Filippo Cicala

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Filippo Cicala
NascitaGenova, 1530 circa
MorteRoma, agosto 1572
voci di militari presenti su Wikipedia

Filippo Cicala (Genova, 1530 circa – Roma, agosto 1572[1]) è stato un corsaro e condottiero italiano appartenente ad una nobile ed antica famiglia viscomitale, i Cicala o Çigä in lingua genovese.

Condottiero di ventura genovese e valente corsaro, è noto più per le sue scorrerie piratesche tra le isole della Grecia e le coste turche a metà del XVI secolo.

Appartiene ad una nobile ed antica famiglia viscomitale, i Cicala o Çigä in lingua genovese, è figlio naturale di Vincenzo Cicala e nipote del cardinale Giovanni Battista Cicala; le sue imprese si dipanano negli episodi navali di Capo Matapan, Kithira, Milos, Kea e Rafti. Viene a lungo braccato dal veneziano Cristoforo Canal che lo cattura, nel 1561 circa, al largo delle coste della Morea e lo conduce in prigionia a Venezia. Dopo pochi mesi viene liberato da Papa Pio IV che gli paga un riscatto, con l'intercessione di alcuni cardinali genovesi, e si trasferisce definitivamente presso la sua corte a Roma promettendo solennemente di non attaccare mai più navi veneziane.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Informazione riportata nel Ms. 8949 della Biblioteca Nazionale Austriaca di Vienna, f. 337v, Fuggerzeitung proveniente da Roma l'8 agosto 1572