Francesco Salesio Della Volpe

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Francesco Salesio della Volpe
cardinale di Santa Romana Chiesa
Il futuro cardinale della Volpe in una fotografia del 1899
 
Incarichi ricoperti
 
Nato24 dicembre 1844 a Ravenna
Ordinato presbitero21 dicembre 1867
Creato cardinale18 giugno 1899 da papa Leone XIII
Pubblicato cardinale15 aprile 1901 da papa Leone XIII
Deceduto5 novembre 1916 (71 anni) a Roma
 

Francesco Salesio della Volpe (Ravenna, 24 dicembre 1844Roma, 5 novembre 1916) è stato un cardinale italiano. Ha ricoperto il ruolo di camerlengo di Santa Romana Chiesa. Fu un esponente della famiglia dei Conti della Volpe.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Appartenente ad una nobile famiglia imolese, i Conti della Volpe, alla quale appartenne anche il condottiero di ventura Taddeo Della Volpe (1474-1534). Nacque il 24 dicembre 1844 da Ignazio e dalla nobildonna Ortensia Mazzolani a Ravenna, dove la famiglia era alloggiata per motivi di lavoro (il padre aveva un incarico governativo di alto rango presso il Delegato apostolico).[1]

Dopo la morte prematura del padre, la madre tornò ad Imola ed iscrisse il figlio nel locale ginnasio[2]. Sentita la vocazione, Francesco compì gli studi nel seminario diocesano di Bertinoro, retto dai Gesuiti[3]. Resosi vacante il posto di alunno per la Diocesi d'Imola al Pontificio Seminario Romano Maggiore, nel 1862 partecipò al concorso, vincendolo[2]. Da allora la sua vita si svolse interamente nella capitale pontificia. Fu ordinato sacerdote a Roma il 21 dicembre 1867, pochi giorni prima di compiere i 23 anni. Proseguì il percorso di studi e si laureò in Teologia e in utroque iure. Don della Volpe era pronto per tornare alla diocesi imolese e prestare il giuramento, ma papa Pio IX, che prima di salire al Soglio era stato vescovo nella città romagnola conosceva da vicino la famiglia della Volpe, lo dispensò dal giuramento e lo fece iscrivere all'Accademia dei nobili ecclesiastici per gli studi di perfezionamento e di diplomazia[4]. Nel 1872 papa Pio IX lo nominò canonico della Basilica di San Pietro. Nel luglio 1874 entrò a far parte della Corte pontificia, tra i camerieri segreti partecipanti, cioè i quattro prelati che sostengono il pontefice nella sua attività.

Dopo la salita al soglio di Leone XIII (1878), della Volpe fu nominato dapprima prelato domestico, poi Maggiordomo di Sua Santità (1886). In occasione dell'incoronazione di Alessandro III di Russia, celebrata il 27 maggio 1883, fu inviato a Mosca come primo Addetto all'Ambasciata straordinaria del pontefice. Tornò con una decorazione imperiale: fu insignito dell'Ordine di Sant'Anna [4]. Nel 1888 divenne segretario della Congregazione dei Riti. Nel 1891 assunse la carica di prefetto della Camera Apostolica. Nonostante la sua vita si svolgesse interamente a Roma, mantenne il titolo di Preposto onorario della Cattedrale di Imola, carica ereditaria istituita da Cesare Borgia all'inizio del XVI secolo.

Nel concistoro del 19 giugno 1899 papa Leone XIII lo creò cardinale in pectore. Egli rese pubblica la sua nomina nel successivo concistoro del 15 aprile 1901, conferendogli il titolo di cardinale diacono di Santa Maria in Aquiro.

Dal luglio 1903 al 23 ottobre 1908[5]. Svolse l'incarico di prefetto di Economia dell'Istituto di Propaganda Fide, per poi diventare prefetto dell'Archivio Segreto Vaticano, ruolo che ricoprì fino al 1911, quando fu nominato prefetto della Congregazione dell'Indice [2].

Il 25 maggio 1914 papa Pio X lo chiamò alla carica di cardinal camerlengo di Santa Romana Chiesa. In tale veste il cardinal della Volpe resse la sede vacante dalla morte di san Pio X fino all'elezione di Benedetto XV (20 agosto-3 settembre 1914). L'ultimo atto di vita pubblica del cardinale fu la direzione del conclave del 1914.

Morì a Roma la mattina del 5 novembre 1916, all'età di 71 anni. Dopo le esequie, la salma venne tumulata nel sacello di Propaganda Fide nel cimitero del Verano.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Imperiale di Francesco Giuseppe (Impero austro-ungarico) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di I classe dell'Ordine imperiale di Sant'Anna (Impero di Russia) - nastrino per uniforme ordinaria
Balì Cavaliere di Gran Croce d'Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bollettino del Comitato cattolico per l'omaggio a Dante Alighieri (TXT), su booksnow2.scholarsportal.info. URL consultato il 21/03/2013.
  2. ^ a b c "Il Diario", Imola, 31 maggio 1914, pag. 3.
  3. ^ Aperto nel 1817, il seminario fu attivo fino al 1972. Vi è conservata una lapide dedicata al cardinale della Volpe.
  4. ^ a b "L'Eco", Imola, 13 aprile 1901, pag. 2.
  5. ^ "Il Diario", Imola, 24 ottobre 1908, pag. 1.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Segretario della Congregazione per le Indulgenze e le Sacre Reliquie Successore
Giacomo Gregorio Gallo 1882 – 31 dicembre 1891 ?
Predecessore Maestro di Camera della Corte Pontificia Successore
Bartolomeo Pacca il Giovane 17 agosto 1886 – 31 dicembre 1891 Ottavio Cagiano de Azevedo
Predecessore Prefetto del Palazzo Apostolico Successore
Fulco Luigi Ruffo-Scilla 31 dicembre 1891 – 15 aprile 1901 Ottavio Cagiano de Azevedo
Predecessore Cardinale diacono di Santa Maria in Aquiro Successore
Luigi Macchi 18 aprile 1901 – 5 novembre 1916 Louis-Ernest Dubois
Predecessore Prefetto dell'Economia della Congregazione di Propaganda Fide Successore
Vincenzo Vannutelli 4 luglio 1903 – 20 ottobre 1908 incarico soppresso
Predecessore Archivista di Santa Romana Chiesa Successore
Francesco Segna 26 ottobre 1908 – 16 gennaio 1911 Mariano Rampolla del Tindaro
Predecessore Cardinale protodiacono Successore
Francesco Segna 4 gennaio 1911 – 5 novembre 1916 Gaetano Bisleti
Predecessore Prefetto della Congregazione dell'Indice dei Libri Proibiti Successore
Francesco Segna 26 gennaio 1911 – 25 maggio 1914 congregazione soppressa
Predecessore Camerlengo di Santa Romana Chiesa Successore
Luigi Oreglia di Santo Stefano 25 maggio 1914 – 5 novembre 1916 Pietro Gasparri
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