Georgi Părvanov
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Georgi Sedefčov Părvanov Георги Седефчов Първанов | |
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Presidente della Repubblica di Bulgaria | |
Durata mandato | 22 gennaio 2002 – 22 gennaio 2012 |
Vice presidente | Angel Marin |
Capo del governo | Simeon Borisov Sakskoburggotski Sergei Stanishev Bojko Borisov |
Predecessore | Petăr Stojanov |
Successore | Rosen Plevneliev |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Comunista Bulgaro (prima del 1990) Partito Socialista Bulgaro (1990 - 2002 e 2012 - 2014) Indipendente (2002 - 2012) Alternativa per la Rinascita Bulgara (dal 2012) |
Titolo di studio | doktor nauk in storia |
Università | Università di Sofia |
Firma | ![]() |
Georgi Sedefčov Părvanov, in bulgaro Георги Седефчов Първанов (Sirištnik, 28 giugno 1957), è un politico bulgaro, Presidente della Bulgaria dal 2002 al 2012..
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Orientamento politico[modifica | modifica wikitesto]
È a favore dell'adesione bulgara alla NATO e all'Unione europea. Di storia socialista, dopo la sua elezione si è dimesso dal Partito Socialista Bulgaro (BSP), in quanto in Bulgaria i presidenti della repubblica non possono essere membri di un partito.
Nel suo programma elettorale si presentava come un presidente "sociale", con un'attenzione verso i poveri, i disoccupati e le persone più svantaggiate. Parvanov contribuì attivamente alla formazione della coalizione tripartita tra socialisti (BSP), liberali (NDSV) e il partito della minoranza turca (DPS) che formò il governo il 16 agosto 2005.
È diventato presidente battendo il predecessore, Petăr Stojanov, alle elezioni presidenziali del novembre 2001.
Studi e carriera accademica[modifica | modifica wikitesto]
Dopo il diploma alla Scuola scientifica di Pernik nel 1975, si è laureato all'Università di Sofia in Storia nel 1981 ed è entrato come ricercatore nell'Istituto di Storia del Partito Comunista Bulgaro. Nel 1988 ha ottenuto il Dottorato in Storia e l'anno dopo è stato nominato Ricercatore anziano aggiunto.
Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]
Aderì nel 1981 all'allora Partito Comunista Bulgaro, l'attuale Partito Socialista Bulgaro (il partito cambiò nome nel 1990) di cui divenne Vicepresidente nel 1994 e Presidente nel 1996. È stato a capo del Gruppo Parlamentare per l'Amicizia con la Grecia e membro del Comitato Parlamentare in radio e televisione dal 1994 al 1997; ha ricoperto i ruoli di Presidente del Gruppo Parlamentare dei Democratici di Sinistra e del Gruppo parlamentare di Coalizione per la Bulgaria dal 1997 al 2001. Con le elezioni del novembre 2001 è stato eletto Presidente della Repubblica di Bulgaria e si è insediato il 22 gennaio 2002. Da maggio 2001 è membro della Società Internettiana Bulgara.[1]
Nell'ottobre 2006 si è ripresentato candidato alla presidenza della repubblica ed è stato rieletto al secondo mandato ottenendo il 75,9% dei voti.
Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]
Ha pubblicato decine di articoli scientifici, monografie e libri, tra cui:
- Dimităr Blagoev e il problema nazionale bulgaro 1879-1917 (1988)
- Da Buzludja al Teatro Corona. Un tentativo di rilettura del periodo socialdemocratico del BSP (1995)
- La socialdemocrazia bulgara e la questione macedone, dalla fine del diciannovesimo secolo al 1918 (1997)
- Prima e dopo il decimo (2001).
I servizi segreti[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2006 ha ammesso che prima del 1989 i Servizi segreti bulgari avevano un dossier per lui, sotto lo pseudonimo di Gotse. Il dossier, come molti altri dei servizi segreti, non è mai stato pubblicato e non è elemento sufficiente per dire che Părvanov fosse un agente segreto; le persone che hanno potuto leggerlo hanno reso dichiarazioni contrastanti riguardo al suo contenuto. Secondo Părvanov, il dossier contiene solo informazioni da lui fornite ai servizi segreti in veste di storico, in relazione a un'opera riguardante fatti avvenuti un centinaio di anni prima.
Le elezioni del 2006[modifica | modifica wikitesto]
Al primo turno delle elezioni, il 22 ottobre, Părvanov, presidente in carica, ha ottenuto il 64,047% di voti, davanti al capo ultranazionalista Volen Siderov, con il 21,486%; questi è tuttavia passato comunque al ballottaggio, poiché la legge bulgara prevede un'affluenza di almeno il 50% perché un presidente sia eletto al primo turno, mentre l'affluenza del primo turno era stata del 42.51%.
Il secondo turno ha visto una nettissima vittoria di Părvanov, con circa il 75,9% dei voti. Părvanov è così divenuto il primo presidente bulgaro a essere democraticamente rieletto per un secondo mandato. L'affluenza alle urne del secondo turno è stata del 41,11%.
Vita privata[modifica | modifica wikitesto]
È sposato con Zorka Părvanova e ha due figli.
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
Onorificenze bulgare[modifica | modifica wikitesto]
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Gran Maestro dell'Ordine dei Monti Balcani |
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Gran Maestro dell'Ordine dei Santi Cirillo e Metodio |
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Gran Maestro dell'Ordine del Cavaliere di Madara |
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Gran Maestro dell'Ordine al Merito Civile |
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Gran Maestro dell'Ordine al Merito Militare |
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Gran Maestro dell'Ordine d'Onore |
Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]
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Gran Collare dell'Ordine dell'Infante Dom Henrique (Portogallo) |
— 26 novembre 2002 |
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Gran Cordone dell'Ordine di Leopoldo (Belgio) |
— 2003[2] |
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Collare dell'Ordine della Croce della Terra Mariana (Estonia) |
— 2003 |
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Collare dell'Ordine al Merito Civile (Spagna) |
— 7 giugno 2003[3] |
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Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di San Carlo (Monaco) |
— 26 novembre 2004[4] |
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Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana (Italia) |
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica» — 5 aprile 2005[5] |
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Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale Norvegese di Sant'Olav (Norvegia) |
— 2006 |
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Cavaliere dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca) |
— 29 marzo 2006[6] |
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Cavaliere dell'Ordine dei Serafini (Svezia) |
— 25 settembre 2007 |
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Compagno d'Onore Onorario con Collare dell'Ordine Nazionale al Merito (Malta) |
— 20 ottobre 2009 |
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Ordine di Heydər Əliyev (Azerbaigian) |
— 14 novembre 2011 |
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Commendatore di Gran Croce con Collare dell'Ordine delle Tre Stelle (Lettonia) |
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) Internet Society - BULGARIA, su isoc.bg. URL consultato il 18 febbraio 2023.
- ^ Belgian Royal Family Website, State visit in Bulgaria (2003), Photo Archiviato il 24 maggio 2012 in Internet Archive.
- ^ Bollettino Ufficiale di Stato
- ^ Bollettino Ufficiale del Principato
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ Photo of the royal and presidential couples
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Georgi Părvanov
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Părvanov, Georgi Sedefčov, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Georgi Părvanov, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 34441364 · ISNI (EN) 0000 0000 7877 0313 · LCCN (EN) n90610852 · GND (DE) 13334617X · BNF (FR) cb14438636m (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-n90610852 |
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