Forza di gendarmeria europea

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Forza di gendarmeria europea
Stemma
Descrizione generale
Attiva17 settembre 2004 – oggi
NazioneBandiera dell'Italia Italia
Bandiera della Francia Francia
Bandiera del Portogallo Portogallo
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi
Bandiera della Romania Romania
Bandiera della Spagna Spagna
Bandiera della Polonia Polonia
ServizioBandiera dell'Europa Europa
TipoCorpo di Gendarmeria
RuoloMissioni umanitarie
Missioni di pace
Addestramento
Dimensione800 - 900 unità
Quartier generaleVicenza
SoprannomeEUROGENDFOR
EGF
MottoLex paciferat
Sito internethttp://www.eurogendfor.org
Forze partecipanti
Comandanti
Comandante della EGFBandiera del Portogallo col. Paulo Jorge Macedo Gonçalves
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La Forza di gendarmeria europea[1][2][3][4] (Eurogendfor o EGF) è un corpo di polizia militare nato durante il Consiglio europeo di Nizza del dicembre 2000.

Nata da un'iniziativa multinazionale di cinque stati membri dell'Unione europea (Francia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna, ai quali si sono aggiunte la Romania nel 2008 e la Polonia nel 2011) è stata creata nel 2004 con lo scopo di provvedere ad una più efficiente gestione delle crisi internazionali fuori dai confini dell'UE.[5][6][7]

Il comando del corpo è situato a Vicenza presso la caserma Chinotto, sede del Centro di eccellenza per le Unità di polizia di stabilità (Center of Excellence for Stability Police Units, CoESPU).[8] Il suo motto è "Lex Paciferat" (La Legge porti la pace).[9]

Il progetto di costituzione di una gendarmeria europea venne reso pubblico l'8 ottobre 2003, in occasione della riunione informale tenutasi a Roma dei ministri della Difesa dell'Unione europea nel corso della presidenza italiana, con un decisivo contributo del Ministro della Difesa francese Michèle Alliot-Marie. La relativa Dichiarazione di Intenti (Declaration of intents) venne firmata il 17 settembre 2004, a Noordwijk, nei Paesi Bassi, fra 5 paesi: Italia, Francia, Paesi Bassi, Spagna e Portogallo. L'iniziativa è stata illustrata dai ministri della Difesa Antonio Martino (Italia) e Michèle Alliot-Marie (Francia) ai colleghi europei, durante una riunione informale dei ministri della Difesa della Unione.[10][11] Il 15 febbraio 2005, a Vicenza, è stato costituito il quartier generale, divenendo operativa a tutti gli effetti il 20 gennaio 2006.[12]

Il 18 ottobre 2007 viene firmato il trattato di Velsen, da rappresentanti degli Stati membri dell'UE dotati di forze di polizia ad ordinamento militare: Francia (Gendarmerie), Spagna (Guardia Civil), Portogallo (Guardia nacional), Paesi Bassi (Marechaussée) e Italia (Arma dei Carabinieri). Il trattato, di 42 articoli, disciplina compiti e poteri della Eurogendfor.[13][14] Il trattato è stato ratificato dall'Italia il 28 aprile 2010 con la legge 14 maggio 2010, n. 84.[15][16]

Organizzazione e struttura

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La EGF è composta da forze di polizia ad ordinamento militare in grado di intervenire in aree di crisi, sotto l'egida della NATO, dell'ONU, dell'UE, dell'OSCE o di coalizioni costituite "ad hoc" fra diversi Paesi.[6][17][18] Tuttavia la EGF è un'organizzazione indipendente dall'UE, anche se può operare a seguito di una sua richiesta nell'ambito della politica estera e di sicurezza comune.[5][6][7]

I corpi di polizia che la compongono sono:

Inoltre c'è un corpo di supporto alla EGF: la Viesojo Saugumo Tarnyba della Lituania.

La EGF in quanto tale non ha pertanto nessun potere di polizia sul territorio degli Stati membri dell'UE, né è destinata a sostituire le forze di polizia nazionali (ad ordinamento civile o militare) degli Stati membri dell'UE o degli Stati partecipanti alla EGF.[6][7][18][19][20]

La struttura della EGF richiama quella delle Multinational Specialized Unit (MSU) dell'Arma dei Carabinieri, impiegate in Bosnia, in Kosovo e in Iraq. Il coordinamento politico-militare della Gendarmeria europea è affidato al Comitato Interministeriale di Alto Livello (CIMIN), con sede a Vicenza (presso la caserma dei carabinieri «Generale Chinotto»), un comitato composto dai Ministri degli Esteri e della Difesa degli Stati membri che aderiscono alla EGF, fornendo uomini e mezzi. Ogni anno uno dei Ministri assume la presidenza di turno del CIMIN.

La EGF non è sottoposta al controllo dei Parlamenti nazionali o del Parlamento europeo, risponde direttamente ai Governi, attraverso il citato CIMIN. Per il suo dispiegamento operativo e rafforzamento, è richiesta l'unanimità degli Stati membri dell'EGF (non dell'Unione europea). Durante le operazioni della EGF ogni Stato membro mantiene la propria autonomia decisionale. Gli Stati, quindi, delegano al CIMIN l'indirizzo politico, strategico e militare, mantenendo l'autonomia operativa. L'ingresso delle forze di polizia all'EGF è subordinato al possesso di un ordinamento militare e devono far parte di uno Stato dell'Unione Europea ovvero candidato all'esserlo. Attualmente i corpi che partecipano alla Forza di gendarmeria europea sono sette più due [non chiaro] che però hanno solo il ruolo di supporto.

I paesi membri della Forza di gendarmeria europea.

Un futuro allargamento dei paesi membri dell'Unione europea potrebbe facilmente portare anche ad un allargamento dei componenti della Gendarmeria. Tra i paesi non ancora membri, Serbia, Moldavia, Bielorussia e Turchia sono dotati di un corpo di Gendarmeria.

Compiti e funzioni

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La forza di gendarmeria partecipa a missioni dell'UE, dell'ONU, della NATO, dell'OSCE, alle quali i Ministri scelgono di aderire. Svolge compiti militari di supporto alle fasi iniziali di un conflitto e di transizione, da sola o insieme a forze che eseguono esclusivamente obiettivi militari. La EGF svolge funzioni di polizia e addestramento di un esercito e polizia locali nella fase di ritiro della componente militare.

Nel dettaglio, in base all'art. 4, comma 3 del Trattato di Velsen, i suoi possibili utilizzi comprendono:

  1. condurre missioni di sicurezza e ordine pubblico;
  2. monitorare, svolgere consulenza, guidare e supervisionare le forze di polizia locali nello svolgimento delle loro ordinarie mansioni, ivi compresa l'attività d'indagine penale;
  3. assolvere a compiti di sorveglianza pubblica, gestione del traffico, controllo delle frontiere e attività generale d'intelligence;
  4. svolgere attività investigativa in campo penale, individuare i reati, rintracciare i colpevoli e tradurli davanti alle autorità giudiziarie competenti;
  5. proteggere le persone e i beni e mantenere l'ordine in caso di disordini pubblici;
  6. formare gli operatori di polizia secondo gli standard internazionali;
  7. formare gli istruttori, in particolare attraverso programmi di cooperazione.

Si sono succeduti al comando[21]:

La forza è stata utilizzata nel 2007 in Bosnia Erzegovina. Nel dicembre 2009 la EGF è stata impiegata anche in Afghanistan, all'interno della missione ISAF.[17]

Successivamente al Terremoto di Haiti (12 gennaio 2010) un contingente della Gendarmeria europea è stato inviato sull'isola[23] con 120 Carabinieri, 147 Gendarmi francesi e un plotone spagnolo (23 unità della Guardia Civil).

  1. ^ Designazione ufficiale come riportata dal sito del Governo italiano.
  2. ^ Designazione ufficiale come riportato dal sito del Senato italiano.
  3. ^ Designazione ufficiale come riportato dal sito della Camera dei deputati Archiviato il 6 dicembre 2013 in Internet Archive..
  4. ^ Designazione ufficiale come riportato dal sito della Commissione europea.
  5. ^ a b Eurogendfor – La Forza di Gendarmeria Europea Archiviato il 2 febbraio 2014 in Internet Archive..
  6. ^ a b c d Giovanni Arcudi and Michael E. Smith, The European Gendarmerie Force: a solution in search of problems?, In: European Security, vol. 22, nº 1, 2013, pp. 1-20.
  7. ^ a b c Arma dei Carabinieri – Eurogendfor - Nota informativa.
  8. ^ Arma dei Carabinieri – CoESPU (Centro di Eccellenza per le Stability Police Units).
  9. ^ Eurogendfor – Loghi e Simboli Archiviato il 16 giugno 2015 in Internet Archive..
  10. ^ Nasce la gendarmeria Ue avrà la base a Vicenza la Repubblica.
  11. ^ È nata la gendarmeria europea Corriere della Sera.
  12. ^ Inaugurata a Vicenza la Gendarmeria Europea Eurogendfor da terrelibere.org, 20 gennaio 2006.
  13. ^ Trattato di Velsen (in italiano).
  14. ^ Trattato di Velsen (in inglese) Archiviato il 2 febbraio 2014 in Internet Archive..
  15. ^ Legge 14 maggio 2010, n. 84.
  16. ^ Legge 14 maggio 2010, n. 84 (versione pdf / Ministero degli Affari Esteri) Archiviato il 2 febbraio 2014 in Internet Archive..
  17. ^ a b Arma dei Carabinieri – Partners.
  18. ^ a b Der Standard – Welche Befugnisse hat die Europäische Gendarmerietruppe?.
  19. ^ Parlamento europeo – Interrogazioni parlamentari (Risposta congiunta E-010851/10, E-010853/10, E-010854/10, 14 febbraio 2011).
  20. ^ Parlamento europeo – Interrogazioni parlamentari (Risposta congiunta E-003551/12, E-003548/12, E-003470/12, E-003552/12, 16 maggio 2012).
  21. ^ (EN) Former EUROGENDFOR Commanders, su eurogendfor.org. URL consultato il 22 agosto 2021.
  22. ^ (EN) Commander, su eurogendfor.org. URL consultato il 22 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2021).
  23. ^ Euronews – European gendarmes to beef up Haiti security Archiviato il 29 marzo 2010 in Internet Archive..

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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