Oecophylla

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Oecophylla
Operaie di Oecophylla smaragdina
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Hymenopteroidea
Ordine Hymenoptera
Sottordine Apocrita
Sezione Aculeata
Superfamiglia Vespoidea
Famiglia Formicidae
Sottofamiglia Formicinae
Genere Oecophylla
F. Smith, 1860
Specie

Oecophylla F. Smith, 1860 è un genere di formiche della sottofamiglia Formicinae, note come formiche tessitrici, diffuse nella zona tropicale del Vecchio Mondo.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il genere comprende tre specie viventi:[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Regina di O.O. smaragdina
Operaia maggiore di O. smaragdina

Le operaie di Oecophylla si distinguono, in base alle dimensioni, in maggiori e minori. Le prime misurano 8–10 mm di lunghezza, le seconde circa la metà. La regina può raggiungere i 20–25 mm.[2]

Hanno un colore che varia dal rossastro al giallastro; il capo e il gastro delle operaie di O. smaragdina possono essere verdastri. Sono dotate di grandi mandibole e di antenne lunghe e flessibili.

Caratteri comuni ad entrambe le specie sono:[3]:

  • Un primo segmento funicolare molto allungato
  • La presenza di lobi propodeali
  • Un gastro capace di riflettersi sul mesosoma
  • La presenza nei maschi di artigli vestigiali pretarsali

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Operaie impegnate nella costruzione di un nido
Una operaia maggiore trasposta una operaia minore.

Le specie del genere Oecophylla sono formiche arboricole che si caratterizzano per una tecnica di costruzione dei nidi molto sofisticata: le operaie formano delle lunghe catene e accostano tra di loro i lembi delle foglie, incollandoli con le secrezioni sericee prodotte dalle larve.[4] A questa loro caratteristica si deve il nome comune di formiche tessitrici.

Formano colonie molto numerose, in genere con una singola formica regina e multipli nidi sulla stessa pianta. Le operaie maggiori procacciano il cibo e difendono attivamente la colonia dagli intrusi, mentre le operaie minori restano all'interno dei nidi a difesa della prole. Le interazioni tra le varie operaie sono mediate da segnali chimici e tattili.[5] Le operaie difendono con aggressività il loro territorio contro eventuali intrusi[6]. Sebbene manchino di pungiglione posseggono robuste mandibole con le quali possono infliggere morsi molto dolorosi, spesso accompagnati da spruzzi di acido formico.[7]

Si nutrono di piccoli invertebrati, integrando la loro dieta con la melata prodotta dagli afidi.

Le colonie possono ospitare una vasta gamma di organismi mirmecofili, come p.es. il ragno salticida Cosmophasis bitaeniata, che riesce ad eludere la sorveglianza delle formiche grazie alla presenza di specifici composti presenti sulla cuticola che mimano quelli delle formiche.[8].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Areale del genere Oecophylla

     O. longinoda

     O. smaragdina

O. longinoda è diffusa nell'Africa subsahariana, O. kolhapurensis è endemica dell'India, mentre l'areale di O. smaragdina si estende dall'India meridionale, attraverso il sud-est asiatico, sino all'Australia settentrionale.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Oecophylla, su AntWeb. URL consultato l'11 febbraio 2019.
  2. ^ Weber NA, Dimorphism in the African Oecophylla worker and an anomaly (Hym.: Formicidae) (PDF), in Annals of the Entomological Society of America 1946; 39: 7-10, 1946.
  3. ^ Bolton B., Synopsis and Classification of Formicidae, Gainesville, FL, American Entomological Institute, 2003.
  4. ^ Crozier RH, Newey PS, Schlüns SA and Robson SKA, A masterpiece of evolution—Oecophylla weaver ants (Hymenoptera: Formicidae) [collegamento interrotto], in Myrmecological News 2010; 13: 57–71.
  5. ^ Hölldobler B, Multimodal signals in ant communication, in J Comp Physiol A 1999; 184: 129-141.
  6. ^ Hölldobler B, Territorial behavior in the green tree ant (Oecophylla smaragdina), in Biotropica 1983; 15: 241-250.
  7. ^ Bradshaw JWS, Baker R, Howse PE, Chemical composition of the poison apparatus secretions of the African weaver ant, Oecophylla longinoda, and their role in behaviour, in Physiological Entomology 1979; 4(1): 39–46.
  8. ^ Allan RA, Capon RJ, Brown WV, and Elgar MA, Mimicry of host cuticular hydrocarbons by salticid spider Cosmophasis bitaeniata that preys on larvae of tree ants Oecophylla smaragdina, in Journal of Chemical Ecology 2002; 28(4): 835–848.

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