Euronet Worldwide

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Euronet Worldwide, Inc.
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StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Forma societariaPublic company
Borse valoriNASDAQ: EEFT
ISINUS2987361092
Fondazionegennaio 1994
Fondata da
  • Dan Henry
  • Mike Brown
Sede principaleLeawood (Kansas)
Persone chiave
  • Michale J. Brown (CEO e Presidente)
  • Martin L. Brückner (CIO)
  • Richard L. Weller(CFO)
SettoreFinanziario
Prodotti
Fatturato$1,958.6 mln[1] (2016[2])
Dipendenti7 100 (2016)
Sito webEuronetworldwide.com

Euronet Worldwide è una società di servizi statunitense, con sede a Leawood, nel Kansas. L'azienda è un fornitore di soluzioni digitali per le transazioni e i pagamenti elettronici, che includono bancomat, servizi di punto vendita (POS), cambio valuta, carte di credito e debito.[3] Opera nell'ambito delle carte prepagate tramite le società Transact, PaySpot, e-Pay, Movilcarga, TeleRecarga e ATX.[4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fondata nel 1994 a Leawood dai cognati Dan Henry e Mike Brown, quattro anni più tardi incorpora ARKSYS, una società informatica specializzata nella regolazione dei pagamenti e nella consegna delle transazioni.[5][6]

Il 23 gennaio 2002, Euronet Worldwide annuncia la costituzione di una joint venture con First Mobile Group Holdings Limited, con sede a Hong Kong.[7] Seguono una serie di acquisizioni:

  • Ria Money Transfer nel 2007,[8]
  • Pure Commerce nel 2013, riposizionato come software as a service,
  • HiFX nel 2014, intermediario nel mercato delle valute estere con sede nel Regno Unito, che ampliò la clientela anche all'Australia e Nuova Zelanda[9],
  • xe.com nel 2015, sito di money transfer e informazione sui tassi di cambio[10] che due anni prima era fra i 500 domini web più visitati al mondo e nei primi 100 di Irlanda, Sud Africa e Emirati Arabi Uniti.[11]

Operatività[modifica | modifica wikitesto]

Euronet opera nei segmenti di mercato di[3]:

  • trasferimento fondi da conto a conto ('electronic fund transfer, ETF): una rete di sportelli bancomat e terminali POS attiva in Europa, Asia e Medio Oriente ha permesso a istituti finanziari e società di telefonia mobile di esternalizzare le relative attività;
  • gestione di servizi prepagati: la divisione e-Pay ha sedi negli Stati Uniti, Europa, Africa, Asia-Pacifico e Medio Oriente, dove fornisce carte prepagate telefoniche e Internet, regalo e di debito, contenuti mobili prepagati, come suonerie e giochi;
  • trasferimento di denaro: offre servizi globali di trasferimento del denaro e di pagamento delle bollette, principalmente in Nord America, Caraibi, Europa e Asia-Pacifico.

Nel 2017-2018 Euronet ha aperto le sue prime realtà operative nel mercato italiano con un duty-free shop a Fondaco dei Tedeschi Venezia, nella catena di alberghi Belmond.[12] e, ad Eraclea, il primo ATM senza commissioni, con conversione automatica della valuta e compatibile con tutte le carte di credito italiane ed estere.[13]

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

Euronet è stata oggetto di critiche per le commissioni di servizio elevate e per i tassi di cambio sfavorevoli applicati nei suoi sportelli automatici.[14][15][16] A gennaio del 2019, la municipalità di Amsterdam ha annunciato il divieto di apertura di nuovi sportelli Euronet in città, poiché la società impone una pesante commissione sul prelievo di contanti, utilizzando tassi di cambio sfavorevoli, senza contribuire al benessere dei locali.[17].

I sostenitori della conversione dinamica della valuta affermarono che le commissioni, in generale, offrono visibilità dei costi totali nel punto della transazione[18]: il POS e gli ATM, applicando il tasso di cambio al momento della transazione di pagamento, permettono di conoscere esattamente e in tempo reale l'importo di denaro che verrà addebitato nel conto corrente, con tutte le voci di costo denominate nella valuta della carta prepagata.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rendiconto finanziario del quarto trimestre e dell'anno 2016, su Euronet Worldwide. URL consultato il 1º agosto 2019 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2017).
  2. ^ Storico dei dividendi, su nasdaq.com.
  3. ^ a b EEFT - Profilo, su Yahoo! Finance.
  4. ^ Controllate e competitor di settore, su epay-asia.com.
  5. ^ L'acquisizione di ARKSYS allarga la linea di prodotti e gli affari di Euronet (PDF), su Euronet - Sala stampae. URL consultato il 1º agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2006).
  6. ^ Profilo aziendale di ARKSYS, su crunchbase.com. URL consultato il 1º agosto 2019 (archiviato il 1º agosto 2019).
  7. ^ Euronet crea joint venture col primo operatore mobile asiatico, su ir.euronetworldwide.com.
  8. ^ Euronet compra RIA Envia per $490 milioni di dollari in contanti e azioni, Rueters, 20 gennaio 2007.
  9. ^ Ashley Armstrong, La società di money transfer company HiFX venduta per 145 milioni di sterline, The Telegraph, 11 marzo 2014.
  10. ^ Shaun Drummond, OOzForex non si abbatte dopo aver perso l'acquisto di xe.com, Sydney Morning Herald, 10 novembre 2015.
  11. ^ XE.com – Traffic Details from Alexa [collegamento interrotto], su alexa.com.
  12. ^ I merchant services di Euronet Worldwide arrivano in Italia, su pambianconews.com, 13 novembre 2018. URL consultato il 1º agosto 2019 (archiviato il 13 novembre 2018).
  13. ^ Giovanni Cagnassi, ATM di Euronet Worldwide, su eraclea.com, 25 ottobre 2017. URL consultato il 1º agosto 2019 (archiviato il 1º agosto 2019).
  14. ^ Attenzione: non tutti gli ATM nascono uguali, su Cinque Terre Insider.
  15. ^ Evitate gli ATM di Euronet quando siete in viaggio, su Travelling Claus. URL consultato il 4 febbraio 2019.
  16. ^ Javier Escribano, Come Euronet utilizza modelli scuri per cercare di ingannarti, su Medium.
  17. ^ Janene Pieters, Amsterdam dà lo stop al crescente numero di ATM animati dai turisti, su NL Times, NL Times.
  18. ^ I vantaggi de DCC, su dccforum.com, Dynamic Currency Conversion Forum. URL consultato il 1º agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2019).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sito ufficiale, su euronetworldwide.com.
  • (EN) Report annuale del 2015 (PDF), su files.shareholder.com. URL consultato il 1º agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2017).