Fenicidi di dicembre
Le Fenicidi sono uno sciame meteorico visibile dal 28 novembre al 9 dicembre: le Fenicidi, o meglio le Fenicidi di dicembre, sigla internazionale PHO, non devono essere confuse con l'omonimo sciame meteorico delle Fenicidi di Luglio, sigla internazionale PHE.
Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]
Come altri sciami meteorici, le Fenicidi derivano il nome dalla posizione del loro radiante, che si trova nella costellazione della Fenice. Sono visibili tra il 29 novembre e il 9 dicembre, con il picco di attività tra il 5 e il 6 dicembre di ogni anno.[1] In considerazione del loro radiante, situato a una declinazione australe, lo sciame è visibile solo da località situate nell'emisfero Australe.
Scoperta[modifica | modifica wikitesto]
Le Fenicidi hanno dato origine a una spettacolare pioggia di meteore il 5 dicembre 1956; essa fu osservata dalla prima spedizione polare giapponese che svernò al Polo Sud, dalla nave Soya, tra le 13.45 e le 18.00 T.U: le meteore furono descritte essere in buon numero di color rosso o giallo, la magnitudine media ricavata dall'osservazione di 61 meteore è risultata di 2,4a.[2].
Le Fenicidi di dicembre sono associate alla cometa periodica 289P/Blanpain: questa, osservata nel 1819, venne considerata perduta finché nel 2013 è stato scoperto che l'asteroide 2003 WY25 era il medesimo oggetto della cometa perduta.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) Phoenicids Archiviato il 18 settembre 2009 in Internet Archive.
- ^ (EN) Phoenicids in 1956 Revisited
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) P. Jenniskens, Lyytinen, E., Meteor showers from the debris of broken comets: D/1819 W1 (Blanpain), 2003 WT25, and the Phoenicids [collegamento interrotto], in The Astronomical Journal, vol. 130, settembre 2005, pp. 1286–1290. URL consultato il 5 apr 2009.
- (EN) Mikita Sato, ToshihiroKasuga; Jun-Ichiwatanabe, Elucidation of the Phoenicids Outburst in 1956 by the Dust Trail Theory (PDF), Asia Oceania Geosciences Society (AOGS), Singapore, 2006. URL consultato il 6 apr 2009 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2010).
- (EN) Peter Jenniskens, Meteor showers from broken comets (PDF), su mpi-hd.mpg.de. URL consultato il 6 apr 2009 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2011).
- (EN) Meteoroid and debris models, Space Environment Information System (SPENVIS) - ESA. URL consultato il 6 apr 2009 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2009).
- (EN) ALPO Meteor Shower List, Association of Lunar and Planetary Observers (ALPO). URL consultato il 6 apr 2009 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2009).