Francesco Boni (personaggio televisivo)

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Franco Boni nel 2005

Francesco Boni detto Franco (Roma, 15 gennaio 1944) è un personaggio televisivo, storico dell'arte e gallerista italiano, per anni volto di Telemarket, rete televisiva sulla quale ha presentato televendite in diretta.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio e nipote d'arte, mentre continua l'attività antiquaria del padre e del nonno, amplia e approfondisce le proprie conoscenze di storia dell'arte grazie alle letture e alla frequentazione diretta di celebri critici d'arte come Roberto Longhi e Giuliano Briganti. In questo clima culturale, durante gli anni sessanta decide di aprire una galleria d'arte e una casa d'aste a Palazzo Bernini a Roma; l'iniziativa ha successo e viene replicata in altri palazzi antichi romani e italiani.

Commerciante, battitore d'aste, promotore di manifestazioni, negli anni ottanta conosce l'imprenditore Giorgio Corbelli, che gli propone di seguire la sua galleria d'arte[1] a Cortina d'Ampezzo. Boni accetta ottenendo l'inserimento dell'arte contemporanea fra le opere in esposizione. L'obiettivo è di interessare all'arte contemporanea un pubblico vasto ed eterogeneo[1] in termini di fascia d'età, estrazione sociale e livello culturale.[1] Nel 1982, nell'ambito di questo progetto, Boni tiene a battesimo la nuova rete televisiva Telemarket ideata da Corbelli[1] sulla quale diventa conosciuto come personaggio televisivo.

Nel 1997 crea una televisione a Palermo sostenendo un palinsesto legato all'interdisciplinarità artistica.[1]

Nel 2001, Boni rientra a Telemarket[1] e ne diviene, per oltre un decennio, il volto più noto occupandosi di televendite in diretta relative a dipinti antichi, arte contemporanea, antiquariato e tappeti.

Grazie alla sua popolarità, Boni è stato parodiato da Corrado Guzzanti[2] in uno dei suoi spettacoli televisivi. Nel programma L'ottavo nano, in onda nel 2001, il personaggio del dottor Armà era una chiara parodia di Francesco Boni.[3]

Nel settembre 2013, pochi mesi prima della chiusura definitiva di Telemarket, Boni passa a presentare televendite di arte contemporanea sull'emittente Elite Shopping TV. Successivamente, collabora con le reti in chiaro Cagnola e Starmarket, dove si occupa di televendite di arte, in particolare di arte antica.

A partire da febbraio 2017 conduce televendite d'arte e trasmissioni di approfondimento per ArteInvestimenti, azienda fondata nel 2011 dal figlio Gabriele. Boni è autore di trenta monografie d'artista[1] e ha presentato circa 2.000 aste.[1]

Pubblicazioni principali[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovan Francesco Gonzaga (catalogo della mostra al Palazzo della Ragione, Mantova, 9-30 novembre 1991; con Renato Civello), Milano, Centro Diffusione Arte, 1991.
  • Aldo Nicolini (con Renato Civello), Brescia, Corbelli, 1991. Nuova ed. ampliata: Aldo Nicolini. Un sogno lungo una vita (con Renato Civello e Gianni Pozzi), 1995.
  • John Picking (con Renato Civello; interventi critici di Albano Rossi e Salvatore Di Fazio), Brescia, Corbelli, 1991. Nuova ed. ampliata: John Picking, Il diario di un pittore (con John Picking e Gianni Pozzi), 1994.
  • Squillantini (con Renato Civello e Paolo Levi), Brescia, Corbelli, 1991.
  • Vincenzo Balsamo di Enrico Crispolti (con testi di Francesco Boni, Gigi Montini e Renato Torti), Brescia, Corbelli, 1992.
  • Emilio Kalchschmidt (con Marco Recalcati, Gigi Montini e Ferdinando Arisi), Brescia, Corbelli, 1992.
  • Raffaele De Rosa (con Paolo Levi, Pietro Clemente, Piero Torriti e Gigi Montini), Brescia, Corbelli, 1993.
  • Nativi (con Rolando Bellini e Giusta Nicco Fasola), Brescia, Corbelli, 1993.
  • Giulio Turcato (a cura di Giovanni Granzotto), Brescia, Corbelli, 1999.
  • Mario Schifano - Fogli. Trecento impressioni mediatiche (con un contributo di Giampaolo Paci), Brescia, Corbelli, 2000.
  • Tonino Caputo (con Carlo Vanoni, Lidia Reghini ed Elisa Parma), Roncadelle, Telemarket Communication, 2001.
  • Mirko Pagliacci, Roncadelle, Telemarket Communication, 2001.
  • Salvatore Emblema. Oltre la tela: gli orizzonti del creato. Antologia di scritti ed opere (con Giulio Carlo Argan e altri), Roncadelle, Telemarket Communication, 2004.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Francesco Boni: il grande incantatore di Telemarket, su Mondo Televendite. URL consultato il 3 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2015).
  2. ^ Francesco Sala, Ultimi chiodi alla bara di Telemarket?, in Artribune, 22 gennaio 2013. URL consultato il 3 ottobre 2015.
  3. ^ Quando Guzzanti faceva il critico di TeleProboscide, su youmedia.fanpage.it. URL consultato il 3 ottobre 2015.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sito ufficiale, su francescoboni.it. URL consultato il 31 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2016).
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