Francesco Cocco-Ortu

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Francesco Cocco Ortu)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando il nipote, deputato della Prima e Quarta legislatura Repubblicana, vedi Francesco Cocco Ortu (1912).
Francesco Cocco Ortu

Sindaco di Cagliari
Durata mandato1882 –
1883
Predecessoreff. Gaetano Orrù
SuccessoreSaverio Conte
(Delegato regio)

Ministro di grazia, giustizia e culti del Regno d'Italia
Durata mandato15 febbraio 1901 –
3 novembre 1903
PredecessoreEmanuele Gianturco
SuccessoreScipione Ronchetti

Ministro dell'agricoltura, dell'industria e del commercio del Regno d'Italia
Durata mandato24 dicembre 1897 –
1º giugno 1898
PredecessoreFrancesco Guicciardini
SuccessoreAntonio di Rudinì

Durata mandato29 maggio 1906 –
11 dicembre 1909
PredecessoreEduardo Pantano
SuccessoreLuigi Luzzatti

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXIII, XIV, XV, XVI, XVII, XVIII, XIX, XX, XXI, XXII, XXIII, XXIV, XXV, XXVI
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Liberale Italiano
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
UniversitàUniversità degli Studi di Cagliari
ProfessioneAvvocato

Francesco Cocco-Ortu (Benetutti, 19 ottobre 1842Roma, 4 marzo 1929) è stato un politico italiano, deputato del Regno.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fu Ministro dell'Agricoltura, Industria e Commercio del Regno d'Italia nei Governi Di Rudinì IV e Giolitti III e Ministro di Grazia e Giustizia e Culti nel Governo Zanardelli. Fu anche Sindaco di Cagliari nel 1883. Nel 1902 in qualità di Ministro della Giustizia aveva firmato, insieme al presidente del consiglio Zanardelli la legge sul divorzio che venne poi bocciata in aula. Nel 1906 in qualità di Ministro dell'Agricoltura, Industria e Commercio istituti il Corpo degli Ispettori del Lavoro, per contrastare i fenomeni di sfruttamento diffusi nella prima industrializzazione del periodo giolittiano.

Presidente del gruppo liberale alla Camera dei deputati, durante il voto di fiducia al governo Mussolini, fu uno dei pochi liberali che votò no, e successivamente si dimise dall'incarico. Questo fatto viene citato da Emilio Lussu nel suo libro Marcia su Roma e dintorni[1]. Nel novembre del 1924 aderì all'Unione Nazionale di Giovanni Amendola.

L'appartenenza alla Massoneria, sostenuta da Luca Irwin Fragale è da considerarsi non veritiera e con ogni probabilità frutto di una errata lettura di un testo di Gianfranco Murtas, La squadra e il compasso, che fa semplicemente riferimento ai molti massoni che militavano tra i sostenitori di Cocco Ortu..

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Emilio Lussu, Marcia su Roma e dintorni, Milano, Mondadori, 1974, pag. 91

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Ministro di grazia, giustizia e culti del Regno d'Italia Successore
Emanuele Gianturco 15 febbraio 1901 - 3 novembre 1903 Scipione Ronchetti
Predecessore Ministro dell'agricoltura, dell'industria e del commercio del Regno d'Italia Successore
Francesco Guicciardini 14 dicembre 1897 - 1º giugno 1898 Antonio di Rudinì I
Eduardo Pantano 29 maggio 1906 - 11 dicembre 1909 Luigi Luzzatti II
Controllo di autoritàVIAF (EN55999814 · ISNI (EN0000 0001 1816 0158 · SBN LO1V135357 · BAV 495/372947 · LCCN (ENn2004023252 · GND (DE13186078X · BNF (FRcb146367044 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n2004023252