Gabriel Miró

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Gabriel Miró Ferrer

Gabriel Miró Ferrer (Alicante, 28 luglio 1879Madrid, 27 maggio 1930) è stato uno scrittore spagnolo.

Ebbe una vita difficile: costretto a miseri impieghi non poté mai dedicarsi completamente al lavoro letterario. Cominciò a scrivere giovanissimo ma restò a lungo incerto se la sua vera vocazione fosse la letteratura o la pittura. La sua sensibilità figurativa finì con l'imporsi proprio nei romanzi, nei quali hanno una parte rilevante e assai viva le descrizioni di città, campagne, giardini del levante spagnolo.

Estraneo all'impegno morale e politico della "generazione del '98", Gabriel Mirò fu un narratore di grande forza evocativa, un prosatore raffinato e sensuale, attento al fascino della natura. I suoi romanzi più significativi esprimono il conflitto lacerante fra questa spontanea inclinazione e le forze esteriori che la limitano, dal fanatismo religioso alla crudeltà della vita pratica. Fu anche autore di racconti dallo stile impeccabile.

Appartenente ad una famiglia borghese, benestante e colta, nasce ad Alicante nel 1879. Fu educato dai Gesuiti: quest’educazione incise sul suo sentimento religioso, senza provocare manifestazioni ideologiche esplicite e gli fornisce una buona preparazione umanistica, che si tradurrà in entusiasmo per il mondo ellenico. Studia diritto a Valenza e a Granada. Il contatto con la cultura francese viene facilitato dal rapporto con la famiglia di Clemencia Mignon, che sposerà. Determinante è, nella sua ammirazione per Azorin, il ruolo rilevante che questo investe nel rinnovamento del linguaggio letterario spagnolo, opinione che costituisce un sintomo dell’interesse per la ricerca sulla parola, portata poi al virtuosismo stilistico da Mirò. Autore di ventidue libri, tra romanzi, racconti e impressioni di viaggio, mostra la volontà di accentuare la già spiccata omogeneità stilistica dei suoi testi nella selezione attuata per l’edizione delle sue opere complete. La maturità letteraria viene raggiunta da Mirò con Las cerezas del cementerio, romanzo nel quale i temi della sensualità, malattia e morte sono connessi al rapporto sentimentale tra un giovane ipersensibile, innamorato della bellezza, che si smarrisce nelle rievocazioni, e una donna matura. Nel breve romanzo El abuelo del rey, varca la soglia della rappresentazione introspettiva di conflitti interiori e dedica una particolare attenzione all’ambientazione della storia di tre generazioni in un villaggio del Levante, dove si ripete costantemente la lotta tra tradizione e progresso. Estampas de la pasion del senor (1917) – riversa l’esperienza interrotta dell’enciclopedia cattolica sui fondali di uno spazio che dovrebbe raffigurare la Palestina, ma che conserva i connotati della propria terra. Nuestro padre San Daniel (1921) ed El obispo leproso (1926) costituiscono un insieme in quanto entrambi ambientati in Oleza, località immaginaria e trasposizione letteraria di Orihuela, dove era stato educato dai Gesuiti.


Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • La mujer de Ojeda, 1901
  • Hilván de escenas, 1903
  • Del vivir, 1904
  • La novela de un amigo, Alicante, 1908
  • Nómada, 1908
  • La palma rota, 1909
  • El hijo santo, novella, 1909
  • Amores de Antón Hernando, novella
  • Las cerezas del cementerio
  • La señora, los suyos y los otros, 1912, novella
  • Del huerto provinciano, Barcelona, 1912, racconti
  • El abuelo del rey, Barcelona, 1915
  • Dentro del cercado, Barcelona, 1916
  • Figuras de la Pasión del Señor, 1916 e 1917
  • Libro de Sigüenza, 1917
  • El humo dormido, Madrid, 1919
  • El ángel, el molino y el caracol del faro, Madrid, 1921
  • Nuestro padre San Daniel, Madrid, 1921
  • Niño y grande, Madrid, 1922
  • El obispo leproso, Madrid, 1926
  • Años y leguas, Madrid, 1928
  • Epistolario, edizione di Ian R. Macdonald e Frederic Barberà, 2009

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