Eustazio Macrembolita

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Eustazio Macrembolita o Macrembolite (in greco Εὐστάθιος Μακρεμβολίτης?, Eustáthios Makrembolítēs; in latino Eustathius Macrembolites; XII secolo, ... – ...; fl. XII secolo) è stato uno scrittore bizantino attivo nella seconda metà del XII secolo.

Talvolta è identificato con il suo contemporaneo Eumazio Macrembolita o Macrembolite (in greco Εὐμάθιος Μακρεμβολίτης?), che fu eparca di Costantinopoli.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il suo titolo Protonobilissimus suggerisce che fosse una persona distinta e, se è corretta la notizia dei manoscritti secondo la quale fu il principale custode degli archivi ecclesiastici, doveva essere cristiano.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Ismine e Isminia[modifica | modifica wikitesto]

Fu autore di un romanzo, La storia di Hysmine e Hysminias, scritto in undici libri in metro politico. Sebbene avesse preso in prestito da Omero e altri poeti attici, la fonte principale della sua fraseologia fu il retore Coricio di Gaza. Lo stile è notevole per l'assenza di iato e un uso faticoso dell'antitesi. Le divagazioni su opere d'arte, apparentemente il risultato di un'osservazione personale, sono considerate da alcuni studiosi la parte migliore dell'opera.[1] Il romanzo ebbe un certo successo postumo, testimoniato anche dalla relativa ricchezza della sua tradizione manoscritta[2] (più di quaranta manoscritti, contro i quattro a testa per i contemporanei romanzi Rodante e Dosicle, di Teodoro Prodromo, e Drosilla e Caricle, di Niceta Eugeniano, e lo stato frammentario in cui sopravvive l'Aristandro e Callitea di Costantino Manasse).[3]

Il romanzo ebbe un'influenza successiva in relazione alla tradizione della storia di Apollonio di Tiro: la scena della tempesta in mare di Eustazio e dell'eroina offerta come sacrificio fu adattata nel libro 8 della Confessio Amantis di John Gower e, di in questo modo, formò una parte della trama del Pericle, Principe di Tiro di William Shakespeare (in particolare nell'atto III).

Enigmi[modifica | modifica wikitesto]

Una raccolta di undici Enigmi, le cui soluzioni sono state scritte dal grammatico Manuele Olobolo, è stata attribuita a sia a Eumazio Macrembolita che a Eustazio Macrembolita.[1]

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Lelio Carani, Gli amori d'Ismenio e d'Ismine di Eustazio. Libri XI, Firenze 1550; rist. in Collezione degli erotici greci tradotti in volgare, vol. IV/1, Pisa 1817: traduzione italiana volgare del romanzo.
  • Philippe Le Bas in G. A. Hirschig, Ph. Le Bas, J. Lapaume, J.-Fr. Boissonade (edd.), Ἐρωτικῶν λόγων συγγράφεις. Erotici scriptores Graeci, Parisiis 1856: edizione critica con traduzione latina (attribuito a Eumazio).
  • Rudolf Hercher (ed.), Ἐρωτικῶν λόγων συγγράφεις. Erotici scriptores Graeci, vol. II, Lipsiae 1859: edizione critica del romanzo.
  • Isidor Hilberg (ed.), Eustathii Macrembolitae Protonobilissimi De Hysmines et Hysminiae amoribus libri XI, Vindobonae 1876: edizione del romanzo e degli indovinelli (comprese le soluzioni), con apparati e prolegomeni critici.[1]
  • Maximilian Treu (ed.), Eustathii Macrembolitae quae feruntur aenigmata, Breslan 1893: edizione dei soli Enigmi.
  • Karl Plepelits (a c. di), Eustathios Makrembolites. Hysmine und Hysminias, Stuttgart 1989: traduzione tedesca e commento del romanzo.
  • Florence Meunier (ed.), Eumathios. Les amours homonymes. Roman, Paris 1991: traduzione francese del romanzo.
  • Fabrizio Conca (a c. di), Il romanzo bizantino del XII secolo. Teodoro Prodromo – Niceta Eugeniano – Eustazio Macrembolita – Constantino Manasse, Torino 1994: traduzione italiana e commento.
  • Miroslav Marcovich (†) (ed.), Eustathius Macrembolites. De Hysmines et Hysminiae Amoribus Libri XI, Muenchen - Leipzig 2001: edizione critica del romanzo.
  • Four Byzantine Novels, translated with introductions and notes by Elizabeth Jeffreys, Liverpool 2012: traduzione inglese del romanzo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Chisholm, 1911.
  2. ^ Jeffreys, 2012, p. 166.
  3. ^ La tradizione manoscritta del romanzo è stata studiata da Annaclara Cataldi Palau, "La tradition manuscrite d’Eustathe Makrembolitès", in Revue d’histoire des textes 10 (1980), pp. 75–113; rist. Ead., Studies in Greek Manuscripts, Spoleto 2008, t. 2, pp. 643–92.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • "Eustathius Macrembolites", in Hugh Chisholm (ed.), Encyclopædia Britannica, vol. IX (XI ed.), Cambridge 1911, p. 957 che cita:
    • J. C. Dunlop, History of Fiction (1888), new ed. in Bohn's Standard Library
    • E. Rohde, Der griechische Roman (1900)
    • Karl Krumbacher, Geschichte der byzantinischen Litteratur (1897)

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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