Fontana di Sant'Agata

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Fontana di Sant'Agata, in via Dusmet.
Coordinate: 37°30′05.16″N 15°05′13.49″E / 37.501433°N 15.087081°E37.501433; 15.087081

La fontana di Sant'Agata, seconda per ordine di antichità a Catania, quasi nascosta nelle mura di via Dusmet, sotto l'Arcivescovado, si trova nei pressi di Porta Uzeda, di fronte agli archi del viadotto ferroviario. I catanesi la chiamano semplicemente la Fontanella. Secondo le tradizioni popolari la fontana venne costruita a ricordo del punto da cui era partito il corpo di sant'Agata quando fu trasportato, nel 1040, dal generale bizantino Giorgio Maniace, a Costantinopoli.

Venne realizzata nel 1621 per l'iniziativa di Francesco Lanario, duca di Carpignano e governatore della città, che aveva aperto l'attuale via Dusmet, allora strada Lanaria, e che inaugurò la fonte il 4 ottobre di quell'anno, denominandola, Fonte Lanaria.

iscrizione del 1621.

L'iscrizione, variamente interpretata dagli storici contemporanei, ma prima di tutti trascritta e pubblicata da Don Giacomo Gravina nello stesso anno, riporta il seguente testo:

«D.O.M. Philippo IIII Hispaniarum et Siciliæ Rege, Don Francisco Castro comite castrensi prorege. Ille idem Don Franciscvs Lanarivs et Aragona dux Carpiniani, iisdem superioris titvlis insignitus hæc ipsa vrbis moenia fluctvvm exposita injvriis rvitura prænoscens simvlqve pomoerii deformitatem cohonestare studens, mvnitissimvm antemvrale viamque nobilissiman costrvendam cvravit. Qvod novvm Civitatis benefecivm Alexander Rizzari patritius, D. Raymundus Paternò, D. Jvlivs Marchesana, D. Matthævs Alagona, Scipio Bonaivto, D. Didacus La Valle, D. Franciscus Paternò, & Castello senatores, memori animo tam ingeniosi, atqve operosi avctoris nomine proseqventes, nomen item Lanarium tanto operi continvandvm jvsservnt. Ejvs vero Avctor fontem ex Beatæ Agathæ mensis promanasse cognoscens, eidem Catanensi Virgini, ac Martyri fontem hvnc qvasi coronidem dicavit IV Nonis Octobris ANO MDCXXI»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Tre idilii con varie e diuerse compositioni, Fatte in lode dell'opere et attioni dell'illustriss. signor. Don Francesco Lanario et Aragona duca di Carpignano, ... Raccolti da Don Giacomo Gravina e dedicati all'illustriss. & eccellentiss. sig. Don Francesco Di Castro conte di Castro, .., In Palermo, per Decio Cirillo, 1621, p. 126, SBN IT\ICCU\SBLE\008874.
  • Osservazioni sopra la storia di Catania cavate dalla storia generale di Sicilia, del cavaliere Vincenzo Cordaro Clarenza, Catania, Salvatore Riggio, 1833-1834, tomo 3, p. 55, SBN IT\ICCU\PAL\0190108.
  • Realta e immaginario : Storie di architetture a Catania, a cura di Elisabetta Pagello; saggi di Francesca Buscemi et al.; premessa di Giuseppe Giarrizzo, Siracusa, Arnaldo Lombardi, 2000, ISBN 88-7260-095-2.