Estrilda perreini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Astrilde grigia
Estrilda perreini
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdinePasseriformes
SottordineOscines
InfraordinePasserida
SuperfamigliaPasseroidea
FamigliaEstrildidae
GenereEstrilda
SpecieE. perreini
Nomenclatura binomiale
Estrilda perreini
(Vieillot, 1817)

L'astrilde grigia o astrilde codanera (Estrilda perreini (Vieillot, 1817)) è un uccello passeriforme della famiglia degli Estrildidi[2].

Misura fino a 11 cm di lunghezza, coda compresa.

L'aspetto è piuttosto simile a quello del codaceto, dal quale questa specie differisce tuttavia per la colorazione della zona caudale: mentre il corpo è infatti dello stesso colore grigio ardesia del congenere, infatti, la coda ed il sottocoda sono di colore nero anziché rosso vinaccia, mentre il codione è rosso. Anche la mascherina nera in questa specie è più evidente. Gli occhi sono bruno-nerastri, le zampe sono di colore carnicino-nerastro, il becco è grigio-nerastro. Non esiste dimorfismo sessuale.

Questi uccelli hanno abitudini diurne e a differenza di molte specie congeneri tendono a vivere da soli o in coppie, passando la maggior parte della giornata al suolo o nei pressi di esso alla ricerca di cibo.

Alimentazione

[modifica | modifica wikitesto]

L'astrilde grigia ha una dieta essenzialmente granivora, che si compone perlopiù di piccoli semi di graminacee, raccolti al suolo ma anche direttamente dalle spighe.

La stagione riproduttiva coincide con l'estate australe, e dura quindi da ottobre a marzo, periodo durante il quale le coppie tendono a portare avanti più di una covata (generalmente due). Il maschio corteggia la femmina tenendo nel becco una pagliuzza o un filo d'erba, saltellandole attorno ed emettendo il canto, finché essa gli segnala la propria disponibilità all'accoppiamento accovacciandosi e spostando lateralmente la coda.

Il nido consiste in una struttura globosa costruita da ambedue i partner intrecciando fili d'erba e fibre vegetali: esso viene ubicato nel folto della vegetazione, ad un'altezza compresa solitamente fra i due metri e mezzo e i cinque metri. Talvolta, le coppie si servono per nidificare di nidi abbandonati di uccelli tessitori.
La covata conta 3-6 uova di colore bianco, che vengono incubate da entrambi i genitori (i quali si alternano alla cova durante il giorno, mentre si riposano assieme durante la notte) per 12 giorni: i nidiacei vengono accuditi da ambo i sessi e sono pronti per l'involo a 19-21 giorni dalla schiusa, sebbene essi tendano a rimanere nei pressi del nido, tornandovi per dormire durante la notte e chiedendo sporadicamente l'imbeccata ai genitori, per un'altra settimana circa.

Distribuzione e habitat

[modifica | modifica wikitesto]

L'areale di distribuzione dell'astrilde grigia abbraccia gran parte dell'Africa centrale e meridionale, dal Gabon al lago Tanganica a sud fino al Natal: le popolazioni meridionali possono effettuare migrazioni di modesta portata per andare a svernare nel sud del Mozambico.

L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalle macchie cespugliose e dalle foreste con presenza di ampie radure erbose: in particolare, questi uccelli sono comuni nelle zone boscose vicine ai fiumi, mentre mancano del tutto dalle aree secche e semidesertiche.

Se ne riconoscono due sottospecie[2]:

  • Estrilda perreini perreini, la sottospecie nominale, diffusa nella porzione settentrionale dell'areale dal Gabon all'Angola e ad est fino alla Tanzania;
  • Estrilda perreini incana (Sundevall, 1850), diffusa in Sudafrica;

Le due sottospecie differiscono fra loro principalmente nella colorazione delle copritrici alari, che sono nere nella sottospecie nominale e tendono maggiormente al bruno nella sottospecie incana.

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Estrilda perreini, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Estrildidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 10 maggio 2014.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]