Ernst-Wolfgang Böckenförde

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Ernst-Wolfgang Böckenförde

Ernst-Wolfgang Böckenförde (Kassel, 19 settembre 193024 febbraio 2019) è stato un filosofo, giurista e saggista tedesco, membro, in passato, della Corte Costituzionale Federale tedesca.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ernst-Wolfgang Böckenförde ha ricevuto nel 1953 il PhD sia in diritto che in filosofia. Nel 1964 ha conseguito l'abilitazione post-dottorale con una Habilitationsschrift su "Il potere di organizzazione nell'ambito del governo. Una panoramica sul diritto costituzionale nella Repubblica Federale di Germania"[1].

Dopo aver ricevuto il dottorato in legge e quello in filosofia, Böckenförde ha ottenuto l'abilitazione a Münster nel 1964. In quello stesso anno è stato invitato presso l'Università di Heidelberg, dove ha insegnato diritto pubblico, diritto costituzionale, storia costituzionale, storia del diritto, Filosofia del diritto, fino al 1969, e, in seguito, all'Università di Bielefeld. Dal 1977 ha una cattedra in giurisprudenza all'Università di Friburgo.

Dal 1971 al 1976 Böckenförde è stato membro della Commissione parlamentare speciale sulla riforma costituzionale del Bundestag. Si sono avute sotto il suo mandato molte decisioni innovative per la Repubblica federale tedesca, come quelle relative al dispiegamento dei missili, alla legislazione sui partiti politici o alla regolamentazione legale dell'aborto.

Ernst-Wolfgang Böckenförde è stato giudice della corte costituzionale federale tedesca dal 1983 al 1996.

Dilemma di Böckenförde[modifica | modifica wikitesto]

È famoso soprattutto per la sua affermazione - ampiamente ripresa, citata[2] e commentata - sulle paradossali contraddizioni interne di uno stato liberale secolarizzato, destinato o ad avvizzire o a trasformarsi in uno stato etico-totalitario,[2] un dilemma che egli ha espresso nei termini seguenti:

«Lo stato liberale secolarizzato si fonda su presupposti che esso stesso non è in grado di garantire. Questo è il grande rischio che si è assunto per amore della libertà. Da una parte, esso può esistere come stato liberale solo se la libertà che garantisce ai suoi cittadini è disciplinata dall'interno, vale a dire a partire dalla sostanza morale del singolo individuo e dall'omogeneità della società. D'altro canto, se lo Stato cerca di garantire da sé queste forze regolatrici interne attraverso i mezzi della coercizione giuridica e del comando autoritativo, esso rinuncia alla propria liberalità e ricade – su un piano secolarizzato – in quella stessa istanza di totalità da cui si era tolto con le guerre civili confessionali»

Riconoscimenti e onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti per la sua attività accademica per i servizi resi in istituzioni pubbliche: la laurea honoris causa dalla Facoltà di Teologia Cattolica dell'Università di Bochum (1999) e dall'Università di Tubinga (2005), dall'Università di Bielefeld (1999), dall'Università di Münster (2001) e dall'Università di Basilea (1987).

Ha anche ricevuto il Premio Johannes Reuchlin dalla città di Pforzheim (1978), il Premio Romano Guardini dell'Accademia Cattolica di Baviera (2004) e il premio Hannah Arendt per il pensiero politico (2004).

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine al Merito dello Stato di Baden-Wuerttemberg - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Croce al Merito con Placca e Cordone dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Die Organisationsgewalt im Bereich der Regierung. Eine Untersuchung zum Staatsrecht der Bundesrepublik Deutschland. Berlin: Duncker & Humblot, 1964 (Habilitationsschrift, Münster/Westf.), 2. Auflage 1998. ISBN 978-3-428-02477-3
  2. ^ a b Alessandro Barbano, Troppi diritti. L'Italia tradita dalla libertà, Mondadori, p. 170, ISBN 978-88-04-68889-1.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • O. Brino, L'interpretazione liberale di Hegel e il diritto statuale della "Bundesrepublik". Da Joachim Ritter a Ernst-Wolfgang Böckenförde,

"Filosofia politica", Il Mulino, Bologna, XXVI, 2012, p. 267-289

  • A. Lattarulo, Stato e religione. Gli approdi della secolarizzazione in Böckenförde e Habermas, Progedit, Bari 2009
  • V. Risi, Lo Stato, tra secolarizzazione e libertà. Sul pensiero giuridico-filosofico di Ernst-Wolfgang Böckenförde, Tesi di dottorato, Padova 2010
  • A. Cavaliere, Le ragioni della secolarizzazione. Böckenförde tra diritto e teologia politica, Giappichelli, Torino 2016

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