Farnetella

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Farnetella
frazione
Farnetella – Stemma
Farnetella – Veduta
Farnetella – Veduta
Panorama dal Monte Corcello
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Provincia Siena
Comune Sinalunga
Territorio
Coordinate43°14′35″N 11°42′05″E / 43.243056°N 11.701389°E43.243056; 11.701389 (Farnetella)
Altitudine413 m s.l.m.
Abitanti94 (2011)
Altre informazioni
Cod. postale53048
Prefisso0577
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantifarnetellese, farnetellesi[1]
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Farnetella
Farnetella
Sito istituzionale

Farnetella è una frazione del comune italiano di Sinalunga, nella provincia di Siena, in Toscana.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Farnetella è situata su uno dei colli del lato occidentale della Valdichiana, posta a 413 m s.l.m., a pochi chilometri dal capoluogo comunale, tra Scrofiano e Rigomagno, ed è ricca di uliveti e di vigneti (i più alti a 550 m s.l.m.).

Bartolomeo Gherardini, Auditore Generale di Siena, in una visita del 1676, su mandato del Granduca di Toscana scrisse su Farnetella:

«Farnetella è situata in un poggio di buon'aria, ha le mura nella maggior parte rovinate, ha due porte e vi sono tre stradette in piaggia.»

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Farnetella ha la struttura di un borgo medievale con il castello, con 4 borghi paralleli (Via Antonio Ferrari chiamato anche Borgo di Compagnia, Via Regina Margherita chiamato anche Borgo di Mezzo, Via degli Orti e Via del Sole), collegati con 3 vicoli trasversi (Vicolo Antonio Ferrari, Vicolo degli Orti 1 e Vicolo degli Orti 2) e con la cinta muraria di cui restano tracce non facilmente leggibili; tuttavia verso la parte sud-est del paese, è visibile parte di una torre di difesa semicircolare. Il centro del paese è rappresentato dalle 2 piazze (Piazza San Giovanni e Piazza Farnia).

All'interno del vicolo (o andito) Antonio Ferrari si trova un'iscrizione:

(LA)

«A.D. CID.DCCCLXXXVI.»

(IT)

«Anno Domini 1886»

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo Farnetella trae origine, probabilmente da farnia, albero della famiglia della querce, ma a foglie più larghe, e di minore sviluppo. La farnia cresce in grande quantità presso Farnetella, specialmente a Castelvecchio.

Lo stemma di Farnetella è infatti rappresentato da una farnia in sfondo rosso.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Veduta di Farnetella.

Su Farnetella non si hanno notizie di origini antichissime, a valle dell'attuale abitato sono state però ritrovate tracce di oreficeria etrusca e monete romane. L'origine di Farnetella risale al Medioevo e precisamente in un periodo compreso tra il V secolo ed il VI secolo. Nel primo medioevo fu residenza di un ramo della famiglia dei Cacciaconti, ovvero i conti della Scialenga, poco dopo aver preso dimora nel castello di Rigomagno.

Il castello di Farnetella.

Farnetella fino dalla sua origine era ubicata su un altissimo poggio, sopra l'attuale abitato, chiamato tuttora, non a caso Castelvecchio. Era circondata da forti ed alte mura e la sua posizione era inespugnabile. All'interno si trovava il castello, descritto come potente e inaccessibile intorno all'anno 1000, che faceva parte del piccolo dominio dei nobili Barotti, che comprendeva anche San Gimignanello, Montalceto (oggi Torre Sant'Alberto) e Castiglioni (detto anche Castiglion Barotti) nei pressi di Rapolano Terme. Inoltre si trovavano un'ampia signoria, una corte, delle case, una chiesetta e una cappella. Nei primi anni del XII secolo, dopo una guerra, Montalceto, San Gimignanello e Farnetella furono occupati dai conti della Scialenga (i Cacciaconti). Il primo documento che si riferisce a Farnetella risale al 1175, un documento con il quale Siena ordinava ai conti Scialenghi la restituzione del castello di Farnetella agli antichi proprietari, i conti Barotti. I conti Barotti ripresero possesso, ma nel 1234 dovettero fare i conti con l'imperatore Federico II che concesse formalmente Montalceto a Ildibrandino di Guido Cacciaconti degli Scialeghi, la cui famiglia, poco dopo, assunse il controllo anche di Farnetella.

Il castello di Farnetella.

Nel 1271 Farnetella fu accusata di alto tradimento verso la Repubblica di Siena, per aver dato ricetto a Ghibellini fuoriusciti dalla città. Sia per Farnetella che per Rigomagno è difficile dire se furono gli abitanti ad offrire ricetto, o se, piuttosto, non furono i Ghibellini ad invitarsi da soli. Su Farnetella, fu applicata la legge che prevedeva secondo il "costituto" del 1262, che i castelli del contado o distretto di Siena, che si fossero resi colpevoli di tradimento verso la Repubblica, dovevano essere distrutti e mai più ricostruiti. Il castello di Farnetella fu così raso al suolo dalle truppe Senesi del Terzo di Camollia, per ordinanza del Vicario Monforte. Nel gennaio 1295 gli abitanti di Farnetella inviarono una supplica a Siena, nella quale esponevano la propria innocenza. Appena un mese dopo, nel febbraio 1295, il Consiglio Generale della Campana deliberò in favore dei supplicanti, consentendo a tutti coloro che non avevano colpa, di poter tornare ad abitare nella corte di Farnetella.

Il castello di Farnetella

Gli abitanti ricostruirono rapidamente il borgo, in un luogo diverso rispetto a prima, con la caratteristica struttura a tre vie in leggera pendenza, che conserva tuttora, ispirandosi probabilmente alla vecchia struttura di Rigomagno. Nel 1324, dopo che Farnetella era già stata ricostruita, Messer Deo Guccio Tolomei, ribelle del Comune di Siena, con le sue truppe, la saccheggiò, la devastò e la incendiò. Con pazienza, gli abitanti tornarono a ricostruire il loro paese con una cerchia di mura più ampia. Nel 1554, Farnetella subì un nuovo assalto, che sostenne coraggiosamente, da un distaccamento dell'esercito di Carlo V. Farnetella fu a lungo comune indipendente, ma fu annesso al comune di Sinalunga con la riforma leopoldina del 1778.[2]

Statuti

È stato possibile rintracciare tutte le varie notizie su Farnetella grazie alla realizzazione della Monografia Storica-Statutaria del Castello di Farnetella, scritta dal proprietario del Castello, Adolfo Ferrari nel 1901.

In appendice alla Monografia Storico-Statutaria di Adolfo Ferrari sono stati pubblicati gli Statuti del 1559. Con gli Statuti è possibile capire le esigenze, le paure ed i valori della gente di Farnetella. Gli Statuti stabiliscono le norme del vivere in comune con regole chiare riguardanti argomenti sentiti da tutti. Sono regole di vita quotidiana per gli abitanti del borgo.

Elenco di alcuni argomenti degli Statuti della Corte di Farnetella del 1559:

  • Il primo articolo riguarda tutte le direttive costituzionali del Sommo Pontefice, dei Cardinali e dell'Episcopo.
  • Articolo che riguarda la famiglia: Ogni figlio maschio o femmina è tenuto ad obbedire al padre ed alla madre in ogni loro comandamento lecito.
  • Ciaschuno figliuolo o figliuola sia tenuto et devi alimentare suo padre et madre.
  • Articolo che riguarda le cariche dello Stato: È vietato ai Priori, Consiglieri, Camerlengo e Pubblici Ufficiali di ospitare personalmente forestieri.
  • Pene per chi dicesse ad altrui becco o becca alla madre o moglie o figlia o sorella per insino al terzo grado.
  • Multa di 20 Soldi per ogni parola ingiuriosa o per ogni bestemmia nel nome di Dio pronunciata. Se il fatto avviene di notte la pena sarà raddoppiata.
  • Il Vicario eletto deve portare a conoscenza tutto il popolo degli articoli dello Statuto (acciò che nissuno per negligenza escusar si possa).
  • Pene per chi dirotta il corso delle acque dei torrenti, per chi provoca intasamenti delle chioche, per chi mette a bagno saggionali nello stagno comunale o nella Foenna (fiume).
  • Articoli riguardanti i danni al patrimonio: provocati da persone o animali, nelle vigne, negli orti, nei campi di cipolle, pene per chi dirama i salci.
  • Articoli per il vivere cristiano della popolazione: multe per chi non rispetta le feste comandate, precisando che non si può sellare le bestie, a meno che non servono per andare al mercato o fuori dalla corte di Farnetella.
  • Legge che obbliga un homo per casa ad accompagnare in chiesa i defunti, di qualsiasi persona si tratti.
  • È vietato portare legname per la steccata del molino di Lucignano (considerato il danno che fa la steccata del molino di Lucignano al piano di Farnetella, qualunque persona sarà trovata passata la strada con legname di qualunque sorta andare verso detta steccata, caschi in pena di lire otto per volta e ciascuno ne possi essere accusatore, guadagnando il quarto della multa et il nome sia tenuto segreto).
Signori-Proprietari di Farnetella
  • Conti Baroti (in possesso di Farnetella fino al 1200).
  • Conti della Scialenga o Cacciaconti (dal 1190 al 1200).
  • Repubblica di Siena (1271).
  • Tomo di Binduccio (1400).
  • Ceudio di Bindo (1400).
  • Famiglia Petrocci (1500) (possedeva i poderi di Camporsi, Giardino, Cerretello, Vignale).
  • Famiglia Bindi (1500) (possedeva i poderi di Lippiano 1º e 2º, Poggioli 1º e 2º, Casanova, Guazzino, Casella, Castelvecchio).
  • Famiglia Amidei (1500).
  • Famiglia Angelotti (1500).
  • Nobile Giulio Gori Pannilini (1600).
  • Nobile Fabio Gori Pannilini (1800).
  • Signoria puramente gentilizia e nominale (Comune).
  • Famiglia Ferrari (1800).
  • Augusto di Fabio (1842).

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Giovanni Battista[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Giovanni Battista.

La chiesa di San Giovanni Battista è una chiesa consacrata a San Giovanni Battista, situata in piazza San Giovanni a Farnetella, nella diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. L'edificio, risalente al 1392, ha subito nel tempo vari rimaneggiamenti, come nel 1869 dal Conte De Gori e nel 1895 dalla famiglia Ferrari. È delimitato esternamente dal campanile angolare a vela e dal portale cinquecentesco in travertino. L'interno, inizialmente con volta a travi visibili, ha adesso la volta a navata con una pianta contraddistinta da un assetto asimmetrico.

Chiesa della Compagnia Santa Croce[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa della Compagnia Santa Croce.

La chiesa della Compagnia Santa Croce è situata a Farnetella nel Borgo Antonio Ferrari. È una confraternita di fratelli e sorelle che fa parte della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. La chiesa, risalente al XVI secolo e restaurata notevolmente nel 1861 dai confratelli, è nata come confraternita per scopi umanitari, come il trasporto dei defunti e i loro benefici spirituali per mezzo di suffragi.

Chiesina di Santa Maria[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa si trova lungo la strada inferiore che conduce al paese ed è di proprietà di una famiglia originaria del paese.

Fu fatta costruire alla fine del 1870 da Saulle Mastioni come voto alla Vergine Maria per avere un figlio in salute. I precedenti morirono a 7-8 anni; dopo circa un anno la moglie diede alla luce Quintilio, "il quinto".

Eremo della Bandita[modifica | modifica wikitesto]

Iscrizione Romitorio (Eremo della Bandita)

Il poggio anticamente apparteneva al Comune di Farnetella, successivamente di proprietà degli antichi signori del castello e dista circa un chilometro dall'abitato. Si narra che nel 1500 circa, qui abitava un uomo che costruì a sue spese una cappella ed una capanna dove abitò per un lungo periodo finché non morì. Da come si apprende nella Monografia Storico-Statutaria di Adolfo Ferrari si dice che fosse di illustre e ricchissima famiglia e che ogni mattina celebrava la Messa per pochi pastori e spesso veniva invitato dal Pievano di Farnetella per celebrare la messa.

Nel luogo dove sorgeva la chiesa fu eretta una piccola costruzione e vi fu posta un'iscrizione:

«Qui abitò un buon romito il quale in sì bella solitudine menò vita sconosciuta tranquilla oh lui fortunato! AD. FERRARI Ricostrusse 1º OTTOBRE 1883»

Nell'area si trovano tuttora i ruderi della costruzione, anche se in pessimo stato. Il poggio del Romitorio (così conosciuto) è ogni anno una delle tappe della Visita delle sette chiese della Processione del Venerdì Santo.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Castello[modifica | modifica wikitesto]

Il castello di Farnetella.

Si deve ad Adolfo Ferrari, grande appassionato di oggetti antichi (famosa una sua collezione di monete romane) proprietario della tenuta, l'attuale fisionomia di Farnetella. Nel dicembre 1889, infatti, fece iniziare i lavori per una grande costruzione residenziale, in stile di castello ad immagine e somiglianza di quelli di alcuni nobili famiglie di Siena, fornita di tutte le comodità moderne in un ambiente dal sapore nobilmente antico, per il soggiorno di ricchi villeggianti. Il progetto, ultimato nel 1903, forse un po' troppo ambizioso per i tempi, mise a dura prova le risorse finanziarie del Ferrari e restò incompleto. Al suo interno sono presenti numerosi affreschi, grandi mobili, soffitti e lo splendido apparato decorativo in legno della sala da pranzo, opera di Giovanni Sammicheli, artista senese, scultore ligneo. L'artista lavorò per Adolfo Ferrari alcuni anni, a partire dal 1906 e realizzò anche il Gesù Morto, una scultura lignea conservata nella chiesa della Compagnia Santa Croce. Oggi il castello e la sua villetta attigua sono di proprietà privata e non accessibili, purtroppo, al pubblico nonostante le richieste dei visitatori e degli abitanti.

Fonti pubbliche[modifica | modifica wikitesto]

Le fonti, strada per il Cimitero

Come in molti altri paesi anche a Farnetella troviamo dei resti di antiche fonti pubbliche. Nel paese ne esistono due: una si trova nel bosco (località Fonti Vecchie, nome appunto derivato dalla presenza di questa fonte) e una per la strada che conduce al Cimitero. Non è facile purtroppo risalire all'epoca della loro costruzione. La prima, oggi ricoperta da una folta vegetazione e in condizioni di decadimento, si approvvigionava di una risorsa idrica naturale dato che in quella zona sono presenti molte vene d’acqua superficiali. La seconda, alimentata dalla condotta idrica del paese (acqua del Vivo), è composta da due fonti sormontate da due archi a tutto sesto in mattoni rossi. Il loro uso era per il lavaggio degli indumenti personali e della biancheria delle famiglie del paese. Venivano riempite e successivamente svuotate per ricambiare l'acqua da un addetto del comune una volta alla settimana. Una fonte era per il lavaggio e l'altra per il risciacquo. Esisteva inoltre sulla sinistra di queste due una fonte riservata invece all'abbeveratoio del bestiame, in seguito demolita e sostituita da un muro, probabilmente perché era cessata tale esigenza. In seguito, nel dopoguerra il Comune fece costruire i lavatoi pubblici (in prossimità del sentiero boschivo del Madonnino, oggi in disuso ed in parte demoliti) migliorando così le condizioni igieniche del lavaggio della biancheria dato che ogni persona poteva usare e gettare la propria acqua.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Monumento ai caduti in Guerra

Di fronte al cimitero di Farnetella sorge il Parco della Rimembranza circondato da un muretto in muratura chiuso con un cancello in ferro, dedicato ai soldati di Farnetella caduti nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale.

All'interno su un monumento in travertino sono incisi i nomi dei soldati di Farnetella caduti nei conflitti. In epoca più recente, presumibilmente intorno al 1950, sul plinto in muratura, abbellito con grosse lastre di travertino posizionate a mosaico, è stata aggiunta una lapide con i nomi dei caduti della Seconda Guerra Mondiale. Per ogni caduto, un verde cipresso sul cui tronco è affissa una targhetta con il nome e la guerra a cui si riferisce, sta a significare che il loro ricordo è ancora vivo nell'animo dei parenti e conoscenti.

Ancora oggi, ogni anno, in occasione del 4 novembre, giorno dedicato proprio alla commemorazione dei caduti in guerra, viene deposta dalla popolazione una corona d’alloro alla memoria ed il parroco impartisce una benedizione appropriata. Inoltre la banda di Farnetella suona alcune marce adatte all'occasione come l'Inno di Mameli e La canzone del Piave.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Demografia 1675
Demografia Farnetella - Anno 1675
Il numero degli abitanti viene diviso per fuochi (famiglie)
e distinto tra gli abitanti del borgo e della campagna
Località Fuochi Anime Per famiglia
Paese
40
130
3,2
Campagna
27
148
5,7
Demografia 1700-2000

Abitanti censiti

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Croce della Passione di Cristo.

Ogni anno il Venerdì Santo, giorno in cui si ricorda la passione e la morte di Gesù Cristo, oltre alla processione in notturna, la comunità di Farnetella, come da antica tradizione, allestisce un'ulteriore processione mattutina su un itinerario prevalentemente boschivo conosciuta come la Visita delle Sette Chiese della Venerabile Compagnia di Santa Croce.

Il giorno di Corpus Domini, ha luogo un'infiorata.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Società Filarmonica Pietro Mascagni.

Ha sede nella frazione la banda musicale denominata Società Filarmonica Pietro Mascagni, istituita nel 1874.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 208.
  2. ^ È stato possibile rintracciare tutte le varie notizie su Farnetella grazie alla realizzazione della Monografia Storica-Statutaria del Castello di Farnetella, scritta dal proprietario del Castello, Adolfo Ferrari nel 1901

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

È stato possibile rintracciare principalmente le varie notizie su Farnetella grazie alla Monografia Storica-Statutaria del Castello di Farnetella, scritta dal proprietario del Castello, Adolfo Ferrari e pubblicata nel 1901 in 150 copie dalla Tipografia Cappelli di Rocca San Casciano. In appendice sono stati pubblicato anche gli Statuti del 1559. Grazie ad Emanuele Grieco della Biblioteca Comunale di Sinalunga è stato possibile rintracciare l'origine e il significato dei nomi di tutte le località di Farnetella con il volume Dizionario Toponomastico di Sinalunga. Origine e significato di 700 nomi di luogo; l'origine e il significato di alcuni cognomi di famiglie presenti a Farnetella con il volume Onomastica storica di Sinalunga; l'origine e il significato di alcuni nomi personali dei Farnetellesi tra il 1800 e il 1900 con il volume Il romanzo dei nomi. I due volumi dedicati alla Prima Guerra Mondiale a cura di Emanuele Grieco e Ariano Guastaldi: Sinalunga alla Grande Guerra e Sinalunga ricorda la Grande Guerra forniscono numerose informazioni di alcuni cittadini Farnetellesi arruolati in guerra.

  • Adolfo Ferrari, Monografia Storica-Statutaria del Castello di Farnetella, 1901
  • Biblioteca Comunale di Sinalunga, Sinalunga, Edizioni Luì, dicembre 1990.
  • Biblioteca Comunale di Sinalunga: Andrea Fuccelli, Ariano Guastaldi, Lucia Mazzetti, Farnetella, Edizioni Luì, dicembre 1996.
  • Biblioteca Comunale di Sinalunga: Emanuele Grieco, Dizionario toponomastico di Sinalunga. Origine e significato di 700 nomi di luogo, Edizioni Luì, aprile 2013.
  • Biblioteca Comunale di Sinalunga: Emanuele Grieco, Onomastica storica di Sinalunga, Edizioni Luì, maggio 2014.
  • Biblioteca Comunale di Sinalunga: Emanuele Grieco, Ariano Guastaldi, Sinalunga nella Grande Guerra, Edizioni Luì, maggio 2015.
  • Biblioteca Comunale di Sinalunga: Emanuele Grieco, Ariano Guastaldi, Sinalunga ricorda la Grande Guerra, Edizioni Luì, novembre 2016.
  • Biblioteca Comunale di Sinalunga: Emanuele Grieco, Il romanzo dei nomi, Edizioni Luì, gennaio 2016.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Toscana: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Toscana