Fabrizio Castagnetti

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Fabrizio Castagnetti
Ritratto del generale Castagnetti
NascitaVelleia, 10 gennaio 1945
MorteVelleia, 13 gennaio 2018 (73 anni)
Cause della morteArresto cardiaco
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Esercito italiano
Anni di servizio1964 - 2009
GradoGenerale di corpo d'armata con incarichi speciali
Comandante diCapo di stato maggiore dell'Esercito Italiano
brigata corazzata Pinerolo
NATO Rapid Deployable Corps - Italy
Comando operativo di vertice interforze
DecorazioniCavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana
Studi militariAccademia Militare di Modena
Scuola di applicazione
Scuola di guerra tedesca
Scuola di guerra degli USA
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Fabrizio Castagnetti (Velleia, 10 gennaio 1945Velleia, 13 gennaio 2018) è stato un generale italiano, capo di stato maggiore dell'Esercito Italiano dal 2007 al 2009.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Conseguita la maturità scientifica nel 1964, ha frequentato l'Accademia Militare di Modena diventando tenente nel 1968. È laureato in scienze strategiche e possiede il master di secondo livello in scienze strategiche.

Tra il 1977 e il 1979 ha lavorato come osservatore militare nell'ONU e come addetto militare negli Stati Uniti dal 1995 al 1998, a Washington. Dal 1992 al 1993 è stato comandante del Distretto militare di Roma, poi fino al 1995 è stato capo ufficio coordinamento logistico dello Stato Maggiore dell'Esercito, e poi comandante della brigata corazzata Pinerolo. È stato anche vice comandante del Corpo di Reazione Rapida (ACE Rapid Reaction Corps, ARRC) in Germania. Il 19 marzo 2002 ha assunto l'incarico di comandante del corpo d'armata di reazione rapida (NATO Rapid Deployable Corps) a Solbiate Olona,[1] incarico che deterrà fino al 2004. Dal 1º marzo 2004 all'11 luglio 2005 ha svolto l'incarico di sottocapo di stato maggiore della Difesa e dal luglio 2005 ha assunto il comando del Comando Operativo di vertice Interforze (COI).

La sua educazione comprende: il corso basico di fanteria, il corso di lingua inglese e tedesca presso la Scuola lingue estere dell'Esercito, il corso di stato maggiore, il corso superiore di stato maggiore, la Scuola di guerra tedesca e Scuola di guerra degli Stati Uniti d'America.

Il generale Castagnetti, in un'intervista al Corriere della Sera, commentando la partenza del nostro contingente per l'operazione ONU in Libano, aveva sollevato dei dubbi circa la capacità di relazionarsi e di approvare e attivare in maniera rapida le decisioni dei comandanti da parte dei contingenti militari in zona di guerra. Nella sede delle Nazioni Unite aveva in merito proposto la creazione di una Cellula di direzione strategica presso il Dipartimento per le operazioni di mantenimento della pace dell'ONU, che venne dunque costituita.

Al comando della nuova struttura viene candidata una rosa di tre nominativi, tra cui compare lo stesso Castagnetti. Ma per le sue polemiche riguardo alla NATO, Kofi Annan boccia la sua candidatura, nominando invece il generale Giovanni Ridinò.[2]

Castagnetti è diventato capo di stato maggiore dell'Esercito Italiano il 14 settembre 2007. È subentrato a Filiberto Cecchi, che ha lasciato l'incarico per raggiunti limiti di età.[3] Il 16 aprile 2008 è entrato nella U.S. Army War College International Fellows Hall of Fame.[4] Nell’agosto 2009 l’Amministrazione comunale di Lugagnano Val d’Arda guidata dal Sindaco Jonathan Papamarenghi lo nomina Cittadino Onorario. Il 17 settembre 2009 ha ceduto l'incarico di capo di stato maggiore dell'Esercito Italiano al generale di corpo d'armata Giuseppe Valotto. Ritiratosi a vita privata, ma sempre presente nella considerazione del personale militare[5], muore per un improvviso malore il 13 gennaio 2018; alle esequie partecipano i più alti vertici militari delle Forze Armate. Il 30 settembre 2018 la piazza di Velleia, importante sito archeologico di Lugagnano Val d'Arda e luogo di nascita e morte del Generale, viene intitolata Piazza Generale Fabrizio Castagnetti.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 30 ottobre 2007[6]
Grand'ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«D'iniziativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri»
— 2 giugno 2007 [7]
Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«D'iniziativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri»
— 27 dicembre 1995 [9]
Medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'Argento al Merito della Croce Rossa Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'Argento al Merito della Croce Rossa Italiana
Medaglia al merito di lungo comando nell'esercito (10 anni) - nastrino per uniforme ordinaria
Croce d'oro per anzianità di servizio (ufficiali e sottufficiali, 40 anni) - nastrino per uniforme ordinaria
Croce commemorativa unificata per le missioni di pace all'estero - nastrino per uniforme ordinaria
Croce commemorativa unificata per le missioni di pace all'estero
Medaglia commemorativa ONU Libano, Siria, Israele, Egitto - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa ONU Libano, Siria, Israele, Egitto
Legion of Merit Ufficiale - nastrino per uniforme ordinaria
Legion of Merit Ufficiale
Commendatore con Spade pro merito Melitensi - nastrino per uniforme ordinaria
Corso di Stato Maggiore - nastrino per uniforme ordinaria
Corso di Stato Maggiore

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Ha ricevuto la croce commemorativa per la missione di pace in Medio Oriente, medaglia al valor dell'ONU per il servizio United Nations Truce Supervision Organisation Service (UNTSO).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Capo di stato maggiore dell'Esercito italiano Successore
Filiberto Cecchi 14 settembre 2007 - 16 settembre 2009 Giuseppe Valotto