Ferro-anthophyllite

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Ferro-anthophyllite
Classificazione Strunz (ed. 10[1])9.DD.05[1]
Formula chimicaFe2+2Fe2+5Si8O22(OH)2[2]
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico
Sistema cristallinoortorombico[2]
Parametri di cellaa=18,686(7)Å, b=18,358(20)Å, c=5,336(2)Å, V=1830,3ų[3]
Gruppo puntuale2/m 2/m 2/m
Gruppo spazialePnma[2]
Proprietà fisiche
Densità misurata3,24[4] g/cm³
Durezza (Mohs)5½-6[1]
Coloreverde grigiastro chiaro, verde oliva quando bagnato[4]
Lucentezzavitrea[1]
Striscioda bianco a bianco grigiastro[1]
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La ferro-anthophyllite è un minerale, un anfibolo appartenente al sottogruppo degli anfiboli di magnesio-ferro-manganese in base alla revisione della nomenclatura degli anfiboli del 2012[2], precedentemente era classificato come appartenente al gruppo degli anfiboli Mg-Fe-Mn-Li[5]. Forma una serie con l'antofillite della quale costituisce il termine contenente ferro.

È stata scoperta da Frank Barker nel 1919 nella miniera di Tamarack-Custer nei pressi di Gem nel distretto di Coeur d'Alene, Idaho, Stati Uniti d'America e descritta per la prima volta da Earl V. Shannon nel 1921 che la denominò ferroanthophyllite in base all'analogia con l'antofillite[6].

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

La ferro-anthophyllite è stata scoperta sotto forma di masse scheggiose-fibrose con fibre lunghe fino a 6 cm di colore verde grigiastro che diventa verde oliva quando è bagnata. Le fibre di cui è composta si separano facilmente tra loro, sono molto fini e flessibili e dall'aspetto setoso[4].

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

Questo minerale è stato trovato associato alla galena in sottili venature che tagliano le fibre o fra una fibra e l'altra[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) Ferro-anthophyllite mineral information and data - mindat.org, su mindat.org. URL consultato il 7 novembre 2013.
  2. ^ a b c d Hawthorne, p. 2035.
  3. ^ Popp, p. 1270.
  4. ^ a b c d Shannon, p. 398.
  5. ^ Leake, p. 1359.
  6. ^ Shannon, p. 397.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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