Fujiwara no Sanekata

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Fujiwara no Sanekata dallo Hyakunin Isshu

Fujiwara no Sanekata (藤原実方; ... – 7 gennaio 999[1]) è stato un poeta giapponese waka del medio periodo Heian.

Il suo nome è incluso negli elenchi antologici del Chūko Sanjūrokkasen e dell'Ogura Hyakunin Isshu.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il suo bisnonno era Fujiwara no Tadahira[2], suo nonno il sadaijin (Ministro della Sinistra) Fujiwara no Morotada, suo padre il ciambellano Fujiwara no Sadatoki e sua madre la figlia di Minamoto no Masanobu, terzo figlio del principe imperiale Atsumi (figlio dell'imperatore Uda). È il padre di Fujiwara no Asamoto.

Ha svolto varie funzioni amministrative durante il regno degli imperatori Kazan e Ichijō. Ma nel 995, una violenta disputa con Fujiwara no Yukinari, quest'ultimo sostenuto dall'imperatore Ichijō, portò alla retrocessione di Sanekata come burocrate e al conseguente malcontento dell'imperatore. Sanekata viene retrocesso a governatore della provincia di Mutsu mentre Yukinari viene promosso kurodonotō e capo degli archivi imperiali.

Secondo quanto riferito, era un amante di Sei Shōnagon[2], e scambiava poesie d'amore con molte donne.

Intorno al 999, ebbe un incidente a cavallo sbattendo contro un dōsojin nella città di Natori e rimase ucciso nella caduta quando aveva circa quarant'anni[2].

Dopo la sua morte, si ritiene che il fantasma irato di Sanekata apparisse sotto il ponte del fiume Kamo, la leggenda è raccontata nel Note del guanciale (枕草子 Makura no sōshi) di Sei Shōnagon.

Opera poetica[modifica | modifica wikitesto]

Ha rapporti amichevoli con Fujiwara no Kintō, Minamoto no Shigeyuki, Fujiwara no Michinobu, tra gli altri. Il suo stile di poesia è riconosciuto come raffinato e di talento.

Sessantasette delle sue poesie furono incluse in antologie imperiali dallo Shūi Wakashū in poi[2].

La seguente sua poesia è stata inclusa come n° 51 in Ogura Hyakunin Isshu di Fujiwara no Teika :

(JA)

«かくとだにえやはいぶきのさしも草さしも知らじな燃ゆる思ひを[3]»

(IT)

«Posso farti sapere cosa mi consuma? Sconosciuto a te, il mio cuore arde come la moxa rovente ardente d'amore per te»

Sopravvive una collezione privata della sua poesia, il Sanekata-shū (実方集)[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fonti tradizionali citano che morì nel 998, perché secondo il calendario giapponese l'evento avvenne il dodicesimo giorno del dodicesimo mese del quarto anno dell'era Chōtoku, che va dal 31 gennaio 998 al 19 gennaio 999
  2. ^ a b c d e McMillan 2010, pp. 140-141 (nota 51)
  3. ^ Suzuki et al. 2009, p. 66

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Peter McMillan, One hundred poets, one poem each: a translation of the Ogura Hyakunin Isshu, New York, Columbia University Press, 2008, ISBN 978-0-231-14398-1.
  • (JA) Suzuki Hideo, Shin'ichi Yamaguchi e Yasushi Yoda, Genshoku: Ogura Hyakunin Isshu, Tokyo, Bun'eidō, 2009 [1997)].

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