Francesco Dellamorte

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Francesco Dellamorte
Francesco Dellamorte di fronte alla Morte, nell'interpretazione di Rupert Everett in Dellamorte Dellamore di Michele Soavi dal romanzo omonimo.
Lingua orig.Italiano
AutoreTiziano Sclavi
1ª app.1983
1ª app. inDellamorte Dellamore
Interpretato daRupert Everett
Voce italianaRoberto Pedicini
Caratteristiche immaginarie
SessoMaschio

Francesco Dellamorte è il personaggio protagonista del romanzo di Tiziano Sclavi Dellamorte Dellamore, scritto nel 1983 e pubblicato da Camunia nel 1991, e del film omonimo ad esso ispirato.

Biografia del personaggio[modifica | modifica wikitesto]

Francesco Dellamorte è il guardiano del cimitero di Buffalora, un paese immaginario; vive nel camposanto completamente isolato dal mondo e dalla vita sociale assieme al suo aiutante Gnaghi, il quale è incapace di parlare e ha apparentemente il quoziente intellettivo di un bambino. È nato in un paese che dista sei chilometri da Buffalora. L'abitudinaria vita di Dellamorte (mantenere le tombe, collezionare necrologi e di conseguenza cancellare i nomi dei deceduti dall'elenco del telefono, giocare a costruire un modellino di teschio in plastica) è movimentata da una strana "epidemia": entro sette giorni dal decesso, parte dei defunti, da lui definiti «ritornanti», tornano in vita, affamati di carne viva, e così è costretto a colpirli in testa, per eliminarli e seppellirli un'ultima volta. Nel cimitero viene a far visita un giorno una vedova, che segnerà profondamente la vita anomala ma abitudinaria di Francesco, prima di morire per poi cominciare una serie di reincarnazioni.

Riferimenti in altri media[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Francesco Dellamorte è interpretato da Rupert Everett nel film del 1994 Dellamorte Dellamore, diretto da Michele Soavi e tratto dall'omonimo romanzo.

Fumetti[modifica | modifica wikitesto]

Francesco Dellamorte è stato definito un prototipo del celeberrimo Dylan Dog dello stesso Sclavi, che difatti lo fece esordire nella sua prima storia a fumetti nel 1986 (tre anni dopo la composizione del romanzo). I due personaggi presentano perciò svariate similitudini, anche se non mancano significative divergenze. Entrambi dispongono di un aiutante alquanto pittoresco e coltivano passatempi abbastanza simili: così come Francesco Dellamorte si cimenta nell'assemblare un teschio-puzzle, che non riuscirà mai a vedere compiuto, Dylan Dog a sua volta cerca costantemente di costruire un modellino di galeone, che non riesce mai a completare; come Dylan Dog ama suonare il suo clarinetto, Francesco Dellamorte tiene degli elenchi del telefono su cui si diletta a depennarne i nomi delle persone appena decedute. Entrambi poi possiedono una Volkswagen Maggiolino bianca.

È quindi chiaro che i due personaggi presentino molte analogie; ad accomunarli sono anche l'ironia ed il rapporto diretto con la morte: entrambi, in alcune occasioni, vengono a contatto con la morte personificata. Sono da citare, tuttavia, alcune significative differenze: Dylan Dog indaga l'incubo, Dellamorte lo vive con distacco e indifferenza, Dylan Dog è ottimista e amante della vita, mentre Francesco Dellamorte non la distingue neanche dalla morte, quasi fossero la stessa cosa. Inoltre, Francesco Dellamorte fuma e beve intensivamente, mentre Dylan Dog è astemio e non fa uso di sigarette.

Francesco Dellamorte compare inoltre in un albo del fumetto Dylan Dog, lo speciale numero 3 Orrore nero, in cui è co-protagonista. È inoltre menzionato in altri due albi: quando Dylan si ritrova in un cimitero alle prese con una tomba, nel numero 94, dove esclama: «Se mi vedesse il mio amico Dellamorte... penserebbe che voglio rubargli il mestiere!», e nel numero 205, mentre pedina un uomo che scopre essere un becchino, commentando: «E allora? È un lavoro come un altro, dopotutto... su un mio amico italiano hanno fatto anche un film!».

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]