Ferzan Özpetek

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Ferzan Özpetek

Ferzan Özpetek (Istanbul, 3 febbraio 1959) è un regista, sceneggiatore e scrittore turco con cittadinanza italiana[1][2][3][4].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ferzan Özpetek nasce il 3 febbraio 1959 a Istanbul, nel quartiere di Fener[5], da una famiglia della borghesia locale, imparentata per via materna con due pascià. Dopo gli studi liceali si oppone alla volontà paterna, che avrebbe voluto che completasse la sua formazione negli Stati Uniti, e ottiene, grazie all'appoggio della madre, di trasferirsi come studente universitario a Roma nel 1976, per studiare Storia del cinema alla Sapienza, dove conseguirà il titolo di studio, frequentando corsi di Storia dell'arte e del costume all'Accademia di Costume e di Moda e corsi di regia all'Accademia nazionale d'arte drammatica. Dopo alcune esperienze in teatro con il Living Theatre di Julian Beck, riesce ad avvicinarsi al mondo del cinema, iniziando a collaborare come assistente e aiuto regista con Massimo Troisi, Maurizio Ponzi, Ricky Tognazzi, Sergio Citti e Francesco Nuti. Il suo primo lavoro come aiuto regia è in Scusate il ritardo (1983) di Troisi, seguito da Son contento di Ponzi, in cui ha una piccola esperienza come attore, interpretando un madonnaro[6]. Sempre con Maurizio Ponzi è aiuto-regista nei film Il tenente dei carabinieri (1987) e Anche i commercialisti hanno un'anima (1994)[7]. Nel 1996 invece collabora con Ricky Tognazzi nel film Vite strozzate, che anticipa il suo debutto come regista.

Il debutto con Il bagno turco[modifica | modifica wikitesto]

Il suo debutto cinematografico come regista avviene nel 1997 con il film Il bagno turco (Hamam), una co-produzione tra Italia, Spagna e Turchia. Il film, uscito nelle sale cinematografiche nel maggio 1997, riscuote grande successo di critica e pubblico, ottenendo svariati premi e venendo presentato alla 50ª edizione del Festival di Cannes, nella sezione Quinzaine des Réalisateurs. Oltre a Cannes, il film è stato presentato ad altri festival internazionali e venduto in oltre 20 paesi in tutto il mondo.

Nel 1999 realizza Harem Suare, ambientato nella sua terra natale, raccontando la tormentata storia d'amore tra la favorita del sultano, Safiye, e l'eunuco Nadir, sullo sfondo della caduta dell'Impero ottomano. La storia viene scritta dallo stesso Özpetek in collaborazione con Gianni Romoli, che produce il film assieme a Tilde Corsi e alla loro R&C Produzioni. Anche questo secondo film ottiene un buon riscontro di pubblico e critica, venendo presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 1999 e successivamente proiettato al London Film Festival e al Toronto International Film Festival.

Le fate ignoranti e La finestra di fronte[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2001 dirige Le fate ignoranti, interpretato da Margherita Buy e Stefano Accorsi, una commedia agrodolce che affronta temi a lui molto cari come l'amicizia e l'omosessualità. Il film ottiene un grande successo al botteghino, dimostrandosi come uno dei più importanti titoli del 2001. Le fate ignoranti vince numerosi premi, tra cui 3 Globi d'oro e 4 Nastri d'argento e Margherita Buy viene candidata ai David di Donatello.

Nel 2003 è la volta de La finestra di fronte, interpretato da un cast che comprende Giovanna Mezzogiorno, Raoul Bova, Filippo Nigro e Massimo Girotti, alla sua ultima interpretazione. Anche questo film ottiene un grande riscontro di pubblico e critica, vincendo tra l'altro 5 David di Donatello, 3 Nastri d'argento, 4 Ciak d'oro e 3 Globi d'oro. Grazie al successo in Italia e in Europa, il film approda anche negli Stati Uniti, distribuito da Sony Pictures Classics.

Con la collaborazione, ormai costante, di Gianni Romoli e Tilde Corsi, nel 2005 realizza Cuore sacro. Il film ottiene un minor successo rispetto ai precedenti lavori, dividendo la critica. Ciò nonostante il film ottiene dodici candidature ai David di Donatello, vincendo il premio per la miglior attrice protagonista, Barbora Bobulova, e per la miglior scenografia.

Nel 2007 viene distribuito nelle sale Saturno contro: il film si caratterizza per un cast che comprende Pierfrancesco Favino, Luca Argentero, Filippo Timi, Isabella Ferrari e Ambra Angiolini, oltre a Margherita Buy e a Stefano Accorsi, con i quali aveva già lavorato ne Le fate ignoranti. Il film ottiene un buon successo, vincendo 4 Ciak d'oro, 5 Globi d'oro, 4 Nastri d'argento e un David di Donatello come miglior attrice non protagonista, assegnato ad Ambra Angiolini, alla sua prima esperienza come attrice cinematografica.

Il presidente della repubblica Giorgio Napolitano consegna a Özpetek il Premio De Sica nel 2007.

Nel 2007 fa parte della giuria della sezione ufficiale della 64ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, in seguito si dedica alla pubblicità, girando uno spot per l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro, con protagonista Isabella Ferrari.

Passaggio alla Fandango[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2008 Özpetek termina il sodalizio artistico con Gianni Romoli e Tilde Corsi, affidandosi alla Fandango di Domenico Procacci; nello stesso anno, per la prima volta, lavora su un film non basato su una sua sceneggiatura, adattando per il grande schermo il romanzo corale di Melania Mazzucco Un giorno perfetto. Özpetek realizza un omonimo film interpretato da un nutrito cast, capeggiato da Isabella Ferrari e Valerio Mastandrea. La pellicola viene presentata in concorso alla 65ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, dividendo la critica[8][9], ottenendo però un discreto successo al botteghino[10], con un incasso di tre milioni di euro[11].

Nel dicembre 2008 il MoMa di New York dedica una retrospettiva al regista italo-turco, proiettando tutti i suoi sette film[12]. È uno dei pochi registi italiani ad aver avuto questo onore[13].

Nell'aprile 2009 dirige il cortometraggio Nonostante tutto è Pasqua, segmento del progetto L'Aquila 2009 - Cinque registi tra le macerie, in cui diversi cineasti raccontano il terremoto dell'Aquila del 2009. Il cortometraggio di Özpetek viene dedicato ad Alessandra Cora, deceduta sotto le macerie della sua abitazione[14].

Mine vaganti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2010 firma la regia di Mine vaganti, pellicola scritta a quattro mani con Ivan Cotroneo che affronta nuovamente i temi a lui molto cari dei legami personali e della sessualità raccontando le vicissitudini di una famiglia di imprenditori di Lecce. Per la prima volta il regista dirige un film fuori da Roma, città a cui è molto legato e nella quale ha ambientato molti dei suoi lavori. Mine vaganti è interpretato da un cast corale che comprende Riccardo Scamarcio, Alessandro Preziosi, Nicole Grimaudo, Ennio Fantastichini e molti altri. Il film è stato presentato fuori concorso alla 70ª edizione della Berlinale[15]. Il 22 maggio 2010 la città di Lecce gli ha conferito la cittadinanza onoraria.

Nel 2011 per il film Mine vaganti il Bif&st di Bari gli ha assegnato il Premio Mario Monicelli per la migliore regia, il Premio Tonino Guerra per il miglior soggetto e il Premio Suso Cecchi D'Amico per la miglior sceneggiatura[16].

Regia teatrale e primo romanzo[modifica | modifica wikitesto]

Il 28 aprile 2011 debutta alla regia teatrale con l'opera lirica Aida, portata in scena durante la stagione del Maggio Fiorentino[17]. L'opera verdiana è stata diretta dal maestro Zubin Mehta con le scenografie del premio Oscar Dante Ferretti[18]. Nello stesso anno ritira al Gay Village di Roma il Gay Village Award per la sezione cinema[19][20]. Nel 2012, invece, cura la regia de La traviata, opera inaugurale della stagione lirica 2012-2013 del Teatro San Carlo a Napoli. Il 5 novembre 2013 viene pubblicato, da Mondadori, il suo primo romanzo, intitolato Rosso Istanbul[21]. Rosso Istanbul è un romanzo autobiografico incentrato sul rapporto tra il regista e la madre.

Nel marzo 2014 esce nelle sale il suo decimo film, Allacciate le cinture. Si tratta di un film corale che mescola dramma e commedia interpretato da Kasia Smutniak, Francesco Arca e Filippo Scicchitano. Il film ha ottenuto un buon riscontro al botteghino, guadagnando oltre 4.500.000 di euro[22], e ha ottenuto undici candidature ai David di Donatello e sei ai Nastri d'argento. Nel novembre 2014 è il presidente di giuria della 32ª edizione del Torino Film Festival[23].

Rosso Istanbul e altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

A marzo 2017 esce nelle sale il suo undicesimo film, Rosso Istanbul, basato sul suo primo e omonimo romanzo. Il film è girato a Istanbul con un cast composto interamente da attori turchi. Özpetek torna a girare un film a Istanbul 16 anni dopo Harem Suare. Sempre a Istanbul gira il videoclip per il brano È l'amore di Mina e Adriano Celentano, incluso nell'album Le migliori. A fine 2017 esce il film Napoli velata, che ottiene un buon successo al botteghino. Nel 2019 esce La dea fortuna, nuovo lavoro cinematografico del regista.[24] A marzo 2020 firma la regia del video di Tosca Ho amato tutto, brano presentato al Festival di Sanremo 2020.[25] L'anno seguente dirige Claudia Gerini e Can Yaman in quattro spot della De Cecco,[26] firma la regia della serie televisiva Le fate ignoranti[27] e dirige il cortometraggio L'uomo che inventò il futuro con Filippo Nigro che serve a lanciare la piattaforma online di Banca Mediolanum.[28] Nel contempo prosegue il tour teatrale di Mine vaganti e di Ferzaneide – Sono ia!; mentre nel 2024 prende il via il tour teatrale di Magnifica presenza.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Il 27 settembre 2016, nella sala consiliare del Campidoglio di Roma, si unisce civilmente al compagno Simone Pontesilli, con il quale conviveva da quattordici anni.[29]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Regista e sceneggiatore[modifica | modifica wikitesto]

Cinema

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Videoclip[modifica | modifica wikitesto]

Pubblicità
Cortometraggi
  • L'uomo che inventò il futuro (2021)
  • Instanbul Trilogy: Meze (2023)
  • Instanbul Trilogy: Music (2023)
  • Instanbul Trilogy: Muhabbet (2023)

Produttore[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Son contento, regia di Maurizio Ponzi (1983)

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

  • Mine vaganti (dal 2020)
  • Ferzaneide – Sono ia!, scritto, diretto e interpretato da Ferzan Özpetek (dal 2021)
  • Magnifica presenza (dal 2024)

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ferzan Özpetek, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ Ferzan Özpetek, biografia, su fondazioneitaliani.it. URL consultato il 6 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2014).
  3. ^ Ferzan Özpetek, su screenweek.it. URL consultato il 6 settembre 2010.
  4. ^ La nuova famiglia di Özpetek è una banda di «Mine vaganti», su ilgiornale.it, Il Giornale. URL consultato il 6 settembre 2010.
  5. ^ Intervista a Ferzan Ozpetek, su disp.let.uniroma1.it (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2013).
  6. ^ (EN) Son contento, su IMDb, IMDb.com.
  7. ^ "Dizionario del cinema italiano, su books.google.com, Gremese. URL consultato il 9 dicembre 2019.
  8. ^ Maria Vittoria Galeazzi, Un giorno di ordinaria violenza, su Film.it, 30 agosto 2008. URL consultato il 17 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2012).
  9. ^ Recensioni - Un giorno perfetto, su mymovies.it. URL consultato il 29 dicembre 2009.
  10. ^ Successo al box office per i film italiani della Fandango, su cinemaitaliano.info. URL consultato il 29 dicembre 2009.
  11. ^ Statistiche, su movieplayer.it. URL consultato il 29 dicembre 2009.
  12. ^ Ferzan Ozpetek al MOMA dal 4 al 12 dicembre, su news.cinecitta.com, 30 agosto 2012. URL consultato il 17 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2012).
  13. ^ Un giorno perfetto, Il film, su mymovies.it. URL consultato il 20 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2017).
  14. ^ Nonostante tutto è Pasqua, il documentario di Ferzan Özpetek, su vivacinema.it. URL consultato il 29 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2009).
  15. ^ Mine vaganti alla Berlinale 2010, su movieplayer.it. URL consultato il 13 gennaio 2010.
  16. ^ I premi del Bif&st 2011, su bifest.it. URL consultato il 1º febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2023).
  17. ^ Al Maggio l'Aida di Ozpetek, su corriere.it, Corriere della Sera. URL consultato il 29 aprile 2011.
  18. ^ Michela Tamburrino, Ferzan Ozpetek "La mia Aida tanto emotiva", su La Stampa.it, 31 gennaio 2011. URL consultato il 17 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  19. ^ GAY VILLAGE AWARDS 2011: il pubblico premia i grandi nomi dello spettacolo e della politica per sostenere la lotta contro l'omofobia (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2011).
  20. ^ Lino Banfi e la figlia Rosanna ricevono il Gay Village Awards: le foto - Foto e Gossip by Gossip News, su gossip.it. URL consultato il 24 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2014).
  21. ^ Ferzan Özpetek - Rosso Istanbul, su mondadori.it, Mondadori. URL consultato il 13 settembre 2017.
  22. ^ Dettagli incassi, su mymovies.it. URL consultato il 13 settembre 2017.
  23. ^ 32° Torino Film Festival - I premi ufficiali (PDF), su torinofilmfest.org. URL consultato il 13 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2017).
  24. ^ Davide Stanzione, Box Office Italia, Tolo Tolo in vetta: ecco gli incassi aggiornati del film di Zalone, su Best Movie, 13 gennaio 2020. URL consultato il 13 gennaio 2020.
  25. ^ Rockol com s.r.l, √ Tosca, il nuovo video di ‘Ho amato tutto’ è di Ozpetek, su Rockol. URL consultato il 19 marzo 2020.
  26. ^ Postato da: Redazione, Ozpetek dirige Claudia Gerini e Can Yaman nel nuovo spot De Cecco, su Uomini & Donne della Comunicazione, 29 gennaio 2021. URL consultato il 7 aprile 2021.
  27. ^ Le fate ignoranti, la serie: Luca Argentero e Serra Yilmaz nel cast, su tg24.sky.it, 7 aprile 2021. URL consultato il 7 aprile 2021.
  28. ^ L'uomo che inventò il futuro: il corto di Ferzan Özpetek, su cinefacts.it. URL consultato il 22 novembre 2021.
  29. ^ Ozpetek si è sposato col compagno a Roma, su lastampa.it.
  30. ^ I vincitori dei "Ciak d'Oro" 2007, su cinemaitaliano.info. URL consultato il 5 giugno 2007.
  31. ^ Ciak d’oro 2012, vincitori: This must be the place miglior film, su ilcinemaitaliano.com. URL consultato il 6 giugno 2012.
  32. ^ Italian Film Festival USA, su italianfilmfests.org. URL consultato il 10 marzo 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Laura Delli Colli, Ferzan Ozpetek - Ad occhi aperti, Electa Mondadori, 2008, ISBN 88-370-6830-1.
  • Gabriele Marcello, Ferzan Ozpetek, Le Mani, 2009, ISBN 88-8012-463-3.
  • Daniela De Pau - Simone Dubrovic, Ferzan Ozpetek e le sfide della modernità, in Zoom d'oltreoceano - Istantanee sui registi italiani e sull'Italia, a cura di D. De Pau-S. Dubrovic, Vecchiarelli Editore, Manziana (Roma), 2010, pp. 161–180. ISBN 978-88-8247-271-9

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