Finale della Coppa UEFA 2002-2003

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Voce principale: Coppa UEFA 2002-2003.
Finale della Coppa UEFA 2002-2003
I tifosi del Celtic nello stadio a Siviglia
Informazioni generali
Sport Calcio
CompetizioneCoppa UEFA 2002-2003
Data21 maggio 2003
CittàSiviglia
ImpiantoStadio de la Cartuja
Spettatori52 972
Dettagli dell'incontro
Celtic Porto
2 3
dopo i tempi supplementari
ArbitroBandiera della Slovacchia Ľuboš Micheľ
MVPBandiera del Brasile Derlei[1]
Successione
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La finale della 32ª edizione della Coppa UEFA si è disputata il 21 maggio 2003 allo Stadio de la Cartuja di Siviglia, tra gli scozzesi del Celtic e i lusitani del Porto.

L'incontro, arbitrato dallo slovacco Ľuboš Micheľ, ha visto la vittoria dei lusitani che si sono imposti per 3-2 sugli scozzesi dopo i tempi supplementari, conquistando il trofeo per la prima volta in assoluto. Il Porto ha così ottenuto il diritto di affrontare i vincitori della UEFA Champions League 2002-2003, gli italiani del Milan, nella Supercoppa UEFA 2003.

Le squadre[modifica | modifica wikitesto]

Squadre Partecipazioni precedenti
Bandiera della Scozia Celtic Nessuna
Bandiera del Portogallo Porto Nessuna

Il cammino verso la finale[modifica | modifica wikitesto]

Il Porto di José Mourinho ha esordito contro i polacchi del Polonia Varsavia, superando il turno con un complessivo 6-2 tra andata e ritorno. Al secondo turno gli austriaci dell'Austria Vienna si sono arresi con un 3-0 totale. Ai sedicesimi i francesi del Lens si sono fatti da parte grazie al risultato aggregato di 3-1. Agli ottavi di finale i turchi del Denizlispor sono stati sconfitti con un tennistico 6-1 al das Antas, per poi pareggiare 2-2 a Denizli. Ai quarti i Dragões hanno affrontato i greci del Panathīnaïkos battendoli ad Atene 2-0 nei supplementari, poiché a Porto sono stati sconfitti a sorpresa 1-0. In semifinale gli italiani della Lazio perdono 4-1 la gara d'andata e pareggiano 0-0 all'Olimpico.

Il Celtic di Martin O'Neill, proveniente dai preliminari della UEFA Champions League, ha esordito contro i lituani del Sūduva superando il turno con un complessivo 10-1 tra andata e ritorno. Al secondo turno ha affrontato gli inglesi del Blackburn, eliminandoli con un complessivo 3-0. Ai sedicesimi contro gli spagnoli del Celta Vigo la squadra di Glasgow ha passato il turno solo grazie alla regola dei gol fuori casa, in virtù della vittoria interna per 1-0 e della sconfitta in Galizia per 2-1. Agli ottavi di finale i tedeschi dello Stoccarda sono stati sconfitti in casa 3-1, rendendo inutile la vittoria dei teutonici per 3-2 nella partita di ritorno. Ai quarti i Celts hanno avuto la meglio sugli inglesi del Liverpool vincendo 2-0 ad Anfield, dopo che l'andata in Scozia si è conclusa sull'1-1. In semifinale i portoghesi del Boavista si sono arresi con un risultato complessivo di 2-1.

Tabella riassuntiva del percorso[modifica | modifica wikitesto]

Note: In ogni risultato sottostante, il punteggio della finalista è menzionato per primo. (C: Casa; T: Trasferta)

Bandiera della Scozia Celtic Turno Bandiera del Portogallo Porto
Champions League Coppa UEFA
Avversario Tot. Andata Ritorno Fase di qualificazione Qualificato alla fase a eliminazione diretta
Bandiera della Svizzera Basilea 3–3 (gfc) 3–1 (C) 0–2 (T) Terzo turno di qualificazione
Coppa UEFA
Avversario Tot. Andata Ritorno Fase a eliminazione diretta Avversario Tot. Andata Ritorno
Bandiera della Lituania Sūduva 10–1 8–1 (C) 2–0 (T) Primo turno Bandiera della Polonia Polonia Varsavia 6–2 6–0 (C) 0–2 (T)
Bandiera dell'Inghilterra Blackburn 3–0 1–0 (C) 2–0 (T) Secondo turno Bandiera dell'Austria Austria Vienna 3–0 1–0 (T) 2–0 (C)
Bandiera della Spagna Celta Vigo 2–2 (gfc) 1–0 (C) 1–2 (T) Sedicesimi di finale Bandiera della Francia Lens 3–1 3–0 (C) 0–1 (T)
Bandiera della Germania Stoccarda 5–4 3–1 (C) 2–3 (T) Ottavi di finale Bandiera della Turchia Denizlispor 8–3 6–1 (C) 2–2 (T)
Bandiera dell'Inghilterra Liverpool 3–1 1–1 (C) 2–0 (T) Quarti di finale Bandiera della Grecia Panathīnaïkos 2–1 0–1 (C) 2–0 (dts) (T)
Bandiera del Portogallo Boavista 2–1 1–1 (C) 1–0 (T) Semifinali Bandiera dell'Italia Lazio 4–1 4–1 (C) 0–0 (T)

La partita[modifica | modifica wikitesto]

A Siviglia va in scena la finale tra il Porto, a caccia del Treble piccolo dopo la conquista di campionato e coppa, e il Celtic, giunto in una finale europea dopo 33 anni. Il primo tempo va via senza grosse emozioni, almeno fino al primo dei tre minuti di recupero concessi dall'arbitro in cui Derlei ribatte a rete dopo il salvataggio di Rab Douglas. Il Celtic non ci sta e nella ripresa Henrik Larsson realizza due volte di testa, prima su cross di Didier Agathe e poi su angolo di Alan Thompson. Tra le due marcature c'è però il nuovo vantaggio portoghese firmato da Dmitrij Aleničev. Si va ai supplementari con lo spettro del neo introdotto silver gol e coi nervi che saltano, tant'è che l'arbitro è costretto a estrarre sei cartellini gialli e due rossi. A cinque minuti dall'inesorabile lotteria dei rigori arriva il terzo gol della partita che porta ancora una volta la firma del brasiliano Derlei, eletto poi uomo partita. I lusitani tornano a vincere un trofeo continentale dopo la Coppa dei Campioni 1986-1987,[2] giocando una partita che è definita da Mourinho come "un grande esempio per quanti amano il calcio".[3]

Tabellino[modifica | modifica wikitesto]

Siviglia
21 maggio 2003, ore 20:45 CEST
Celtic2 – 3
(d.t.s.)
referto
PortoStadio de la Cartuja (52 972 spett.)
Arbitro: Bandiera della Slovacchia Ľuboš Micheľ

Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Celtic
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Porto
Celtic (3-5-2)
POR 20 Bandiera della Scozia Robert Douglas
DIF 5 Bandiera del Belgio Joos Valgaeren Ammonizione al 8’ 8’ Uscita al 65’ 65’
DIF 6 Bandiera della Guinea Bobo Baldé  80’, 95’
DIF 35 Bandiera della Svezia Johan Mjällby
TOR 17 Bandiera della Francia Didier Agathe
TOS 8 Bandiera dell'Inghilterra Alan Thompson
CEN 14 Bandiera della Scozia Paul Lambert Captain Uscita al 77’ 77’
CEN 18 Bandiera dell'Irlanda del Nord Neil Lennon Ammonizione al 59’ 59’
CEN 19 Bandiera della Bulgaria Stilijan Petrov Ammonizione al 102’ 102’ Uscita al 105’ 105’
ATT 9 Bandiera dell'Inghilterra Chris Sutton
ATT 7 Bandiera della Svezia Henrik Larsson
A disposizione:
POR 21 Bandiera della Svezia Magnus Hedman
DIF 4 Bandiera della Scozia Jackie McNamara Ingresso al 77’ 77’
DIF 16 Bandiera della Danimarca Ulrik Laursen Ingresso al 65’ 65’
CEN 3 Bandiera della Guinea Mohammed Sylla
CEN 39 Bandiera della Scozia Jamie Smith
ATT 12 Bandiera della Spagna David Fernández
ATT 29 Bandiera della Scozia Shaun Maloney Ingresso al 105’ 105’
Allenatore:
Bandiera dell'Irlanda del Nord Martin O'Neill
Porto (4-3-1-2)
POR 99 Bandiera del Portogallo Vítor Baía
DIF 22 Bandiera del Portogallo Paulo Ferreira
DIF 2 Bandiera del Portogallo Jorge Costa Captain Uscita al 72’ 72’
DIF 4 Bandiera del Portogallo Ricardo Carvalho
DIF 8 Bandiera del Portogallo Nuno Valente  63’, 120+3’
CEN 15 Bandiera della Russia Dmitrij Aleničev
CEN 6 Bandiera del Portogallo Costinha Uscita al 9’ 9’
CEN 18 Bandiera del Portogallo Maniche Ammonizione al 120’ 120’
CEN 10 Bandiera del Portogallo Deco
ATT 11 Bandiera del Brasile Derlei Ammonizione al 116’ 116’
ATT 21 Bandiera del Portogallo Nuno Capucho Uscita al 98’ 98’
A disposizione:
POR 13 Bandiera del Portogallo Nuno
DIF 3 Bandiera del Portogallo Pedro Emanuel Ingresso al 72’ 72’
DIF 5 Bandiera del Portogallo Ricardo Costa Ingresso al 9’ 9’
DIF 14 Bandiera del Portogallo César Peixoto
CEN 28 Bandiera del Brasile Clayton
CEN 66 Bandiera del Portogallo Tiago
ATT 78 Bandiera del Portogallo Marco Ferreira Ammonizione al 120’ 120’ Ingresso al 98’ 98’
Allenatore:
Bandiera del Portogallo José Mourinho

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Derlei and Larsson dazzle Seville, su uefa.com, uefa.com, 22 maggio 2003.
  2. ^ (ES) Jordi Archs, ¡Ozú,Mourinho! (PDF), su hemeroteca-paginas.mundodeportivo.com, mundodeportivo.com, 22 maggio 2003. URL consultato il 13 marzo 2017.
  3. ^ Mourinho lascia il segno, su it.uefa.com, uefa.com, 1º giugno 2003. URL consultato il 16 marzo 2017.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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