Gerardo De Angelis

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Gerardo De Angelis (Taurasi, 18 aprile 1894Roma, 24 marzo 1944) è stato uno sceneggiatore e partigiano italiano, vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, medaglia d'argento al valor militare alla memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Lavorò come sceneggiatore con lo pseudonimo di Dino Santelige e fu sceneggiatore del film Il ponte di vetro del 1940 diretto da Goffredo Alessandrini.[1] Lavorò come aiuto regista nel film L'invasore (uscito nel 1949) accanto a Roberto Rossellini. Scrisse numerosi soggetti per la Scalera Film tra i quali: Le due porte, La grande strada, Rapsodia azzurra, La figlia del fabbro, Una luce nel deserto. Solo uno però, La valanga, fu venduto agli americani e nel 1956 divenne un film di Hollywood, ma con il titolo cambiato in La montagna, con protagonista Spencer Tracy.

Combatté nella Resistenza romana contro i tedeschi[1] e militò nell'Organizzazione Militare del Partito Socialista Italiano (OMPSI).

Il 10 dicembre 1943, in seguito a delazione, fu arrestato dalle SS durante una riunione clandestina. Rinchiuso nel terzo braccio di Regina Coeli, fu torturato per giorni nel carcere di Via Tasso[2] e poi fu condannato a morte.

Il 22 marzo 1944 fu inserito nella lista Kappler (come detenuto politico a disposizione dell'Aussen-Kommando) e il 24 marzo fu trucidato alle Fosse Ardeatine, come rappresaglia dopo l'attacco partigiano di Via Rasella.[3] La salma, col numero 318, è tumulata presso il Mausoleo Fosse Ardeatine a Roma[4].

Il fascicolo su vita, opere[5] e sulla sua appartenenza partigiana è conservato presso gli archivi del Museo storico della Liberazione di via Tasso di Roma.

Intitolazioni[modifica | modifica wikitesto]

Gli sono state dedicate vie a Taurasi e ad Anzio.

Il Museo storico della Liberazione di via Tasso a Roma gli ha titolato la propria Mediateca.[6]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capitano di fanteria alla memoria. Appartenente ad un gruppo di bande armate operante nel fronte della resistenza, si prodigava senza sosta nella dura lotta clandestina trasfondendo nei suoi compagni di lotta il suo coraggio e l'ardente ardor di Patria. Incurante dei rischi cui continuamente si esponeva, faceva rifulgere in ogni circostanza le sue mirabili doti di organizzatore e di animatore e portando brillantemente a termine le sue numerose ed importanti missioni operative. Catturato, sopportava stoicamente, durante la lunga detenzione, le sevizie rifiutando sdegnosamente ogni possibilità di salvezza se avesse rivelato i segreti dell'organizzazione di cui faceva parte. Alle Fosse Ardeatine affrontava serenamente l'estremo sacrificio pago del dovere compiuto verso la Patria oppressa con l'olocausto della vita.»
— Roma, 8 settembre 1943 -24 marzo 1944[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Donne e Uomini della Resistenza: Gerardo De Angelis, su ANPI. URL consultato il 27 agosto 2022.
  2. ^ Museo della Liberazione - Elenco dei reclusi nel carcere nazista di via Tasso, su museoliberazione.it. URL consultato il 27 agosto 2022.
  3. ^ Lettere dal carcere di un partigiano Edizioni Chillemi Anno 2022 a cura di M. De Angelis e A. Contaldi.
  4. ^ Le vittime, su Mausoleo delle Fosse Ardeatine. URL consultato il 27 agosto 2022.
  5. ^ Museo della Liberazione - Risorse digitali, su museoliberazione.it. URL consultato il 27 agosto 2022.
  6. ^ Museo della Liberazione - Mediateca, su museoliberazione.it. URL consultato il 27 agosto 2022.
  7. ^ Gerardo De Angelis di Modestino, su istitutonastroazzurro.org. URL consultato il 15 novembre 2018.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàSBN LO1V486740