Exilles

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Template:Comune Exilles (Exilhas nella norma classica, anche Isiya in occitano; Isiles in piemontese; italianizzato in Esille durante il regime fascista) è un comune di 262 abitanti della provincia di Torino che si trova in Alta Val di Susa.
Il comune fa parte della Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone ed è noto soprattutto perché vi sorge l'omonimo forte.

Geografia e topografia

Exilles sorge a 870 metri di altitudine in Alta Val di Susa all'interno di una stretta gola della Dora Riparia, a circa 67 km da Torino. La valle ha qui un suo punto caratteristico chiudendosi, prima del vasto pianoro di Oulx, nella "Comba di Exilles". La costiera sud (a destra orografica) sale sino alla Testa dell'Assietta (2.566 m s.l.m.), quella nord fino al monte Niblè (3.365 m s.l.m.), una delle vette del massiccio dell'Ambin.

Storia

L'abitato di Exilles ha origine antichissima: grazie alla sua posizione strategica il sito attualmente occupato dal Forte era abitato già in epoca primitiva e poi in epoca celtica: solo dal 1155, sotto il comando dei conti d'Albon, si può confermare l'esistenza di un vero e proprio complesso fortificato. Da quella data, il forte di Exilles e il paese passarono di mano in mano, tra la dominazione piemontese e quella francese: una storia lunga, che vide contrapposte per lungo tempo le fazioni del Ducato di Savoia e quelle del Delfinato, e che diede anche origine alla famosa vicenda del Miracolo eucaristico di Torino.

Nei primi giorni di giugno 1593 Exilles e dintorni passarono saldamente sotto il controllo di Carlo Emanuele I di Savoia, grazie anche all'operato che ebbe, nella spedizione militare, il suo alleato spagnolo don Rodrigo di Toledo, rimasto ucciso in un conflitto a fuoco nelle montagne e sepolto poi a Plan di Savoulx.

Passato alla Francia, la leggenda vuole che qui, tra il 1681 e il 1687, sia stato detenuto il celebre personaggio poi denominato "Maschera di Ferro".

Dopo il Trattato di Utrecht, Exilles venne fortificato nuovamente dai Savoia, che ne fecero una piazzaforte inespugnabile, anche se, nel 1796, i francesi ne ordinarono lo smantellamento: la città era infatti passata alla repubblica dopo il Trattato di Parigi e Vittorio Amedeo III di Savoia, come ricorda Luigi Cibrario:

«...cedette alla Francia la Savoia, Nizza, Tenda; si obbligò a demolire le fortezze di Exilles, di Susa e di Demonte, consentì che fossero occupate dai francesi Cuneo, Ceva, Tortona, Alessandria, Casteldelfino e l'Assietta...»

Exilles tornò di vitale importanza nell'Ottocento, durante il periodo in cui l'Italia fu membro della Triplice Alleanza: in questo periodo, dovendo difendere i confini con la Francia, il governo italiano stanziò fondi per la ristrutturazione del forte, facendo diventare Exilles uno dei comuni più popolati della Valle Susa; con la decadenza della fortezza, avvenuta in seguito al ritiro delle forze armate, l'importanza del comune venne sempre più a scemare a livello strategico.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

Arte

La parrocchiale di S. Pietro Apostolo
Lo stesso argomento in dettaglio: Forte di Exilles.
  • Il Forte, principale attrattiva artistica di Exilles è il suo forte, che ha reso il paese punto di primaria importanza nella rete difensiva sabauda e francese, poiché i confini della zona portarono Exilles a passare dall'una all'altra potenza;
  • La Cappella di San Rocco, costruita nel 1660 su impianto romanico;
  • La Parrocchiale di S. Pietro Apostolo, originaria del XI secolo a tre navate con pregevole portale gotico e un importante campanile tardoromanico.

Città Gemellate

Gemellato con il Comune di Château-Ville-Vieille nel Queyras, regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, dipartimento delle Alte Alpi, Francia.

Personalità legate ad Exilles

  • la Maschera di Ferro, misterioso prigioniero che la leggenda associa al forte
  • Antonio Bertola, avvocato e conte di Exilles, segnalatosi nell'Assedio di Torino del 1706
  • Ignazio Bertola (1676-1755), conte di Exilles dal 1742. Figlio adottivo di Antonio, celebre ingegnere militare, con il quale collaborò durante l' Assedio di Torino del 1706. Affermatosi in seguito come brillante ingegnere militare, venne nominato responsabile del sistema di fortificazioni dello Stato di Savoia. A lui si devono i progetti dell'integrale rifacimento del forte di Exilles, nonché quello della celebre cittadella di Alessandria.
  • Ernestina Prola, fu la prima donna in Italia a conseguire la patente di guida nel 1907. La sua residenza, "Villa Ernestina", si trova in prossimita' del " lavatoio" e ponte sul torrente Galambra. La villa in stile liberty, oggi restaurata, ha mantenuto lo splendore dell'inizio '900.

Economia

L'economia di Exilles si basa essenzialmente sul turismo, recentemente sviluppatosi attorno al Forte, e sull'agricoltura: grazie a particolari condizioni climatiche a monte del paese esistono dei rari vitigni di montagna. Attualmente la C.M.A.V.S., con sede in Oulx, ha avviato il progetto "mille viti a quota mille metri" collocato nella zona "Clote" sopra l'abitato della frazione Deveys.

Trasporti

Exilles è raggiungibile da un bivio sulla Strada Statale 24 del Monginevro che la collega a Torino; l'uscita dell'Autostrada A32, Torino-Bardonecchia è a Susa Est, è possibile uscire anche a Oulx Est, ma comporta il pagamento del pedaggio al casello di Salbertrand.

La stazione di Exilles è situata sulla linea ferroviaria Torino-Modane, anche se nessun treno ormai effettua più la fermata (stazione disabilitata dipendente da quella di Salbertrand); rimane solamente un autoservizio in direzione Bardonecchia e autolinea feriale festiva della SAPAV nella tratta Torino-Susa-Oulx-Alta Valle Susa e Briançon (Francia).

Frazioni

Il campanile della frazione di San Colombano

Il comune di Exilles è composto dalle frazioni: Cels, Deveys, San Colombano, Champbons e Plantà. Esse hanno seguito la storia del paese perché dipendenti dall'economia scaturita dalla presenza del forte. Tra esse si ricordano:

  • San Colombano: sito a 1.391 m il paese era noto nel passato per la coltivazione delle patate; noto dai carteggi almeno dal quattrocento, San Colombano venne completamente distrutto dalla battaglia che qui si svolse tra i francesi e i piemontesi il 5 maggio 1593: a suo tempo, esso sorgeva non nella sua ubicazione attuale, ma spostato verso il torrente Galambra. Resti del paese vecchio sono ancora visibili, semisepolti, ma testimone della distruzione operata dai francesi è la fontana, che riporta ancora la data "1582";
  • Deveys, frazione poco lontana dal centro di Exilles, è ricordata per la tremenda valanga che il 18 gennaio 1885 si stacco dal monte Charbiere (o di papillon, o di Deveis) a quota 2390 mt, travolse la frazione seppellendovi 36 persone, ricordate sulla lapide posta sulla parete della cappella inutilmente soccorse dagli alpini del battaglione Val Dora di Susa;
  • Champbons, frazione sita nel fondovalle, a 913 m s.l.m. È articolata in due gruppi di case: Champbons superiore, in sponda destra, e Champbons inferiore, in sponda sinistra.
  • Plantà, sita prima del capoluogo, salendo da Chiomonte, adiacente la S.S. 24 del Monginevro e prospiciente al Forte. (zona casa cantoniera ANAS);
  • Morliere, chiamata Cels e composta da tre borgate denominate Morliere, Rif e Ruinas.

Stemma e gonfalone

Stemma: Partito d'argento e di rosso, al castello merlato alla guelfa, turrito e finestrato, rosso nel campo d'argento e d'argento nel campo rosso.

Gonfalone: Drappo troncato di rosso e di verde e caricato dello stemma con l'iscrizione centrata in alto: "Comune di Exilles".

Amministrazione

Template:ComuniAmministrazione

Voci correlate

Collegamenti esterni

Bibliografia

  • Alfredo Gilibert e Luciano Michelotti, Valsusa com'era. Susa, Delphinus edizioni, 1976
  • Alfredo Gilibert e Anna Gilibert Volterrani, Valsusa com'era. Vol. 2: Tèra 'D nostri vej, Susalibri, Susa, 1992
  • Luigi Cibrario, Storia di Torino, Torino, 1846
  • Luigino Bernard, Exilles tra storia mito e leggenda, Supplemento al n° 2/1991 de Il Bannie
  • Alberto Fenoglio, Il forte di Exilles, C.M.A.V.S
  • Luca Patria, Forte di Exilles, a cura di Cristina Natta-Soleri, Torino, Regione Piemonte e Museo Nazionale della Montagna - Cai
  • Museo Nazionale della Montagna - Cai - Torino Exilles guarnigioni al forte: 1672-1943
  • San Colombano di Exilles, il borgo, la chiesa, la gente, Collana Issilha 1, Supplemento al "Bannie" n° 2 del 1983
  • Pro Exilles, I Quaderni del Forte 1989: il forte di Exilles, dal castello dei Delfini alle fortezze sabaude.
  • Michele Ruggiero, Valle di Susa, alla riscoperta delle valli piemontesi (III edizione); Editrice Piemonte in Bancarella - Torino
  • Mauro Minola, Il Forte di Exilles, Edizioni Susa Libri
  • Mauro Minola, Il Forte di Exilles, guida alla visita, Edizioni Susa Libri
  • Mancinelli Laura, La lunga notte di Exilles. Una sacra rappresentazione, Einaudi (collana Einaudi tascabili. Scrittori), Torino
  • Francesco Barrera, I sette forti di Exilles, metamorfosi architettonica di un complesso fortificato, Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi - Cai - Torino- Regione Piemonte.
  • Riccardo Humbert, Exilles, giochi, favole, leggende e del paese altre faccende, Edizioni Il Bugigattolo, Exilles
  • Riccardo Humbert, Exilles, piccola guida per visitare il paese e uscirne praticamente incolumi, Edizioni Il Bugigattolo, Exilles
  • Fulvio Norse, La Via e lou Vio, la Val e la Varadde, Guida ell'esplorazione del territorio exillese, Edizioni Il Bugigattolo, Exilles

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  1. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.