Eusebio di Milano

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Sant'Eusebio
Sant'Eusebio in un quadro di autore anonimo del XVIII secolo nel Museo diocesano di Milano
 

Vescovo

 
NascitaMilano, ?
MorteMilano, 462
Venerato daChiesa cattolica
Canonizzazionepre canonizzazione
Ricorrenza8 agosto
Attributibastone pastorale e mitria
Patrono diMilano
Eusebio
arcivescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiArcivescovo di Milano
 
Natoa Milano
Deceduto462 a Milano
 

Eusebio (Milano, ... – Milano, 462) fu arcivescovo di Milano dal 449 fino alla sua morte.

È venerato come santo dalla Chiesa cattolica che lo ricorda l'8 agosto.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Eusebio è storicamente documentato nel 451, quando accolse i legati pontifici, il vescovo di Como Abbondio e il prete milanese Senatore, di ritorno da una missione a Costantinopoli. Questi erano portatori di una lettera di papa Leone I che incaricava Eusebio, episcopus Mediolanensis, di indire un concilio per ascoltare il rapporto dei legati sulla loro missione in Oriente e per sottoscrivere il tomo inviato dal pontefice a Flaviano di Costantinopoli con il quale Leone I condannava il monaco Eutiche ed esprimeva la sua teologia sull'unione ipostatica delle due nature in Cristo.[1]

Eusebio convocò allora un concilio, verosimilmente a Milano, nell'estate del 451, e prima dell'inizio del concilio di Calcedonia, dove presero parte venti vescovi. Durante la riunione venne letta la missiva di papa Leone, furono ascoltati i legati pontifici sulla loro missione a Costantinopoli e fu letto il tomus ad Flavianum. Al termine venne redatta una lettera sinodale che descrive lo svolgimento del concilio milanese e sottoscritta da tutti i vescovi presenti, dove al primo posto figura il vescovo Eusebio; con le sottoscrizioni, i vescovi approvavano la teologia espressa nel tomus, dichiarandola conforme alle Sacre Scritture, e pronunciavano gli anatemi contro coloro che seguivano una dottrina diversa.[2]

Secondo un'iscrizione, risalente forse all'VIII secolo, trovata a Milano nella chiesa di Santa Tecla, ad Eusebio è da attribuire la ricostruzione dell'Ecclesia Maior (in seguito Santa Tecla), cattedrale della città, distrutta dalle fiamme probabilmente in occasione del sacco operato dagli Unni di Attila nel 452.[3]

Il vescovo milanese Eusebio è probabilmente da identificare con l'omonimo vescovo che, secondo le aggiunte alla Chronica di Prospero, consacrò vescovo di Piacenza nel 456 l'ex imperatore Avito.

Ad Eusebio è dedicato uno dei Carmina di Magno Felice Ennodio, scritti prima del 521, nel quale il vescovo di Pavia qualifica Eusebio come amicus Dei e lo celebra per la sua carità, la sua pietà e il suo senso di giustizia.[4]

Secondo un antico Catalogus archiepiscoporum Mediolanensium[5], l'episcopato di Eusebio durò 17 anni tra gli episcopati di Lazzaro e di Geronzio; tradizionalmente però il suo governo è collocato tra il 449 e il 462.[6] Lo stesso Catalogus riferisce che Eusebio fu sepolto il 9 agosto di un anno sconosciuto nella chiesa di San Lorenzo. Secondo una tardiva tradizione, che non ha fondamenti storici, Eusebio viene associato all'aristocratica famiglia milanese dei Pagani.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Leone I, Epistola 28, Patrologia latina, vol. 54, 755-782.
  2. ^ Leone I, Epistola 97, 1-3, Patrologia latina, vol. 54, 945-950.
  3. ^ De Rossi, Inscriptiones christianae, vol. II, p. 161.
  4. ^ Magno Felice Ennodio, Carmina, nº 202 Archiviato il 10 aprile 2017 in Internet Archive., in Monumenta Germaniae Historica, Auctores antiquissimi, vol. VII, Berlino 1885, p. 165.
  5. ^ Catalogus Archiepiscoporum Mediolanensium Archiviato il 10 aprile 2017 in Internet Archive., Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, vol. VIII, Hannover 1848, p. 103.
  6. ^ Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Leipzig 1931, pp. 795.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Arcivescovo di Milano Successore
San Lazzaro 449-462 San Geronzio