Gianfranco Occhipinti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Gianfranco Occhipinti

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato1992 –
1994
LegislaturaXI
Gruppo
parlamentare
PSDI
CollegioPalermo-Caltanissetta
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Socialista Democratico Italiano
Titolo di studioLaurea in scienze economiche e commerciali
Professionelibero professionista

Gianfranco Occhipinti (Gela, 15 gennaio 1948Palermo, 3 settembre 2011) è stato un politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio del senatore socialdemocratico Nino Occhipinti, è anch'egli impegnato in politica con il PSDI.

Negli anni Ottanta viene eletto per due mandati al Consiglio provinciale di Palermo; nel 1982 riveste anche la carica di assessore provinciale al territorio e ambiente. Viene eletto alla Camera dei deputati nel 1992.

Procedimenti giudiziari[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 1992 e il 1993, il Procuratore capo di Caltanissetta Giovanni Tinebra chiese alla Camera dei deputati per quattro volte[1] l'autorizzazione a procedere nei confronti di Occhipinti, colpito da un'ordinanza di custodia cautelare emessa nel novembre 1992 nell'ambito della maxi-operazione "Leopardo" scaturita dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Leonardo Messina, il quale accusava il deputato di aver ricevuto i voti di Cosa Nostra e di aver perciò contribuito a truccare la gara d'appalto per la costruzione dell'Istituto tecnico per geometri di Caltanissetta[2][3][4]. A queste accuse si aggiunsero quelle di un altro degli arrestati, l'imprenditore edile nisseno Francesco Cosentino, che confessò di aver pagato una tangente di 20 milioni di lire a Occhipinti per ottenere l'appalto per la costruzione del PalaCarelli di Caltanissetta[1].

Venne condannato in primo grado e in appello a quattro anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa mentre il reato di corruzione andò prescritto, sentenza confermata dalla Cassazione nel 2004[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b ACCUSATO DI MAFIA ONOREVOLE IN CARCERE - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 5 marzo 2022.
  2. ^ Domanda di autorizzazione a procedere in giudizio nei confronti del deputato Occhipinti [collegamento interrotto], su legislature.camera.it, 28 dicembre 1992.
  3. ^ Domanda di autorizzazione a procedere e di autorizzazione all'arresto nei confronti del deputato Occhipinti (PDF), su legislature.camera.it, 17 febbraio 1993.
  4. ^ DIECI ANNI DI MALAFFARE TRA VOTI E APPALTI COMPRATI - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 5 marzo 2022.
  5. ^ Ferruccio Pinotti e Luca Tescaroli, Colletti sporchi, Bur, 1º febbraio 2013, ISBN 978-88-586-3746-3. URL consultato il 5 marzo 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]