Fame (romanzo)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Fame
Titolo originaleSult
AutoreKnut Hamsun
1ª ed. originale1890
1ª ed. italiana1921
Genereromanzo
Lingua originalenorvegese
AmbientazioneChristiania (attuale Oslo)

«A quel tempo ero affamato e andavo in giro per Christiania, quella strana città che nessuno lascia senza portarne i segni...»

Fame (in norvegese: Sult) è un romanzo del premio Nobel Knut Hamsun.

Pubblicato nel 1890,[1] è il libro con il quale l'autore norvegese riesce ad ottenere fama internazionale. Il romanzo è suddiviso in quattro parti, e il lasso di tempo narrato corrisponde a due stagioni, l'autunno e l'inverno (nell'ultima parte della storia). Tradotto in 47 lingue,[2] in Italia il libro è apparso nel 1921, nella traduzione di Federigo Verdinois, alla quale seguirono numerose altre traduzioni.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La vicenda si svolge ad Oslo, nei tempi in cui era ancora chiamata Christiania, e narra di uno scrittore il quale, nonostante le illusorie speranze via via fiaccate da cocenti delusioni, vive in condizioni estreme, a tal punto da venir gettato fuori dalla pensione in cui vive, ormai incapace di pagare la pigione, e comincia così a vagabondare, ridotto totalmente sul lastrico. Comincia a trascorrere dei periodi in cui è costantemente dilaniato dalla fame, arrivando a veri e propri deliri da inedia.

Lo scrittore sfiora più volte la pazzia. Alcune volte arriva sul punto di morire, biasimando Dio per il suo destino. Questo stato di cose viene interrotto quando riesce a guadagnare qualche corona da un suo articolo, sebbene non bastino per lungo tempo. Durante i suoi vagabondaggi per le vie della città incontra diversi personaggi, più o meno bizzarri; tra questi spicca Ylajali, una giovane donna con la quale instaura un rapporto sentimentale.

Nella quarta e ultima parte del romanzo egli si stabilisce in una locanda dalla quale viene scacciato dopo non aver pagato l'affitto per molto tempo. Afflitto e ormai senza speranza, si reca al porto. Qui riesce ad ottenere un lavoro su un mercantile russo e, lasciando Christiania, si conclude temporaneamente la sua lotta contro la fame. Fame che, metaforicamente, è fame di vita.

Edizioni in italiano[modifica | modifica wikitesto]

  • K. Hamsun, Fame, trad. Federigo Verdinois, Gennaro Giannini, Milano 1921;
  • K. Hamsun, La fame, trad. M. Bugelli, Sonzogno, Milano, 1926;
  • K. Hamsun, Fame, trad. Giovanni Battista Varini, Mediolanum, Milano, 1933;
  • K. Hamsun, Fame, trad. S. Giurleo, Minerva, Milano, 1935;
  • K. Hamsun, Fame, trad. Ervino Pocar, Aldo Martello, Milano, 1952; poi Adelphi, Milano, 1974 ISBN 88-459-1698-7; poi Corriere della Sera, con introduzione di Franco Brevini, Milano 2014;
  • K. Hamsun, Fame, trad. Annuska Palme Larussa, Fabbri, Milano, 1986;
  • K. Hamsun, Fame, trad. C. Giannini, introduzione di Fulvio Ferrari, Mondadori, Milano, 1988;

Versioni cinematografiche[modifica | modifica wikitesto]

Sono stati realizzati tre film basati sul romanzo di Knut Hamsun:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fame è tornato il diavolo in corpo, su www1.lastampa.it, lastampa.it, 23 aprile 2008. URL consultato il 27 novembre 2015 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
  2. ^ Knut Hamsun, Sult, su worldcat.org. URL consultato il 29 ottobre 2018.
  3. ^ Fame (1966), su imdb.com. URL consultato il 29 ottobre 2018.
  4. ^ Hunger (2001), su imdb.com. URL consultato il 29 ottobre 2018.
  5. ^ Ektoras Lygizos, To agori troei to fagito tou pouliou, 2/35, Fantasia Audiovisual Ltd., Greek Film Center, 9 maggio 2013. URL consultato il 6 ottobre 2022.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN220443771 · GND (DE4258090-0 · BNF (FRcb13505499n (data) · J9U (ENHE987007588179505171
  Portale Letteratura: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di letteratura