George Graham Vest

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George Graham Vest

Delegato presso il Congresso provvisorio confederato
Durata mandato4 febbraio 1861 –
17 febbraio 1862
Predecessorecarica istituita
Successorecarica soppressa
Legislaturaunica
CircoscrizioneMissouri

Deputato degli Stati Confederati d'America
Durata mandato18 febbraio 1862 –
12 gennaio 1865
Predecessorecarica istituita
Successorenessuno
Legislatura-
CircoscrizioneMissouri

Senatore degli Stati Confederati d'America
Durata mandato12 gennaio 1865 –
18 marzo 1865
PredecessoreJohn Bullock Clark
Successorecarica soppressa
Legislatura
CircoscrizioneMissouri

Senatore degli Stati Uniti d'America
Durata mandato4 marzo 1879 –
3 marzo 1903
PredecessoreJames Shields
SuccessoreWilliam Joel Stone
Legislatura46°-57°
CircoscrizioneMissouri

Dati generali
Partito politicoDemocratico
Titolo di studiolaurea in giurisprudenza
UniversitàTransylvania University
Professioneavvocato

George Graham Vest (Frankfort, 6 dicembre 1830Sweet Springs, 9 agosto 1904) è stato un politico e avvocato statunitense. Esponente del Partito Democratico, fu membro del Congresso degli Stati Confederati, durante la guerra di secessione americana, e, più tardi, senatore degli Stati Uniti d'America. Da avvocato, si distinse per le sue efficaci arringhe, tra le quali la celebre Eulogy on the dog, divenuta una pietra miliare nel cammino verso il riconoscimento dei diritti degli animali.

Vita[modifica | modifica wikitesto]

Giovinezza e inizio della professione forense[modifica | modifica wikitesto]

Vest si diplomò al Centre College di Danville (Kentucky) nel 1848[1] e si laureò in giurisprudenza alla Transylvania University di Lexington nel 1853[1]. Ammesso alla professione forense nello stesso anno[1], intendeva trasferirsi in California[2], ma si stabilì nel Missouri, a Georgetown, nella contea di Pettis[1].

Qui difese con successo un afroamericano accusato di omicidio. L'uomo, tuttavia, fu poi arso vivo da un manipolo di razzisti e lo stesso Vest fu oggetto di minacce[2][3]. Ciononostante, Vest decise di rimanere a Georgetown.

Nel 1854 sposò Sallie Sneed, di Danville. La coppia ebbe tre figli: due maschi e una femmina[4].

L'inizio della carriera politica e la Guerra di Secessione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1856 Vest si trasferì con la famiglia a Boonville[1]. Nel 1860 fu eletto, per il Partito Democratico, alla Camera dei Rappresentanti dello Stato del Missouri, divenendo anche grande elettore al Collegio elettorale degli Stati Uniti d'America[1], nonché, in qualità di rappresentante del Missouri, presidente del Comitato per le relazioni federali[5].

Vest fu membro della Camera dei rappresentanti fino alla fine del 1861. Durante il suo mandato, fu autore delle "Vest Resolutions", nelle quali denunciò la coercizione politica ed economica degli Stati del Sud nei confronti di quelli del Nord[4]. In effetti, dopo essersi inizialmente dichiarato a favore della permanenza del Missouri nell'Unione, sposò le ragioni secessioniste, proponendo proprio l'ordinanza di secessione dello Stato, che fu approvata dalla Camera dei Rappresentanti il 31 ottobre 1861, oltre sei mesi dopo lo scoppio della guerra civile americana.

Nello stesso anno, Vest fu uno degli 8 delegati del Missouri presso il Congresso provvisorio confederato, che elesse Jefferson Davis presidente degli Stati Confederati d'America e adottò la prima bandiera confederata. In novembre fu eletto deputato alla Camera dei Rappresentanti del Primo congresso confederato, mentre nel 1862 Vest fu judge advocate presso l'esercito del Missouri[1], sotto il comando del generale confederato Sterling Price, ex-governatore dello Stato.

Nel novembre 1863, Vest fu confermato nella carica di deputato nel Secondo congresso confederato, ma il 12 gennaio 1865 si dimise per ricoprire il posto da senatore, sempre dello Stato del Missouri, rimasto vacante dopo la fine del mandato di John Bullock Clark.

Il mandato da senatore di Vest fu, comunque, breve. Il 18 marzo 1865, con la Confederazione ormai prossima alla resa, il Senato fu sciolto.

La ripresa dell'attività forense e il caso del "vecchio Drum"[modifica | modifica wikitesto]

Monumento al "vecchio Drum" a Warrensburg, davanti alla sede del Tribunale civile della Contea di Johnson. Sulla lapide bronzea è incisa la celebre orazione di Vest.
Stele commemorativa del "Tributo al cane" di Vest a Owensboro, nel Kentucky.

Dopo la fine della guerra di secessione e il conseguente scioglimento della Confederazione, Vest tornò nella Contea di Pettis e si trasferì a Sedalia[1], ove riprese la professione forense.

Nel 1869 Vest sostenne in giudizio le ragioni di un uomo del villaggio di Big Creek, Charles Burden, il cui cane da caccia, un foxhound americano di nome Drum (meglio noto come "Old Drum", il vecchio Drum), era stato ucciso con diversi colpi di pistola[6] da un tale di nome Samuel "Dick" Ferguson, guardiano di un vicino allevamento di pecore di proprietà di suo zio, Leonidas Hornsby, cognato di Burden[6]. Ferguson aveva sparato solo perché Drum era entrato nella proprietà di Hornsby e costui rifiutava di risarcire Burden, nonostante le richieste di quest'ultimo[4].

Burden portò allora la controversia (nota ufficialmente con la denominazione "Burden v. Hornsby"[6]) davanti al tribunale della Contea di Johnson (con sede a Warrensburg), chiedendo un risarcimento di 50 dollari, il massimo all'epoca consentito dalla legge, a titolo di indennizzo sia del danno patrimoniale che, e soprattutto, del danno morale per la perdita dell'amato cane[6].

Vest, incaricato da Burden di assisterlo unitamente all'avvocato John Finis Philips[6], esordì in giudizio asserendo che avrebbe "vinto la causa o chiesto scusa a ogni cane del Missouri"[7]. Quindi, il 23 settembre 1870[6], Vest pronunciò l'arringa finale alla giuria, un'orazione che sarebbe divenuta celeberrima, sotto il nome di "Eulogy on the dog" (elogio al cane; nota anche come "Tribute to the dog", tributo al cane):

(EN)

«Gentlemen of the jury: The best friend a man has in this world may turn against him and become his enemy. His son or daughter that he has reared with loving care may prove ungrateful. Those who are nearest and dearest to us, those whom we trust with our happiness and our good name, may become traitors to their faith. The money that a man has, he may lose. It flies away from him, perhaps when he needs it the most. A man’s reputation may be sacrificed in a moment of ill-considered action. The people who are prone to fall on their knees to do us honor when success is with us may be the first to throw the stone of malice when failure settles its cloud upon our heads.

The one absolutely unselfish friend that a man can have in this selfish world, the one that never deserts him and the one that never proves ungrateful or treacherous is his dog.

Gentlemen of the jury: A man’s dog stands by him in prosperity and in poverty, in health and in sickness. He will sleep on the cold ground, where the wintry winds blow and the snow drives fiercely, if only he may be near his master’s side. He will kiss the hand that has no food to offer, he will lick the wounds and sores that come in encounters with the roughness of the world. He guards the sleep of his pauper master as if he were a prince. When all other friends desert, he remains. When riches take wings and reputation falls to pieces, he is as constant in his love as the sun in its journey through the heavens.

If fortune drives the master forth an outcast in the world, friendless and homeless, the faithful dog asks no higher privilege than that of accompanying him to guard against danger, to fight against his enemies, and when the last scene of all comes, and death takes the master in its embrace and his body is laid away in the cold ground, no matter if all other friends pursue their way, there by his graveside will the noble dog be found, his head between his paws, his eyes sad but open in alert watchfulness, faithful and true even to death.»

(IT)

«Signori della giuria, il migliore amico che un uomo abbia a questo mondo può rivoltarsi contro di lui e diventargli nemico. Il figlio e la figlia che ha allevato con cura amorevole possono rivelarsi ingrati. Coloro che ci sono più vicini e più cari, ai quali affidiamo la nostra felicità e il nostro buon nome, possono tradire la loro fede. Il denaro si può perdere, e ci sfugge di mano proprio quando ne abbiamo più bisogno. La reputazione di un uomo può essere sacrificata in un momento di sconsideratezza. Le persone che sono inclini a gettarsi in ginocchio per ossequiarci quando il successo ci arride possono essere le prime a lanciare il sasso della malizia, quando il fallimento aleggia sulla nostra testa come una nube temporalesca.

Il solo amico del tutto privo di egoismo che un uomo possa avere in questo mondo egoista, l'unico che non lo abbandona mai, l'unico che non si rivela mai ingrato o sleale è il suo cane.

Signori della giuria, il cane resta accanto al padrone nella prosperità e nella povertà, nella salute e nella malattia. Pur di stare al suo fianco, dorme sul terreno gelido, quando soffiano i venti invernali e cade la neve. Bacia la mano che non ha cibo da offrirgli, lecca le ferite e le piaghe causate dallo scontro con la rudezza del mondo. Veglia sul sonno di un povero come se fosse un principe. Quando tutti gli altri amici si allontanano, lui resta. Quando le ricchezze prendono il volo e la reputazione s'infrange, è altrettanto costante nel suo amore come il sole nel suo percorso nel cielo.

Se la sorte spinge il padrone a vagare nel mondo come un reietto, senza amici e senza una casa, il cane fedele non chiede altro privilegio che poterlo accompagnare per proteggerlo dal pericolo e lottare contro i suoi nemici, e quando arriva la scena finale e la morte stringe nel suo abbraccio il padrone e il suo corpo viene deposto nella terra fredda, non importa se tutti gli altri amici lo accompagneranno; lì, presso la tomba, ci sarà il nobile cane, con la testa fra le zampe e gli occhi mesti, ma aperti in segno di vigilanza, fedele e sincero anche nella morte.»

La commovente orazione di Vest permise a Burden la vittoria della causa: la giuria ne accolse pienamente la domanda, accordandogli il risarcimento di 50 dollari[6][8]. Hornsby impugnò la sentenza, ma la Corte suprema dello Stato del Missouri confermò la condanna[6].

L'Eulogy on the dog divenne una delle più famose orazioni della storia della giurisprudenza statunitense. In vari luoghi degli Stati Uniti, nei decenni a seguire, fino ad oggi, le furono dedicati monumenti e lapidi commemorative. Il 14 gennaio 1942, in occasione della commemorazione funebre del cane Shep, fu letta dal sindaco di Fort Benton (Montana) a testimoniare la fedeltà del cane nei confronti dell'uomo.
Tutt'oggi, l'Eulogy on the dog resta un manifesto delle principali associazioni animaliste statunitensi ed anche di altri Paesi[9].

L'elezione al Senato degli Stati Uniti e la carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

George Graham Vest (primo da destra) con il presidente Chester Arthur (seduto al centro) e altri politici e ufficiali statunitensi al Parco nazionale di Yellowstone nel 1883.

Nel 1877 Vest si trasferì a Kansas City (Missouri)[1], dove, due anni più tardi, fu eletto al Senato degli Stati Uniti, carica che ricoprì fino al 1903, essendo stato rieletto nel 1885, nel 1891 e nel 1897[1]. In quegli anni fu presidente del Comitato per gli edifici e i terreni pubblici (53ª legislatura), nonché membro del Comitato per le malattie epidemiche (54ª legislatura) e del Comitato per salute pubblica e la quarantena nazionale (dalla 54ª alla 57ª legislatura)[1].

Pur militando nel Partito Democratico, non fu sempre allineato con le idee politiche della propria compagine: si oppose, ad esempio, alle leggi anti-poligamia che avrebbero dovuto colpire i Mormoni, nonché all'occupazione coloniale, da parte degli Stati Uniti, di Porto Rico e delle Filippine[10]. Ma, soprattutto, si oppose alla concessione del suffragio femminile[10], sostenendo che l'apertura della politica alle donne avrebbe degradato la loro indole amorevole nel carattere duro e meschino tipico dei maschi[11].

Fu, invece, un sostenitore dei diritti delle minoranze etniche, in particolare dei nativi americani, a favore dei quali si batté per un miglior trattamento da parte del governo federale[3].

Durante la sua presidenza del Comitato per gli edifici e i terreni pubblici, si distinse per la difesa del Parco nazionale di Yellowstone dai tentativi di speculazione da parte di compagnie ferroviarie e uomini d'affari. In particolare, Vest avanzò una proposta di legge, poi approvata dal Congresso, che disponeva il passaggio della competenza a rilasciare concessioni e contratti di costruzione dal Segretario degli Interni al Senato, onde evitare abusi d'ufficio e atti di corruzione[11].

Agli inizi del 1903, ormai vecchio e gravemente malato, Vest tenne l'ultimo discorso al Senato, contestando duramente la politica dei Repubblicani (all'epoca al governo, sotto la presidenza di Theodore Roosevelt) in merito al mercato del carbone, sul quale avevano applicato una tassa che ne innalzava notevolmente il prezzo, a scapito, soprattutto, della popolazione più povera, per giunta durante un inverno particolarmente rigido come quello del 1903. L'orazione di Vest suscitò l'imbarazzo di diversi senatori repubblicani, che si convinsero ad abolire la tassa[3][10].

La morte[modifica | modifica wikitesto]

Nel marzo 1903, alla scadenza del quarto mandato consecutivo da senatore, Vest decise di non ricandidarsi a causa delle proprie precarie condizioni di salute.

Il 9 agosto dell'anno seguente, Vest morì nella sua residenza estiva di Sweet Springs, ultimo sopravvissuto degli ex-senatori confederati[12]. Venne sepolto nel cimitero di Bellefontaine a Saint Louis[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k (EN) Vest, George Graham, in Biographical Directory of the United States Congress. URL consultato il 26-2-2011.
  2. ^ a b c (EN) George Graham Vest, su findagrave.com, Find a Grave. URL consultato il 24 marzo 2010.
  3. ^ a b c (EN) Vest, George Graham (1830-1904), in Dictionary of Missouri. URL consultato il 25-1-2011.
  4. ^ a b c (EN) Old Drum, in Visit Warrensburg. URL consultato il 24 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2010).
  5. ^ (EN) Political profiles [collegamento interrotto], in The Columbia Daily Tribune. URL consultato il 26 gennaio 2011.
  6. ^ a b c d e f g h MISSOURI STATE ARCHIVES Man's Best Friend: The Old Drum Story, in Missouri Digital Heritage. URL consultato l'8 febbraio 2016.
  7. ^ (EN) The Story of Old Drum, in Almost Heaven Golden Retriever Rescue and Sanctuary, Inc.. URL consultato il 24 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2006).
  8. ^ (EN) Coping with the death of your dog, in Bath and North East Somerset Council. URL consultato il 24-3-2010 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2010).
  9. ^ (EN) Eulogy to the dog, in all-creatures.org. URL consultato il 24 marzo 2010.
  10. ^ a b c (EN) Classic Senate Speeches - George Vest, in U.S. Senate. URL consultato il 25-1-2011.
  11. ^ a b (EN) Senator Vest Champion Of The Dog (TXT), in Internet Archive. URL consultato il 25-1-2011.
  12. ^ (EN) Senator Vest recalls a historic conference, in The New York Times. URL consultato il 24 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).

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