Mendelssohn (famiglia)

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Moses Mendelssohn
Joseph Mendelssohn
Abraham Mendelssohn Bartholdy

La famiglia Mendelssohn è una famiglia ebraica tedesca, i cui membri furono intellettuali, banchieri ed artisti.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dorothea Schlegel
Felix Mendelssohn Bartoldy

Il cognome "Mendelssohn" è un patronimico, che indica la discendenza da Mendel Heymann.

Il figlio di Mendel Heymann fu Moses Mendelssohn, filosofo ed intellettuale, uno dei massimi esponenti della Haskalah. Moses Mendelssohn ebbe dieci figli, sei dei quali arrivarono adulti. Solo due di essi, Recha e Joseph, rimasero di fede ebraica. In particolare Abraham, in conseguenza della sua conversione al cristianesimo riformato, aggiunse il cognome Bartholdy a imitazione del cognato, Jakob Salomon Bartholdy, che aveva aggiunto il cognome traendolo da quello di un podere di famiglia.

La moglie di Moses Mendelssohn, Fromet Guggenheim, era pronipote di Samuel Oppenheimer[1].

Nel 1795 il maggiore dei figli di Moses Mendelssohn, Joseph, fondò la banca Mendelssohn & Co. di Berlino e suo fratello Abraham entrò in società nel 1804. Molti membri della famiglia lavorarono nella banca e generazioni di discendenti dei due fratelli Joseph e Abraham condivisero la direzione della casa, finché non fu costretta a chiudere nel 1938.

Un'altra figlia di Moses, Dorothea, si convertì prima, in occasione del matrimonio con Friedrich Schlegel, al protestantesimo e poi, insieme al marito, al cattolicesimo.

Abraham ebbe per figli i celebri musicisti Felix Mendelssohn Bartholdy e Fanny Mendelssohn[2].

A causa dello sforzo verso l'assimilazione da parte della maggior parte dei membri della famiglia, anche il cognome fu più volte modificato. In particolare fu modificato in conseguenza della nobilitazione di tre rami della famiglia, i "Mendelssohn", i "von Mendelssohn-Bartholdy" e i "von Mendelssohn Bartholdy" (senza trattino).

Altri discendenti si convertirono al protestantesimo anche nelle generazioni successive. Grazie a queste precedenti conversioni i discendenti della famiglia Mendelssohn all'epoca del Nazismo furono parzialmente classificati come non più ebrei e sopravvissero all'Olocausto, spesso tuttavia non evitarono le persecuzioni e le discriminazioni.

Oggi l'eredità intellettuale ed artistica della famiglia è curata dalla Mendelssohn-Gesellschaft di Berlino, che ha aperto dal 2013 un'esposizione sulla storia della famiglia in una cappella sconsacrata del cimitero della Trinità nel quartiere berlinese di Kreuzberg[3]. Nei Cimiteri della Porta di Halle ci sono le tombe di 28 membri della famiglia[4].

Nella letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Il personaggio protagonista del dramma Nathan il saggio di Ephraim Lessing è modellato sulla figura di Moses Mendelssohn.

Fra le banche su cui si possono effettuare le sottoscrizioni per finanziare l'impresa spaziale oggetto del romanzo di Jules Verne Dalla Terra alla Luna compare anche Mendelssohn & Co. di Berlino.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Samuel Oppenheimer, su LOEB family tree. URL consultato il 2 gennaio 2011.
  2. ^ A.A.V.V., Histoire universelle des Juifs, Parigi, Hachette, 1992 (trad. it. Atlante storico del popolo ebraico, Bologna, Zanichelli, 1995 pagg. 172-3)
  3. ^ cerimonia di apertura Archiviato il 9 gennaio 2016 in Internet Archive., consultato il 4 novembre 2013
  4. ^ Esposizione sulla storia della famiglia Mendelssohn, www.mendelssohn-gesellschaft.de, consultato il 17 maggio 2013

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Rudolf Elvers, Hans-Günter Klein, Die Mendelssohns in Berlin. Eine Familie und ihre Stadt catalogo della mostra degli archivi Mendelssohn della Biblioteca Civica, Berlino, 1984.
  • Sebastian Hensel, Die Familie Mendelssohn 1729–1847. Nach Briefen und Tagebüchern 15ª ed., Berlino.
  • Hans-Günter Klein, Die Familie Mendelssohn: Stammbaum von Moses Mendelssohn bis zur siebenten Generation, ed. su CD-ROM, Berlino, 2007.
  • Hans-Günter Klein, Die Familie Mendelssohn. Stammbaum von Moses Mendelssohn bis zur siebenten Generation, zusammengestellt auf der Grundlage der Erhebungen von Richard Wolff, 2ª ed. riveduta e corretta, Berlino, 2007.
  • Hans-Günter Klein (a cura di), Fanny Hensel – Briefe aus Venedig und Neapel an ihre Familie in Berlin 1839/40, Wiesbaden, 2004.
  • Hans-Günter Klein (a cura di), Fanny Hensel – Briefe aus Rom an ihre Familie in Berlin 1839/40., Wiesbaden, 2002.
  • Eckart Kleßmann, Die Mendelssohns – Bilder aus einer deutschen Familie, Francoforte s/M, Insel Verlag, 1993, ISBN 3-458-33223-5.
  • Thomas Lackmann, Das Glück der Mendelssohns – Geschichte einer deutschen Familie., 1ª ed., Berlino, Aufbau-Verlag, 2005, ISBN 3-351-02600-5.
  • Thomas Lackmann, Die Familie Mendelssohn und ihre Gräber vor dem Halleschen Tor., Berlino, Nicolaische Verlagsbuchhandlung, 2014, ISBN 978-3-89479-903-8.
  • Julius H. Schoeps, Das Erbe der Mendelssohns. Biographie einer Familie, Francoforte s/M, S. Fischer Verlag, 2009, ISBN 978-3-10-073606-2.

da segnalare infine l'apposita rivista Mendelssohn-Studien edita dal 1972 (a Berlino) fino al 2007 (a Hannover).

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