Geochelone burchardi

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Geochelone burchardi
Ricostruzione di Geochelone burchardi, Museo de la Naturaleza e del Hombre, Santa Cruz de Tenerife
Stato di conservazione
Estinto
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Classe Reptilia
Sottoclasse Anapsida
Ordine Testudines
Sottordine Cryptodira
Famiglia Testudinidae
Genere Geochelone
Specie G. burchardi
Nomenclatura binomiale
Geochelone burchardi
Ahl, 1926

La tartaruga gigante di Tenerife [1] (Geochelone burchardi) è una specie estinta di tartaruga della famiglia Testudinidae, endemica dell'isola di Tenerife nelle Isole Canarie.[2][3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Era un grande tartaruga simile a quelle che attualmente si trovano in alcune isole oceaniche come le Galapagos nell'Oceano Pacifico e le Seychelles nell'Oceano Indiano.[3] Un'altra specie estinta di testuggine, Geochelone vulcanica, esisteva sull'isola di Gran Canaria. G. burchardi era più grande, aveva un carapace con una lunghezza di circa 65-94 cm, mentre il carapace di G. vulcanica era di 61 cm.

Femore di Geochelone burchardi, Museo de la Naturaleza e del Hombre, Santa Cruz de Tenerife

Scoperta, evoluzione ed estinzione[modifica | modifica wikitesto]

I primi resti di G. burchardi datano al Miocene e si crede che questi animali abbiano abitato l'isola fino al Pleistocene superiore, quando l'attività vulcanica le ha portate all'estinzione, molto prima dell'arrivo degli esseri umani sull'isola durante l'Olocene. È stato inoltre ritrovato un nido di uova fossili nel sud di Tenerife, nel comune di Adeje.[4] Questa specie di tartaruga gigante è stata descritta nel 1926 da Ernst Ahl.

Parte del carapace di Geochelone burchardi, Museo de la Natura e del Hombre, Santa Cruz de Tenerife

Si pensa che le tartarughe di Tenerife e di Gran Canaria si siano originate da altre specie di Geochelone che vivevano in Africa. Entrambe queste specie hanno forti legami filogenetici con varie specie nordafricane del genere Geochelone. Quindi si ritiene che gli antenati di queste tartarughe abbiano raggiunto le isole orientali delle Canarie dal continente e progressivamente si siano mosse verso ovest attraverso l'arcipelago, aumentando al contempo le dimensioni e modificando la loro morfologia per adattarsi alle condizioni dell'arcipelago.

Uova di tartaruga fossilizzate sono state trovate anche sulle isole di Lanzarote e Fuerteventura. Tuttavia, queste uova non sono ancora state adeguatamente descritte. Nonostante questo, i resti fossili di Fuerteventura sono stati collegati a G. burchardi, ma questa identificazione è incerta ed è stata messa in discussione.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vertebrados en Canarias (PDF), su aumartin.webs.ull.es (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2016).
  2. ^ a b Fauna subfósil de las Islas Canarias (PDF), su atlantic-island.eu. URL consultato il 18 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2020).
  3. ^ a b La Paleontología de vertebrados en Canarias (PDF), su sepaleontologia.es. URL consultato il 18 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2018).
  4. ^ El legado paleontológico de nuestras islas

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