GAFAM
Con l'acronimo GAFAM, spesso usato in una connotazione negativa, si indicano nel loro assieme le 5 maggiori multinazionali dell'IT occidentali: Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft. Sebbene tali multinazionali si pongano in concorrenza diretta tra loro per beni e servizi offerti, il loro gigantismo e l'esser diventati una scelta obbligata, quasi dittatoriale, li accomuna e li identifica facendoli diventare oggetto di critiche sociali, di abuso di posizione dominante, di accertamenti fiscali, di intromissione nella vita privata dei propri utenti.
Origine del fenomeno[modifica | modifica wikitesto]
Durante la terza rivoluzione industriale, operata dall'industria dell'IT in occidente, emergono velocemente 5 aziende, predominanti e monopolistiche, che si estendono rapidamente soprattutto nell'area occidentale creando complesso tecno-informatico che determina la vita di miliardi di persone. L'acronimo con cui individuarle nasce in quegli ambienti open-source che promuovono la consapevolezza della distorsione politico-economica conseguente.
Ma è soprattutto in Francia che questo acronimo è associato ad una campagna di sensibilizzazione contro gli abusi della concentrazione. Nel 2001, vede la luce Framasoft, associazione no-profit sbocciata all'interno del sistema scolastico nazionale con l'intento di promuovere e diffondere una cultura informatica alternativa per il software libero. Sempre a loro si deve una campagna educativa denominata de-googliziamo internet. L'acronimo si trasforma in un meme, prendendo spunto dai fumetti e dalla storia di resistenza del villaggio gallico di Asterix; capolavoro di Uderzo. Tale campagna, sempre molto attiva, coinvolge milioni di utenti[1] e trova spazio sulla stampa nazionale ed estera.[2]
Il gigantismo comune[modifica | modifica wikitesto]
Economico[modifica | modifica wikitesto]
Società | Creazione | Prodotti simbolo | Entrate principali (nel 2017 )[3] | Utilizzatori[4] (Miliardi) | Capitalizzazione[5] (In miliardi di dollari - 2018) | Acquisizioni |
---|---|---|---|---|---|---|
Google (Alphabet) | 1998 | Motore di ricerca, Seo, Advertising, Intelligenza artificiale | Pubblicità (86 %) | 1,42 | 719 | reCAPTCHA, Waze, DoubleClick, YouTube, Android |
Apple | 1976 | Personal computer | Hardware (81 %) | 0,85 | 851[6] | Beats Electronics |
2005 | Social Network, Pubblicità, Intelligenza Artificiale | Pubblicità (98 %) | 2,13 | 464 | Instagram, WhatsApp, Oculus | |
Amazon | 1994 | E-commerce, Cloud | Commercio online (82 %) | 0,244 | 701 | Whole Foods Market |
Microsoft | 1975 | Sistema operativo, cloud | Software(62 %) | 1 | 703 | Hotmail, Nokia, Skype, LinkedIn, GitHub |
Politico[modifica | modifica wikitesto]
Le comuni criticità[modifica | modifica wikitesto]
Il lobbying[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2017, i GAFAM hanno distribuito la cifra record di 50 milioni di dollari in attività di lobbying presso il governo Statunitense. Attività svolta regolarmente anche presso la Comunità Europea.
Nel 2019, si son fatte pressioni presso l'UE in concomitanza alle elezioni europee sulla regolamentazione delle fake news.[7]
L'elusione fiscale[modifica | modifica wikitesto]
L'elusione fiscale non è una loro esclusiva prerogativa; ciononostante, le aziende GAFAM fanno uso in Europa e nel mondo di ogni possibile strumento di elusione fiscale.[8]. Da anni, l'ONG Oxfam monitora e raccoglie i dati e le dimensioni del problema e ne denuncia le conseguenze.
La cooptazione dei servizi segreti[modifica | modifica wikitesto]
Il caso PRISM vede l'ovvia cooptazione delle multinazionali GAFAM in qualità di collettori monopolistici del flusso di dati occidentali. Ovviamente, dove non arriva il potere militare statunitense non sono arrivati PRISM e i loro cavalli di troia ma sarebbe ingenuo credere che il meccanismo di sorveglianza sia assente. Nell'impero cinese, questi ruoli sono svolti presumibilmente da multinazionali interne al sistema (Baidu, Alibaba, Tencent, Xiaomi)[senza fonte]. In Russia, il fondatore di VK, Pavel Durov, denunciò le pressioni ed le ingerenze dello stato. Fu costretto a dimettersi, lasciare la Russia e fondare Telegram.[9]
Gli abusi socio-politici[modifica | modifica wikitesto]
L'enorme massa di dati personali raccolti da queste aziende e la loro posizione dominante possono influenzare la politica di un'intera nazione, come ad esempio il caso di Cambridge Analytica. Oppure, declassare voci giudicate negativamente dal ministero della difesa statunitense, ad esempio The Intercept.[10]
L'uso della Bolla di filtraggio
L'utilizzo del Data Mining
Acronimi per aree etnografiche differenti[modifica | modifica wikitesto]
Per le zone ad influenza cinese, si utizza l'acronimo BATX, ovvero Baidu, Alibaba, Tencent, Xiaomi. Nel mondo russo, il monopolio si è instaurato ad opera di industrie quali Yandex e Vkontakte. Nell'area etnogeografica dell'America latina, si guarda alla presenza di Hi5.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ http://www.framablog.org/index.php/post/2013/05/16/statistiques-reseau-framasoft-2013
- ^ https://wiki.framasoft.org/speakabout
- ^ Charlie Perreau, D'où viennent les revenus des Gafam ?, su Le Journal du Net, 19 marzo 2018. URL consultato l'8 agosto 2018..
- ^ Fabernovel, Gafanomics, new economy, nex rules, octobre 2014
- ^ (EN) Global Top 100 companies by market capitalisation (PDF), su PricewaterhouseCoopers, 31 marzo 2018. URL consultato il 4 agosto 2018.
- ^ 1 000 milliards le 2 août 2018, Apple devient la première entreprise à atteindre cette valeur.
- ^ https://www.opendemocracy.net/en/facebook-and-google-pressured-eu-experts-soften-fake-news-regulations-say-insiders/
- ^ vedere https://papyrus.bib.umontreal.ca/xmlui/handle/1866/20642
- ^ https://mgmtmagazine.com/chi-e-il-fondatore-di-telegram-esiliato-dalla-russia-per-lui-la-privacy-e-tutto-5262728/
- ^ Pierre Rimbert, Censure et chaussettes roses, su Le Monde diplomatique, janvier 2018. URL consultato il 4 agosto 2018..
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Framasoft ovvero l'origine del nome
- Oligopolio
- Indice_di_concentrazione
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
Nikos Smyrnaios, Les GAFAM contre l'internet, éditions Ina, 2017 (ISBN 2869382421).