Ferrovia Wädenswil-Einsiedeln

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Wädenswil-Einsiedeln
Stati attraversatiBandiera della Svizzera Svizzera
InizioWädenswil
FineEinsiedeln
Attivazione1877
GestoreSOB
Precedenti gestoriWE (1877-1889)
Lunghezza16,64 km
Scartamento1 435 mm
Elettrificazione15000 V CA 16,7 Hz
Ferrovie

La ferrovia Wädenswil-Einsiedeln è una linea ferroviaria a scartamento normale della Svizzera.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I primi progetti per una ferrovia tra Wädenswil, sul lago di Zurigo, ed Einsiedeln, località nota per la sua abbazia, risalgono al maggio 1871[1].

Nel 1875 si costituì la Actiengesellschaft für die Eisenbahn Wädensweil-Einsiedeln (WE)[2], la quale cambiò ragione sociale nel 1886 in Eisenbahngesellschaft Wädensweil-Einsiedeln[3].

Per via della ripidità di alcune tratte (fino al 50 per mille) si decise l'adozione di un sistema a cremagliera inventato dall'ingegner Kaspar Wetli[4]. Durante una prova del sistema, nel 1876, vi fu un grave incidente in seguito al quale si decise di eliminare la cremagliera. La linea aprì il 1º maggio 1877[5].

Un'immagine dell'incidente del 1876

Nel 1889 gli azionisti della WE decisero lo scioglimento della società e di conferire la linea nella Schweizerische Südostbahn (SOB), costituitasi il 5 novembre di quell'anno[6].

La linea, come le altre della SOB, venne elettrificata il 15 maggio 1939, in occasione del cambio d'orario[7].

Nel 2001 la SOB si è fusa con la Bodensee-Toggenburg-Bahn (BT), mantenendo la ragione sociale originale e spostando la sede sociale da Wädenswil a San Gallo[8].

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La linea, a scartamento normale, è lunga 16,64 km. La linea è elettrificata a corrente alternata monofase con la tensione di 15.000 V alla frequenza di 16,7 Hz; la pendenza massima è del 50 per mille. È a doppio binario tra Samstagern e Schindellegi-Feusisberg[9]: il raddoppio, inaugurato il 28 aprile 1992 dopo tre anni di lavori, è il tratto a doppio binario a scartamento normale più ripido d'Europa.

Percorso[modifica | modifica wikitesto]

[9] Stazioni e fermate 
Continuation backward
per Zurigo HB (FFS)
Station on track
0,00 Wädenswil
Unknown route-map component "ABZgl" Unknown route-map component "CONTfq"
per Ziegelbrücke (FFS)
Station on track
2,83 Burghalden
Unknown route-map component "SKRZ-Ao"
autostrada A3 (71 m)
Stop on track
4,33 Grüenfeld (* 1979)
Unknown route-map component "ABZg+l" Unknown route-map component "CONTfq"
per Pfäffikon SZ
Station on track
5,41 Samstagern
Station on track
8,28 Schindellegi-Feusisberg
Non-passenger station/depot on track
9,80 Kaltenboden
Station on track
11.50 Biberbrugg
Unknown route-map component "CONTgq" Unknown route-map component "ABZgr"
per Arth-Goldau
Non-passenger station/depot on track
13,65 Neuberg posto di movimento (* 1981)
Straight track
galleria Rabennest († 1936)
Small arched bridge
15,04 Alpbach 43 m
Unknown route-map component "CONTgq" Unknown route-map component "ABZg+r"
15,80 raccordo Blatten (* 1983)
End station
16,64 Einsiedeln
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile

La linea parte da Wädenswil, stazione sulla linea che da Zurigo porta verso Ziegelbrücke. Da lì la linea si dirige in direzione sud-est verso Richterswil, quindi supera l'autostrada A3 prima di immettersi nella ferrovia proveniente da Pfäffikon, con la quale condivide i binari fino a Biberbrugg, toccando Feusisberg. Di lì la linea prosegue verso Einsiedeln.

La stazione terminale di Einsiedeln

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Bahnjubiläum Wädenswil-Einsiedeln, in Neue Zürcher Nachrichten, Zurigo, 25 aprile 1947, p. 2. URL consultato il 20 aprile 2020.
  2. ^ (DE) Kanton Zürich, in Foglio ufficiale svizzero di commercio, Berna, 29 giugno 1883, p. 781. URL consultato il 20 aprile 2020.
  3. ^ (DE) Kanton Zürich, in Foglio ufficiale svizzero di commercio, Berna, 17 aprile 1886, p. 265. URL consultato il 20 aprile 2020.
  4. ^ Bruno Meyer, Kaspar Wetli, in Dizionario storico della Svizzera, 28 ottobre 2013. URL consultato il 20 aprile 2020.
  5. ^ (DE) Schwyz, in Zuger Volksblatt, Zugo, 2 maggio 1877, p. 2. URL consultato il 20 aprile 2020.
  6. ^ (DE) Kanton Zürich, in Foglio ufficiale svizzero di commercio, Berna, 8 febbraio 1890, p. 91. URL consultato il 20 aprile 2020.
  7. ^ (DE) Die Schweizerische Südostbahn elektrisch, in Neue Zürcher Zeitung, Zurigo, 26 maggio 1939, p. 6. URL consultato il 28 luglio 2022.
  8. ^ (DE) Schweizerische Südostbahn AG, in Foglio ufficiale svizzero di commercio, Berna, 28 dicembre 2001, p. 10272. URL consultato il 20 aprile 2020.
  9. ^ a b Streckendaten (PDF), su fahrplanfelder.ch. URL consultato il 19 aprile 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Gerhard Oswald, Die SOB Schweizerische Südostbahn, Fürstenfeldbruck, Hermann Merker Verlag, 1992, ISBN 3-922404-39-1.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]