Futbol'nyj Klub Šachtar Donec'k

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Šachtar Donec'k
Calcio
Campione d'Ucraina in carica
Kroty (talpe), Hirnyky (minatori)
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali Arancione, nero
Simboli Martelli incrociati
Dati societari
Città Donec'k
Nazione Bandiera dell'Ucraina Ucraina
Confederazione UEFA
Federazione UFS
Campionato Prem"jer-liha
Fondazione 1936
Presidente Bandiera dell'Ucraina Rinat Achmetov
Allenatore Bandiera dei Paesi Bassi Marino Pušić
Stadio Olimpico (Kiev)
(70 050 posti)
Sito web shakhtar.com
Palmarès
Coppa UEFA
Titoli nazionali 14 campionati ucraini
Trofei nazionali 13 Coppe d'Ucraina
9 Supercoppe d'Ucraina
4 Coppe sovietiche
1 Supercoppa sovietica
Trofei internazionali 1 Coppe UEFA/Europa League
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

Il Futbol'nyj Klub Šachtar (in ucraino Футбольний Kлуб Шахтар?), noto semplicemente come Šachtar Donec'k, (traslitterazione anglosassone: Shakhtar Donetsk) è una società calcistica ucraina di Donec'k, che fino al 1991 rappresentò l'Unione Sovietica nelle competizioni UEFA.

Fondato il 26 maggio 1936 come Stachanovec, si aggiudicò 5 Coppe e una Supercoppa dell'URSS prima del 1991 e, dopo l'indipendenza ucraina, 13 campionati, altrettante coppe e 9 supercoppe nazionali. Si tratta della prima squadra ucraina a vincere una competizione europea di club, la Coppa UEFA 2008-09; la sua connazionale Dinamo Kiev, infatti, vinse due Coppe delle Coppe nel 1975 e 1986 in rappresentanza dell'URSS.

Il termina Šachtar in ucraino significa "minatore": il club è, infatti, culturalmente legato all'area industrializzata del bacino carbonifero del Donec. Tale area, nota anche come Donbass, da cui il nome dello stadio interno Donbass Arena, è teatro di una guerra in corso dal 2014, ragion per cui lo Šachtar è costretto a disputare altrove le gare interne: dapprima all'Arena L'viv di Leopoli tra il 2014 e il 2017, a seguire dello stadio Metalist di Charkiv dal 2017 al 2020[1] e, da allora, allo stadio Olimpico di Kiev, città che ospita anche la sede del club.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Futbol'nyj Klub Šachtar Donec'k.

Le origini del club risalgono a settembre 1911, quando nacque l'associazione sportiva Juzovka, divenuta negli anni venti Club di Lenin. Il club è soprannominato la "squadra dei minatori", dal nome šachtar, che significa, appunto, "minatori".

Il club è stato fondato nel maggio 1936 e fu inizialmente chiamato Stachanovec in onore di Aleksej Grigor'evič Stachanov, il leggendario minatore del bacino carbonifero del Donec, la cui estrema dedizione al lavoro divenne proverbiale. La prima squadra era formata da due squadre locali partecipanti tutti e due alle Spartachiadi: Dynamo Horlivka e Stalino.

Lo Šachtar, allora Stachanovec', nel 1937

Dagli anni sessanta lo Šachtar dell'allenatore Oleg Ošenkov fu tre volte finalista della Coppa dell'URSS, vincendola in due circostanze, nel 1961 e nel 1962. Il club fu soprannominato "la squadra della coppa" per i successi mietuti ogni anno nel cammino verso la finale, anche se i maggiori traguardi la squadra li avrebbe tagliati tra la metà degli anni settanta e i primi anni ottanta.

Nel 1975 lo Šachtar giunse secondo nel campionato sovietico, ottenendo così il diritto a rappresentare l'Unione Sovietica nelle coppe europee. Nel 1978 si classificò terzo nel campionato sovietico e un anno più tardi si issò nuovamente alla seconda piazza della graduatoria. Il capitano e attaccante Vitalij Staruchin fu eletto miglior giocatore del campionato sovietico e si laureò capocannoniere del campionato sovietico con 26 gol segnati.

Lo Šachtar portò per due volte la Coppa dell'URSS in riva al Donec, nel 1980 e nel 1983, anno in cui vinse anche la Supercoppa dell'URSS battendo i campioni in carica del Dnipro Dnipropetrovs'k.

Rinat Achmetov

A partire dagli anni novanta, con la nascita del campionato ucraino, lo Šachtar insidiò la leadership della Dinamo Kiev in ambito nazionale. Vice-campioni d'Ucraina nel 1993-1994 sotto la guida di Valerij Jaremčenko, nel 1994-1995 gli arancioneri vinsero la coppa nazionale, mentre nel 1995-1996 vissero una travagliata annata, segnata dall'assassinio del presidente Achat' Brahin, controverso uomo d'affari molto noto nel Donbass.[2] Un anno dopo, l'11 ottobre 1996, il magnate Rinat Achmetov rilevò la squadra diventandone il presidente. Nel volgere di pochi anni egli realizzò corposi investimenti volti a migliorare le infrastrutture sportive e ad allestire una squadra competitiva anche nel palcoscenico continentale.[3] Dall'avvento di Achmetov hanno vestito la maglia dello Šachtar giocatori di valore internazionale, affermatisi anche in altri club europei.

Da quel momento lo Šachtar inanellò una serie di cinque piazzamenti al secondo posto in campionato, dal 1996-1997 al 2000-2001, sempre alle spalle della Dinamo Kiev. Nei primi anni 2000 il club iniziò ad arricchirsi di calciatori stranieri e nel 2000-2001 riuscì a qualificarsi alla fase a gironi di UEFA Champions League, dove chiuse al terzo posto nel proprio raggruppamento. Nella stagione 2001-2002, sotto la guida tecnica di Nevio Scala, primo straniero a guidare lo Šachtar, i minatori si aggiudicarono per la prima volta il campionato ucraino, abbinandolo al successo nella coppa nazionale, centrando il primo double nella storia del club.

Giocatori dello Šachtar in festa per la vittoria del campionato ucraino 2012-2013

Dal maggio 2004, sotto la guida del romeno Mircea Lucescu, la squadra di Donec'k tornò a dominare la scena nazionale, vincendo tre campionati in quattro anni e il primo trofeo internazionale della propria storia, la Coppa UEFA, nel 2008-2009, sconfiggendo in finale il Werder Brema per 2-1 dopo i tempi supplementari allo stadio Şükrü Saraçoğlu di Istanbul. Sconfitto in Supercoppa europea dal Barcellona, lo Šachtar rivinse il campionato nel 2009-2010 e un altro double campionato-coppa nazionale nel 2010-2011, annata in cui riuscì a raggiungere i quarti di finale di UEFA Champions League dopo aver vinto il girone di prima fase. Negli anni successivi i "minatori" colsero altri tre successi in campionato, portando a cinque i titoli vinti consecutivamente, oltre ad aggiudicarsi varie volte la coppa e la supercoppa nazionale.

A causa dei conflitti armati che da maggio 2014 interessarono l'Ucraina e l'autoproclamata Repubblica Popolare di Donec'k, dall'estate 2014 la squadra ha giocato i propri match casalinghi a Leopoli e dalle stagioni successive a Charkiv, per via delle ribellioni autonomiste filorusse originatesi nell'est dell'Ucraina, conflitti che hanno provocato danneggiamenti anche alla Donbas Arena nell'agosto 2014.[4] Nel 2015-2016 la squadra, eliminata dalla UEFA Champions League, proseguì il cammino europeo in Europa League, dove arrivò in semifinale. La vittoria del mese successivo nella finale di coppa nazionale coincise con l'ultima partita come allenatore dello Šachtar per l'allenatore Mircea Lucescu, che lasciò la panchina della squadra di Donec'k dopo aver vinto 22 trofei in 12 anni.[5]

Per la successione del tecnico rumeno la dirigenza si affidò al portoghese Paulo Fonseca,[6] che esordì vincendo la supercoppa nazionale e vinse tre campionati e tre coppe nazionali nelle successive tre stagioni. Nel 2019 Fonseca fu rimpiazzato dal connazionale Luís Castro, che in un biennio si aggiudicò un titolo nazionale e condusse la squadra alle semifinali di Europa League. Seguì la gestione dell'italiano Roberto De Zerbi, che vinse la Supercoppa d'Ucraina 2021.

Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]

Cronistoria del Futbol'nyj Klub Šachtar Donec'k
  • 1936: fondazione del club come "'Stachanovec'".
  • 1936 (primavera) - 7º in Gruppa V.
  • 1936 (autunno) - 6º in Gruppa V.
  • 1937 - 3º in Gruppa V.
Promosso in Gruppa A.
  • 1938 - 11º in Gruppa A.
  • 1939 - 12º in Gruppa A.

  • 1940 - 12º in Gruppa A.
  • 1941 non terminato a causa della seconda guerra mondiale
  • 1942-1944: non disputato
  • 1945 - 5º in Vtoraya Grupa.
  • 1946 - 5º in Vtoraya Grupa.
il club cambia denominazione in "'Šachtyor'".
  • 1947 - 2º in Vtoraya Grupa.
  • 1948 - 3º in Vtoraya Grupa.
Promosso in Pervaja Gruppa.
  • 1949 - 18º in Pervaja Gruppa.

  • 1950 - 11º in Klass A.
  • 1951 - 3º in Klass A.
  • 1952 - 13º in Klass A.
Retrocesso in Klass B.
  • 1953 - 3º in Klass B.
  • 1954 - 1º in Klass B.
Promosso in Klass A.
  • 1955 - 7º in Klass A.
  • 1956 - 7º in Klass A.
  • 1957 - 8º in Klass A.
  • 1958 - 8º in Klass A.
  • 1959 - 12º in Klass A.

  • 1960 - 17º in Klass A.
  • 1961 - 12º in Klass A.
Vince la Kubok SSSR (1º titolo).
  • 1962 - 8º in Klass A.
Vince la Kubok SSSR (2º titolo).
  • 1963 - 11º in Pervaja Gruppa A.
Finalista in Kubok SSSR.
  • 1964 - 5º in Pervaja Gruppa A.
  • 1965 - 12º in Pervaja Gruppa A.
  • 1966 - 10º in Pervaja Gruppa A.
  • 1967 - 6º in Pervaja Gruppa A.
  • 1968 - 14º in Pervaja Gruppa A.
  • 1969 - 10º in Pervaja Gruppa A.

  • 1970 - 10º in Pervaja Gruppa A.
  • 1971 - 16º in Vysšaja Liga.
Retrocesso in Pervaya Liga.
  • 1972 - 2º in Pervaya Liga.
Promosso in Vysšaja Liga.
Eliminato nel terzo turno della Coppa UEFA.
  • 1977 - 5º in Vysšaja Liga.
  • 1978 - 3º in Vysšaja Liga.
Finalista in Kubok SSSR.
Eliminato nel primo turno della Coppa delle Coppe.
  • 1979 - 2º in Vysšaja Liga.
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA.

  • 1980 - 6º in Vysšaja Liga.
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA.
Vince la Kubok SSSR (3º titolo).
  • 1981 - 7º in Vysšaja Liga.
  • 1982 - 14º in Vysšaja Liga.
  • 1983 - 9º in Vysšaja Liga.
Vince la Kubok SSSR (4º titolo).
  • 1984 - 13º in Vysšaja Liga.
Eliminato nei quarti della Coppa delle Coppe.
  • 1985 - 12º in Vysšaja Liga.
Finalista in Kubok SSSR.
  • 1986 - 6º in Vysšaja Liga.
Finalista in Kubok SSSR.
  • 1987 - 7º in Vysšaja Liga.
  • 1988 - 8º in Vysšaja Liga.
  • 1989 - 14º in Vysšaja Liga.

Eliminato nel turno preliminare della Coppa UEFA.
Vince la Kubok Ukraïny (1º titolo).
Eliminato nel primo turno della Coppa delle Coppe.
Eliminato nella fase a gruppi della Coppa Intertoto.
Vince la Kubok Ukraïny (2º titolo).
Eliminato nel secondo turno della Coppa delle Coppe.
Eliminato nel secondo turno preliminare della Coppa UEFA.
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA.

Eliminato nella prima fase a gruppi della Champions League.
Eliminato nel terzo turno della Coppa UEFA.
Vince la Kubok Ukraïny (3º titolo).
Eliminato nel terzo turno preliminare della Champions League.
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA.
Vince la Kubok Ukraïny (4º titolo).
Eliminato nel terzo turno preliminare della Champions League.
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA.
Finalista in Kubok Ukraïny.
Eliminato nel terzo turno preliminare della Champions League.
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA.
Vince la Kubok Ukraïny (5º titolo).
Eliminato nella fase a gruppi della Champions League.
Eliminato negli ottavi della Coppa UEFA.
Finalista in Kubok Ukraïny.
Vince la Supercoppa d'Ucraina (1º titolo).
Eliminato nel terzo turno preliminare della Champions League.
Eliminato nei sedicesimi della Coppa UEFA.
Eliminato nella fase a gruppi della Champions League.
Eliminato negli ottavi della Coppa UEFA.
Finalista in Kubok Ukraïny.
Eliminato nella fase a gruppi della Champions League.
Vince la Kubok Ukraïny (6º titolo).
Vince la Supercoppa d'Ucraina (2º titolo).
Eliminato nella fase a gruppi della Champions League.
Finalista in Kubok Ukraïny.
Vince la Coppa UEFA (1º titolo).
Finalista in Supercoppa UEFA.
Eliminato nel terzo turno di qualificazione della Champions League.
Eliminato nei sedicesimi di finale dell'Europa League.

Vince la Supercoppa d'Ucraina (3º titolo).
Eliminato nei quarti della Champions League.
Vince la Kubok Ukraïny (7º titolo).
Eliminato nella fase a gruppi della Champions League.
Vince la Kubok Ukraïny (8º titolo).
Vince la Supercoppa d'Ucraina (4º titolo)
Eliminato negli ottavi della Champions League.
Vince la Kubok Ukraïny (9º titolo).
Vince la Supercoppa d'Ucraina (5º titolo)
Eliminato nella fase a gruppi della Champions League.
Eliminato nei sedicesimi di finale dell'Europa League.
Finalista in Kubok Ukraïny.
Vince la Supercoppa d'Ucraina (6º titolo)
Eliminato negli ottavi della Champions League.
Finalista in Kubok Ukraïny.
Vince la Supercoppa d'Ucraina (7º titolo)
Eliminato nella fase a gruppi della Champions League.
Semifinalista in Europa League.
Vince la Kubok Ukraïny (10º titolo).
Eliminato nel terzo turno preliminare della Champions League.
Eliminato nei sedicesimi di finale dell'Europa League.
Vince la Kubok Ukraïny (11º titolo).
Vince la Supercoppa d'Ucraina (8º titolo)
Eliminato negli ottavi della Champions League.
Vince la Kubok Ukraïny (12º titolo).
Eliminato nella fase a gruppi della Champions League.
Eliminato nei sedicesimi di finale dell'Europa League.
Vince la Kubok Ukraïny (13º titolo).
Eliminato nella fase a gruppi della Champions League.
Semifinalista in Europa League.

Eliminato nella fase a gruppi della Champions League.
Eliminato negli ottavi di finale dell'Europa League.
Vince la Supercoppa d'Ucraina (9º titolo).
Eliminato nella fase a gruppi della Champions League.
Fase a gironi di Champions League.
Eliminato negli ottavi di finale di Europa League.
Fase a gironi di Champions League.
Eliminato negli spareggi di Europa League.

Colori e simboli[modifica | modifica wikitesto]

Colori[modifica | modifica wikitesto]

Henrikh Mkhitaryan con la maglia dello Šachtar nel 2011

I colori odierni del club, arancione acceso e nero, non sono da sempre quelli della squadra. In origine, ricalcando anche la colorazione del logo, lo Stachanovec' vestiva una maglia azzurra con bordatura rossa e calzettoni bianchi. Anche il primo Šachtar continuò con l'azzurro, abbandonando il rosso e scegliendo un blu come colore di contrasto e inserendo una V bianca sul petto occasionalmente. Soltanto negli anni sessanta si scelse l'attuale e definitiva colorazione. In genere lo Šachtar gioca in maglia arancione con pantaloncini neri e calzettoni arancioni. La divisa classica adottata negli anni sessanta era semplice, al limite, a seconda delle annate, con maniche nere. Negli anni settanta fu adottata una divisa a bande verticali, che divenne altrettanto iconica. Negli anni più recenti il fornitore di turno, attualmente Nike, ha spesso oscillato proprio tra l'una e l'altra scelta di stile.

Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Stachanovec'
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Šachtar anni 50
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Dal 1961
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Šachtar anni '70
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Dal 1983
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Dal 1986

Simboli ufficiali[modifica | modifica wikitesto]

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Il simbolo sociale usato fino al 2008 riprodotto sul muro esterno di un centro informativo del club

Il primo simbolo del club fu disegnato nel 1936 ed era composto da un esagono blu con una 'S' rossa al centro cui si sovrapponeva un martello pneumatico. Nel 1946, quando il club cambiò nome, il logo cambiò in bianco e nero con la semplice aggiunta del denominativo sociale. A metà degli anni sessanta fu scelto un iconico simbolo che durò a lungo con due martelli incrociati inseriti in un cerchio con la scritta Šachtar 'Donec'k'. Nello stesso periodo quel simbolo cominciò ad apparire sulle divise e vi rimase almeno fino agli anni novanta, salvo qualche eccezione. Il nome del club era spesso inserito in russo, così come per tutte le altre partecipanti della competizione sovietica.

Nel 1989 l'artista Viktor Savilov, sull'onda di una ventata di rinnovamento all'interno del club, offrì una variante al simbolo inserendo un pallone e un campo da gioco stilizzato. Fu aggiunto alla divisa, leggermente modificato, dal 1997.[7]

Nel 2007, durante la presentazione del nuovo stadio, fu mostrato anche il nuovo simbolo creato dalla società italiana Interbrand. Per la prima volta dopo 30 anni riapparvero i martelli incrociati, simbolo storico del club.[8][9]

Mascotte[modifica | modifica wikitesto]

La mascotte Minatore (minatori è il soprannome del club) intrattiene il pubblico durante le partite di casa.

Strutture[modifica | modifica wikitesto]

Stadio[modifica | modifica wikitesto]

Veduta panoramica dello stadio Olimpico di Kiev, che dal 2020 ospita le partite interne dello Šachtar.

In passato lo stadio del club era lo stadio Šachtar, che oggi è sede degli incontri del Metalurh Donec'k e della squadra B. L'impianto di casa del club, la Donbas Arena, inaugurata il 29 agosto 2009, ha una capacità di 50 149 posti a sedere ed è nel novero dei 25 stadi che hanno ricevuto 5 stelle dalla UEFA.

Nell'agosto 2014, a causa della guerra dell'Ucraina orientale con combattimenti tra filorussi e forze governative ucraine nella città di Donec'k, lo stadio ha subito gravi danni alla facciata nord-ovest e alle strutture in seguito a due esplosioni provocate da altrettante bombe. Per la sicurezza e incolumità dei giocatori, già a luglio dello stesso anno il tecnico Mircea Lucescu aveva annunciato il trasferimento della squadra nella città occidentale di Leopoli, in attesa di un ritorno alla normalità nell'est dell'Ucraina. La squadra ha giocato l'intera stagione 2014-2015, comprese le gare casalinghe di UEFA Champions League, all'Arena L'viv[10].

Dalla seconda metà della stagione 2016-2017 al marzo del 2020, la squadra ha giocato le partite interne allo stadio Metalist di Charkiv. Dall'estate successiva gioca allo stadio Olimpico di Kiev.

Società[modifica | modifica wikitesto]

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Abbigliamento tecnico
Sponsor ufficiale

Allenatori[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del F.K. Šachtar Donec'k.
Anni Nome Trofei vinti
1936–37 Bandiera dell'Unione Sovietica Nikolaj Naumov
1938 Bandiera dell'Unione Sovietica Vasilij Borisenko
1938 Bandiera dell'Unione Sovietica Grigorij Archangelskij
1939–41 Bandiera dell'Unione Sovietica Abram Dangulov
1944–45 Bandiera dell'Unione Sovietica Nikolaj Kuznecov
1946–48 Bandiera dell'Unione Sovietica Aleksej Kostylev
1949 Bandiera dell'Unione Sovietica Georgij Mazanov
1949–51 Bandiera dell'Unione Sovietica Viktor Novikov
1952 Bandiera dell'Unione Sovietica Konstantin Kvašnin
1952–56 Bandiera dell'Unione Sovietica Aleksandr Ponomarëv
1956–57 Bandiera dell'Unione Sovietica Vasilij Ėrmilov
1958 Bandiera dell'Unione Sovietica Abram Dangulov
1959 Bandiera dell'Unione Sovietica Viktor Novikov
1959–60 Bandiera dell'Unione Sovietica Konstantyn Šegodskij
1960–69 Bandiera dell'Unione Sovietica Oleg Ošenkov 2 Kubok SSSR
1969–70 Bandiera dell'Unione Sovietica Jurij Vojnov
1970–71 Bandiera dell'Unione Sovietica Artem Faljan
1971 Bandiera dell'Unione Sovietica Jurij Zacharov
1971–72 Bandiera dell'Unione Sovietica Nikolaj Morozov
1972–73 Bandiera dell'Unione Sovietica Oleh Bazylevyč
1974 Bandiera dell'Unione Sovietica Jurij Zacharov
1974–78 Bandiera dell'Unione Sovietica Vladimir Sal'kov
1979–85 Bandiera dell'Unione Sovietica Viktor Nosov 2 Kubok SSSR
1 Superkubok SSSR
1986 Bandiera dell'Unione Sovietica Oleh Bazylevyč
1987–89 Bandiera dell'Unione Sovietica Anatolij Kon'kov
1989–94 Bandiera dell'Unione Sovietica/Bandiera dell'Ucraina Valerij Jaremčenko
1995 Bandiera dell'Ucraina Vladimir Sal'kov 1 Kubok Ukraïny
1995–96 Bandiera dell'Ucraina Valerij Rudakov
Agosto 1996–Marzo 1999 Bandiera dell'Ucraina Valerij Jaremčenko 1 Kubok Ukraïny
Aprile 1999–Settembre 1999 Bandiera della Russia Anatolij Byšovec
1999 Bandiera dell'Ucraina Oleksij Drozdenko
Novembre 1999–Ottobre 2001 Bandiera dell'Ucraina Viktor Prokopenko 1 Kubok Ukraïny
Ottobre 2001–Dicembre 2001 Bandiera dell'Ucraina Valerij Jaremčenko (interim)
Gennaio 2002–Settembre 2002 Bandiera dell'Italia Nevio Scala 1 Prem"jer-liha
1 Kubok Ukraïny
Settembre 2002–Giugno 2003 Bandiera dell'Ucraina Valerij Jaremčenko
Luglio 2003–Maggio 2004 Bandiera della Germania Bernd Schuster
Maggio 2004–Maggio 2004 Bandiera dell'Ucraina Viktor Prokopenko
Maggio 2004–Maggio 2016 Bandiera della Romania Mircea Lucescu 8 Prem"jer-liha
6 Kubok Ukraïny
7 Supercoppa d'Ucraina
1 UEFA Europa League
Maggio 2016-Giugno 2019 Bandiera del Portogallo Paulo Fonseca 3 Prem"jer-liha
3 Kubok Ukraïny
1 Supercoppa d'Ucraina
Giugno 2019-Maggio 2021 Bandiera del Portogallo Luís Castro 1 Prem"jer-liha
Maggio 2021-Luglio 2022 Bandiera dell'Italia Roberto De Zerbi 1 Supercoppa d'Ucraina
Luglio 2022-Luglio 2023 Bandiera della Croazia Igor Jovićević
Luglio-Ottobre 2023 Bandiera dei Paesi Bassi Patrick van Leeuwen
Ottobre 2023 Bandiera della Croazia Darijo Srna (ad interim)
Ottobre 2023-in corso Bandiera dei Paesi Bassi Marino Pušić

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

2001-2002, 2004-2005, 2005-2006, 2007-2008, 2009-2010, 2010-2011, 2011-2012, 2012-2013, 2013-2014, 2016-2017, 2017-2018, 2018-2019, 2019-2020, 2022-2023
1994-1995, 1996-1997, 2000-2001, 2001-2002, 2003-2004, 2007-2008, 2010-2011, 2011-2012, 2012-2013, 2015-2016, 2016-2017, 2017-2018, 2018-2019
2005, 2008, 2010, 2012, 2013, 2014, 2015, 2017, 2021
1961, 1962, 1980, 1983
1984
1953 (Girone 3), 1954

Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

2008-2009

Altri piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Secondo posto: 1975, 1979
Terzo posto: 1951, 1978
Secondo posto: 1972
Finalista: 1963, 1978, 1984-1985, 1985-1986
Semifinalista: 1951, 1953, 1959-1960, 1967-1968, 1974, 1976
Finalista: 1980, 1985
Semifinalista: 1989
Secondo posto: 1993-1994, 1996-1997, 1997-1998, 1998-1999, 1999-2000, 2000-2001, 2002-2003, 2003-2004, 2006-2007, 2008-2009, 2014-2015, 2015-2016, 2020-2021
Finalista: 2002-2003, 2004-2005, 2006-2007, 2008-2009, 2013-2014, 2014-2015
Semifinalista: 1992, 1995-1996, 1998-1999, 2009-2010
Finalista: 2004, 2006, 2007, 2014, 2016, 2018, 2019, 2020
Semifinalista: 1995
Semifinalista: 2015-2016, 2019-2020
Finalista: 2009
Finalista: 2014-2015

Statistiche e record[modifica | modifica wikitesto]

Partecipazione ai campionati e ai tornei internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Campionati nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica il club ha sempre militato nella massima divisione ucraina, ma in precedenza ha disputato anche dieci stagioni nella seconda divisione del campionato sovietico di calcio. Da quando partecipa al campionato ucraino lo Šachtar, al pari della Dinamo Kiev, ha sempre militato nella massima divisione. È la squadra con più vittorie nella Coppa e nella Supercoppa d'Ucraina.

Dalla nascita alla 2020-2021 compresa il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai campionati nazionali:

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Pervaja Gruppa/Klass A/Pervaja Gruppa A/Vysšaja Liga 44 1938 1991 74
Vyšča Liha/Prem"jer-liha 30 1992 2020-2021
Gruppa V/Klass B/Pervaya Liga 10 1936 (primavera) 1972 10

Tornei internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Il miglior risultato ottenuto è naturalmente la vittoria della Coppa UEFA 2008-2009: dopo aver avuto la meglio anche sulla Dinamo Kiev il club giunge alla finale, che viene giocata nello Stadio Şükrü Saraçoğlu di Istanbul: qui i tedeschi del Werder Brema vengono battuti per 2-1 ai tempi supplementari.

Gli ucraini giocano anche nella Supercoppa UEFA 2009, che va però al Barcellona. Altri traguardi notevoli sono il raggiungimento dei quarti nella UEFA Champions League 2010-2011: dopo aver vinto il girone davanti all'Arsenal (grazie a cinque vittorie ed una sola sconfitta, proprio in Inghilterra) gli ucraini eliminano la Roma negli ottavi, ma escono nel turno successivo dopo l'incontro col Barcellona poi campione. Lo stesso traguardo viene raggiunto anche nella Coppa delle Coppe 1983-1984, quando a vincere è il Porto, mentre in Europa League vengono raggiunte le semifinali in due altre occasioni: nel 2015-2016 e nel 2019-2020, quando ad andare avanti sono rispettivamente Siviglia e Inter.

Alla stagione 2020-2021 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai tornei internazionali[11]:

Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione
Coppa dei Campioni/UEFA Champions League 22 2000-2001 2022-2023
Coppa delle Coppe 4 1978-1979 1997-1998
Supercoppa UEFA 1 2009
Coppa UEFA/UEFA Europa League 19 1973-1974 2020-2021
Coppa Intertoto 1 1997

Statistiche individuali[modifica | modifica wikitesto]

Il giocatore con più presenze nelle competizioni europee è Darijo Srna a quota 137, mentre il miglior marcatore è Luiz Adriano con 32 gol[11].

Statistiche di squadra[modifica | modifica wikitesto]

A livello internazionale la miglior vittoria è per 7-0, ottenuta contro il BATĖ Borisov nella fase a gruppi della UEFA Champions League 2014-2015, mentre anche la peggior sconfitta è per 7-0, subito contro il Bayern Monaco negli ottavi della stessa edizione[11].

Tifoseria[modifica | modifica wikitesto]

Rivalità[modifica | modifica wikitesto]

La rivalità principale è quella contro la Dinamo Kiev. La sfida tra le due compagini è conosciuta come "Derby d'Ucraina".

L'altra rivalità è con il Metalurh Donec'k, sebbene non sia sentita quanto quella con la Dinamo Kiev, la sfida registra sempre il tutto esaurito nel cosiddetto "Derby del Bacino del Donec".

In campo europeo molto sentite sono le sfide con l'Arsenal e il Barcellona.

Organico[modifica | modifica wikitesto]

Rosa 2023-2024[modifica | modifica wikitesto]

Rosa aggiornata al 4 settembre 2023.

N. Ruolo Calciatore
2 Bandiera del Burkina Faso A Lassina Traoré
3 Bandiera d'Israele D Stav Lemkin
4 Bandiera dell'Ecuador C Denil Castillo
5 Bandiera dell'Ucraina D Valerij Bondar
6 Bandiera dell'Ucraina C Taras Stepanenko
7 Bandiera del Brasile A Eguinaldo
8 Bandiera dell'Ucraina C Dmytro Kryskiv
9 Bandiera dell'Ucraina A Mar"jan Šved
10 Bandiera dell'Ucraina C Heorhij Sudakov
11 Bandiera dell'Ucraina C Oleksandr Zubkov
12 Bandiera dell'Ucraina P Tymur Puzankov
13 Bandiera della Georgia D Giorgi Gocholeishvili
14 Bandiera dell'Ucraina A Danylo Sikan
15 Bandiera dell'Ucraina C Anton Hluščenko
16 Bandiera della Georgia D Irak'li Azarovi
17 Bandiera dell'Ucraina A Bohdan V"junnyk
18 Bandiera del Venezuela A Kevin Kelsy
19 Bandiera dell'Ucraina D Dmytro Čyhryns'kyj
20 Bandiera dell'Ucraina C Dmytro Topalov
N. Ruolo Calciatore
21 Bandiera dell'Ucraina C Artem Bondarenko
22 Bandiera dell'Ucraina D Mykola Matvijenko
23 Bandiera del Brasile D Pedrinho
25 Bandiera della Tanzania D Novatus Miroshi
26 Bandiera dell'Ucraina D Juchym Konoplja
27 Bandiera dell'Ucraina C Oleh Očeret'ko
28 Bandiera dell'Ucraina D Marjan Faryna
29 Bandiera dell'Ucraina C Jehor Nazaryna
31 Bandiera dell'Ucraina P Dmytro Riznyk
32 Bandiera dell'Ucraina D Eduard Kozik
34 Bandiera dell'Ucraina C Ivan Petrjak
39 Bandiera del Brasile A Newerton
44 Bandiera dell'Ucraina D Jaroslav Rakyc'kyj
48 Bandiera dell'Ucraina P Denys Tvardovs'kyj
77 Bandiera del Tagikistan C Chusrav Toirov
90 Bandiera dell'Ucraina A Oleksij Kaščuk
Bandiera del Brasile C Marlon Gomes
Bandiera del Brasile A Kevin

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L'identità perduta dello Shakhtar Donetsk, Il Foglio, 1º ottobre 2019.
  2. ^ (EN) Oleg Bazaluk, Corruption in Ukraine: Rulers’ Mentality and the Destiny of the Nation, Geophilosophy of Ukraine, Newcastle upon Tyne, Cambridge Scholars Publishing, 2016, p. 234, ISBN 978-1-44-389814-0.
  3. ^ (EN) Jonathan Wilson, Dynamo and Shakhtar Donetsk fight for Ukraine supremacy on European stage, su TheGuardian.com, 30 aprile 2009. URL consultato il 17 dicembre 2019.
  4. ^ Donetsk, bombe allo stadio dello Shakhtar, su gazzetta.it. URL consultato il 23 agosto 2014.
  5. ^ Analisi Tattica: lo Shakhtar Donetsk di Paulo Fonseca, assoanalisti.it, 8 febbraio 2018.
  6. ^ Shakhtar Donetsk appoint Paulo Fonseca as new coach, ESPN, 1º giugno 2016.
  7. ^ Copia archiviata, su shakhtar.com. URL consultato l'8 novembre 2016 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2016). Short crest history
  8. ^ Shakhtar Crest |The Club |FC Shakhtar Donetsk official website Archiviato l'11 novembre 2016 in Internet Archive.
  9. ^ Interbrand |Our Work |Shakhtar Archiviato il 3 dicembre 2013 in Internet Archive.
  10. ^ Ucraina, la guerra non risparmia lo stadio dello Shakhtar Donetsk - Rai News
  11. ^ a b c Copia archiviata, su uefa.com. URL consultato il 24 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2018).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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