Vai al contenuto

Franco Bomprezzi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Franco Bomprezzi (Firenze, 1º agosto 1952Milano, 18 dicembre 2014[1]) è stato un giornalista, scrittore e blogger italiano.

Affetto sin dalla nascita da osteogenesi imperfetta, che l'avrebbe portato a vivere e lavorare su una sedia a rotelle, seguì gli spostamenti del padre militare, compiendo gli studi a Firenze, Chieti, Rovigo e Padova. Fu caposervizio presso Il Mattino di Padova per molti anni; collaborò anche con la redazione de Il Resto del Carlino, prima di trasferirsi a Milano, dove ricoprì la carica di caporedattore centrale in AGR.

Collaborò con diverse testate tematiche, occupandosi delle difficoltà delle persone disabili. Fu direttore responsabile di DM,[2] periodico della UILDM, nonché direttore della rivista Mobilità, che cessò le pubblicazioni a fine 2008.[3] Fu il fondatore del portale Superando.it[4] e portavoce di Ledha, la Lega per i diritti delle persone con disabilità.[5]

Responsabile per anni della comunicazione sociale per il Comitato Telethon Fondazione Onlus, entrò anche nel comitato scientifico della Fondazione Vodafone Italia.[6]

Intervenne in numerosi programmi radiofonici e televisivi, fra cui Il coraggio di vivere, Maurizio Costanzo Show, I fatti vostri, Check-up, Casa per casa, Unomattina, Quelli che..., La notte dei misteri, Chiamate Roma 3131, Diversi da chi?.

Nel 2005 gli venne assegnato l'Ambrogino d'oro.[7] Nel 2007 fu nominato cavaliere della Repubblica dal presidente Giorgio Napolitano. Nel 2009 si presentò alle elezioni provinciali di Milano nella lista che sosteneva la candidatura di Filippo Penati a presidente della provincia:[8] ottenne 637 voti, che non risultarono sufficienti per la sua elezione.[9] In vista delle elezioni municipali del 2011 a Milano si candidò al Consiglio comunale nella lista Milano Civica X Pisapia Sindaco, elogiando lo stesso Pisapia per la sua attenzione nei confronti delle persone con disabilità:[10] nell'occasione ottenne 344 preferenze, che non gli consentirono di entrare a Palazzo Marino.[11]

Morì all'ospedale Niguarda di Milano, dove era ricoverato da tempo, a causa di un'embolia polmonare.[12][13][14] Era vedovo da molti anni di Nadia, scomparsa nel 2003, anche lei con una disabilità e in carrozzina.[15][16]

  • La contea dei ruotanti, Il prato, Padova 1999
  • Io sono così, Il prato, Padova 2003
  • Handicap Power, LibertàEdizioni, Lucca 2008 (e-book)
  • Cucire la memoria - Frammenti autobiografici, LibertàEdizioni, Lucca 2008 (e-book)

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Comunicato stampa
  2. ^ Colophon del numero 168 della rivista (aprile 2009) [collegamento interrotto], su uildm.org. URL consultato il 9 gennaio 2010.
  3. ^ Bomprezzi, direttore di Mobilità, su mobilita.com. URL consultato il 9 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2009).
  4. ^ Superando.it - Crediti, su superando.it. URL consultato il 9 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2009).
  5. ^ Contatti, su LEDHA Lega per i diritti delle persone con disabilità. URL consultato il 7 luglio 2025 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2009).
  6. ^ Portale Fondazione Vodafone - Il Comitato Scientifico, su fondazionevodafoneitalia.it. URL consultato il 9 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2007).
  7. ^ a b Antonietta Nembri, Ambrogino d'oro a Bomprezzi, Ledha soddisfatta, su beta.vita.it, Vita.it. URL consultato il 14 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2012).
  8. ^ Scheda di Bomprezzi - Lista Penati, su listapenati.it. URL consultato il 9 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2010).
  9. ^ Provinciali 2009 - Risultati per partito - Provincia di Milano, su provincia.milano.it. URL consultato il 14 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2012).
  10. ^ Milano la Repubblica, su milano.repubblica.it. URL consultato il 23 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2011).
  11. ^ Liste per Giuliano Pisapia, le preferenze, su Corriere della Sera.it Milano, 17 maggio 2011. URL consultato il 7 luglio 2025 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2014).
  12. ^ Milano dice addio a Franco Bomprezzi, il paladino delle battaglie dei disabili, La Repubblica, 18 dicembre 2014
  13. ^ È morto Franco Bomprezzi una vita per i diritti dei disabili, su Corriere della Sera.it Veneto, 5 gennaio 2015. URL consultato il 7 luglio 2025 (archiviato il 7 luglio 2025).
  14. ^ È morto il giornalista Franco Bomprezzi, una vita in difesa dei disabili, Milano Fanpage, 18 dicembre 2014
  15. ^ "Nadia se n' è andata" 7 0tt. 2003, su disabili.com.
  16. ^ Franco Bomprezzi ricorda la moglie Nadia 20 Ott. 2003, su vita.it.
  17. ^ Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana Sig. Franco Bomprezzi, su quirinale.it. URL consultato il 4 aprile 2011.
  18. ^ Famedio, scelti 29 cittadini illustri: 14 donne, da Cutuli a Montessori, su Corriere della Sera, 23 settembre 2015. URL consultato il 7 luglio 2025 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2017).

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN9371256 · SBN PUVV214535 · LCCN (ENnb2006027701