Evitamento

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Per evitamento si intende in psicologia clinica una modalità di pensiero persistente e invalidante che non consente all'individuo di affrontare una situazione temuta.

L'evitamento è un meccanismo di difesa volto ad allontanare l'individuo da uno stimolo ansiogeno attraverso il semplice meccanismo del non fronteggiare tale stimolo. La conseguenza è un aumento della percezione di pericolosità della situazione evitata.

Questo tipo di difesa è, per la psicologia cognitiva, alla base delle fobie e del mantenimento di credenze disfunzionali (convinzioni di pericolosità di oggetti o eventi). Quanto più un individuo evita di esporsi ad oggetti o situazioni che gli provocano paura, tanto più sarà confermata in lui la credenza che tale oggetto o situazione siano realmente pericolose. Alla lunga, l'evitamento può dar luogo a un peggioramento della qualità di vita fino a sviluppare una vera e propria fobia sociale. Questo fenomeno viene amplificato da eventuali presenze di balbuzie o altre difficoltà di comunicazione. Tecniche di esposizione (esporre gradualmente in maniera consapevole l'individuo allo stimolo temuto) permettono di diminuire sensibilmente la credenza di pericolosità dell'oggetto o del luogo temuto.

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 64395 · LCCN (ENsh85010555 · BNF (FRcb12424331m (data) · J9U (ENHE987007282447505171
  Portale Psicologia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Psicologia