Frosinone Calcio

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Frosinone Calcio
Calcio
Ciociari, Leoni, Giallazzurri
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali Giallo, azzurro
Simboli Leone
Inno Frosinone Alé
Rumori di Fondo
Dati societari
Città Frosinone
Nazione Bandiera dell'Italia Italia
Confederazione UEFA
Federazione FIGC
Campionato Serie B
Fondazione 1906
Rifondazione1959
Rifondazione1990
Presidente Bandiera dell'Italia Maurizio Stirpe
Allenatore Bandiera dell'Italia Alessandro Nesta
Stadio Benito Stirpe
(16 227[1] posti)
Sito web www.frosinonecalcio.com
Palmarès
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

Il Frosinone Calcio, meglio noto come Frosinone, è una società calcistica italiana con sede nella città di Frosinone.

Costituitasi il 5 marzo 1906 con la denominazione di Unione Sportiva Frusinate[2], se ne fa risalire tradizionalmente la fondazione al 1928. In seguito alla radiazione dalla FIGC, fu rifondata nel 1990. Milita in Serie B.

Dopo una lunga militanza nei campionati di Serie C, nel III millennio ha preso parte a nove campionati di Serie B ed ha conseguito due promozioni in massima serie nel 2015 e nel 2018, divenendo la terza squadra più blasonata della regione dopo Lazio e Roma. In fatto di palmarès il Frosinone ha conquistato, a livello nazionale, due campionati di Serie C2 (1986-1987 e 2003-2004) e due di Serie D (1965-1966 e 1970-1971).

Tra i club che hanno militato in Serie A, i giallazzurri occupano il 61º posto nella classifica perpetua dal 1929 e hanno la 83ª miglior tradizione sportiva.

La squadra laziale disputa le partite casalinghe allo stadio Benito Stirpe. I colori sociali sono il giallo – da cui il soprannome di Canarini – e l'azzurro; altri soprannomi noti sono Ciociari, Leoni e Giallazzurri. Il Frosinone detiene, ad oggi, il record del gol più tardo mai segnato nella storia della Serie A, al 103' della sfida del 3 aprile 2019 contro il Parma.

Storia

Dalla fondazione nel 1906 agli anni 1920

1906, Statuto della Unione Sportiva Frusinate: stemma sociale e anno in lettere romane (MCMVI)

«È costituita in Frosinone l'Unione Sportiva Frusinate di Frosinone. Il sodalizio ha come scopo precipuo la diffusione presso le giovani generazioni delle discipline ginniche, della scherma, del football e degli sport atletici col fine della educazione fisica ed intellettuale della gioventù frusinate.»

Costituitasi nel 1906[3], per anno di fondazione la società frusinate si colloca al terzo posto tra quelle ancora in attività nella regione Lazio, dopo la S.S. Lazio (1900) e la S.S. Formia (1905)[4].

Il 5 marzo 1906, l'avvocato Leone Vivoli, futuro sindaco di Frosinone[5], dette vita alla Unione Sportiva Frusinate[3]. Gli obiettivi nell'atto costitutivo includevano la diffusione di vari sport e tra di essi vi era esplicitamente incluso il calcio[2][6]. Il 14 marzo 1906 Il Messaggero così riferiva la notizia: «Composto di una trentina di soci effettivi, si è formato nella nostra città con locali in Corso Vittorio Emanuele n.2 [NB: oggi Corso della Repubblica], un Club sportivo frusinate presieduto dall'avvocato Leone Vivoli. Consiglieri: studente R. Giovannelli - ragioniere G. Tora - ricevitore G. Pesci - ingegnere E. Marzi. Ispettore E. Toscano - segretario Gabriele Antonucci - direttore sportivo Gerardo Bodin de Chadelard»[7].

Anche l'Almanacco illustrato del calcio Panini è concorde nel riportatare il 1906 come anno di fondazione del club[3].

Due dei soci fondatori dell'U.S. Frusinate: Leone Vivoli (presidente) e Geraldo Bodin de Chadelard (direttore sportivo)

La presenza di attività agonistica di tipo calcistico è corroborata da alcuni documenti immediatamente successivi alla stipula dello statuto societario, tra cui una foto risalente al 1907, tratta dall'archivio Bottoni, che mostra una squadra giovanile di calciatori frusinati di età probabilmente compresa tra i 10 e i 12 anni[8].

Il Messaggero sottolineava, nell'edizione del 1º febbraio 1907, il riscontro acquisito in breve tempo dal nuovo sodalizio sportivo in città: «Questa unione sportiva che ha per principale scopo l'educazione fisica, stante il sempre crescente numero di soci, ha occupato nuovi locali [...] Il geniale ritrovo è frequentato dalle più stimabili persone della città che lodano e incoraggiano il salutare sviluppo dell'Associazione»[7].

Lo stesso club, tuttavia, ha scelto di considerare come propria data di costituzione non la fondazione della polisportiva (5 marzo 1906), come da prassi ampiamente consolidata con esempi illustri quali il Genoa (1893) ed il Milan (1899) (polisportive che comprendevano cricket e football), ma bensì il cambio di denominazione in CXIX Legio M.V.S.N. Frosinone e la sua conseguente affiliazione alla FIGC avvenute oltre vent'anni dopo, il 19 settembre 1928[9][10].

Squadra giovanile (1907, archivio Bottoni) e, in basso, una delle prime formazioni dell'U.S. Frusinate

Tale modalità appare assai inusuale se si considera la costituzione di molte altre società sportive, come ad esempio la Società Podistica Lazio (la quale, fondata nel 1900, si affiliò alla FIGC nel 1908 e istituì una sezione calcio solo nel 1910[11]) oppure il Genoa Cricket and Football Club (che si affiliò cinque anni dopo essere stato creato come polisportiva)[12].

In realtà, prima ancora del cambio di denominazione sociale indotto dal regime fascista[13], l'U.S. Frusinate aveva già ottenuto l'affiliazione alla FIGC nel 1923 e si era occupata dell'attività agonistica figurando nei ranghi federali del campionato di Quarta Divisione Lazio 1923-1924 nel girone B[14], come confermato anche dal sito ufficiale della FIGC - Comitato regionale Lazio[15].

Il team ciociaro in quel periodo a livello organizzativo era coordinato da Augusto Diamanti, figura di riferimento che era a capo dei dirigenti della società. Nella formazione titolare giocavano tra gli altri: Biagi (portiere), Armando Niro, Nobili, Magni, Luigi Diamanti, Dante e Giulio Toscani, Aldo e Renato Calmanti (quest'ultimo sarebbe stato capitano anche per tanti anni a venire, militando anche in Prima Divisione fino a metà degli anni '30, quando morì improvvisamente di infarto all'età di 29 anni)[16][14].

La Gazzetta dello Sport: 28/6/1922, 59º Fanteria-U.S.Frusinate

L'attività della compagine frusinate all'inizio degli anni 1920 è testimoniata dalle cronache sportive dell'epoca, tra le quali un articolo del 1922 pubblicato su La Gazzetta dello Sport. Esso riporta la descrizione della gara giocata il 28 giugno 1922, presso il Campo Madonna della Neve di Frosinone, tra il 59º Fanteria Frosinone e la U.S. Frusinate. L'incontro ufficiale, diretto dall'arbitro Carlo Magni e disputato alla presenza del sindaco Piero Gizzi e delle autorità militari, era valevole per l'assegnazione del premio Comune di Frosinone. La vittoria andò alla selezione dell'Esercito per sei reti a zero[17][18]. Nella file di quest'ultima erano schierati giocatori di esperienza come Vincenzo Fresia, quattro volte campione d'Italia con la Pro Vercelli ed ex maglia numero 9 in Nazionale[19], il quale prestava servizio come tenente a Frosinone nel 59º Reggimento Fanteria[19].

In un altro match giocato il 27 agosto dello stesso anno, la squadra frusinate raggiungeva nella ripresa sul definitivo 1-1 i rossoneri del C.S. Alatri grazie ad una marcatura del proprio capitano Renato Calmanti[16].

In quel periodo la presenza di giocatori di categoria nella selezione militare stimolò l'attività agonistica dell'Unione Sportiva Frusinate, la quale era schierata in campo con i colori sociali bianco ed azzurro[20].

Calmanti, capitano di U.S. Frusinate e Bellator Frusino

Dopo l'affiliazione alla FIGC del 1923 e l'iscrizione alla IV Divisione Lazio, nel 1925 la Unione Sportiva Frusinate passò il testimone alla nuova Società Sportiva Alba Frusinate[3][21].

Alla fine del decennio l'attività sportiva a Frosinone ricevette nuovo impulso dalle politiche fasciste di incentivazione all'eserczio fisico e allo sport[22], nonché dalla espansione economica e politica che la città attraversò in seguito all'istituzione della nuova provincia di cui divenne capoluogo nel 1927[23]. In questo contesto il 19 settembre 1928 la società venne rifondata e cambiò denominazione in Gruppo Sportivo CXIX Legione M.V.S.N. Frosinone, affiliandosi quindi nuovamente alla Federazione Italiana Giuoco Calcio[10]. Il 25 settembre la squadra si iscriveva al campionato di III divisione girone B[24].

Il 17 ottobre 1929 il giornale sportivo Il Littorale riportava la notizia dell'affiliazione della nuova Polisportiva Bellator Frusino alla FIGC. La polisportiva, che raccoglieva l'eredità dalla CXIX Legione M.V.S.N. Frosinone, era guidata da Pier Luigi Tinelli. La squadra partecipò al campionato di III Divisione girone C, mentre la stagione seguente fu inserita nel girone B[25].

Gli anni 1930 e 1940: esordio e ritorno in serie C

All'inizio degli anni 1930 il campo da gioco era ubicato in località Madonna della Neve; successivamente si giocò in via Casilina Nord e in via Valle Fioretta (nelle vicinanze del Casaleno, dove oggi sorge il Benito Stirpe), mentre lo storico stadio comunale, nel quale il Frosinone Calcio ha giocato fino al 2017, venne costruito nel 1932 su progetto dell'ingegner Edgardo Vivoli[26].

1933-1934, Cavallini in maglia giallazzurra

La prima squadra di calcio frusinate che si rivelò competitiva a livello agonistico fu espressa dalla Polisportiva Bellator Frusino, nata nel 1929 dalla CXIX Legione M.V.S.N. Frosinone attraverso un cambio di denominazione societaria[3]. I colori sociali del sodalizio furono inizialmente il rosso e il blu (colori che richiamavano lo stemma cittadino), diventando poi giallo chiaro e infine giallo e azzurro (colori presenti sullo stemma della nuova provincia istituita pochi anni addietro)[25].

Questa formazione infatti, dopo alcuni campionati di III Divisione e un anno nel torneo provinciale Ulic del Basso Lazio (con le due squadre Frosinone I in giallazzurro e Frosinone II in biancoverde), riuscì ad arrivare nel 1934 alla Prima Divisione (che di lì a un anno fu ridenominata Serie C); determinante fu in questo periodo la figura del presidente Emilio Frongia[27].

Curiosamente indossò la maglia del Frosinone anche Giuseppe Meazza, in quel periodo già capocannoniere e trascinatore dell'Ambrosiana-Inter verso lo scudetto nonché futuro campione del mondo con la Nazionale, che fu schierato il 14 aprile 1932 in una partita amichevole contro la Lazio e andò a segno nella seconda frazione di gioco[27].

Nella seconda metà degli anni 1930 la Bellator Frusino si sciolse, venendo sostituita dal Fascio Giovanile di Combattimento Frosinone (F.G.C.) che disputò vari tornei a livello interprovinciale. Con la venuta della guerra tutti i campionati vennero sospesi e la squadra di calcio frusinate scomparve.

La rinascita del Frosinone avvenne nel campionato 1945-1946: i ciociari disputarono il campionato di Seconda Divisione Lazio salendo in Prima Divisione un anno dopo, e, più tardi, furono ammessi d'ufficio alla Serie C della Lega Centro a titolo di propaganda, reputando, la Federcalcio, che la squadra avesse un buon potenziale in termini di bacino d'utenza. Dal 1948-1949 al 1951-1952, i Giallazzurri, guidati dal patron Vincenzo D'Itri, giocarono nel campionato di Promozione della Lega Centro e, nell'estate 1952, vennero inseriti nel torneo di Quarta Serie di nuova istituzione. In quegli anni, fece parte della formazione canarina anche il giornalista Sandro Ciotti.

Gli anni 1950: quarta serie e radiazione

Sandro Ciotti ha militato nel Frosinone nella stagione 1950-1951 in Promozione Interregionale

Dal 1952 al 1958, per sei anni consecutivi, i canarini disputarono il campionato di Quarta Serie, ottenendo come miglior piazzamento un quarto posto nel 1953. La partita più significativa in quest'arco di tempo fu Frosinone-Cosenza del 24 novembre 1957. Il Cosenza stava lottando per la promozione ma il Frosinone passò in vantaggio a tre minuti dalla fine della gara. I giocatori del Cosenza reagirono incivilmente al gol scontrandosi con la Forza Pubblica accorsa in campo. L'arbitro, colpito da un atleta calabrese, finì a terra e si rialzò fischiando la fine dell'incontro. I giallazzurri non restarono a guardare e si verificarono numerosi episodi di violenza. Uscito dallo stadio, l'arbitro venne inseguito per qualche chilometro dai sostenitori del Frosinone. Il Cosenza inoltrò ricorso e la Caf gli diede ragione ribaltando a tavolino il risultato del campo. Il Frosinone espresse il proprio risentimento nei confronti della Lega Professionisti per l'ingiustizia subita e minacciò il ritiro dal campionato. In seguito alla mancata presentazione della squadra nella gara di ritorno a Cosenza, dopo aver subito altre penalizzazioni da parte della Lega e aver rinunciato a giocare a Marsala e Tempio Pausania[28] il Frosinone si ritirò dal campionato.

I personaggi più importanti di quel ciclo furono i presidenti Domenico Ferrante e Angelo Cristofari (una delle figure di spicco della storia del club), l'allenatore Mario Genta (il quale, come Alessandro Nesta, ha guidato il Frosinone da ex campione del mondo con la Nazionale italiana), i giocatori Azzoni, Gabriele, Diglio, Dini, Spinato, Quercia, Bracaglia, Fortuna, Surina, Piccolomini. Nella stagione 1958-59 il Frosinone, malgrado il ritiro dal campionato precedente, venne incluso nel Campionato Interregionale ma, a calendario già compilato, fu escluso dalla FIGC per non aver perfezionato il pagamento delle tasse di iscrizione. La società, dichiarata fallita, fu radiata dal campionato.

Gli anni 1960 e 1970: i fratelli Stirpe e poi il periodo in C

Nel 1959, nacque la Unione Sportiva Frosinone che partecipò ai campionati di Seconda Categoria e di Promozione per poi ritornare nell'anonimato delle serie inferiori.

Il Cav. Benito Stirpe, presidente a metà anni 60

Il vero calcio a Frosinone tornò nel 1963 quando lo storico presidente Cristofari, insieme a Dante Spaziani e Augusto Orsini, annunciò la nascita dello Sporting Club Frosinone.

In Serie D, il Frosinone si classificò sempre nelle prime posizioni, conquistando nel 1966 la promozione in serie C dopo un appassionante duello con il Latina. L'anno seguente, i canarini retrocessero subito in serie D dove, nel 1967-68 arrivarono terzi e, successivamente, quinti e secondi. In questo periodo spiccarono a livello dirigenziale le figure dei fratelli Roberto e Benito Stirpe (a cui nel 2017 sarà intitolato il nuovo stadio), degli allenatori De Angelis, Amadei e Rambone e dei calciatori Benvenuto, Caputi, Da Col, Del Sette, Fumagalli, Trentini (il quale, con 1.204 minuti consecutivi di imbattibilità tra i pali, migliorò il record nazionale) e Gerli.

Nel 1970-71, il Frosinone del presidente Marocco vantò il record nazionale per la migliore difesa (solo 8 reti subite dal portiere Recchia).

Il Frosinone ritorna in Serie C nella stagione 1972-1973. A destra Palanca, in Ciociaria nel 73-74.

Quella compagine raggiunse di nuovo la promozione in Serie C, dove i canarini disputarono quattro buoni campionati (il miglior piazzamento fu un settimo posto nel 1972) e lanciarono nel firmamento calcistico la stella Massimo Palanca, capocannoniere del girone meridionale della terza serie nel 1974, e poi bandiera del Catanzaro.

Dal 1975 al 1978 i canarini disputarono il campionato di serie D, sfiorando nella stagione 1976-77 la promozione in C2 al termine di una stagione conclusa al secondo posto alle spalle degli eterni rivali del Latina Calcio.

Nel 1977-78, il Frosinone fu promosso nel neonato campionato di Serie C2, per poi retrocedere dopo un solo anno di nuovo in Serie D, dove rimase per due stagioni. Solo un decennio più tardi il Frosinone tornò in quinta serie a causa di una rifondazione a seguito della radiazione dalla FIGC. I protagonisti degli anni 1970 del Frosinone calcio furono i presidenti Marocco e Battista, i tecnici Giuseppe Banchetti e Giuseppe Lupi, i calciatori Brunello, Masiello, Colletti, Dal Din, Vescovi e il bomber Santarelli, oltre al già citato Massimo Palanca.

Gli anni 1980: stagioni in C2 e conquista della C1

Il nuovo decennio per il Frosinone iniziò nel migliore dei modi. Nel 1980-81, i ciociari, imbattuti, vennero promossi in C2. Tra i professionisti, il Frosinone non sfigurò ottenendo sempre buoni piazzamenti e esibendo nuovi talenti come Gabbriellini, Perrotti e De Paola.

Frosinone-Latina 3-0, 17/5/87 - Vittoria nel derby e promozione matematica in C1 ai danni dei pontini.

Nella stagione 1986-87, malgrado una precaria condizione economica, il Frosinone guidato dal presidente Di Vito e dall'allenatore Alberto Mari, ottenne la sua prima promozione in Serie C1 conquistando il primo posto in classifica con 47 punti davanti all'Ischia Isolaverde e ai rivali del Latina, sconfitti sul finire della stagione nello scontro diretto decisivo per 3 a 0 che sancì la storica promozione della compagine canarina. Nel corso della prima stagione da neo promossa, i ciociari terminarono a metà classifica.

L'anno seguente, nella stagione 1988-89 il Frosinone, per un solo punto, retrocesse nuovamente in C2. Dopo un entusiasmante inizio di campionato, che lasciava presagire ben altri obiettivi, l'allenatore Alberto Mari (sostituito poi dall'allenatore Robotti) fu squalificato per una storia legata al calcio scommesse. Fra i calciatori più importanti che negli anni 1980 vestirono la maglia giallazzurra troviamo Benini, Davato, Atzori, Di Liso, Cari, Cristiano, Bellini, Poli, Marchegiani, Ambu e Artistico.

Gli anni 1990: rinascita e stagioni tra CND e C2

Nell'estate del 1990, dopo aver mancato per tre soli punti la promozione in C1 (categoria dalla quale era stato retrocesso l'anno precedente) il Frosinone venne radiato dalla FIGC. Secondo la tifoseria frusinate e l'ex patron del club ciociaro Alfredo Scaccia la società fu ingiustamente radiata su decisione di Antonio Matarrese, reo di aver voluto il fallimento dei ciociari al fine di avvantaggiare il Bisceglie, squadra della città del suo bacino elettorale.

Il Frosinone della stagione 1989-1990 (prima del secondo fallimento societario) e il Frosinone della rinascita (Frosinone-Tivoli 1-0, 11/11/90 - Cariello, Bonfili, Frioni, Ambu, Strano, Perilli; Biagetti, Nigro, Plati, Pomponi, Mirra).

A diversi anni di distanza dai fatti, nel 1999 la Procura di Frosinone indagò Matarrese per la vicenda della radiazione del club gialloazzurro.[29] A tal proposito nel 2003 Scaccia ha inoltrato un dossier ai tribunali di Taranto e Lecce.[30]

Quando pareva inevitabile ripartire dalla Promozione, la società appena rifondata venne inserita in extremis in Interregionale, dove rimane per 4 anni. Nel 1993-94, dopo un campionato dominato quasi per intero, nelle ultime giornate la squadra giallazzurra fu superata da Giulianova e Albanova. Al termine della stagione venne comunque ripescata tra i professionisti.

Dopo un primo campionato di C2 chiuso a metà classifica, nel 1996 il Frosinone capolista del girone C all'ultima giornata di campionato venne sconfitto 1-0 a Benevento e superato in classifica dall'Avezzano. Svanì anche il traguardo della promozione ai play-off: Il Frosinone fu sconfitto in semifinale dall'Albanova. Seguirono campionati mediocri e per tre anni consecutivi la squadra fu costretta giocarsi la salvezza ai play-out. Fortunato nei primi due, contro Casertana e Albanova, il terzo anno il Frosinone fu sconfitto dal Atletico Tricase e diede nuovamente l'addio alla C2.

Se negli anni 1980 il Frosinone giocò tutti i derby in C2, negli anni 1990 gli incontri con i cugini del Latina si disputarono solo nei campionati di Interreginale, CND e serie D.

Gli anni 2000

2000-2004: il ritorno fra i professionisti

In Serie D il Frosinone fu quinto nel 2000, mentre l'anno successivo dà vita a un appassionante testa a testa con i pugliesi del Martina. Alla fine è secondo, pur avendo realizzato ben 81 punti. La squadra del presidente Rosettano Navarra e degli allenatori Luca e Stefano Sanderra verrà ripescata in C2. Nei primi due campionati del ritorno in C2 il Frosinone, sulla cui panchina si alternarono ben cinque tecnici, dopo una buona partenza in cui la squadra sembrò potersi inserire nel discorso play-off, chiuse a metà classifica.

I tifosi del Frosinone portano in trionfo il presidente Maurizio Stirpe dopo aver raggiunto la promozione in Serie C1 (Melfi, 19/5/2004)

Nell'estate del 2003 la società fu rilevata da una cordata di imprenditori ciociari guidata da Maurizio Stirpe[31], figlio di Benito, a sua volta presidente del club negli anni 1960. Stirpe chiamò a Frosinone Enrico Graziani come direttore generale. Graziani aveva già lavorato a Teramo, ottenendo la promozione in C1. La panchina venne affidata a Giorgini che la stagione precedente arrivò secondo con il Brindisi nel girone C della Serie C2.[31] Dopo un inizio di campionato anonimo il suo posto fu preso da Daniele Arrigoni[32], già tecnico di Messina e Palermo in Serie B. Con il mercato di riparazione, a un organico già competitivo[33], vengono aggiunti giocatori di categoria superiore come De Cesare, Aquino, Marra, Buonocore. La squadra raggiunse le posizioni di vertice, lottando per il primato con il Brindisi. Le due squadre si alternarono al primo posto della classifica fino all'ultimo. Nella giornata conclusiva il Frosinone, sotto di un punto rispetto al Brindisi, espugnò Melfi con un gol di De Cesare, mentre il Brindisi non andò oltre il pari con l'Igea Virtus, sancendo il ritorno in C1 del Frosinone dopo sedici anni[34]. Il campionato di Serie C2 2003-2004 è ricordato, oltre che per la storica promozione, anche per le vittorie nei derby con il Latina, con cui c'è un'accesa rivalità: in entrambi i match il Frosinone la spuntò per 1-0, con reti di Manca all'andata e di Aquino al ritorno.

2004-2006: la scalata alla Serie B

Nel torneo che segna il ritorno in Serie C1, il Frosinone affronta piazze storiche quali Cremona, Mantova, Pisa. La guida tecnica viene affidata a Dino Pagliari, che riuscirà a portare la squadra al quinto posto finale, valido per l'ingresso nei play-off. L'avversaria designata è il Mantova che vincendo entrambi i confronti, conquista la finale contro il Pavia, poi vinta, per la promozione in Serie B. I ciociari in stagione raggiunsero anche la finale della Coppa Italia di categoria, perdendola nel doppio confronto con lo Spezia.

Napoli, Stadio San Paolo, Napoli-Frosinone 1-1. Formaziione del Frosinone (30/4/2006)

Pagliari non viene confermato per la stagione successiva, sostituito da Ivo Iaconi. L'inizio di campionato è altalenante, a causa dello scarso rendimento in trasferta. Segue una ripresa che porta a giocarsi il primato col Napoli; nello scontro diretto alla sedicesima giornata, tuttavia, i partenopei si impongono al Matusa. I ciociari riusciranno comunque a conquistare il secondo posto al termine del torneo, proprio dietro al Napoli, che vale per il secondo anno consecutivo la disputa dei play-off. La prima avversaria è la Sangiovannese: il Frosinone ottiene il passaggio del turno, nonostante un doppio pareggio per 0-0, grazie al miglior piazzamento in campionato. In finale c'è il Grosseto di Massimiliano Allegri, altro sodalizio a non aver mai giocato in Serie B. La gara di andata, in Toscana, termina a reti inviolate. Il ritorno è decisivo: al Matusa, l'11 giugno 2006, i padroni di casa vincono di misura, grazie a una rete di Marco Martini, subentrato all'infortunato Ciro Ginestra, e conquistano la prima storica promozione in Serie B. Nella Coppa Italia di categoria, invece, fu eliminata in semifinale dai campioni del Gallipoli.

2006-2010: l'assestamento in Serie B

La stagione 2006-2007 è la prima in Serie B nella storia del Frosinone Calcio e coincide con la prima partecipazione assoluta nella serie cadetta della Juventus, retrocessa in seguito allo scandalo di Calciopoli nonché dalla presenza di altre formazioni storiche come il Napoli, il Genoa e il Bologna.

Salvatore Bocchetti, al Frosinone nella stagione 2006-2007

Che il primo campionato di Serie B del Frosinone verrà affrontato con entusiasmo e determinazione lo fa capire subito il calciomercato: la società mette a segno colpi importanti come Margiotta e Lodi. Intanto cominciano i lavori per la ristrutturazione dello Stadio Comunale "Matusa", la cui capienza aumenta da 5000 a quasi 10 000 posti. La prima partita nel campionato cadetto i canarini giocano allo Stadio Nereo Rocco contro la Triestina: la gara finisce 1-0 per i padroni di casa. Seguono i pareggi casalinghi con Arezzo e Spezia e la sconfitta esterna a Rimini; la prima vittoria arriva in casa del L.R. Vicenza: 2-1 con gol di Margiotta e Di Nardo. Tra le vittorie più importanti nel girone di andata figurano i 2-1 contro Bologna e Lecce e l'emozionante 1-0 contro il Bari, in cui il portiere Zappino para un rigore ai pugliesi nei minuti di recupero.

Il 28 ottobre il debutto dei canarini contro la Juventus: il Frosinone respinge gli attacchi juventini per tutto il primo tempo e parte del secondo e crea anche qualche azione da gol, con le occasioni per Di Nardo e Di Venanzio. La rete della partita la sigla Del Piero (sua duecentesima rete con la maglia bianconera) al 73' ma il Frosinone, seppur battuto, può tornare in Ciociaria a testa alta. Il girone di andata si conclude con il Frosinone che chiude a metà classifica, in una posizione più che soddisfacente per una debuttante. Nel girone di ritorno la squadra frusinate subisce un netto calo di concentrazione, ma riesce comunque a tenersi lontana dalla zona retrocessione fino al termine della stagione. Da segnalare il successo casalingo contro il Cesena per 4-1, record di gol realizzati in serie B per i frusinati. Il Frosinone, nel rush finale del campionato, ha dovuto affrontare in 4 partite consecutive squadre come Napoli, Juventus, Brescia e Genoa, dove non ha colto alcun punto. È da ricordare, tra le altre, la partita contro la Juventus finita 2-0 per i bianconeri in una giornata di festa e grande orgoglio per la squadra e per l'intera città.

Il Matusa gremito prima di una partita del campionato di Serie B 2006-2007.

L'estate del 2007 è caratterizzata da grandi trasformazioni in casa giallazzurra, a iniziare dal cambio in panchina: Ivo Iaconi lascia Frosinone per approdare all'Ascoli appena retrocesso dalla massima serie; a sostituirlo viene chiamato Alberto Cavasin, già tecnico di Fiorentina, Treviso, Lecce e Messina. Partono, tra gli altri, i difensori Argilli e Lacrimini, il centrocampista Di Venanzio, gli attaccanti Mastronunzio e Castillo e soprattutto il portiere Zappino, ceduto al Chievo. E proprio dalla società clivense arriva in sostituzione di Zappino il portiere Vincenzo Sicignano. La società rinnova il sodalizio con i propri gioielli Francesco Lodi, Salvatore Bocchetti, Massimo Perra e mette a segno importanti colpi di mercato, come Daniele Amerini, Felice Evacuo e Fabio Pecchia. La formazione canarina resta quasi sempre distante dalla zona retrocessione. Nel corso della stagione, nella quale si affermeranno definitivamente Francesco Lodi e Salvatore Bocchetti[35], la formazione canarina ottiene la sua vittoria più larga nel campionato di Serie B, sconfiggendo per 4-0 il Messina. Il Frosinone conclude il campionato classificandosi a metà classifica, ancora una volta raggiungendo l'obiettivo stagionale della salvezza, ottenuta senza grossi affanni.

La stagione 2008-2009 vede sulla panchina ciociara un nuovo allenatore, Piero Braglia, e la partenza (ritorno nelle file dell'Empoli) del prolifico Francesco Lodi. La salvezza arriva matematicamente alla penultima di campionato, con una vittoria per 1-0 contro il Cittadella, grazie a un gol del difensore Nicholas Guidi. Nel corso della stagione tra le file dei canarini brilla soprattutto il brasiliano Éder, autore di 14 gol.

Éder, al Frosinone nella stagione 2008-09

Il 24 giugno 2009 la società sottoscrive un accordo con un nuovo allenatore che prende il posto di Braglia: si tratta di Francesco Moriero. Il contratto con il neo tecnico canarino prevede la durata di due anni. La squadra inizia la stagione 2009-2010 in Coppa Italia, dove i ciociari superano il Varese e il Bologna entrambe ai rigori nel secondo e terzo turno di qualificazione, arrivando così per la prima volta al quarto turno nel quale vengono sconfitti a Verona dal Chievo.

In campionato il Frosinone ottiene tre vittorie su tre partite (tra le quali spicca il successo esterno a Lecce) che pongono la squadra ciociara da sola in testa alla classifica di Serie B per la prima volta nella sua storia. La squadra rimane al primo posto solitario dalla 7ª alla 10ª giornata. Poi per la formazione di Moriero arriva un solo punto in sei partite, che fa scivolare la formazione canarina a metà classifica. Il girone d'andata si chiude con i ciociari in zona play-off, con 31 punti. Nel girone di ritorno una lunga serie di risultati negativi portano i ciociari a ridosso della zona retrocessione. Il 24 aprile, dopo la sconfitta per 4-1 in casa dell'AlbinoLeffe, Moriero viene esonerato e la squadra affidata al tecnico Guido Carboni. Il Frosinone di Carboni esordisce con una sconfitta casalinga per 0-2 contro il Cesena candidato alla promozione in Serie A, seguita da tre vittorie consecutive e un pareggio che valgono la salvezza.

Gli anni 2010

2010-2013: le stagioni in terza serie

La stagione 2010-2011 è la quinta partecipazione consecutiva del Frosinone al campionato di Serie B. Dopo una partenza mediocre, la squadra ciociara prosegue con una serie di risultati negativi che culminano con la retrocessione in Lega Pro Prima Divisione con una giornata di anticipo, in occasione della sconfitta interna contro il Sassuolo per 1-2.[36]

Nella stagione 2011-2012 il Frosinone ha preso parte al campionato di Lega Pro Prima Divisione, nel girone B, nel quale ha ritrovato, dopo diversi anni, i rivali del Latina. Il nuovo allenatore è Carlo Sabatini[37], la cui avventura sulla panchina ciociara termina però nel novembre successivo[38], quando è sostituito da Eugenio Corini.[39] La squadra chiude il campionato all'ottavo posto in classifica. Per la prima volta nella storia del club ciociaro, tutte le partite esterne dei giallazzurri della stagione 2011-2012 sono state trasmesse in diretta dall'emittente televisiva Lazio TV.[40]

La stagione 2012-2013 ha visto il Frosinone disputare il campionato di Lega Pro Prima Divisione, nel girone B. Sulla panchina è chiamato Roberto Stellone, promosso come allenatore della prima squadra dopo aver vinto con la squadra dei Berretti il titolo nazionale, nella stagione precedente.[41] Il Frosinone chiude il campionato al settimo posto, pagando il calo di risultati nel finale di stagione (soli 2 punti conquistati nelle ultime sei partite).

2013-2015: il doppio salto dalla Lega Pro alla Serie A

I giocatori del Frosinone sotto la curva Nord dopo la vittoriosa sfida contro la Salernitana nei play-off della Prima Divisione 2013-2014.

Nella stagione 2013-2014 il Frosinone, ancora guidato da Stellone, è una delle squadre protagoniste del girone B del campionato di Lega Pro Prima Divisione. I ciociari, partiti con il favore dei pronostici, guidano la classifica per diverse giornate con la promozione diretta che sfuma solamente all'ultima giornata di campionato, nello scontro diretto con il Perugia che sancisce la promozione degli umbri e condanna il Frosinone ai play-off.[42] Dopo avere eliminato la Salernitana ai quarti di finale (2-0, gara unica) e il Pisa (0-0 e 2-1) in semifinale, la formazione canarina affronta in finale il Lecce. All'andata, in terra salentina, la partita finisce 1-1, con il gol del pareggio frusinate messo a segno proprio da un ciociaro, Mirko Gori. Al ritorno il 7 giugno, il Frosinone, dopo essere passato in svantaggio, pareggia con un gol di Paganini. I novanta minuti regolamentari terminano nuovamente 1-1, ma nei tempi supplementari, il Frosinone segna i gol vittoria con capitan Frara e Viola che fissano il risultato sul 3-1, e ottiene così la seconda promozione in Serie B della sua storia e il ritorno nella serie cadetta a tre anni di distanza dall'ultima partecipazione.

La stagione 2014-2015 vede il Frosinone lottare sin dall'inizio del campionato per le posizioni di vertice;[43] il Matusa si conferma inviolabile, con la sola eccezione della Ternana a cui riesce il colpaccio tra la nebbia.[44] I giallazzurri chiudono il girone d'andata in zona play-off, superando un periodo di flessione in gennaio e confermandosi poi, anche nella tornata di ritorno, ai piani alti della classifica.[45] In quel campionato i ciociari migliorano il record personale di vittorie, sia interna che esterna, con il maggior numero di gol (5-1 in casa con il Livorno e stesso risultato in trasferta a Lanciano). Il 16 maggio 2015, battendo in casa il Crotone per 3-1, con rete di Daniel Ciofani e doppietta di Dionisi, dopo appena un anno in cadetteria e con una giornata di anticipo i frusinati ottengono la loro prima promozione in Serie A,[45][46] divenendo la terza squadra della regione ad approdare nell'élite del calcio italiano dopo le più blasonate Lazio e Roma. Il 31 dello stesso mese, in seguito allo storico traguardo sportivo raggiunto dai ciociari, il sindaco Nicola Ottaviani conferisce la cittadinanza onoraria al club.[47]

Tra Serie A e Serie B (2015-oggi)

Una formazione frusinate del campionato 2015-2016, quello dello storico debutto in Serie A.

Il 23 settembre 2015 i ciociari ottengono il loro primo storico punto nella massima serie, grazie all'1-1 esterno raggiunto in extremis da Blanchard a Torino contro la Juventus[48]. Cinque giorni più tardi al Matusa arriva la prima vittoria in Serie A, grazie a una doppietta di Dionisi contro l'Empoli. L'8 maggio 2016, a seguito della sconfitta casalinga col Sassuolo maturata nei minuti finali, il Frosinone retrocede con una giornata di anticipo facendo ritorno, dopo una sola stagione, in Serie B. Il 15 maggio arriva anche l'addio di Stellone, il quale lascia la panchina frusinate dopo quattro anni.[49]

Sotto la guida del nuovo tecnico Pasquale Marino, il Frosinone conclude il seguente torneo di Serie B al terzo posto, dietro SPAL e Verona, che riesce a difendere il secondo posto in classifica chiudendo a pari punti con i laziali, ma in vantaggio negli scontri diretti. In semifinale play-off l'avversaria designata è il Carpi, che vincendo la gara di ritorno al Matusa (0-1) dopo il pari a reti inviolate della gara di andata estromette i ciociari dalla lotta per la promozione in massima serie.[50]

2018-2019 - La curva Nord durante Frosinone-Juventus

Anche nella stagione seguente, sotto la guida di Moreno Longo, i frusinati mancano l'accesso diretto alla Serie A: all'ultima giornata il Frosinone è beffato allo scadere da un Foggia ormai salvo, che segna il gol del pari in un Benito Stirpe gremito. I ciociari, dopo aver eliminato il Cittadella nella semifinale dei play-off, centrano però il ritorno nella massima serie grazie al successo nella finale dei play-off contro il Palermo: all’andata i siciliani si impongono per 2-1 grazie alle reti di La Gumina e all'autogol di Terranova, che rispondono al momentaneo vantaggio frusinate siglato da Ciano; al ritorno allo Stirpe i padroni di casa ribaltano le sorti del doppio confronto con un 2-0 firmato Maiello e Ciano, un risultato che sancisce la promozione dei giallazzurri in Serie A. La permanenza nella massima serie dura però solo una stagione: con tre giornate di anticipo, il 5 maggio 2019 arriva la matematica retrocessione nella serie cadetta dopo il pareggio in trasferta per 2-2 contro il Sassuolo. Curiosamente, proprio contro i neroverdi sono maturate le ultime tre retrocessioni del 2011, 2016 e 2019.

Cronistoria

Cronistoria del Frosinone Calcio
  • 5 marzo 1906 - Viene fondata l’Unione Sportiva Frusinate[3][2][7][8].
  • 1906-1923 - Attività sportiva a carattere locale.

  • 1923 - L'U.S. Frusinate effettua l'iscrizione alla FIGC.
  • 1923-1924 - Iscritta alla Quarta Divisione Lazio, girone B, organizzato dal Comitato Regionale Laziale FIGC.
  • 1924-1925 - Attività sportiva a carattere locale.
  • 1925 - L'U.S. Frusinate viene rifondata e cambia denominazione in Società Sportiva Alba Frusinate.
  • 1925-1928 - Attività sportiva a carattere locale.
  • 1928 - In data 19 settembre l'U.S. Frusinate viene rifondata e cambia denominazione in Gruppo Sportivo CXIX Legione M.V.S.N. Frosinone.
  • 1928-1929 - Partecipa alla Terza Divisione Lazio, girone B.
  • 1929 - Il G.S. CXIX Legione M.V.S.N. Frosinone cambia denominazione in Polisportiva Bellator Frusino.
  • 1929-1930 - 3º nel girone C della Terza Divisione Lazio; eliminata nella fase finale.
  • 1930-1931 - 5º nel girone B della Terza Divisione Lazio.
  • 1931-1932 - Partecipa al torneo provinciale Ulic del Basso Lazio (con le due squadre Frosinone I in giallazzurro e Frosinone II in biancoverde)
  • 1932-1933 - 2º nel girone C della Terza Divisione Lazio. 2º nel girone finale. Promosso in Seconda Divisione.

  • 1933-1934 - 2º nel girone unico del Direttorio XI Zona (Lazio) della Seconda Divisione. Perde gli spareggi promozione ma viene ammesso in Prima Divisione per delibera della FIGC.
  • 1934-1935 - 10º nel girone G della Prima Divisione. A fine stagione rinuncia all'iscrizione al campionato successivo.
  • 1935-1945 - La Polisportiva Bellator Frusino rimane inattiva; viene radiata nel 1937[51] e si scioglie per motivi bellici nel 1940.

  • 1945 - Fondazione dell’Unione Sportiva Frosinone, che si iscrive al campionato di Seconda Divisione.
  • 1945-1946 - 1º nel girone E della Seconda Divisione Lazio. Promosso in Prima Divisione.
  • 1946-1947 - 4º nel girone C della Prima Divisione Lazio. Ammesso d'ufficio in Serie C.
  • 1947-1948 - 10º nel girone P della Lega Int. Centro di Serie C. Retrocesso in Promozione.
  • 1948-1949 - 5º nel girone I della Lega Int. Centro di Promozione.
  • 1949-1950 - 6º nel girone I della Lega Int. Centro di Promozione.
  • 1950 - La società assume denominazione Associazione Sportiva Frosinone.
  • 1950-1951 - 10º nel girone L della Lega Int. Centro di Promozione.
  • 1951-1952 - 7º nel girone L della Lega Int. Centro di Promozione. Ammesso nella nuova IV Serie.

  • 1952-1953 - 4º nel girone G della IV Serie.
  • 1953-1954 - 13º nel girone G della IV Serie.
  • 1954-1955 - 14º nel girone F della IV Serie.
  • 1955-1956 - 8º nel girone F della IV Serie.
  • 1956-1957 - 7º nel girone F della IV Serie. Ammesso al nuovo Campionato Interregionale - Prima Categoria.
  • 1957-1958 - La squadra si ritira dal girone C del Campionato Interregionale - Prima Categoria dopo una protesta durante una gara contro il Cosenza. In seguito viene riammessa nel Campionato Interregionale.
  • 1958-1959 - La società si ritira dal girone F del Campionato Interregionale a campionato in corso e viene radiata dalla FIGC.
  • 1959 – Fondazione dell'Unione Sportiva Frosinone, che si iscrive al campionato di Seconda Categoria.
  • 1959-1960 - 1º in Seconda Categoria Lazio. Promosso in Prima Categoria.
  • 1960-1961 - 13º nel girone D della Prima Categoria Lazio. Retrocesso in Seconda Categoria.
  • 1961-1963 - Partecipa alla Seconda Categoria Lazio.


Fase a gironi della Coppa Italia Semiprofessionisti.
Sedicesimi di finale della Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi della Coppa Italia Semiprofessionisti.
  • 1975-1976 - 9º nel girone F della Serie D.
  • 1976-1977 - 2º nel girone F della Serie D.
  • 1977-1978 - 5º nel girone F della Serie D. Ripescato in Serie C2 a completamento organici.
  • 1978-1979 - 18º nel girone C della Serie C2. Retrocesso in Serie D.
  • 1979-1980 - 14º nel girone D della Serie D.
  • 1980-1981 - 2º nel girone D della Serie D. Promosso in Serie C2.
  • 1981-1982 - 3º nel girone C della Serie C2.
Trentaduesimi di finale della Coppa Italia Serie C.

Fase a gironi della Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi della Coppa Italia Serie C.
Sedicesimi di finale della Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi della Coppa Italia Serie C.
? della Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi della Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi della Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi della Coppa Italia Serie C.
  • 1990 - Lo S.C. Frosinone dichiara fallimento e viene radiato dai ruoli federali. Gli subentra il Frosinone Calcio s.r.l., che si iscrive all'Interregionale.
  • 1990-1991 - 5º nel girone I del Campionato Interregionale.
  • 1991-1992 - 7º nel girone H del Campionato Interregionale. Ammesso nel nuovo Campionato Nazionale Dilettanti.

  • 1992-1993 - 13º nel girone H del Campionato Nazionale Dilettanti.
  • 1993-1994 - 3º nel girone G del Campionato Nazionale Dilettanti. Ripescato in Serie C2 a completamento degli organici.
  • 1994-1995 - 10º nel girone C della Serie C2.
Primo turno della Coppa Italia Serie C.
Ottavi di finale della Coppa Italia Serie C.
Primo turno della Coppa Italia Serie C.
Sedicesimi di finale della Coppa Italia Serie C.
  • 1998-1999 - 16º nel girone C della Serie C2. Retrocesso in Serie D dopo aver perso i play-out.
Sedicesimi di finale della Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi della Coppa Italia Serie D.
  • 2000-2001 - 2º nel girone H della Serie D. Ripescato in Serie C2 a completamento organici.
Quarti di finale della Coppa Italia Serie D.
Sedicesimi di finale della Coppa Italia Serie C.
Primo turno della Coppa Italia Serie C.

Primo turno della Coppa Italia Serie C.
Finale della Coppa Italia di Serie C.
  • 2005-2006 - 2º nel girone B della Serie C1. Promosso in Serie B dopo aver vinto i play off.
Primo turno di Coppa Italia.
Semifinale della Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Quarto turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.

Secondo turno di Coppa Italia.
Primo turno della Coppa Italia Lega Pro.
Quarto turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia Lega Pro.
Secondo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Quarto turno di Coppa Italia.
in Coppa Italia.

Colori e simboli

Lo stesso argomento in dettaglio: Colori e simboli del Frosinone Calcio.

Colori

I calciatori frusinati della stagione 1970-1971, con indosso la classica divisa giallazzurra del club.

I primi colori sociali furono il rosso e il blu, ripresi dallo stemma cittadino.[53][54] Solo in seguito il Frosinone cominciò a indossare divise gialle, con dettagli di colore azzurro, che sono i consueti colori della società ciociara.[53]

Simboli ufficiali

Stemma

Il primo stemma sociale di cui si abbia notizia (risalente al 1963) consisteva in uno scudo partito di giallo e azzurro (tinte istituzionali del sodalizio), nel quale campeggiava un leone rampante dorato, mutuato dal simbolo della città.[54][55] Tale impostazion emblematica rimase in uso perlomeno fino agli anni 1970, subendo solo modifiche marginali.

Col passaggio all'AS Frosinone si adottò uno stemma circolare contenente un pallone da calcio del tipo Adidas Telstar bordato di giallo e blu, con il disegno del leone aureo sovrapposto centralmente e la denominazione sociale collocata nella corona circolare gialla[56].

A partire dal 1990 il Frosinone Calcio utilizzò uno scudo squadrato di color ocra, nel quale campeggiava centralmente lo stemma cittadino sovrastato dal nome della società, mentre al di sotto appariva un pallone da calcio del tipo Adidas Telstar.[55] Nel 1997 fu ripristinato lo stemma adottato nel 1972, con leggere variazioni grafiche[55]

Evoluzione dello stemma
Primo stemma dello S.C. Frosinone (1963)
Stemma dello S.C. Frosinone in uso dal 1963 al 1972
Stemma dello S.C. Frosinone adottato nel 1972
Stemma del Frosinone Calcio in uso dal 1990 al 1997
Stemma del Frosinone Calcio in uso dal 1997 al 1999
Stemma del Frosinone Calcio in uso dal 1999 al 2004
Stemma del Frosinone Calcio in uso dal 2004 al 2006
Stemma del Frosinone Calcio in uso dal 2006 al 2011
Stemma del Frosinone Calcio in uso dal 2011



Dal 1999 venne adottato un nuovo simbolo sociale, consistente in uno scudo più arrotondato recante all'interno un ovale bianco bordato di blu su sfondo giallo, nel quale trovava posto un leone bianco attraversato in diagonale da un nastro giallazzurro. Le diciture FROSINONE e CALCIO erano rispettivamente in alto e in basso nello stemma.[55] Nel 2004 siffatto logo subì un leggero restyling.

Dal 2006 lo stemma consiste in uno scudo sannitico bordato di giallo e colorato di azzurro, con il nome della società in alto e con all'interno un leone rampante azzurrino (di disegno identico a quello del coevo stemma del Brescia[57]), cui si sovrappone un nastro giallazzurro che ne sbarra il corpo diagonalmente.[55] Nel 2011 su quest'ultimo stemma vennero apportate leggere modifiche.[55]

Inno

L'inno ufficiale della squadra frusinate è Frosinone alé, il cui testo è stato scritto e cantato dai Rumori di Fondo nel 2005,[58][59][60] raggiungendo subito una certa popolarità fra i tifosi. La società decise quindi di adottarlo come inno ufficiale[60] e di trasmetterlo poco prima dell'inizio delle gare.

Diversi sono gli inni non ufficiali[61][62][63][64], alcuni dei quali scritti nel 2015 per celebrare la prima promozione dei canarini in Serie A.[65][66][67]

Mascotte

Dalla stagione 2007-2008 il Frosinone Calcio ha una mascotte chiamata Lillo,[68] rappresentata da leone, animale che compare nello stemma cittadino.[53][54] Il nome è stato scelto dai tifosi dei canarini tramite un sondaggio condotto sul sito web ufficiale della società.[53] La mascotte accompagna da allora quasi ininterrottamente (fatti salvi alcuni mesi del 2013) le uscite casalinghe della squadra.[69]

Un ruolo analogo è stato rivestito dal cane Chicco, un meticcio di piccola taglia trovato abbandonato dai giocatori frusinati durante il ritiro pre-stagionale del 2001: adottato dal club, venne affidato alle cure del personale dello stadio Matusa[70], dove ha risieduto fino al decesso (sopraggiunto nell'estate 2016)[71].

Strutture

Stadio

Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Matusa e Stadio Benito Stirpe.
Panoramica aerea dello stadio Matusa negli anni 1940

Dal 1932 al 2017 il Frosinone ha giocato le proprie partite interne al civico stadio comunale — colloquialmente noto come stadio Matusa per via della propria vetustà. Costruito negli anni 1930 in quella che all'epoca era la periferia della città, a seguito dell'impetuosa crescita urbana frusinate ha finito per ritrovarsi serrato in un quartiere ad alta urbanizzazione. È al Matusa che il Frosinone stabilì il record di spettatori per una sua partita interna, risalente al campionato di Serie C1 1988-1989, con circa 12 000 spettatori per la sfida contro il Campobasso.[72] Il 2 ottobre 2017, nella sfida interna pareggiata 0-0 contro la Cremonese del campionato di Serie B 2017-2018, il Frosinone stabilì il nuovo record di spettatori (13 001) nel nuovo stadio Benito Stirpe.[73] A fine stagione si è registrato il record di spettatori in Serie B (16,286) contro il Foggia[74][75]. Frosinone-Juventus (0-2) del 23 settembre 2018, valida per la 5ª giornata del campionato di Serie A 2018-2019, è stata la partita in cui il Benito Stirpe ha fatto registrare il primato di pubblico con 16 310 spettatori[76] , nonché la sfida in cui si è stabilito il record d'incasso con 582 705 euro[77].

Sebbene più volte modificato e adeguato nella capienza, il Matusa è stato cronicamente afflitto da varie criticità: all'obsolescenza della struttura di base si sommò la posizione infelice, tale da impedirne una radicale opera di ristrutturazione e ampliamento nonché fonte di problemi viabilistici e di ordine pubblico.

Preso atto di ciò, dall'inizio degli anni 1980[78] furono presentati i primi progetti per la costruzione di un nuovo impianto in zona Casaleno (più periferica e necessitante una riqualificazione), onde dismettere il Matusa e dare al calcio cittadino una struttura più versatile, moderna e capace. La costruzione iniziò nella seconda metà degli anni 1980[79] in vista dei mondiali di calcio[80], salvo poi si fermarono poco dopo l'erezione della sola tribuna centrale per problemi di approvvigionamento finanziario[81] e per le alterne vicende della squadra di calcio ciociara[82][83].

Lo stadio Benito Stirpe

Lo stallo durò oltre due decenni. Occorse attendere il 2015, allorché la promozione del Frosinone in Serie A aprì la strada a un accordo tra club e amministrazione comunale per l'ultimazione della nuova arena, per un costo di circa 15 milioni di euro. Il Casaleno — ora divenuto stadio Benito Stirpe, in memoria del presidente del club ciociaro negli anni 1960 — ha potuto così essere cantierizzato in via definitiva[84].

Frattanto, al termine della stagione 2016-2017 il Matusa è stato chiuso e progressivamente demolito (ad eccezione della tribuna centrale, riadattata a spazio per eventi) per essere sostituito da un parco pubblico[85].

Centro di allenamento

Lo stesso argomento in dettaglio: Cittadella dello sport.
La Cittadella dello Sport

Dal settembre 2015 il Frosinone si allena presso la "Cittadella dello Sport", ubicata nel Comune di Ferentino, inaugurata il 20 gennaio 2016 alla presenza di Carlo Tavecchio, Giancarlo Abete e Andrea Abodi.[86] Per l'occasione fu disputato un match amichevole fra la Nazionale Italiana Under 17 e i pari età della Spagna, terminato 1-1.[87]

Il centro comprende un campo da calcio a 11 sintetico con una tribuna coperta da 2100 posti, dove giocano e si allenano le varie squadre del settore giovanile giallazzurro, un campo di calcio a 11 in erba naturale per gli allenamenti della prima squadra, un campo da calcio a 8, uno da calcio a 5, palestra e spogliatoi.[88]

Precedentemente gli allenamenti venivano svolti in gran parte presso l'incompiuto stadio Casaleno.[80][89][90]

Società

Organigramma societario

Staff dell'area amministrativa[91]
  • Bandiera dell'Italia Maurizio Stirpe - Presidente
  • Bandiera dell'Italia Ernesto Salvini - Direttore Generale
  • Bandiera dell'Italia Salvatore Gualtieri - Direttore Area Marketing, Comunicazioni e Rapporti Istituzionali
  • Bandiera dell'Italia Federico Casinelli - Responsabile Marketing e Organizzazione e Digital Marketer
  • Bandiera dell'Italia Ugo Scuotto - Responsabile Rapporti Sponsor e Co-marketing
  • Bandiera dell'Italia Clara Papa - Responsabile Eventi
  • Bandiera dell'Italia Francesco La Torre - Brand Manager
  • Bandiera dell'Italia Daniele Palladino - Responsabile Merchandising e Sponsor Tecnico
  • Bandiera dell'Italia Massimiliano Martino - Responsabile Comunicazione
  • Bandiera dell'Italia Fernando Cellitti - Addetto Stampa e Web Tv
  • Bandiera dell'Italia Emiliano Grillotti - Fotografo
  • Bandiera dell'Italia Giovanni Lanzi - Web Magazine
  • Bandiera dell'Italia Manuel Pasquini - Digital e Social Media Manager e Web Radio
  • Bandiera dell'Italia Sergio Pinata - Delegato alla sicurezza
  • Bandiera dell'Italia Yari Testa - S.L.O.
  • Bandiera dell'Italia Rosario Zoino - Direttore Area Finanza, Controllo e Ticketing
  • Bandiera dell'Italia Filippo Iannucci - Responsabile AFC
  • Bandiera dell'Italia Maria Fanfarillo - AFC
  • Bandiera dell'Italia Anna Fanfarillo - Segreteria Acquisti e Biglietteria
  • Bandiera dell'Italia Pierluigi D'Agostini - Responsabile Amministrazione Personale e Segreteria Sportiva
  • Bandiera dell'Italia Raniero Pellegrini - Responsabile Segreteria Sportiva e Biglietteria
  • Bandiera dell'Italia Claudia Di Sora - Segreteria Sportiva
  • Bandiera dell'Italia Sara Recchia - Biglietteria
  • Bandiera dell'Italia Sergio Pinata - Delegato alla sicurezza

Di seguito i fornitori tecnici e gli sponsor ufficiali.[92][93]

Cronologia degli sponsor tecnici
Cronologia degli sponsor ufficiali
  • fino al 1984...
  • 1984-1985 Faram
  • fino al 1996...
  • 1996-1997 Banca della Ciociaria
  • fino al 2001...
  • 2001-2002 Carrefour, Acqua Filette
  • 2003-2006 Banca Popolare del Frusinate
  • 2006-2013 Banca Popolare del Frusinate, Provincia di Frosinone
  • 2013-2014 Banca Popolare del Frusinate
  • 2014-2017 Banca Popolare del Frusinate, Gala Sette
  • 2017-2018 Banca Popolare del Frusinate, MBI
  • 2018-2019 Banca Popolare del Frusinate, Francia Latticini, 958 Santero[94]
  • 2019- Banca Popolare del Frusinate

Settore giovanile

Nel 2012, sotto la guida di Roberto Stellone, la squadra Berretti vince il campionato battendo 2-0 il Cuneo (reti di Paganini e Campagna).[95] L'Under-17 vince la Supercoppa nella stagione 2011-2012.[96]

Impegno nel sociale

In seguito al terremoto dell'Aquila del 2009 il Frosinone ha devoluto gli incassi di quattro gare casalinghe e "adottando" il comune di Fossa[97]. In seguito al terremoto del Centro Italia del 2016 il Frosinone ha devoluto al comune di Amatrice l'intero incasso della vendita di maglie autografate dei giocatori giallazzurri usate in due partite.[98]

Il Frosinone nella cultura di massa

La squadra ciociara viene nominata nella canzone del cantautore Rino Gaetano Mio fratello è figlio unico, pubblicata nel 1976: nella seconda strofa il cantante calabrese allude a un possibile trasferimento di Giorgio Chinaglia, famoso centravanti in forza alla Lazio, alla formazione giallazzurra, la quale all'epoca della pubblicazione del brano militava in Serie D.[99] Inoltre, Frosinone è il titolo di un singolo del cantautore latinense Calcutta, contenuto nell'album Mainstream. Nel testo il cantautore fa menzione alla promozione del sodalizio ciociaro in Serie A.[100]

Allenatori e presidenti

Allenatori
Presidenti
  • 1906-xxxx Bandiera dell'Italia Leone Vivoli
  • 1930-193x Bandiera dell'Italia Emilio Frongia
  • xxxx-1963 ...
  • 1963-1964 Bandiera dell'Italia Augusto Orsini
  • 1964-1965 Bandiera dell'Italia Angelo Cristofari, Bandiera dell'Italia Vincenzo Mossini e Bandiera dell'Italia Roberto Stirpe
  • 1965-1967 Bandiera dell'Italia Roberto Stirpe e Bandiera dell'Italia Benito Stirpe
  • 1967-1970 Bandiera dell'Italia Dante Spaziani
  • 1970-1972 Bandiera dell'Italia Gaetano Marocco
  • 1972-1975 Bandiera dell'Italia Domenico Franceschi
  • 1975-1976 Bandiera dell'Italia Giuseppe Battista
  • 1976-1977 Bandiera dell'Italia Raffaele Bizzicari
  • 1977-1980 Bandiera dell'Italia Domenico Antonio Marini
  • 1980-1982 Bandiera dell'Italia Giovanni Battista Lenzini
  • 1982-1983 Bandiera dell'Italia Umberto Celani
  • 1983-1985 Bandiera dell'Italia Giuliano Giurgola
  • 1985-1986 Bandiera dell'Italia Eraldo Profumo
  • 1986-1987 Bandiera dell'Italia Tito Di Vito
  • 1987-1989 Bandiera dell'Italia Mario Iannarilli
  • 1989-1990 Bandiera dell'Italia Alfredo Scaccia
  • 1990-1992 Bandiera dell'Italia Angelo Deodati
  • 1992-1993 Bandiera dell'Italia Francesco Cuzzocrea
  • 1993-1998 Bandiera dell'Italia Massimo Conti
  • 1998-2000 Bandiera dell'Italia Giacomo Carbone
  • 2000-2003 Bandiera dell'Italia Rosettano Navarra
  • 2003- Bandiera dell'Italia Maurizio Stirpe

Calciatori

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori del Frosinone Calcio.

Il Frosinone e le nazionali di calcio

Al campionato d'Europa 2016 in Francia, ha partecipato – per la prima volta nella storia della competizione – un tesserato del club frusinate, l'albanese Arlind Ajeti.[101]

Palmarès

Competizioni interregionali

1986-1987 (girone D), 2003-2004 (girone C)
1965-1966 (girone D), 1970-1971 (girone F)

Competizioni regionali

1959-1960
1945-1946 (girone E)

Competizioni giovanili

2011-2012
2011-2012
2011-2012

Altri piazzamenti

Secondo posto: 2014-2015
Terzo posto: 2016-2017, 2017-2018
Secondo posto: 2005-2006 (girone B)
Secondo posto: 2013-2014 (girone B)
Secondo posto: 1995-1996 (girone C)
Terzo posto: 1981-1982 (girone C), 1984-1985 (girone D), 1989-1990 (girone D)
Secondo posto: 1967-1968 (girone F), 1969-1970 (girone F), 1976-1977 (girone F), 1980-1981 (girone D), 2000-2001 (girone H)
Terzo posto: 1993-1994 (girone G)
Secondo posto: 1933-1934
Secondo posto: 1932-1933 (girone C)
Finalista: 2004-2005
Semifinalista: 2005-2006

Statistiche e record

Lo stesso argomento in dettaglio: Statistiche e record del Frosinone Calcio.

Partecipazione ai campionati

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Serie A 2 2015-2016 2018-2019 2
Serie B 10 2006-2007 2020-2021 10
Prima Divisione 1 1934-1935 14
Serie C 6 1947-1948 1974-1975
Serie C1 4 1987-1988 2005-2006
Lega Pro Prima Divisione 3 2011-2012 2013-2014
Promozione 4 1948-1949 1951-1952 37
IV Serie 5 1952-1953 1956-1957
Campionato Interregionale - 1ª Cat. 1 1957-1958
Campionato Interregionale 1 1958-1959
Serie D 10 1963-1964 1977-1978
Serie C2 16 1978-1979 2003-2004
Serie D 4 1979-1980 2000-2001 8
Campionato Interregionale 2 1990-1991 1991-1992
Campionato Nazionale Dilettanti 2 1992-1993 1993-1994

Statistiche di squadra

Statistiche individuali

Marco Cari, storico portiere del Frosinone e recordman di presenze con i canarini.

Il calciatore con più presenze nella storia del Frosinone è Marco Cari con 287 presenze, mentre il miglior marcatore di sempre è Daniel Ciofani con 73 gol.[102] Tra gli stranieri il record di gol è del brasiliano Éder, con 20 gol in una stagione e mezza, tra il gennaio 2008 e il giugno 2009.

Record di presenze
Record di reti

Tifoseria

Storia

Gli inizi del tifo organizzato a Frosinone si hanno a partire dai primi anni 1970, con la nascita dei Fedayn.[103] La curva del tifo organizzato era la Curva Sud. Nel 1979 nascono gli Heroes, il cui primo nome era The Heroes; dal 1982 si chiameranno con la denominazione attuale ovvero Heroes Korps. Nel 1986 prendono vita I Ragazzi della Sud, gruppo ufficialmente attivo per due anni, con uno striscione grande quanto il settore che li ospitava, allora il più grande della Serie C2, i cui componenti venivano tutti dal quartiere del Sacro Cuore. I Ragazzi della Sud, per l'eco delle loro imprese, vengono soprannominati gli “atalantini del Sud”. In quegli anni sorge anche uno dei primi gruppi ultras di sole ragazze, le Freak Sisters. Nel frattempo la tifoseria organizzata si sposta in Curva Nord sebbene, fino alla fine degli anni 1980, era consuetudine che una grossa fetta degli ultrà si "trasferisse" dalla curva Nord alla Sud durante l'intervallo delle partite.

La curva Nord frusinate in occasione della finale play-off contro il Lecce, nel campionato di Prima Divisione 2013-2014.

A oggi la tifoseria è organizzata dal gruppo ultras FRUSINATI, che si occupa da qualche anno della gestione della tifoseria nel suo insieme, organizzando striscioni, coreografie, cori, trasferte e tutte le tutte le attività connesse alla Curva Nord in genere. Tra gli altri gruppi ultras frusinati si ricordano anche gli Uber Alles, nati nel 1989, gli Alcool Trip, uno dei gruppi storici del settore distinti, e Vecchio Leone, Gruppo Sciacqua e Monelli e Ultras, questi unitisi poi dietro il nome di Ultras Frosinone e il gruppo Brigata '96 MSGC. In seguito all'arrivo della tessera del tifoso, il gruppo Uber Alles si sposta nei distinti accanto ai FRVSNA ed è protagonista della lotta contro tale provvedimento, tornando a occupare la propria posizione nel cuore della Nord solo al termine della stagione 2013-2014. Nel 2014 nasce infine il gruppo Curva al Nord, che riunisce i tifosi ciociari sparsi per l'Italia per studio o per lavoro. Numerosi nel corso degli anni sono stati gli incidenti e gli scontri che hanno visto protagonista la tifoseria frusinate, in particolar modo negli anni 1980 con scontri a Siena e Potenza o in casa contro Latina, Campobasso e Reggina nonché in numerose altre circostanze, anche nei decenni successivi.

Gemellaggi e rivalità

La tifoseria del Frosinone è gemellata esclusivamente, dal 1984, con i tifosi della Paganese[103][104], ma dal 1987 mantiene ottimi rapporti anche con quella del Messina[103]. Risalente al 2002 è l'amicizia con i tifosi sardi dell'Olbia[103], mentre nel 2012 nasce un bel rapporto di amicizia con i tifosi dell'Avellino[103]. In passato vi furono rapporti di amicizia anche con le tifoserie di Casertana e Cassino, poi diventati rivali. In particolare con la Casertana, la tifoseria frusinate ebbe dapprima una grossa rivalità che fu pian piano sanata e che portò addirittura a un gemellaggio tra le due tifoserie, durato alcuni anni e interrotto definitivamente nel 1996 assieme al gemellaggio con i cassinati[103], dopo la sconfitta del Frosinone a Benevento.

La curva Nord frusinate durante il derby del 3 dicembre 1989 in Serie C2.

Per quanto riguarda le rivalità, la più accesa è senza dubbio quella contro gli odiati "cugini" pontini del Latina[103], rivalità che va ben oltre il calcio. Il Derby del Basso Lazio è molto sentito dalle due tifoserie e dalla due città ed è spesso sfociato in episodi di violenza i più gravi dei quali si registrarono nella seconda metà degli anni 1980. Il primo derby si disputò nella stagione 1946-1947, nell'allora Prima Divisione. Per il Frosinone restano memorabili il derby del 1987, vinto tre a zero, che sancì ufficialmente la prima promozione dei ciociari in Serie C1 e la retrocessione dei cugini pontini, e quello del 25 aprile 2004, a Latina, quando il Frosinone vinse per uno a zero ottenendo proprio in quella sfida tre punti fondamentali per la nuova promozione in Serie C1. Da allora le strade delle due squadre si sono nettamente separate: mentre il Frosinone partecipava per cinque stagioni consecutive al campionato di Serie B, il Latina dopo una nuova retrocessione in Serie D era costretto al fallimento con ripartenza dall'Eccellenza. Dopo otto anni di assenza, il Derby del Basso Lazio è tornato nella stagione di Lega Pro Prima Divisione 2011-2012, per poi fare il proprio storico esordio anche in Serie B il 2 novembre 2014, con una netta vittoria per 1-4 del Frosinone ai danni del Latina.

Tra le rivalità più sentite ci sono anche quelle con le tifoserie della Reggina[103] (tifoseria gemellata con Latina e rivale dei messinesi, con la quale si verificarono gravi incidenti nel 1987), della Nocerina[103] (acerrima rivale della Paganese), del Sora[103] (altra squadra della Provincia di Frosinone), e più recentemente con quella del Foggia[103]. Ulteriori rivalità da menzionare sono quelle con le tifoserie di Benevento, Brindisi[103], Giulianova[103], e Martina[103] e, più recenti, quelle con le tifoserie di Bologna, Perugia, Pisa[103], Grosseto, Salernitana, Mantova e Palermo (quest'ultima nata per la finale play-off 2017-2018 persa dai siciliani)[103]. Vecchie rivalità con Siena, Campobasso, Potenza e Monopoli, risalenti agli anni 1980, sono ormai "sopite".

Organico

Lo stesso argomento in dettaglio: Frosinone Calcio 2020-2021.

Rosa

Rosa aggiornata al 12 settembre 2020.

N. Ruolo Calciatore
Bandiera dell'Italia P Alessandro Iacobucci
Bandiera dell'Italia D Francesco Zampano
Bandiera dell'Italia D Marco Capuano
Bandiera dell'Italia C Andrea Errico
Bandiera dell'Italia C Mirko Gori
Bandiera dell'Italia C Raffaele Maiello
Bandiera dell'Italia A Nicola Citro
Bandiera dell'Italia A Federico Dionisi
Bandiera di Cipro C Grīgorīs Kastanos
Bandiera dell'Italia C Andrea Beghetto
Bandiera dell'Italia D Alessandro Salvi
Bandiera dell'Italia D Lorenzo Ariaudo
Bandiera della Svezia C Marcus Rohdén
Bandiera degli Stati Uniti A Andrija Novakovich
N. Ruolo Calciatore
Bandiera dell'Italia C Alessio Tribuzzi
Bandiera dell'Italia C Andrea Tabanelli
Bandiera dell'Italia P Francesco Bardi
Bandiera dell'Italia D Nicolò Brighenti
Bandiera dell'Italia C Mattia Vitale
Bandiera della Polonia D Przemysław Szymiński
Bandiera dell'Italia A Camillo Ciano
Bandiera dell'Italia A Marcello Trotta
Bandiera dell'Italia P Paolo Bastianello
Bandiera della Slovenia D Luka Krajnc
Bandiera dell'Italia D Salvatore D'Elia
Bandiera dell'Italia A Matteo Ardemagni
Bandiera dell'Italia A Michele Volpe

Staff tecnico

Staff dell'area tecnica
  • Bandiera dell'Italia Alessandro Nesta - Allenatore
  • Bandiera dell'Italia Lorenzo Rubinacci - Vice allenatore
  • Bandiera dell'Italia Massimo Lo Monaco - Collaboratore tecnico
  • Bandiera dell'Italia Michele Saccucci - Collaboratore atletico
  • Bandiera dell'Italia Francesco Vaccariello - Preparatore atletico
  • Bandiera dell'Italia Vincenzo Benvenuto - Preparatore portieri
  • Bandiera dell'Italia Manuel Milana - Team manager

Note

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Bibliografia

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  • Luca Lisi e Federico Rotondo, Immagini Emozioni… Un anno storico, Pomezia, Modulgraf srl, 2007.
  • Piergiorgio Renna, Storia del Frosinone Calcio, Frosinone, Edizioni Multimedia, 1994.
  • Piergiorgio Renna, La Quarta serie negli anni '50, Frosinone, Edizioni Multimedia, 2007.
  • Piergiorgio Renna, Frosinone 1906/2006 – Serie B come Bellator, Frosinone, Edizioni Multimedia, 2007.
  • Pulp Edizioni Alessandro Vigliani, Sembra Impossibile, il romanzo sui tifosi del Frosinone Calcio, Frosinone, 2010.
  • Almanacco illustrato del calcio 2019, Modena, Edizioni Panini, 2019, ISBN 978-88-912-4753-7.

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