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Françoise Hardy

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Françoise Hardy
Françoise Hardy nel 1967
NazionalitàFrancia (bandiera) Francia
GenereChanson
Pop
Yéyé
Twist
Musica leggera
Periodo di attività musicale1961 – 1988
1996 – 2018
EtichettaVogue (1961-1968)
Sonopresse (1970-1972)
WBR (1973-1974)
Pathé/EMI (1977-1980)
Flarenasch (1981-1988)
Virgin/EMI (1996-2012)
Parlophone (2018)
Album pubblicati> 46
Studio28 + 4
Raccolte> 14
Opere audiovisive3
Sito ufficiale

Françoise Madeleine Hardy (Parigi, 17 gennaio 1944Neuilly-sur-Seine, 11 giugno 2024[1]) è stata una cantautrice, scrittrice e attrice francese.

Esordì nel mondo della musica a 18 anni, ottenendo un successo immediato. Dopo essersi prodotta per sei anni su scena, abbandonò le tournée e i concerti continuando una carriera essenzialmente discografica. Caratterizzato da melodie melanconiche, il repertorio di Françoise Hardy si declinò in gran parte sull'elaborazione dei dubbi, delle domande e dell'ansietà suscitanti in lei i tormenti delle relazioni sentimentali e della nostalgia in generale.

Parallelamente alla scrittura di canzoni, si interessò di astrologia, da lei appresa in complemento alla psicologia. Fu autrice di diversi libri, in particolare sull'astrologia; fu anche attrice, in ruoli minori o in cameo, talvolta in film di genere musicarello.

Al momento della sua nascita, c'era un'allerta aerea in atto, con le finestre della clinica che "esplodevano". Raccontò di essere nata in questo contesto violento con il "temperamento anormalmente ansioso" che poi sviluppò da adulta. Sua madre Madeleine Jeanne Hardy (1920-1991), proveniente da un ambiente normale, crebbe Françoise e sua sorella minore Michèle, nata diciotto mesi dopo di lei, come madre single. Suo padre Pierre Marie Etienne Dillard (1899-1981), un uomo sposato proveniente da una famiglia molto più ricca, fece poco per aiutarle finanziariamente e fu in gran parte una figura assente nella loro educazione, visitando le bambine solo un paio di volte l'anno. Madeleine Hardy crebbe le sue figlie in modo rigoroso, in un modesto appartamento in Rue d'Aumale.

Hardy ebbe un'infanzia infelice e travagliata, dedicandosi principalmente ad attività solitarie, come leggere, giocare con le bambole o ascoltare la radio. Su insistenza del padre, le ragazze frequentarono una scuola cattolica chiamata Institution La Bruyère, sotto la guida delle suore trinitarie.

Tra il 1952 e il 1960, Hardy e sua sorella furono mandate ogni estate in Austria per imparare il tedesco, incoraggiate dal nuovo amante di sua madre, un barone austriaco. Dato che suo padre suonava il piano, Hardy fu incoraggiata a ricevere lezioni di pianoforte da bambina, che abbandonò rapidamente dopo aver provato paura del palcoscenico quando avrebbe dovuto mostrare i suoi talenti sul palco della Salle Gaveau.

Françoise fu una studentessa disciplinata, saltò due anni di istruzione secondaria e conseguì il diploma di maturità nel 1960 all'età di sedici anni.

Françoise Hardy esordì nel 1962 con il singolo Tous les garçons et les filles, che interpretò il 21 settembre nel programma Le Petit Conservatoire de la chanson di Mireille Hartuch e successivamente ritrasmessa domenica 28 ottobre alla televisione francese in serata, in uno degli intermezzi musicali nel corso di una diretta elettorale di grandissimo ascolto. La canzone divenne la bandiera del disagio adolescenziale arrivando a vendere più di due milioni di copie in tutto il mondo (nella versione italiana il titolo fu adattato in Quelli della mia età e nei Paesi Bassi arrivò al quarto posto). Françoise, suo malgrado, divenne così uno dei simboli della generazione yéyé iniziando a mietere successi a 45 giri.

Nel 1963 partecipò all'Eurovision Song Contest con L'amour s'en va classificandosi al quinto posto. Nella sua carriera cantò spesso in inglese, italiano, spagnolo e tedesco. In Italia ebbe un grande successo nel 1963 con le canzoni È all'amore che penso e L'età dell'amore, che giunse prima in classifica, e con le cover delle sue canzoni francesi Quelli della mia età, che raggiunse la prima posizione per tre settimane, e L'amore va. Nel 1966 partecipò anche al Festival di Sanremo con Parlami di te cantata in coppia con Edoardo Vianello. Fra le sue canzoni vi fu poi La Maison où j'ai grandi, cover di Il ragazzo della via Gluck di Adriano Celentano.

Nel 1967 uscì la compilation Antoine & Françoise (Vogue/Jolly LPJ 5077) con 6 canzoni di Antoine (sul lato A) e 6 canzoni di Françoise (sul lato B) mentre nel 1969 uscì Il pretesto (CGD FGS 5052), versione italiana dell'album Comment te dire adieu. Nel 1970 comparve nel video musicale Il Pretesto anche un giovane Renato Balestra, noto stilista italiano, già famoso all'epoca. Nel 1967 la Hardy creò la propria casa di produzione, la "Asparagus" rinnovando il contratto con la Disques Vogue. Uscirono quindi 3 album: Ma jeunesse fout le camp... (1967), En anglais (1968, cantato in inglese) e Comment te dire adieu (1968).

In quest'ultimo album fu inserita anche la canzone Comment te dire adieu, traduzione di Serge Gainsbourg della canzone "It Hurts to Say Goodbye", che fu uno dei grandi successi del 1969; la Hardy interpretò questa canzone anche in italiano, col titolo Il pretesto (nel 1968), e in tedesco, col titolo Was mach' ich ohne dich (nel 1970).

Nel 1968, dopo un'ultima tournée in Sudafrica e a Kinshasa, la Hardy abbandonò le tournée e i concerti; da quel momento le sue apparizioni in pubblico furono sul palco di emissioni televisive e radiofoniche. Negli anni seguenti la Hardy iniziò ad appassionarsi dapprima di psicologia e poi di astrologia, pubblicando su quest'argomento alcuni libri (da sola e in collaborazione con altri autori) e partecipando ad emissioni radiofoniche.

Françoise Hardy nel 1992

Nel 1970, dopo la rottura con Disques Vogue, pubblicò tre compilation in Sudafrica con la sua nuova società di produzione "Hypopotam", distribuite da World Record Co. : Françoise in German (ORC 6071), Françoise in Italian (ORC 6072) e Françoise in French (ORC 6073).

Nel 1970 con la nuova etichetta discografica Sonopresse e la "Hypopotam", la Hardy pubblicò una raccolta dal titolo Françoise e il decimo album dal titolo Soleil. L'anno seguente (1971) uscì La Question e un altro album in inglese, dal titolo If you listen (quest'ultimo prodotto da Edition Kundalini, società creata dalla Hardy), che uscì dapprima in Sudafrica e poi in Francia. Nel 1972 uscì Et si je m'en vais avant toi, sempre con Hypopotam/Sonopresse.

Nel 1973 pubblicò Message personnel, prodotto da Michel Berger, Serge Gainsbourg e Jean-Claude Vannier, con i testi scritti oltre che dalla Hardy, da Berger, Jean-Noël Dupré, Gainsbourg, Christian Ravasco e Georges Moustaki (con il quale cantò in duetto una canzone dell'album).

Nel 1974 uscì il "concept album" "Entr'acte"' mentre nel 1976 uscirono tre 45 giri contenenti la canzone Femme parmi les femmes, colonna sonora del film Chissà se lo farei ancora. Tra il 1977 e il 1980, la Hardy pubblicò tre album – Star, "Musique saoule" e Gin tonic – tutti prodotti da Gabriel Yared e pubblicati da Pathé Marconi/EMI.

Nel 1978, sull'"onda" della disco music, la Hardy pubblicò l'album "Musique saoule", scritto da Michel Jonasz su musiche di Alain Goldstein e Gabriel Yared, dalle tonalità jazz e funk; benché questi generi non fossero quelli privilegiati della Hardy, il singolo J'écoute de la musique saoule fu un successo di vendite e rimase in classifica quasi un anno.

Nel 1981 e nel 1982 uscirono rispettivamente À suivre... e Quelqu'un qui s'en va, entrambi prodotti da Gabriel Yared e pubblicati da WEA/Flarenasch. Nel 1988, dopo 26 anni di carriera musicale, la Hardy pubblicò il suo 21º album, Décalages, dichiarando che questo sarebbe stato l'ultimo della sua carriera; contemporaneamente il contratto con la Flarenasch si concluse con questo album.

Françoise Hardy nel 2012

Nel dicembre 1994, spinta a ritornare a incidere da Fabrice Nataf e da Étienne Daho, la Hardy firmò con la Virgin Records e nell'aprile 1996, dopo 8 anni di assenza, pubblicò un nuovo album, Le Danger, prodotto da Rodolphe Burger e Alain Lubrano.

L'anno seguente (il 4 ottobre 1997), fu invitata a salire sul palco da Julien Clerc, con il quale cantò in duetto Mon ange, una canzone scritta dalla Hardy per Clerc (uscita nell'album Les Aventures à l'eau del 1987). Nel 2000, uscì Clair-obscur, che le valse il "Grand Prix" della SACEM e due nominations alle Victoires de la musique.

Nel 2004 pubblicò Tant de belles choses, grazie al quale l'anno seguente ottenne la Victoire de l'artiste interprète féminine.

Nel 2006 uscì l'album (Parenthèses...), con canzoni quasi tutte cover interpretate dalla Hardy in duetto con altri artisti: Alain Bashung, Alain Delon, Jacques Dutronc, Julio Iglesias, Ben Christophers, Alain Souchon, Rodolphe Burger, Henri Salvador, Arthur H, Maurane, Hélène Grimaud (al piano) e Benjamin Biolay.

Nell'ottobre 2008 l'artista pubblicò la sua autobiografia, Le désespoir des singes... et autres bagatelles (Éditions Robert Laffont, Paris 2008).[2] Nel 2010 uscì l'album La Pluie sans parapluie e l'anno seguente fu nominata alle "Victoires de la musique" come "artiste interprète féminine".

Nel novembre 2012 compì 50 anni di carriera musicale, dalla pubblicazione del primo album, nel novembre 1962. Per celebrare questo anniversario uscirono in contemporanea il nuovo album studio L'Amour fou e il romanzo L'Amour fou (Éditions Albin Michel).[3] Con questo album la Hardy ottenne due nominations alle Victoires de la musique del 2013.

Il 5 marzo 2015 uscì il saggio Avis non autorisés...[4], nel quale si esprisse sulla società contemporanea, sulle sue passioni e le sue opinioni, e il 3 novembre 2016 uscì Un cadeau du ciel...[5], dove raccontò della sua ospedalizzazione dell'anno precedente.

Il 9 febbraio 2018 fu annunciato il suo nuovo (e 28º) album: Personne d'Autre, uscito poi il 6 aprile. Il primo singolo Le Large – parole e musica di La Grande Sophie – fu reso disponibile dal 16 febbraio e il video del singolo – realizzato da François Ozon – fu pubblicato il 20 marzo su YouTube. Nell'album – prodotto da Erick Benzi – furono raccolte 11 canzoni, di cui 8 scritte dalla Hardy, più un riadattamento in francese (Dors mon ange) della canzone Sleep del gruppo finlandese Poets of the Fall; le altre tre canzoni furono scritte da Yael Naim (Your're My Home), Michel Berger (una reinterpretazione della canzone Seras-tu là ? del 1975) e da La Grande Sophie (Le Large).

Malattia e morte

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Nel gennaio 2004 le fu diagnosticato un linfoma; da allora lottò contro la malattia e nella primavera del 2015 venne ricoverata per diverse settimane in gravi condizioni (tre settimane in stato di incoscienza con otto giorni di coma).[6]

Morì a Neuilly-sur-Seine l'11 giugno 2024 all'età di 80 anni a causa della malattia.[7]. La notizia venne annunciata dal figlio Thomas Dutronc sui social media, con queste semplici parole: "Mamam est partie..." ("Mia mamma se ne è andata...)".[8]

Il 20 giugno 2024 si svolse la cerimonia di addio al cimitero di Père-Lachaise.[9]

Françoise Hardy si sposò il 30 marzo 1981 a Monticello in Corsica con il cantante e attore Jacques Dutronc, con cui iniziò una relazione nel 1967. La coppia ebbe un figlio, Thomas Dutronc, nato il 16 giugno 1973. Si separarono nel 1988. Dopo la loro separazione, tuttavia, rimasero in buoni rapporti e non divorziarono, vivendo lei a Parigi e lui a Monticello con una nuova compagna dal 1997.

Suo figlio Thomas, divenuto anch'egli un noto chitarrista jazz e cantante francese, collaborò con lei in alcuni album: Clair-obscur, Tant de belles choses e Parenthèses, e con il padre Jacques nell'album Brèves Rencontres.

Influenze e omaggi

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  • 1964: La Hardy venne citata in una poesia di Bob Dylan, For Françoise Hardy at the Seine's Edge, riportata sulla cover dell'LP Another Side of Bob Dylan.
  • 1965: Il poeta Jacques Prévert scrisse un testo intitolato Une plante verte per il programma del secondo passaggio della Hardy all'Olympia nell'ottobre 1965.
  • 1967: Lo scrittore Manuel Vázquez Montalbán scrisse una poesia intitolata Françoise Hardy.
  • 1968: Lo scrittore Paul Guth le rese omaggio nel suo libro Lettre ouverte aux idoles, nel capitolo Lettre ouverte à Françoise Hardy (pagine da 51 a 63).
  • 1974: La cantante giapponese Yumi Arai scrisse e registrò la canzone La mia Françoise (私のフランソワーズ?, Watashi No Françoise), una canzone in omaggio a Françoise Hardy, contenuta nell'album Misslim (ミスリム?, Misslim).
  • 1995: Carla Bruni e Laurent Voulzy reinterpretarono Tous les garçons et les filles de mon âge nello spettacolo (e poi nel CD) Les Enfoirés à l'Opéra-Comique (Les Enfoirés).
  • 2007: Il gruppo statunitense Shawn Lee's Ping Pong Orchestra la citò nella canzone Françoise Hardy, pubblicata nell'album Voices and Choices.
  • 2008: La cantante britannica Sharleen Spiteri scrisse e registrò in omaggio la canzone Françoise, pubblicata nell'ambum Melody.
  • 2009: Il cantante britannico Robbie Williams interpretò la canzone You Know Me, traduzione (reprise) in inglese della canzone della Hardy Voilà.
  • Lo stile della Hardy influenzò le creazioni di Nicolas Ghesquière, ex-capostilista della Balenciaga, e oggi di Louis Vuitton; negli anni 1960, la Hardy fu un'icona della moda e dello stile, abbigliandosi con delle creazioni di André Courrèges, Emmanuelle Khanh, Paco Rabanne e Yves Saint Laurent.
  • La musica della Hardy influenzò artisti francesi più giovani come Keren Ann, Benjamin Biolay, Carla Bruni, La Grande Sophie, Élodie Frégé.
  • Molte canzoni della Hardy vennero nel corso degli anni reinterpretate (in francese o tradotte in altre lingue) da decine di artisti francesi e internazionali.

Album in studio

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  • 1965 – Le Palmarès Françoise Hardy – 1 LP Compilation, Disques Vogue (CLVLX 83 30)
  • 1969 – International Stars – 1 LP Compilation, Disques Vogue (CLVLX 336)
  • 1970 – Françoise – 1 LP Compilation, Production Hypopotam/Sonopresse (HY 30.901)
  • 1970 – Les Grands Succès de Françoise Hardy – 1 LP Compilation, Disques Vogue (SLD. 761)
  • 1977 – Le Double Disque d'Or de Francoise Hardy – 2 LP Compilation, Disques Vogue (LDA. 16012)
  • 1983 – Les Grands Succès de Françoise Hardy – 1 CD Compilation, Disques Vogue (VG-651-600006)
  • 1997 – Françoise Hardy – 1 CD Compilation, Disques Vogue (74321460902)
  • 2001 – L'Essentiel – 1 CD Compilation, EMI (533104 2 7243 533104 2)
  • 2001 – L'Essentiel – 1 CD Compilation, Disques Vogue (321 844 872 74 321 844 872)
  • 2003 – Messages Personnels – 1 CD Compilation, Virgin (834852 1 72435 834852 1)
  • 2004 – L'Essentiel – 1 CD Compilation, Capitol/Parlophone
  • 2005 – Le temps des souvenirs – 2 CD Compilation, Virgin/EMI (3361 322 5 00946 3361 322 5)
  • 2007 – 100 Chansons – 5 CD Compilation, EMI/Sony Music (5026472 8 50999 5026472 8)
  • 2017 – The Real... Françoise Hardy (The Ultimate Collection) – 3 CD Compilation, Legacy/Sony Music (889853074822)
  • 1963 – L'età dell'amore/È all'amore che penso/Quelli della mia età/Ci stòDisques Vogue (EPG 2045)
  • 1963 – Ci stò/Quelli della mia etàDisques Vogue (J 35029) – versioni italiane di J'suis d'accord e Tous les garçons et les filles
  • 1963 – L'età dell'amore/È all'amore che pensoDisques Vogue (J 35035) – versioni italiane di Le Temps de l'amour e C'est à l'amour auquel je pense
  • 1963 – L'amore va/Il tuo migliore amicoDisques Vogue (J 35041) – versioni italiane di L'amour s'en va e Ton meilleur ami
  • 1963 – Vorrei capirti/Il saluto del mattinoDisques Vogue (J 35043) – versioni italiane di Saurai-je ? e Le premier bonheur du jour
  • 1964 – La tua mano/Vorrei essere leiDisques Vogue (J 35055) – la seconda è la versione italiana di J'aurais voulu
  • 1965 – Devi ritornare/La notte sulla cittàDisques Vogue (J 35067) – versioni italiane di Only You Can Do It e La Nuit est sur la ville
  • 1966 – Parlami di te/Nel mondo interoDisques Vogue (J 35087) – la seconda è la versione italiana di Dans le monde entier
  • 1966 – Non svegliarmi mai/Ci sono cose più grandiDisques Vogue (J 35099) – la prima è la versione italiana di Non, ce n’est pas un rêve
  • 1966 – La maison où j'ai grandi/Il est des chosesDisques Vogue (J 35104) – versioni francesi di Il ragazzo della via Gluck e Ci sono cose più grandi
  • 1967 – Gli altri/I sentimentiDisques Vogue (J 35137) – versioni italiane di Voilà e Et même
  • 1968 – La bilancia dell'amore/Io conosco la vitaCGD (N 9697) – versioni italiane di Tiny Goddess e La fin de l'été
  • 1969 – Il pretesto/Se e maCGD (N 9711) – versioni italiane di It Hurts to Say Goodbye e Aves des si
  • 1969 – Stivali di vernice blu/L'ora bluCGD (N 9748) – versioni italiane di Des bottes rouges de Russie e L'heure bleue
  • 1970 – Lungo il mare/Il mare, le stelle, il ventoCGD (N 9783) – la seconda è la versione italiana di La Mer, les étoiles et le vent
  • 1970 – Sole ti amo/Il granchioCGD (N 9821) – versioni italiane di Sunshine e Le crabe
Françoise Hardy nel 1966 sul set del film Grand Prix

Colonne sonore

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Françoise Hardy non realizzò alcuna colonna sonora di film, tuttavia molte sue canzoni furono usate in film e/o inserite nella colonna sonora del film:

Françose Hardy scrisse numerosi libri: autobiografie (Je chante donc je suis, Notes secrètes, Le Désespoir des singes), romanzi (L'amour fou), saggi (Avis non autorisés, Un cadeau du ciel) e trattati sull'astrologia (Le grand livre de la Vierge, L'Astrologie universelle, Entre les lignes entre les signes, Les rythmes du zodiaque).

  • 1966 – Parlami di te, in italiano, nel settimanale Sogno, dal nº 9 giovedì 24 febbraio 1966 al nº 20 del giovedì 12 maggio 1966, con Françoise Hardy e Edoardo Vianello, foto di Carlo De Marchi, Regia di Giuliano Lonati.
  • 1968 – Françoise or not Françoise, in francese, 6 pagine nel mensile Salut les copains, nº 74 dell'ottobre 1968.

Premi e distinzioni

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Françoise Hardy mentre riceve l'Edison Award, dalle mani dello scrittore Godfried Bomans, il 12 ottobre 1963

Opere letterarie

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  1. ^ (FR) Françoise Hardy est morte à l'âge de 80 ans, su www.bfmtv.com, 11 giugno 2024. URL consultato l'11 giugno 2024.
  2. ^ (FR) Le Désespoir des singes... et autres bagatelles, su lisez.com. URL consultato il 31 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2018).
  3. ^ (FR) L'Amour fou - Françoise Hardy, su albin-michel.fr. URL consultato il 31 marzo 2018 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2018).
  4. ^ (FR) AVIS NON AUTORISES... / Françoise HARDY, su editionsdesequateurs.fr. URL consultato il 31 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2018).
  5. ^ (FR) Un cadeau du ciel... / Françoise HARDY, su editionsdesequateurs.fr. URL consultato il 31 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2018).
  6. ^ (FR) Exclusif: écoutez l'interview intégrale de Françoise Hardy: "Il y a très peu de gens à qui la mort ne fait pas peur", su rtl.fr, 25 giugno 2015.
    «"Il y a eu un moment où les médecins ont informé Thomas [Dutronc] que c'était la fin et qu'il fallait qu'il prévienne tout de suite son père [Jacques Dutronc]"»
  7. ^ Morta Francoise Hardy, la cantante di 'Tous les garçons et les filles' aveva 80 anni, su adnkronos.com, 12 giugno 2024.
  8. ^ Addio Francoise Hardy, musa francese che ha ispirato anche Bob Dylan, TG LA7, 12 giugno 2024
  9. ^ (FR) Les obsèques de Françoise Hardy se tiendront jeudi à Paris, Le Figaro, 15 giugno 2024
  10. ^ (FR) Françoise Hardy, la discrète (PDF), su download.pro.arte.tv, 25 agosto 2016.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Principato di Monaco all'Eurovision Song Contest Successore
François Deguelt 1963 Romuald Figuier

Predecessore Victoire de la musique de l'artiste interprète féminine Successore
Carla Bruni 2005 Juliette
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