Ferrovie Luganesi

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Ferrovie Luganesi
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StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Forma societariaSocietà anonima
Fondazione15 gennaio 1910
Sede principaleAgno
Persone chiave
  • Roberto Ferroni, direttore
  • Marco Gut, responsabile servizi tecnici
  • Manuele Laus, responsabile esercizio
SettoreTrasporto
Prodottiesercizio ferroviario
Slogan«Lasciati trasportare»
Sito webwww.flpsa.ch/

Ferrovie Luganesi (anche nota con la sigla FLP) è una società anonima svizzera attiva nel settore del trasporto pubblico passeggeri. Gestisce la linea ferroviaria Lugano-Ponte Tresa, nel Canton Ticino meridionale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Società delle Ferrovie Luganesi (FL) venne fondata il 15 gennaio 1910, e ottenne il 13 agosto dello stesso anno la concessione per costruire ed esercire una ferrovia elettrica a scartamento ridotto da Lugano a Ponte Tresa[1]. La linea venne attivata il 5 giugno 1912[1].

Nelle intenzioni dei soci fondatori la società avrebbe poi dovuto occuparsi del prolungamento della summenzionata linea da Ponte Tresa a Sessa, della costruzione di una diramazione per Porto Ceresio (onde allacciarsi alla rete ferrotranviaria varesina e alla via ferrata per Milano) e dell'incorporazione delle preesistenti linee Lugano-Cadro-Dino e Lugano-Tesserete. Nessuno di questi progetti riuscì però ad essere realizzato (le linee di Cadro-Dino e Tesserete vennero poi dismesse)[1].

Dopo il 1950 l'Ufficio Federale dei Trasporti iniziò a designare la società con la sigla FLP (acronimo di Ferrovia Lugano Ponte Tresa[2]) al posto della consueta sigla FL (acronimo del vero nome sociale[3]): da allora le Ferrovie Luganesi operano pertanto sotto il solo marchio FLP.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Betti Carboncini, op. cit., p. 210.
  2. ^ Eidgenössisches Amt für Verkehr / Office Fédéral des Transports: Verzeichnis des Rollmaterials der Schweizerischen Privatbahnen / État du matériel roulant des chemins de fer suisses privés 1950
  3. ^ Betti Carboncini, op. cit., p. 215: fotografia "FL L 33" da 1912.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Adriano Betti Carboncini, Binari ai laghi, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, 1992, ISBN 88-85068-16-2.

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