Gaetano Pesce

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UP1, una delle 7 poltrone della Serie UP realizzata da Pesce nel 1969 per C&B
L'Organic Building (1993) a Osaka
Divano modulabile (2005) per Meritalia, ispirato al tipico pane soffiato milanese

Gaetano Pesce (La Spezia, 8 novembre 1939) è uno scultore, designer e architetto italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Studia architettura allo IUAV di Venezia, dove nello stesso periodo insegnano personalità come Carlo Scarpa e Ernesto Nathan Rogers. Frequenta poi l'Istituto di disegno industriale di Venezia.
Nel 1959 entra a far parte del Gruppo EnneA, che nasce a Padova. Assieme a lui partecipano altri 9 artisti, per la maggior parte studenti della facoltà di architettura di Venezia: Tino Bertoldo, Alberto Biasi, Tolo Custoza, Sara Ivanoff, Bruno Limena, Manfredo Massironi, Milla Muffato e Gianfilippo Pecchini. Il gruppo si scioglierà l'anno seguente[1]. Nel 1972 partecipa alla mostra presso il Museum of Modern Art di New York: “Italy: The New Domestic Landscape”.[2]

Dal 1983 vive e lavora a New York[3]; in questa città ha dato vita alla società Fish Design. Nel 1996 gli è stata dedicata una retrospettiva al Centre Georges Pompidou, ma le sue opere sono esposte anche presso altri grandi musei del mondo, tra cui il Museum of Modern Art, il Metropolitan Museum of Art di New York e il Victoria and Albert Museum di Londra.[4]

Designer[modifica | modifica wikitesto]

Pesce è uno dei maggiori esponenti del design italiano, in particolare del design radicale.[5]

Dal 1962 intraprende la carriera di designer collaborando con l'azienda C&B (ora B&B Italia) alla realizzazione della Serie UP, una serie di sette modelli di poltrone in schiuma poliuretanica che diventano subito una delle icone del design industriale italiano. La più celebre è la UP5 che riprende le forme delle statue votive delle dee della fertilità per dare vita a un vero e proprio manifesto di espressione politica sulla condizione femminile: la società della fine degli anni sessanta non è pronta a riconoscere alle donne le loro numerose capacità e le relega ai margini del panorama politico e sociale. Ben dopo l'anno 2000 Pesce, parlando del concetto di questa sua creazione, sosterrà quanto il tema sia ancora attuale in certi paesi del mondo. Nel 2000 la B&B Italia decide di riproporre in chiave moderna l'intera serie di poltrone. Nel 2010 ha creato per Cassina Sessantuna, un'opera composta da sessantuno tavoli che, riuniti insieme, formano la figura del caratteristico stivale, per celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia.[6][7]

Scultore[modifica | modifica wikitesto]

L'attività principale di Gaetano Pesce, oltre che la progettazione, è la scultura; sebbene l'artista ligure durante la sua carriera abbia unito spesso queste due discipline. Esordisce infatti con opere scultoree e si limita a quest'arte per i primi anni, ma la scultura accompagna l'artista per tutta la sua carriera.[8] Una delle sue ultime opere infatti è L'Italia in croce: un'opera provocatoria che critica l'attuale situazione del paese: la scultura consiste in un crocifisso al quale è appesa una sagoma sanguinante che riprende i confini della penisola italica. L'Italia, che nella scultura di Pesce richiama l'iconografia della Crocifissione, come Cristo ha la speranza di risorgere.[9][10]

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

Le sue opere di design industriale sono[11]:

  • 1969 Up, serie di sette poltrone per B&B Italia
  • 1971 Moloch, lampada per BraccioDiFerro (società del gruppo Cassina)
  • 1980 Tramonto a New York divano per Cassina
  • 1980 Sansone, tavolo per Cassina
  • 1980 Dalila I,II e III, sedie per Cassina
  • 1987 I Feltri poltrona per Cassina
  • 1987 Cannaregio, serie di dieci sedute componibili tra loro per Cassina
  • 2005 La Michetta, divano componibile per Meritalia
  • 2010 Sessantuna, serie di sessantuno tavoli per celebrare l'Unità d'Italia per Cassina
  • 2010 L'Abbraccio, collezione realizzata per Le Fablier in legno e resina con l'intento di evocare il calore e la sensualità di un abbraccio

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Silvia Gorgi, 25, in Forse non tutti sanno che a Padova..., Newton Compton Editori, 2016.
  2. ^ Design italiano al MoMA di NY, su luxgallery.it. URL consultato l'11/10/2009 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2012).
  3. ^ biografia sul sito ufficiale, su gaetanopesce.com. URL consultato l'11/10/2009 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2010).
  4. ^ biografia su raieducational.it, su educational.rai.it. URL consultato l'11/10/2009.
  5. ^ treccani.it Gaetano Pesce, su treccani.it. URL consultato il 28 dicembre 2012.
  6. ^ sessantuna sul sito cassina, su sessantuna.cassina.com. URL consultato l'11/10/2009 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2010).
  7. ^ sessantuna su La Stampa.it, su www3.lastampa.it. URL consultato l'11/10/2009 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2010).
  8. ^ profilo gaetano pesce su corsidesignfactory.it, su corsidesignfactory.it. URL consultato l'11/10/2009 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2015).
  9. ^ Domus: L'Italia in croce di Gaetano Pesce, su domusweb.it. URL consultato l'11/10/2009.
  10. ^ corriere.it Gaetano Pesce: «Dobbiamo rinascere Ecco perché ho messo l'Italia in croce», su milano.corriere.it. URL consultato l'11/10/2009.
  11. ^ biografia e lista prodotti principali Gaetano Pesce su corriere.it, su atcasa.corriere.it. URL consultato l'11/10/2009.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN107593673 · ISNI (EN0000 0001 0804 5519 · SBN VEAV025437 · ULAN (EN500012401 · LCCN (ENn85165725 · GND (DE119224208 · BNE (ESXX1761634 (data) · BNF (FRcb12385916p (data) · J9U (ENHE987007313762405171 · WorldCat Identities (ENlccn-n85165725