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Gesneriinae

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Gesneriinae
Gesneria venticosa
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi I
OrdineLamiales
FamigliaGesneriaceae
SottofamigliaGesnerioideae
TribùGesnerieae
SottotribùGesneriinae
Oerst., 1858
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Generi

Gesneriinae Oerst., 1858 è una sottotribù di piante angiosperme appartenenti alla famiglia Gesneriaceae (sottofamiglia Gesnerioideae, tribù Gesnerieae).[1]

Il nome della sottotribù deriva dal nome del suo genere più importante (Gesneria L., 1753), il cui nome a sua volta è stato dato da Charles Plumier (Marsiglia, 20 aprile 1646 – Cadice, 20 novembre 1704), botanico francese appartenente all'ordine dei frati minimi, in ricordo di Conrad Gessner (Zurigo, 26 marzo 1516 – Zurigo, 13 dicembre 1565), naturalista, teologo e bibliografo svizzero, famoso soprattutto per essere stato il primo botanico che abbia formulato il concetto basale di "genere" per la tassonomia botanica.[2]

Le specie di questa sottotribù hanno un portamento erbaceo, arbustivo, o raramente arboreo (piccoli alberi fino a 10 metri) con piantine a cotiledoni uguali. Queste specie non hanno organi sotterranei di riserva.[3][2][4][5]

Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alternato, raramente in modo opposto, spesso la loro consistenza è coriacea. Le cellule dell'epidermide abassiale hanno pareti laterali diritte o sinuose e stomi raccolti a gruppi o dispersi irregolarmente. I piccioli sono vascolarizzati con forme ad anello o quasi.

Infiorescenze

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Le infiorescenze sono cimose con fiori (pochi o molti) peduncolati ed eventualmente sottesi da bratteole.

I fiori sono ermafroditi, zigomorfi e tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e più o meno pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi).

* K (5), [C (2 + 3), A (2 + 2 + 1)], G (2), supero/infero, capsula/bacca.[5]
  • L'androceo è formato da 4 stami didinami e adnati alla base della corolla (sotto il labbro superiore). Le antere sono coerenti o libere. Il nettario ha delle forme ad anello, talvolta è distintamente lobato. In genere gli stami sono inclusi nella corolla (non sporgenti).

I frutti sono delle capsule secche con deiscenza loculicida, oppure loculicida più setticida. I semi sono numerosi.

Le specie di questo raggruppamento si riproducono per limpollinazione tramite insetti (impollinazione entomogama).

La dispersione dei semi avviene inizialmente a causa del vento (dispersione anemocora); una volta caduti a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (mirmecoria).

Distribuzione e habitat

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Le specie di questa sottotribù sono distribuite quasi del tutto nell'areale caraibico con habitat tropicali o subtropicali.

La famiglia Gesneriaceae comprende 152 generi con circa 3500 specie, distribuite soprattutto nell'area tropicale e subtropicale tra il Vecchio e Nuovo Mondo[6] La famiglia è suddivisa in tre sottofamiglie. La sottotribù Gesneriinae appartiene alla sottofamiglia Gesnerioideae, tribù Gesnerieae.[3]

La sottotribù, così come è descritta attualmente, è formata da 4 generi e oltre 80 specie:[4]

Genere Nr. specie Distribuzione Caratteri principali
Bellonia
L., 1753
Due specie Cuba e Hispaniola
Gesneria
L., 1753
Circa 60 specie Caraibi Il portamento è erbaceo, arbustivo o arboreo; le foglie sono disposte in modo alternato (raramente sono opposte), spesso sono raccolte alla fine dei rami, la consistenza varia da membranosa a coriacea; le infiorescenze sono cimose con pochi fiori o ridotte ad un solo fiore; i sepali del calice sono debolmente connati alla base; la forma della corolla, tubolare, rigonfia o campanulata-imbutiforme, è colorara di bianco, rosso-verde, arancio, giallo o marrone, con apice regolare o bilabiato e lobi patenti o riflessi; i filamenti sono inseriti alla base della corolla; le antere sono coerenti a 2 a 2; il nettario è a forma di anello o di lobi; l'ovario è infero; lo stigma è clavato, o capitato o bilabiato; le capsule sono secche e deiscenti per 2 o 4 valve.
Pheidonocarpa
L.E. Skog, 1976
Una specie:
Pheidonocarpa corymbosa L.E. Skog
Cuba e Giamaica Il portamento è quello di specie perenni suffruticose con cauli legnosi eretti o decombenti; le foglie sono disposte in modo opposto con brevi piccioli, lamine rigide e scabre; le infiorescenze sono formate da molti fiori in strutture a dicasio e con peduncoli più lunghi delle foglie; i sepali del calice sono corti e connati; la corolla è zigomorfa, pelosa con un tubo rigonfio e apice bilabiato; gli stami sono 4 adanati alla base della corolla; le antere sono coerenti o libere e sporgenti; l'ovario è semi-infero; il nettario è anulare con 5 lobi; i frutti sono delle capsule secche con apici rostrati e ricurvi, superficie pelosa e bivalvati.
Rhytidophyllum
Mart., 1829
Circa 20 specie Caraibi Il portamento è arbustivo o arboreo; le foglie sono disposte in modo alternato per lo più in ciuffi alla fine dei rami, sono picciolate o subsessili, talvolta con stipole di tipo auricolato poste alle loro basi, le lamine sono lanceolate; le infiorescenze sono cimose, ascellari con pochi o molti fiori lungamente peduncolati; i fiori con corti tubi campanulati e obliqui, sono colorati da giallo a verdastro o brunastro (raramente rosso), la bocca è ampia con labbra patenti; gli stami sono inseriti 6 mm sopra la base della corolla; l'ovario è infero; i frutti sono delle capsule secche con forme da globose a ovoidi, e sono deiscenti per 2 valve.

Chiave per i generi della tribù

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Per meglio comprendere ed individuare i vari generi della tribù l'elenco seguente utilizza il sistema delle chiavi analitiche dicotomiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue un genere dall'altro).[4]

  • Gruppo 1A: le foglie sono disposte in modo opposto; la base del picciolo è unito al caule; le capsule hanno un rostro curvo e lungo come il tubo del fiore;
  • Gruppo 1B: le foglie sono disposte in modo alterno (raramente sono opposte); le capsule non sono rostrate;
  • Gruppo 2A: le foglie sono glabre, scabre o pelose, lisce, raramente sono ricoperte di vesciche e bolle; i filamenti sono inseriti alla base del tubo della corolla; le capsule hanno delle coste, oppure delle verruche oppure sono glabre, ma mai villose;
  • Gruppo 2B: le foglie sono areolate, tomentoso-irsute, se sono glabrescenti allora la corolla è tubolare e rossa; i filamenti sono inseriti ad una certa distanza dalla base della corolla; le capsule sono prive di coste e normalmente sono villose;

I dati molecolari suggeriscono che questa sottotribù è "gruppo fratello" della sottotribù Gloxiniinae[4] e fortemente monofiletica, mentre le relazioni interne tra i generi non sono ancora chiarite del tutto. La sottotribù per il momento risulta divisa in tre gruppi (o cladi moderatamente sostenuti):[7]

  • clade 1: corrisponde alla sezione Physcopyllon L.E. Skog (genere Gesneria) le cui specie si distinguono per il portamento quasi acaule, con infiorescenze più corte delle foglie e corolle di solito rosse o rossastre;
  • clade 2: corrisponde alle sezioni Pentarhaphia (Lindl.) Fritsch e Dittanthera (G. Don) L.E. Skog (entrambe appartenenti al genere Gesneria) con specie erette, arbustive e resinose;
  • clade 3: quest'ultimo gruppo è più problematico dal punto di vista morfologico in quanto comprende la specie Gesneria citrina, pianta pendente con piccole foglie e fiori con corolle tubolari gialle, e le specie del genere Rhytidophyllum tipicamente arbustive con grandi foglie, a volte ricoperte di vesciche e bolle, e fiori con corolle campanulate.

Alcune specie

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  1. ^ (EN) Weber A., Clark J.L. & Möller M., A new formal classification of Gesneriaceae (PDF), in Selbyana, 31(2), 2013, pp. 68–94.
  2. ^ a b Motta 1960, Vol. 2 - pag. 312.
  3. ^ a b (EN) Gesneriinae, su Angiosperm Phylogeny Website. URL consultato il 07/05/2025.
  4. ^ a b c d Kadereit 2004, pag. 119.
  5. ^ a b Judd 2007, pag. 492.
  6. ^ (EN) Accepted Genera of Gesneriaceae, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 02/05/2025.
  7. ^ Zimmer et al. 2002.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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