Genestrerio
Genestrerio quartiere | ||
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Localizzazione | ||
Stato | ![]() | |
Cantone | ![]() | |
Distretto | Mendrisio | |
Comune | Mendrisio | |
Territorio | ||
Coordinate | 45°51′18″N 8°57′37″E / 45.855°N 8.960278°E | |
Altitudine | 343 m s.l.m. | |
Superficie | 1,45 km² | |
Abitanti | 1 111 (2016) | |
Densità | 766,21 ab./km² | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 6852 | |
Prefisso | 091 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice OFS | 5252 | |
Patrono | Antonio abate | |
Cartografia | ||
Localizzazione del quartiere di Genestrerio nel territorio comunale di Mendrisio | ||
Sito istituzionale | ||
Genestrerio (in dialetto ticinese Genestrée[senza fonte]) è un quartiere di 1 111 abitanti del comune svizzero di Mendrisio, nel Canton Ticino (distretto di Mendrisio).
Indice
Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]
Il quartiere si trova nella Campagna Adorna, una fertile pianura circondata quasi completamente da colline e montagne[1][2].
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Nell'alto Medioevo, epoca in cui il territorio costituente l'attuale Mendrisiotto apparteneva alla diocesi di Como, Genestrerio venne progressivamente suddiviso tra le diverse pievi che si andavano costituendo; era un piccolo agglomerato di masserie sorte per ospitare famiglie di allevatori e coltivatori[senza fonte]. Le prime testimonianze scritte sono però di diversi secoli più tardi, nel Codice Magno di Como del 1335[senza fonte].
Dall'inizio del XVI secolo molti abitanti del villaggio trovarono lavoro in Italia come muratori. Nel XVIII e nel XIX secolo la famiglia Boffi e un esponente della famiglia Coldirari si fecero un nome come stuccatori (il secondo sembra aver lavorato alla cattedrale di Fulda)[3].
Già comune autonomo che si estendeva per 1,45 km²[2], il 5 aprile[senza fonte] 2009 è stato accorpato a Mendrisio assieme agli altri comuni soppressi di Arzo, Capolago, Rancate e Tremona.
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
- Chiesa di Sant'Antonio abate, attestata dal 1578[1].
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:
Abitanti censiti

Religione[modifica | modifica wikitesto]
Patrono del paese è sant'Antonio abate, che il 17 gennaio è festeggiato con un falò nella piazza comunale, con un mercatino e con la benedizione degli animali[senza fonte].
Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]
Il quartiere stato è servito dalla stazione di Ligornetto-Genestrerio della ferrovia di Valmorea, chiusa nel 1928.
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del quartiere.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c Stefania Bianchi, Genestrerio, in Dizionario storico della Svizzera, 26 giugno 2017. URL consultato il 16 novembre 2017.
- ^ a b Genestrerio, su sito istituzionale del comune di Mendrisio, 11 gennaio 2017. URL consultato il 16 novembre 2017.
- ^ Storia di Genestrerio, su sito istituzionale del comune di Mendrisio, 26 ottobre 2015. URL consultato il 16 novembre 2017.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Giuseppe Martinola, Inventario d'Arte del Mendrisiotto, I, Edizioni dello Stato, Bellinzona 1975, 200-209.
- Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 350-351.
- Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003, 277nota.
- AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 438.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Genestrerio, su sito istituzionale del comune di Mendrisio, 11 gennaio 2017. URL consultato il 16 novembre 2017.
- Stefania Bianchi, Genestrerio, in Dizionario storico della Svizzera, 26 giugno 2017. URL consultato il 16 novembre 2017.
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