Gherardo di Villamagna

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Beato Gherardo di Villamagna
Il beato Gherardo in una tavola di Bicci di Lorenzo del XIV secolo
 

Terziario francescano

 
NascitaVillamagna, 1174 circa
Morte1245 circa
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione18 maggio 1833
Santuario principaleOratorio del Beato Gherardo
Ricorrenza13 o 25 maggio

Gherardo di Villamagna (Villamagna, 1174 circa – 1245 circa[1]) è stato un religioso italiano del terz'ordine francescano, venerato come beato dalla Chiesa cattolica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Scene della vita di San Gherardo da Villamagna (Pieve dei Santi Leonardo e Cristoforo a Monticchiello)

Gherardo nacque a Villamagna (frazione del comune di Bagno a Ripoli); figlio di contadini, rimase orfano a 12 anni. Nel 1195 partecipò alla liberazione della città di Gerusalemme come scudiero di un cavaliere dell'Ordine di San Giovanni e fu fatto prigioniero dai Turchi.

Dopo la sua liberazione visitò i Luoghi Santi e poi tornò a Firenze, dove si ritirò a Villamagna.

In seguito si imbarcò per la Siria e fu assalito dai pirati; tornò in Palestina per dedicarsi alla preghiera e all'assistenza degli ammalati. Rimase in questa terra per un periodo di sette anni, durante i quali si guadagnò la venerazione popolare poi tornò in Italia, dove conobbe Francesco d'Assisi che lo accolse come Terziario. Non è certa la sua presenza nel territorio di Cremona ma viene documentata la sua vicinanza al beato Alberto di Villa d'Ogna che visse i suoi anni nell'ordine terziario di San Domenico.[2]

Nella località l'Incontro presso Bagno a Ripoli (vicino a Firenze) il Beato costruì un altro oratorio dedicato alla Madonna. Questo oratorio divenne poi chiesa, alla quale, nel 1700, fu annesso il convento fondato da san Leonardo da Porto Maurizio, andando a costituire la chiesa e convento di San Francesco all'Incontro.

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Il culto, iniziato subito dopo la sua morte, fu confermato da papa Gregorio XVI il 18 maggio 1833, dopo aver proseguito ininterrotto per cinque secoli[3].

La chiesa di Villamagna è intitolata a lui e ne conserva le reliquie.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le fonti disponibili attestano diverse date di morte: il 1242 o 1245 o 1254 o 1276. Corsi, p. 47.
  2. ^ Ferrante Aporti, Memorie di storia ecclesiastica cremonese. Parte 2.a. Dall'anno 1335 al 1590 dell'Era volgare, Cremona, Presso i Tipografi Fratelli Manini, 1837, p. 266. URL consultato il 10 gennaio 2020.
  3. ^ Giacomo Bosio, Dell'storia Della Sacra Religione Et Ill.ma Militia Di S. Gio. Gierosol.no. Parte Prima Di Nuovo Ristampata E Dal Medesimo Autore Ampliata Et Illustrata, vol. 1, In Roma, Appresso Guglielmo Facciotto, 1602, pp. 616 D-619 C. URL consultato il 25 maggio 2020. Ottaviano Monzecchi, Vita del B. Gherardo da Villamagna, frate servente de' cav. di Malta, e religioso del Terz'Ord. di S. Francesco, Firenze, Da Giuseppe Manni, 1709. URL consultato il 25 maggio 2020. Giuseppe Maria Brocchi, Vita di S. Gherardo da Villamagna, Lucca, Per Giuseppe Salani, e Vincenzo Giuntini, 1750. URL consultato il 25 maggio 2020. Compendio della vita di san Gherardo da Villamagna presso Firenze recentemente ammesso al pubblico solenne culto dei santi dal regn. sommo p. Gregorio XVI, Firenze, Leop. Allegrini e Gio. Mazzoni, 1834.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dinora Corsi, Gherardo da Villamagna. Storia di una leggenda, in La terra benedetta. Religiosità e tradizioni nell'antico territorio di Ripoli, Firenze, Salimbeni, 1984, pp. 47-86. Catalogo della Mostra tenuta a Bagno a Ripoli e Firenze nel 1984.
  • Piero Bargellini, Mille Santi del giorno, Firenze, Vallecchi Editore, 1997, ISBN 88-8252-018-8.

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