Francesco Calì

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Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo Carabiniere decorato con medaglia d'oro, vedi Francesco Calì (militare).
Francesco Calì
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Calcio
Ruolo Difensore e attaccante
Termine carriera 1912
Carriera
Squadre di club1
1897-1899Fortuna Zurigo? (?)[1]
1900Urania Ginevra? (?)[1]
1901Genoa1 (0)[1][2]
1902-1912Andrea Doria34 (5)[1]
Nazionale
1910Bandiera dell'Italia Italia2 (0)
Carriera da allenatore
1900-1908Andrea Doria
1912Bandiera dell'Italia ItaliaCom. tecnica
1914-1915Bandiera dell'Italia ItaliaCom. tecnica
1920-1921Bandiera dell'Italia ItaliaCom. tecnica
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 
Francesco Calì
Informazioni personali
Arbitro di Calcio
Sezione Non esistevano le sezioni all'epoca.
Professione Commerciante
Attività nazionale
Anni Campionato Ruolo
1902-1903

1904-1915
Campionato Italiano di Football
Prima Categoria
Arbitro

Arbitro
Premi
Anno Premio
1919
1948
Arbitro onorario[3]
Pioniere del calcio italiano[4]

Francesco Calì, detto Franz (Riposto, 16 agosto 1882Genova, 3 settembre 1949), è stato un allenatore di calcio, calciatore, arbitro di calcio, militare e dirigente sportivo italiano, di ruolo difensore o attaccante. È stato il primo capitano nella prima storica partita della Nazionale italiana il 15 maggio 1910 all'Arena di Milano contro la Francia battuta per 6-2; vanta due presenze in Nazionale nel 1910.[5]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Riposto, in Sicilia, da Giuseppe Calì, costruttore di botti e commerciante di vino come i fratelli Rosario e Pietro, e da Rosaria Denaro[6]. Dopo che un assalto di pirati mise in ginocchio l'azienda familiare, lui e tutta la sua famiglia emigrarono in Svizzera alla ricerca di fortuna.[5] Nel paese alpino Franz, come venne soprannominato, iniziò a giocare a calcio e, quando il padre decise di tornare in patria per continuare l'attività di commerciante di vini, portò tutta l'esperienza calcistica accumulata in Italia.

Viene chiamato alle armi durante la prima guerra mondiale, rimanendo ferito. Ristabilitosi, nel 1918, viene nominato responsabile del carcere militare allestito nel Forte Sperone, sulle alture di Genova, nel quale vengono rinchiusi prigionieri di etnia croata e serba. Al termine della guerra, e dopo aver lasciato il mondo del calcio, diventa editore di cartoline.

Nel 1944 è nominato presidente dell'Andrea Doria, che due anni dopo si unirà agli antichi rivali della Sampierdarenese per formare l'attuale Sampdoria.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Il 15 maggio 2009 è stata organizzata a Riposto, paese natale del campione, una manifestazione per i cento anni della Nazionale Italiana (la prima partita della nazionale è stata disputata in data 15 maggio 1910). In tale occasione è stata portata nella sala espositiva del Municipio la Coppa del Mondo vinta dalla Nazionale italiana in Germania nel 2006.

Il Comune di Riposto ha dedicato al campione una via[7], situata nei pressi del campo sportivo Averna, nella frazione di Torre Archirafi. Anche il Comune di Genova gli ha intitolato una via nei pressi dello Stadio Luigi Ferraris in adiacenza alla Gradinata Sud, settore tradizionalmente occupato dai tifosi della Sampdoria.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Calciatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

In Svizzera Calì iniziò la sua carriera agonistica. Si tesserò con il Fortuna Zurigo; dopo due anni di permanenza in quella città[8], terminò l'esperienza svizzera all'Urania Ginevra. Nel 1901 tornò in Italia, si trasferì a Genova e si tesserò insieme al fratello Salvatore per la squadra campione d'Italia del Genoa[5], con cui rimase un anno perdendo però la finale del quarto campionato italiano. La stagione seguente, dopo aver giocato in Medaglia del Re con il Genoa il 15 febbraio nella sconfitta per 4-1 contro il Milan[9] passò all'Andrea Doria, squadra con cui giocò da titolare per alcuni anni, conquistando il secondo posto nel 1907.

Nel maggio 1902 partecipa con i biancoblu al torneo calcistico del campionato nazionale di ginnastica, aggiudicandosi la vittoria ex aequo con il Milan al termine della finale contro i genovesi, terminata a reti bianche, ed il titolo di campione d'Italia, la Coppa Forza e Coraggio e la Corona di Quercia.[10]

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Il 15 maggio 1910 la nazionale italiana, allora in maglia bianca (perché la maglia bianca costava 7 centesimi in meno di quella colorata), giocò all'Arena Civica di Milano la sua prima storica partita, affrontando in un'amichevole la Francia. La formazione mandata in campo contro la Francia è composta da: De Simoni (US Milanese); Varisco (US Milanese), Calì (Andrea Doria); Trerè (Ausonia), Fossati (Inter), Capello (Torino); Debernardi (Torino), Rizzi (Ausonia), Cevenini I (Milan), Lana (Milan), Boiocchi (US Milanese). La partita finì 6 a 2 in favore dell'Italia, capitanata proprio da Franz Calì.

La Gazzetta dello Sport, scrive della partita a pagina 5: «Calì fece dar ragione a coloro che insistettero per averlo in linea ...». E aggiunge: «Calì ieri si è confermato per calma, sicurezza e per la perfezione del giuoco il più degno a coprire il posto di capitano del nostro undici nazionale... ».

Anche in occasione della seconda partita, il 26 maggio 1910 contro l'Ungheria, fu scelto come capitano azzurro.[11]

Francesco Calì con la maglia azzurra

Calì fu scelto come capitano perché era il giocatore più anziano (28 anni) e perché conosceva le lingue, apprese in Svizzera.

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il suo ritiro come giocatore fu scelto inoltre più volte come membro della commissione tecnica della nazionale.[5][12] Nel 1912 fu in commissione con Armano, Henry Goodley, Enrico Pasteur, Servetto, Megard, Giannino Camperio e Umberto Meazza per una partita contro la Francia; nel 1914 tornò in sella con Meazza, Pasteur, Hugo Rietmann, Vincenzo Resegotti, Pedroni e Armano per 4 partite; nel 1915 si giocò solo una partita contro la Svizzera, e la commissione era formata anche da Scamoni, Laugeri, Armano, Pasteur, Rietmann e Resegotti.

Dopo la prima guerra mondiale entrò in altre tre commissioni tecniche, tra il 1920 e il 1921 (tra gli altri commissari c'erano Bianchi, Minoli, Giuseppe Milano, Meazza, Bertazzoni, Francesco Mauro, Campi e Vittorio Pozzo). In totale Calì guidò la nazionale per 13 partite, con 6 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte.

Arbitro[modifica | modifica wikitesto]

La prima esperienza come arbitro la visse nell'autunno del 1902 nella Coppa Città di Torino, un importante torneo dall'epoca. Il trofeo si disputò al Velodromo Umberto I di Torino il 2 novembre e nella finale vide affrontarsi la Juventus ed il Milan. La partita, terminata per tre a tre nei tempi regolamentari, fu fatta proseguire ad oltranza da Calì, causando il ritiro della compagine rossonera e facendo aggiudicare la vittoria ai torinesi.[5] Per tale ragione qualcuno sostiene che Calì avesse inventato senza saperlo il golden gol.

Allora i direttori di gara non venivano scelti dalla federazione ma erano giocatori indicati dalle società di appartenenza.

Divenuto membro dell'Associazione Italiana Arbitri, arbitrò numerosi incontri di campionato.[13]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia presenze e reti in Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
15/05/1910 Milano Italia Bandiera dell'Italia 6 – 2 Bandiera della Francia Francia Amichevole - Cap.
27/05/1910 Budapest Ungheria Bandiera dell'Ungheria 6 – 1 Bandiera dell'Italia Italia Amichevole - Cap.
Totale Presenze 2 Reti 0

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Calciatore/Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Altre Competizioni[modifica | modifica wikitesto]
Andrea Doria: 1902

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Lettura Sportiva, p. 13.
  2. ^ Rota, p. 48.
  3. ^ La gazzetta dello sport, p. 4.
  4. ^ A lui attribuito dalla F.I.G.C. in occasione del 50º anniversario di fondazione della federazione (1898-1948).
  5. ^ a b c d e Il ripostese che guidò la Nazionale Repubblica.it
  6. ^ Immagine 67 | Antenati [collegamento interrotto], su dl.antenati.san.beniculturali.it. URL consultato il 25 gennaio 2020.
  7. ^ Coppa del Mondo a Riposto Archiviato il 25 febbraio 2011 in Internet Archive. sarocerra.it
  8. ^ Lettura sportiva, 1º gennaio 1911, pagina 13 Archiviato il 26 ottobre 2010 in Internet Archive. emeroteca.coni.it
  9. ^ LE ROSE DELLE SQUADRE DEL 1902 (PDF), su Magliarossonera.it. URL consultato il 14 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2014).
  10. ^ CAMPIONATO NAZIONALE DI GINNASTICA, su Magliarossonera.it. URL consultato l'8 agosto 2014.
  11. ^ 1910 Archiviato il 2 luglio 2012 in Internet Archive. Nazionaleitalianacalcio.it
  12. ^ ITALIAN NATIONAL TEAM COACHES Rsssf.com
  13. ^ Storia Archiviato il 1º aprile 2016 in Internet Archive. Aiagenova.it

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lettura Sportiva, sabato 7 maggio 1910, Milano, p. 13, articolo in prima colonna a sinistra "Francesco Calì".
  • La gazzetta dello sport, articolo "Elenco Generale Arbitri Ufficiali della F.I.G.C.", articolo pubblicato il 20 novembre 1919.
  • SoloCalcio n° 4, dicembre 2005.
  • Almanacco illustrato del calcio 2004, Modena, Edizioni Panini, dicembre 2003.
  • Davide Rota, Dizionario illustrato dei giocatori genoani, Genova, De Ferrari, 2008, ISBN 978-88-6405-011-9.
  • Giuseppe Bagnati e Gaetano Sconzo, Il primo capitano. Francesco Calì e la Nazionale, Casa editrice Antipodes, 2010.

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