Figlie di San Francesco di Sales

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Le Figlie di San Francesco di Sales sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: le suore di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla F.S.F.S.[1]

«La croce, dove tocca, feconda»

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Don Carlo Cavina

Busto di don Cavina



Nato a Castel Bolognese il 29 agosto 1820, fu ordinato sacerdote il 10 giugno 1843 dal cardinale Giovanni Maria Mastai Ferretti (il futuro papa Pio IX). L'ammirazione profonda per San Francesco di Sales fece sì che il giovane sacerdote lo scegliesse come maestro di vita. Dopo la nomina a Prefetto nel Seminario di Imola e una breve esperienza (due anni) come parroco a Montecatone, nel 1850, a trent'anni, divenne prevosto (cioè canonico reggente) della Chiesa della Collegiata a Lugo. Vi rimarrà per quasi 30 anni, fino alla morte. Molto sensibile ai problemi sociali emergenti nella comunità lughese, fondò la Pia Unione di San Vincenzo, maschile e femminile, l'Opera delle Missioni, la “Piccola Casa di San Giuseppe” e il Circolo della Gioventù Cattolica “San Francesco di Paola”. La sua opera più importante fu la congregazione intitolata a San Francesco di Sales. Morì a Lugo il 15 settembre 1880, all'età di 60 anni[2].
Dal 15 ottobre 1994 al 12 ottobre 1996 si è celebrata l'Inchiesta diocesana. Il processo di beatificazione è ripreso il 16 dicembre 2008, quando i Consultori storici ne hanno accertato le eroiche virtù.
Il 7 aprile 2019 il già Servo di Dio è stato proclamato Venerabile[3].

Il 24 maggio 1869[4] don Carlo Cavina (vedi scheda a lato) fondò a Lugo una scuola per fanciulle, comprendente anche un convitto per ospitare le ragazze in cerca di lavoro lontane da casa o comunque prive di alloggio. Fu la prima nel circondario[5]. Per la gestione don Cavina si affidò alle Suore della Carità, presenti in paese dal 1843. Qui conobbe suor Teresa Fantoni (San Felice sul Panaro, 1822). La scuola si affermò in breve tempo, tanto che don Cavina e suor Teresa pensarono di aprirne anche una maschile. Sorse così la “Piccola Casa di San Giuseppe” (patrono dei falegnami). Comprendeva: una scuola di lavoro, una scuola materna ed elementare, oltre a corsi di catechismo[6].
Negli anni seguenti due fanciulle ospitate nel convitto manifestarono la vocazione alla vita religiosa. Nacque così l'idea di fondare un nuovo istituto, facendo leva sulla consolidata collaborazione con le Suore della carità. Successivamente l'opera prese uno sviluppo autonomo. Il 23 agosto 1872 don Cavina e suor Teresa fondarono, con il sostegno del vescovo, Luigi Tesorieri[7], la congregazione[8]. Suor Teresa fu la prima madre generale. Nel 1884 le suore si trasferirono in via Emaldi. La "piccola Casa" divenne "Istituto San Giuseppe", nome che si è conservato fino ad oggi, tanto che a Lugo le Figlie di San Francesco di Sales sono note come “Suore del San Giuseppe”.

Le costituzioni della comunità religiosa, ispirate agli scritti di san Francesco di Sales, vennero approvate dal vescovo di Imola il 28 luglio 1890. L'istituto ottenne il decreto di lode pontificio il 31 gennaio 1931 e l'approvazione definitiva della Santa Sede il 17 maggio 1939.[7] Nella vicina Massa Lombarda le suore fondarono nel 1922 una scuola materna[9] e nel 1949 l'Istituto assistenziale "Maria Immacolata" per ragazzi in difficoltà[10].

Nel 1998 la congregazione ha assorbito quella, analoga nel carisma e nelle opere, delle Oblate di san Francesco di Sales di Città di Castello. Nel 2018 è stata acquistata la casa dove nacque don Carlo Cavina, a Castel Bolognese. L'edificio verrà utilizzato per gli scopi della Congregazione[11].

Attività e diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Le Figlie di San Francesco di Sales si dedicano all'assistenza agli infermi e all'educazione della gioventù.[8]

Oltre che in Italia (14 case), sono presenti in India (dal 1975), nelle Filippine, in Indonesia, in Brasile, in Polonia, in Germania, in Inghilterra, in Kenya, in Tanzania e in Sudafrica: la casa generalizia è a Roma.[1]

Nel 2022 l'istituto contava quasi 350 religiose in 56 case[12].

Dal 27 luglio 2015 la superiora generale è Madre Phina Kuruvilla, originaria dello stato indiano del Kerala[13][12]. Succede a Madre Corrada Magnani ed è la prima madre generale di origine non italiana.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Ann. Pont. 2007, p. 1700.
  2. ^ Anche Castello ricorda il venerabile don Cavina, «Il nuovo Diario-Messaggero», 30 maggio 2019, pag. 26.
  3. ^ Monsignor Carlo Cavina è diventato venerabile, su diocesiimola.it. URL consultato il 19 aprile 2019.
  4. ^ Monsignor Carlo Sartoni, «Il nuovo Diario-Messaggero», 12 dicembre 2019, pag. 3.
  5. ^ Un documento dell'epoca indica la data del 15 luglio 1869 come giorno d'inaugurazione delle lezioni.
  6. ^ Scuola San Giuseppe: una storia lunga 150 anni, ne «Il nuovo Diario-Messaggero», 19 settembre 2019.
  7. ^ a b DIP, vol. III (1976), col. 1698, voce a cura di G. Rocca.
  8. ^ a b Enciclopedia Rizzoli Larousse, vol. VI (1967), p. 529, voce Francesco di Sales (congregazioni di San).
  9. ^ «Il Messaggero», 15 gennaio 1922, pag. 4.
  10. ^ Claudia Baldini, "Comunità religiose femminili nella storia della «Romagnola»", in AA.VV., Romagna Romandiola. Le istituzioni religiose nella storia del territorio, Lugo Walberti 2001, pp. 173-195.
  11. ^ Michela Ricci, Le Figlie di San Francesco di Sales tornano "a casa", nel «Nuovo Diario-Messaggero» del 22 dicembre 2018, p. 28.
  12. ^ a b Madre Phina Kuruvilla confermata superiora generale delle Suore Figlie di San Francesco di Sales, su ilnuovodiario.com. URL consultato il 28 aprile 2022.
  13. ^ Una superiora generale indiana per le Figlie di San Francesco di Sales, su nuovodiario.com. URL consultato il 6 agosto 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Annuario Pontificio per l'anno 2007, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2007. ISBN 978-88-209-7908-9.
  • Enciclopedia Universale Rizzoli Larousse (15 voll.), Rizzoli editore, Milano 1966-1971.
  • Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (a cura di), Dizionario degli Istituti di Perfezione (10 voll.), Edizioni paoline, Milano 1974-2003.
  • Madre Maria Vittoria Cozzani, Un parroco di Romagna nel Risorgimento. Don Carlo Cavina, 1964

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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