gila Almagor

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Gila Almagor nel 2011

Gila Almagor (in ebraico: גילה אלמגור) nata Gila Alexandrovich (Petah Tiqwa, 22 luglio 1939) è un'attrice e scrittrice israeliana, considerata una delle maggiori interpreti del cinema e del teatro israeliano.[1].

Nel 1998 è stata eletta al consiglio comunale di Tel Aviv, dove detiene il portafoglio per le arti e le attività culturali.[2]

Nel 2002 ha contribuito alla nascita del Festival Internazionale del Cinema di Tel Aviv ed è una delle fondatrici della IUPA (Israeli Union of the Performing Artists) e di AMI (Artists and Musicians for Israel), di cui è stata per dieci anni portavoce e vicepresidente.[2][3]

È sposata dal 1963 con il produttore e regista teatrale Yaakov Agmon, direttore artistico del Teatro Habimah di Tel Aviv,[1] dal quale ha avuto due figli (più una terza adottata).[4]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Con Natan Cogan in I sette dannati (1960)

Gila Almagor è nata il 22 luglio 1939 nella città palestinese di Petah Tiqwa, oggi nel Distretto Centrale di Israele. Il padre Max Alexandrowitz, poliziotto di origine tedesca, è rimasto ucciso da un cecchino arabo pochi mesi prima della sua nascita e Gila è cresciuta con la madre, della quale si è presa cura quando ha cominciato a manifestare disturbi mentali.[2]

Nel 1954 la madre è stata internata in un istituto psichiatrico e Gila ha trascorso due anni nel villaggio-scuola di Hadassim, nella città di Even Yehuda, insieme ai figli di immigrati e sopravvissuti all'Olocausto. All'età di 15 anni ha lasciato il villaggio per andare a Tel Aviv e realizzare il sogno di diventare un'attrice.[2] Dopo gli studi alla scuola d'arte drammatica del Teatro Habimah, nel 1956 ha esordito in La famiglia Antrobus di Thornton Wilder e due anni dopo è passata al Teatro Cameri, uno dei più importanti teatri israeliani.[2][3]

Nel 1960 ha fatto il suo debutto sul grande schermo con un ruolo nel film I sette dannati di Raphael Nussbaum e tre anni dopo ha interpretato la parte di Margo in El Dorado di Menahem Golan, con il quale ha continuato spesso a recitare negli anni successivi.[5] Nel 1964 si è trasferta a New York per continuare gli studi di recitazione e dopo due anni, al suo ritorno in Israele ha continuato a lavorare come attrice freelance.[3]

The House on Chelouche Street (1973)

A partire dagli anni sessanta ha continuato ad alternare l'attività teatrale a quella cinematografica, spesso accettando l'errata immagine di ebrea di origine marocchina così come emergeva dai ruoli interpretati.[2] In realtà Gila Almagor aveva sempre tenuto nascosto il suo vero background familiare e solo nel 1985 ha tentato di affrontare il proprio passato, pubblicando il romanzo autobiografico Hakayitz shel Aviya, in cui raccontava la storia del rapporto con la madre sopravvissuta ai campi di sterminio.

Diventato un bestseller, nonché parte del curriculum scolastico in Israele, il romanzo ha dato origine ad un adattamento teatrale e ad un film diretto nel 1988 da Eli Cohen, diventato una sorta di "terapia di gruppo" per un'intera generazione di sopravvissuti all'Olocausto che non erano mai stati in grado di discutere apertamente la derisione subìta durante i primi anni dello stato di Israele.[2] In seguito la stampa ha rivelato che, in realtà, la madre di Gila non era mai stata in un campo di sterminio ma era giunta in Palestina prima della guerra, lasciando dietro di sé i suoi parenti che avevano poi trovato la morte nei campi nazisti. Per raccontare la verità, nel 1992 Gila ha perciò scritto un secondo libro autobiografico, Etz Ha-Domim Tafus, e nel 1995 ha prodotto il film omonimo diretto anch'esso da Eli Cohen, nel quale ha interpretato proprio il ruolo della madre.[2]

Alla sinistra del presidente israeliano Reuven Rivlin nel 2017, in un incontro della Gila Almagor Wishes Foundation.

Dalla fine degli anni novanta è comparsa anche in alcune serie televisive tra cui BeTipul, che ha dato origine a vari adattamenti tra cui l'italiano In Treatment, nel quale ha interpretato il ruolo di Gila Abulafia.

Nel 2005 ha interpretato la madre di Avner Kaufmann, il personaggio interpretato da Eric Bana nel film Munich di Steven Spielberg, mentre nel 2007 ha partecipato a The Debt di Assaf Bernstein, in cui ha vestito il ruolo di un ex agente del Mossad che negli anni sessanta partecipa alla cattura di un ex medico nazista.

Gila Almagor ha fatto parte della giuria del Festival cinematografico internazionale di Mosca nel 1993 e di quella del Festival internazionale del cinema di Berlino nel 1996.[6][7]

Beneficenza e impegno civile[modifica | modifica wikitesto]

Oltre che fondatrice della Gila Almagor Wishes Foundation, organizzazione no-profit per il benessere dei bambini con malattie terminali,[2] l'attrice è presidente del ramo di Tel Aviv della Israeli Cancer Association e di ASSITEJ Israeli, sezione israeliana dell'Associazione Internazionale per il teatro per bambini e giovani.[3]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Film Tv[modifica | modifica wikitesto]

Serie Tv[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

  • Hakayitz shel Aviya - Am Oved, 1985
  • Etz Ha-Domim Tafus - Am Oved, 1992
  • Alex Lerner, Daphna Ve-Ani - Am Oved, 2002
  • Erga, Yalda Min Ha-Chalomot - Am Oved, 2003

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Con il Kinor David vinto nel 1964.

Gila Almagor si è aggiudicata per 10 volte il Kinor David, premio assegnato ogni anno dal quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth che nel 1990, insieme all'Israel Film Institute, l'ha nominata "Attrice del decennio".[2]

Il primo riconoscimento risale al 1989, quando si è aggiudicata l'Orso d'argento per il miglior contributo artistico al Festival di Berlino per l'interpretazione in Hakayitz shel Aviya, ex aequo con Kaipo Cohen.[8]

In seguito ha ottenuto due nomination agli Israeli Academy Awards come miglior attrice, nel 1998 per Dangerous Acts e nel 2006 per Tied Hands. Sempre nel 2006 si è aggiudicata lo Special Prize al Jerusalem Film Festival per Tied Hands e Shalosh Ima'ot.[8]

Tra i premi onorari ricevuti per la sua attività artistica e il lungo contributo al cinema israeliano ci sono quelli al Jerusalem Film Festival nel 1996, agli Israeli Academy Awards nel 1997, al Festival Internazionale del Cinema di Haifa nel 1999, il Premio Israele nel 2004 e quello del 2007 al Libertas Film Festival di Ragusa.[2][3][9]

Gila Almagor è stata insignita nel luglio del 1996 del President's Merit Award for Volunteers, un riconoscimento per il suo lungo impegno nel volontariato.[10] Nel 2005 ha ricevuto la carica di ambasciatrice "Hans Christian Andersen" e nel 2009, sia l'Università Ben Gurion del Negev sia quella di Tel Aviv le hanno conferito un dottorato onorario come riconoscimento del suo contributo alla cultura israeliana.[9]

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Nelle versioni in italiano dei suoi film, Gila Almagor è stata doppiata da:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Gila Almagor, su israelispeakers.co.il, www.israelispeakers.co.il. URL consultato il 16 maggio 2017 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2013).
  2. ^ a b c d e f g h i j k Gila Almagor by Amy Kronish, su jwa.org, www.jwa.org. URL consultato il 16 maggio 2017.
  3. ^ a b c d e Gila Almagor (1940- ), su jafi.org.il, web.archive.org. URL consultato il 16 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2003).
  4. ^ Gila Almagor - Spouse, su imdb.com, www.imdb.com. URL consultato il 16 maggio 2017.
  5. ^ Gila Almagor - Actress, su imdb.com, www.imdb.com. URL consultato il 16 maggio 2017.
  6. ^ Moscow International Film Festival - 1993, su 39.moscowfilmfestival.ru, www.moscowfilmfestival.ru. URL consultato il 16 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2017).
  7. ^ Juries 1996 - International Jury, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 maggio 2017.
  8. ^ a b Gila Almagor - Awards, su imdb.com, www.imdb.com. URL consultato il 16 maggio 2017.
  9. ^ a b Gila Almagor, su ithl.org.il, www.ithl.org.il. URL consultato il 16 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2011).
  10. ^ Gila Almagor (1939 - ), su jewishvirtuallibrary.org, www.jewishvirtuallibrary.org. URL consultato il 16 maggio 2017.

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Controllo di autoritàVIAF (EN7666149108421268780004 · ISNI (EN0000 0000 7825 0940 · LCCN (ENn91026225 · GND (DE12155547X · BNE (ESXX1343554 (data) · BNF (FRcb12158111h (data) · J9U (ENHE987007310842405171