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Fugas

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Diagramma in sezione di una fugas[1].

Una fugas – detta anche fougasse – è una mina improvvisata direzionale che, nel suo funzionamento, assomiglia a un grosso fucile caricato a pallettoni o a un cannone caricato a mitraglia. Una fugas è costruita scavando un buco nel suolo o nella roccia, sul fondo del quale viene posta una carica esplosiva (in origine polvere nera), poi ricoperta con proiettili di vario tipo (in origine pietre, ma anche pezzi di metallo, eccetera). Il buco può essere scavato con vari gradi d’inclinazione, per fare in modo che i proiettili sparati dalla fugas abbiano una traiettoria a tiro teso (come un fucile o un cannone) oppure a tiro curvo (come un mortaio). Quando la carica esplosiva viene fatta detonare i proiettili vengono scagliati in avanti, lungo l'asse di scavo del buco, colpendo tutto ciò che si trova nel loro raggio d'azione.

Le fugas venivano comunemente puntate su strade o itinerari percorsi dal nemico (quindi rivolte contro il nemico o verso la presunta direzione di avvicinamento di forze nemiche), allo scopo di tendergli un'imboscata o di proteggere le proprie postazioni difensive. Se caricati correttamente, questi ordigni sono capaci di uccidere truppe e danneggiare veicoli non corazzati.

È un ordigno con origini antiche che risalgono come minimo al XVI secolo, periodo in cui furono usate da Samuel Zimmermann ad Augusta[2]; furono citate anche da Vauban nel XVII secolo, ed erano ben note agli ingegneri militari dalla metà del XVIII secolo. Le fugas furono utilizzate in diverse guerre europee, nella Guerra d'Indipendenza Americana (1775-1783), nella Guerra di Secessione Americana (1861-1865), limitatamente durante la Seconda Guerra Mondiale (1939-1945), e in alcune guerre di liberazione nazionale in Africa e sud-est asiatico del XX secolo. Il termine è usato ancora oggi per descrivere tali dispositivi.

Metodo di sparo

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Originariamente, il normale metodo di sparo di una fugas consisteva nell'utilizzare una torcia o una miccia a lenta combustione per accendere un saucisson (termine francese per "salsiccia", ovvero un tubo di stoffa o di cuoio impermeabilizzato con pece e riempito di polvere nera) che portava alla carica esplosiva. Ciò presentava numerosi svantaggi: il tiratore era visibile al nemico attaccante e doveva correre per allontanarsi dopo aver acceso la miccia. La polvere nera era anche molto sensibile all'umidità e avrebbe potuto non funzionare affatto. Nel 1573 Samuel Zimmermann ideò un metodo migliorato che incorporava un sistema snaphance (o, più tardi, un meccanismo a pietra focaia) nella carica esplosiva e collegava il suo grilletto alla superficie con un cavo[2]. Questo sistema era più resistente all'umidità, meglio nascosto e consentiva al tiratore di stare più lontano. Consentiva inoltre alla fugas di essere attivata con un filo d'inciampo, trasformandola in una mina a frammentazione antiuomo attivata dalla/e vittima/e.

In una lettera a sua sorella, il colonnello inglese Hugh Robert Hibbert descrisse un'arma simile impiegata dai Russi durante la Guerra di Crimea (1853-1856)[3]:

(EN)

«These wretched Russians have discovered a new system of annoyance which would be well worthy of invention by Franky and which consists of a series of small mines or barrels of gunpowder let into the ground between our works and theirs, and a little tin tube running along the ground a few inches above it, two or three feet long, which tube is filled with some composition which explodes immediately on being touched, so that any unfortunate meandering along the grass without knowing why, suddenly finds himself going up in the air like a squib with his legs and arms flying in different directions. We have had many men blown up by these things and the grass being so long one cannot see the tube at all. The technical name is "Fougasse". Franky will know what they are I daresay. The ground between our old trenches, and the Russian ones that we took the other day is full of them. At night you hear a sudden explosion and you know that some wretched fellow has been crossing from one trench to another, on private speculation to see what he could get, has trod on the tube and been blown up. I often think how the Russians must laugh when they hear these things going up at night in all directions, they must know well what it is.»

(IT)

«Questi Russi disgraziati hanno scoperto un nuovo sistema di disturbo che sarebbe ben degno di esser stato inventato da Franky [il fratello di Hugh Robert Hibbert N.d.r.] e che consiste in una serie di piccole mine o barili di polvere da sparo posti nel terreno tra i nostri trinceramenti e i loro, e un piccolo tubo di latta che corre lungo il terreno a pochi pollici sopra di esso, lungo due o tre piedi, il quale tubo è riempito con qualche sostanza che esplode immediatamente quando viene toccata, così che ogni sfortunato che se ne va a zonzo sull'erba senza sapere perché, si ritrova improvvisamente a saltate in aria come un petardo con le gambe e le braccia che volano in direzioni diverse. Abbiamo avuto molti uomini saltati in aria a causa di queste cose e l'erba è così alta che il tubo non si vede affatto. Il nome tecnico è "Fougasse". Franky saprà cosa sono, oserei dire. Il terreno tra le nostre vecchie trincee e quelle Russe che abbiamo preso l'altro giorno ne è pieno. Di notte senti un'esplosione improvvisa e sai che qualche compare disgraziato è passato da una trincea all'altra, per cupidigia personale, per vedere cosa poteva procurarsi, ha calpestato il tubo ed è saltato in aria. Penso spesso a come i Russi debbano ridere quando sentono queste cose saltare per aria di notte in tutte le direzioni, devono sapere bene di cosa si tratta.»

Una fugas scavata nella roccia a Salina, villaggio del consiglio locale di Naxxar, sull'isola di Malta.

Le fugas possono essere classificate in base al tipo di materiale proiettato dall'esplosione, e/o in base al loro sistema d'innesco.

Con pietre e schegge metalliche

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In origine il tipo più comune era la fugas con pietre, che era semplicemente un buco riempito con grandi rocce e mattoni. Quando la carica esplosiva veniva fatta detonare, la fugas scagliava una grandinata di pietre ad alta velocità attraverso l'area davanti a sé. Grandi fugas con pietre potevano contenere diverse tonnellate di materiale e fino a un quintale di polvere[4][5][6]. Durante la Seconda Guerra Mondiale, fra l'armamentario delle formazioni partigiane che operavano contro le forze dell'Asse, figuravano anche le fugas, caricate sia con pietre sia con pezzi di metallo: ad esempio, tutte e tre le edizioni del manuale sovietico d'addestramento per partigiani Спутник партизана ("Sputnik partizana", "Compagno del partigiano") contenevano anche istruzioni sull'approntamento di tali ordigni[7][8][9].

Fugas incendiaria inglese della Seconda Guerra Mondiale[10].

Le fugas di questo tipo erano caricate con le prime versioni di proiettili da mortaio a polvere nera (essenzialmente grosse versioni dei primi tipi di granate a mano a polvere nera), oppure con "carcasse" incendiarie. Quando la carica di polvere veniva fatta esplodere, la fugas lanciava i proiettili e contemporaneamente accendeva le loro micce, in modo che i proiettili venissero sparsi nell'area bersaglio dove iniziavano poi a esplodere, riempiendo l'area di schegge, frammenti metallici o fiamme che volavano in tutte le direzioni.

Con liquidi incendiari

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Le fugas incendiarie erano progettate per scagliare non proiettili solidi ma bensì liquidi infiammabili e incendiari, tipicamente una miscela di benzina e olio. Le fugas a fiamma – in inglese Flame fougasse – furono sviluppate dal British Petroleum Warfare Department ("Dipartimento britannico per la guerra petrolifera") in risposta alla minaccia di invasione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale[11].

Fugas incendiaria americana[12].

In Inghilterra, durante la Seconda Guerra Mondiale, la fugas incendiaria veniva solitamente costruita con un barile da 40 galloni interrato nel ciglio della strada e mimetizzato. Veniva posizionata in luoghi come angoli, zone di pendenza ripida o posti di blocco dove i veicoli sarebbero stati obbligati a rallentare. L'Ammonal forniva la carica propellente che, una volta attivata, faceva sì che l'arma sparasse una fiammata larga 3 metri e lunga 27 metri. Inizialmente veniva utilizzata una miscela composta per il 40% da benzina e per il 60% da gasolio; tale miscela fu successivamente sostituita da un gel adesivo composto da catrame, calce e benzina denominato "5B"[13].

Il numero di novembre 1944 dello U.S. War Department Intelligence Bulletin ("Bollettino d'Intelligence del Dipartimento della Guerra degli Stati Uniti") faceva riferimento ai "lanciafiamme Fougasse" utilizzati nella difesa sovietica a Stalingrado come base di una versione tedesca trovata in Italia, che veniva sepolta con un tubo di scarico a direzione fissa e integrata con mine terrestri convenzionali e filo spinato nelle opere di difesa. Queste armi tedesche, copiate dalle mine-lanciafiamme sovietiche FOG-1 o FOG-2 e denominate Abwehrflammenwerfer 42 ("Lanciafiamme difensivo 42"), avevano un serbatoio di carburante da circa 30 litri, e potevano essere collegate a un punto di controllo mediante cavi elettrici con il quale era possibile spararle da remoto, individualmente o tutte insieme[14].

Istruzioni sulla preparazione di fugas incendiarie sono rimaste nei manuali militari da campo scritti per la truppa di vari Eserciti, come armi di circostanza realizzabili sul campo di battaglia. Tali mine direzionali incendiarie improvvisate sono costruite utilizzando contenitori di carburante disponibili sul posto (latte, barili, ecc.) pieni di liquidi infiammabili e incendiari, poi combinati con cariche esplosive standard o bombe a mano innescate elettricamente o tramite spezzoni di miccia detonante. Alcuni progetti utilizzano spezzoni di miccia detonante o detonatori per rompere il contenitore del carburante e far esplodere la carica principale[15]. Armi di questo tipo furono ampiamente utilizzate durante la Guerra di Corea (1950-1953) e la Guerra del Vietnam (1955-1975), nonché in altri conflitti.

Fugas improvvisata dal Fronte di Liberazione Nazionale algerino. Il pannello superiore dell’illustrazione mostra l’intera installazione, compreso il contatto elettrico posizionato sul lato opposto della strada rispetto alla parte esplosiva; il pannello inferiore mostra in dettaglio la struttura della parte esplosiva della fugas[16].

Con innesco elettrico

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Alcune fugas erano progettate per essere azionate mediante un innesco elettrico. Questo modello fu utilizzato, ad esempio, dal Fronte di Liberazione Nazionale algerino, che dal 1954 si batteva per conseguire l'indipendenza dell'Algeria dalla Francia. La fugas del FLN algerino era costituita da un grosso tubo metallico chiuso a un'estremità, sul fondo del quale era inserita una carica esplosiva di polvere nera, coperta da una prima borra o stoppaccio (fatto di cartone, ovatta, ecc.), da una quantità di materiali che fungevano da proiettili "shrapnel" (biglie d’acciaio, dadi, chiodi, bulloni, rottami e schegge metalliche varie, pietre, ecc.), e infine da una seconda borra o stoppaccio. Nella polvere nera era immersa una lampadina elettrica con il bulbo rotto e il filamento integro, collegata a un circuito elettrico composto da cavi elettrici, una batteria e un interruttore aperto. Quando il filamento della lampadina riceveva corrente elettrica diventava incandescente, causando così l’esplosione della carica di polvere nera. L'interruttore veniva azionato nel momento opportuno da un membro del FLN che si trovata mimetizzato nei paraggi, oppure veniva interrato lungo il previsto itinerario delle truppe o dei veicoli nemici in modo che fossero loro stessi a calpestarlo accidentalmente, attivando così la mina[16]. Anche in alcuni manuali militari statunitensi scritti per le forze speciali sono presenti ordigni simili, seppure di dimensioni ridotte, che li rendono assimilabili a più leggere e maneggevoli mine di tipo Claymore[17][18].

  1. ^ (EN) Fortification and Siegecraft, in Encyclopædia Britannica, vol. 10, 1911, pp. 682 - 724.
  2. ^ a b (EN) Major William C. Schneck, The Origins of Military Mines: Part I, su man.fas.org, Engineer Bulletin, luglio 1998. URL consultato il 27 febbraio 2024 (archiviato dall'url originale il 23 novembre 2023).
  3. ^ (EN) Colonel Hugh Robert Hibbert, Documenti del governo britannico, lettera del colonnello Hugh Robert Hibbert (1828-1895), ref. DHB/57, 14 giugno 1855, su discovery.nationalarchives.gov.uk, The National Archives. URL consultato il 27 febbraio 2024 (archiviato dall'url originale il 15 giugno 2021).
  4. ^ (MT) Martin Morana, Bejn Kliem u Storja, Malta, Books Distributors Limited, 2011, ISBN 978-99957-0137-6. URL consultato il 27 febbraio 2024 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2016).
  5. ^ (EN) Stephen C. Spiteri, The Fougasse: The Stone Mortar of Malta, in Treasures of Malta, Fondazzjoni Patrimonju Malti, 5 (2).
  6. ^ (EN) D.H. Mahan, Part I: Field Fortification, Military Mining and Siege Operations, in An Elementary Course of Military Engineering, John Wiley & Son, 1867, p. 78.
  7. ^ (RU) Governo dell'URSS, Спутник партизана - Sputnik partizana [Compagno del partigiano] (PDF), 1941, p. 129. URL consultato il 27 febbraio 2024 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2024).
  8. ^ (RU) Governo dell'URSS, Спутник партизана - Sputnik partizana [Compagno del partigiano] (PDF), 1942, p. 129. URL consultato il 27 febbraio 2024 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2024).
  9. ^ (RU) Governo dell'URSS, Спутник партизана - Sputnik partizana [Compagno del partigiano] (PDF), 1943, p. 90. URL consultato il 27 febbraio 2024 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2024).
  10. ^ (EN) War Office, Part I, Barrel Flame Traps, in Military Training Pamphlet 53, 1942.
  11. ^ (EN) Adrian Armishaw, Flame Fougasse: Poynings Flame Trap, su pillbox-study-group.org.uk, Pillbox Study Group. URL consultato il 27 febbraio 2024 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2023).
  12. ^ (EN) Headquarters, Department of the Army, FM 20-33 Combat Flame Operations, Washington, D.C., giugno 1967.
  13. ^ (EN) James Hayward, The Bodies on the Beach: Sealion, Shingle Street and the Burning Sea Myth of 1940, CD41 Publishing, 2001, p. 18, ISBN 0-9540549-0-3.
  14. ^ (EN) "Fougasse Flame Throwers" from Intelligence Bulletin, November 1944, su lonesentry.com, Lone Sentry. URL consultato il 27 febbraio 2024 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2023).
  15. ^ (EN) Headquarters, Department of the Army, Chapter 6, in FM 20-33 Combat Flame Operations, Washington, D.C., giugno 1967.
  16. ^ a b (EN) U.S. Army Foreign Science and Technology Center, FSTC 381-5012 Typical Foreign Unconventional Warfare Weapons (U) (PDF), p. 21. URL consultato il 27 febbraio 2024 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2024).
  17. ^ (EN) Headquarters, Department of the Army, TM 31-210 Improvised Munitions Handbook (PDF), Washington D.C., United States Department of War, 1969, pp. 81 - 83. URL consultato il 27 febbraio 2024 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2021).
  18. ^ (EN) Headquarters, Department of the Army, FM 31-20 Special Forces Operational Techniques (PDF), Washington, D.C., 30 dicembre 1965, pp. 291, 294 - 295 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2022).

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