In matematica, più specificamente in algebra, le formule di Viète, denominate così da François Viète (1540-1603), sono formule che mettono in relazione le radici di un polinomio con i suoi coefficienti.
Queste formule sono conosciute anche con il nome di formule di Viète-Girard poiché un importante contributo viene anche dal lavoro del matematico Albert Girard (1590-1633).
Se

è un polinomio di grado
con coefficienti complessi (cioè i numeri
sono complessi con
), per il teorema fondamentale dell'algebra
ha
radici complesse (non necessariamente distinte)
Le formule di Viète affermano che




Queste formule possono essere messe sotto un'unica forma

per ogni
. In altre parole, la somma di tutti i possibili prodotti di
radici di
(con gli indici, di ogni prodotto, in ordine crescente così da evitare ripetizioni di monomi) equivale a
Questa formula di Viète vale, in forma più generale, per i polinomi con coefficienti in un qualsiasi dominio d'integrità considerando le radici nella chiusura algebrica dell'anello.
Per un polinomio di secondo grado
, la formula di Viète afferma che le soluzioni
e
dell'equazione
soddisfano

La prima di queste equazioni può essere usata per trovare il minimo (o il massimo) di
Fai riferimento a polinomio di secondo ordine.
La formula di Viète può essere dimostrata rielaborando l'uguaglianza

questa è vera poiché
sono tutte e sole le radici del polinomio in esame. Si tratta poi di sviluppare il prodotto al secondo membro dell'equazione e di identificare i coefficienti di ogni potenza della variabile
Queste formule possono essere usate per dimostrare il teorema binomiale. Il polinomio
avrà infatti
radici coincidenti (in particolare uguali a
). Poiché evidentemente il coefficiente di grado
è
, dalle formule di Viète si avrà che:




Il numero dei termini con
da sommare in un membro è uguale a tutti i gruppi di
termini su
che si possono formare. Tale numero corrisponde a:

così le formule precedenti si possono riformulare nel seguente modo:

Quindi, moltiplicando eventualmente per
entrambi i termini abbiamo che:

ossia

Tramite queste formule si arriva a un risultato molto importante usato anche da Eulero nella sua soluzione del problema di Basilea, riguardante il coefficiente di primo grado. Infatti esso, per le formule di Viète, sarà uguale alla somma di tutti i termini formati dal prodotto di
radici cambiate di segno, moltiplicata per il coefficiente di
-esimo grado; ossia:

Se il termine costante è diverso da 0, si può dividere tutta l'espressione cambiata di segno per esso, che vale (sempre per le formule di Viète)

e si ottiene

L'opposto del rapporto tra coefficiente di primo grado e termine noto è uguale alla somma dei reciproci delle radici. Da ciò deriva che, se un polinomio ha il termine costante uguale a 1, la somma dei reciproci delle sue radici è uguale al coefficiente del termine lineare cambiato di segno.