Errante

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Errante (famiglia))
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Errante (disambigua).

Gli Errante sono una famiglia nobiliare siciliana, Baroni della Vanella dagli inizi del Settecento

Barone di Vanella
Corona araldica
Corona araldica
Stemma
Stemma
Stemma dei baroni Errante
Data di creazione27 settembre 1710
Creato daFilippo V di Spagna
Primo detentoreGiovan Vincenzo Errante
Trasmissioneal primogenito maschio del barone
Trattamento d'onoreVostra signoria
don

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia è originaria di Pisa, da dove si sarebbe trasferita in Sicilia all’inizio del XV secolo.

Girolamo Errante (1544-1611) fu ministro generale dei Cappuccini tra il 1587 ed il 1593. Nel 1587 pubblicò “Expositio in regulam S. P. N. Francisci, in qua plurimae et singulares difficultates, ac quaestiones solide et clare examinantur et resolvuntur”.[1] Un Vincenzo Errante (1575-1643) pubblicò nel 1603 a Palermo la commedia “Inganni d'amore”.[2]

Nel settembre 1710 Giovan Vincenzo Errante ottenne il titolo di Barone della Vanella. Suo fratello minore, Gioacchino Errante, pubblicò a Messina nel 1713 un saggio intitolato “Delle azioni eroiche, virtù ammirabili, vita, morte e miracoli del Beato Agostino Novello terminese”.[3]

Vincenzo Errante e Glorioso (1792-1839), barone della Vanella, fu capo dei «Carbonari di nuova riforma». Condannato nel 1824 a diciannove anni di carcere, ne espiò una decina tra Siracusa, Ponza e Ventotene. Suo figlio, Francesco Paolo (1837-1906), prese parte alle cospirazioni anti-borboniche di Francesco Bentivegna ed il 30 novembre del 1856 venne arrestato e rinchiuso nel castello di Termini Imerese. Giuseppe Errante (1796 - ?) pubblicò a Palermo nel 1848 un saggio dal titolo: “L'occhio vigilante: storia della rivoluzione del 12 gen. 1848 in Palermo".[4]

Celidonio Errante (1780-1850) fu giudice e filologo. Regio storiografo, nel 1822 pubblicò una traduzione dei Frammenti di Dicearco da Messina e successivamente alcune traduzioni di Cebete e Senofonte. Suo figlio, Vincenzo Errante (1813-1891), prese parte ai moti del 1848 in Sicilia e fu ministro di Grazia e Giustizia nel Governo provvisorio presieduto da Vincenzo Fardella di Torrearsa. Dopo la proclamazione del Regno d'Italia fu eletto deputato, nominato senatore del Regno d’Italia e membro del Consiglio di Stato (Italia). Suo figlio, Celidonio Errante (1863-1951), fu prefetto del Regno d'Italia.

Vincenzo Errante (1890-1951) fu un filologo germanista, saggista e professore universitario di letteratura tedesca all’Università di Pavia e all’Università di Milano. Guido Errante (1893-1966) fu professore di filologia romanza presso il City College di New York. Sua figlia Anna Maria (1918-2009)[5], è la madre del giornalista e scrittore Michele Serra Errante.[6][7]

Discendeva dalla famiglia, da parte materna, il Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro, segretario di Stato di Leone XIII.

Gli Errante furono iscritti nel 1922 nel Libro d'oro della nobiltà italiana.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]