Ernesto Bonavoglia

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Ernesto Bonavoglia
NascitaGrumo Appula, 12 settembre 1895
MorteSanto Spirito, 12 novembre 1963
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArtiglieria
CorpoServizio Aeronautico
Unità76ª Squadriglia caccia
83ª Squadriglia
Anni di servizio1915-1918
GradoTenente pilota
GuerrePrima guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
Campagna di Macedonia
Comandante di73ª Squadriglia
Decorazionivedi qui
dati tratti da Grande Enciclopedia Aeronautica[1]
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Ernesto Bonavoglia (Grumo Appula, 12 settembre 1895Santo Spirito, 12 novembre 1963) è stato un militare e aviatore italiano, che giocò con il ruolo di portiere del squadra di calcio del Vicenza nel campionato di Prima Divisione 1914-1915 totalizzando 14 presenze. Il campionato di calcio terminò con l'entrata in guerra Regno d'Italia, ed arruolato nel Regio Esercito fu assegnato al Servizio Aeronautico dove si distinse nel corso delle operazioni belliche, venendo decorato di due Medaglie d'argento al valor militare.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Grumo Appula,in provincia di Bari, il 12 settembre 1895. Diplomatosi ragioniere, nel campionato di calcio 1914-1915 ricoprì il ruolo di portiere nella squadra di calcio del Vicenza, impegnata nel torneo Veneto-Emiliano di Prima Divisione, esordendo in Vicenza-Hellas Verona (3-2) del 25 ottobre 1914.[2]

Giocò un totale di 14 partite,[2] parando anche un rigore al giocatore dell'F. C. Internazionale Luigi Cevenini III.[3]

Terminato il campionato per l'entrata in guerra del Regno d'Italia, il 1 giugno 1915 fu arruolato nel Regio Esercito, assegnato al 4º Reggimento artiglieria da fortezza.[4] Il 7 dicembre dello stesso anno si trasferì a Torino in qualità di Allievo ufficiale presso il Gruppo Aviatori volontari per il Servizio Aeronautico, conseguendo il brevetto di pilota su velivolo Blériot XI.[4]

Promosso sottotenente di complemento del genio con Decreto Luogotenenziale del 16 luglio 1916, entrò in servizio presso il Battaglione Scuola Aviatori, conseguendo la qualifica di pilota militare.[4] Assegnato alla 76ª Squadriglia caccia, equipaggiata con i Nieuport 11, il 1 novembre 1916 si trovava impegnato in una missione di scorta a un bombardiere Caproni, quando quest'ultimo fu attaccato da due caccia Albatros.[4] Impegnò subito combattimento, e nonostante avesse il velivolo danneggiato in più punti il suo intervento consentì al bombardiere di continuare la missione.[4] Il 18 maggio 1917 in un combattimento aereo nel cielo di Biglia, costrinse il velivolo avversario ad effettuare un atterraggio nei pressi di Terranova, e per questo fatto fu decorato con la prima Medaglia d'argento al valor militare e promosso tenente.[5] Il 17 giugno abbatte, insieme al Tenente Luigi Olivi, un velivolo austriaco a Ranziano.[4]

Il 1 agosto diviene comandante della 1ª Sezione della 83ª Squadriglia operante al seguito del Corpo di spedizione italiano in Macedonia, e il 5 ottobre successivo, volando su uno SPAD S.VII costrinse un velivolo tedesco a discendere sulla pianura di Resen (Macedonia), colpito dalla sua mitragliatrice e riceve la seconda Medaglia d'argento al valor militare.[4] Il 10 novembre la 1ª Sezione si trasformò nella 73ª Squadriglia operante da Salonicco in supporto alle truppe della 35ª Divisione, di cui egli assume il comando. Il 1º gennaio 1918 Bonavoglia si ferisce seriamente in un incidente di volo su Nieuport 17 ed il comando passa al tenente Giovanni Righi.[4]

Dopo la fine della guerra lasciò la vita militare e rientrò a Grumo Appula.[4] Fu Commissario prefettizio e poi primo Podestà (22 marzo 1927-23 luglio 1929), facendo realizzare tra le varie opere, il campo di calcio, e il mercato coperto.[3] Ritiratosi definitivamente a vita privata dopo il suo mandato amministrativo, elesse domicilio a Santo Spirito, all'epoca una frazione di Bari, dove si spense il 12 novembre 1963.[4] Una via del quartiere Santo Spirito a Bari porta il suo nome, così come una di Grumo Appula.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota da caccia ardito e coscienzioso, compiva numerosissimi voli di guerra. Nei diversi combattimenti scatenati con velivoli avversari, seppe sempre ricacciarli alle loro linee. Nel cielo di Aisovizza, il 1º novembre 1916, attaccò due Albatros che davano la caccia ad un nostro Caproni, e, benché il tiro di una mitragliatrice avversaria gli avesse danneggiato l’apparecchio nei comandi e nella fusoliera, continuò brillantemente il combattimento, rendendo possibile al Caproni di assolvere il suo compito. Il 18 maggio 1917, in un combattimento aereo nei cieli di Biglia, costringeva l’apparecchio avversario ad atterrare nei pressi di Terranova. Cielo di Gorizia e medio Isonzo, 19 ottobre 1916-31 maggio 1917. Cielo di Aisovizza, 1º novembre 1916. Cielo di Biglia, 18 maggio 1917
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ardito ed abile pilota da caccia, in numerosissimi voli di guerra, più volte attaccava audacemente e metteva in fuga apparecchi nemici. Abbatteva un velivolo austriaco a Fianziano, il 17 giugno 1917, e ne colpiva uno tedesco costringendolo a precipitosa discesa nella pianura di Resna (Macedonia), il 5 ottobre 1917. Comandante di una sezione da caccia, durante cinque mesi, in condizioni difficili, con zelo instancabile e continui ardimenti, dava alla sua sezione intensa attività e brillante impulso combattivo, ottenendone i migliori risultati. Cielo di Villafranca, 17 giugno 1917. Cielo Macedone, agosto-dicembre 1917
Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia interalleata della Vittoria - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alessandro Fraschetti, La prima organizzazione dell'Aeronautica Militare in Italia 1884-1925, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1986.
  • Roberto Gentilli e Paolo Varriale, I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1999.
  • Luigi Mancini (a cura di), Grande Enciclopedia Aeronautica, Milano, Edizioni Aeronautica, 1936.
  • Manlio Molfese, L'aviazione da ricognizione italiana durante la grande guerra europea (maggio 1915-novembre-1918), Roma, Provveditorato generale dello Stato, 1925.
Periodici
  • Giovanni Battista Cersòsimo, Nel centenario della partecipazione italiana alla "Grande Guerra", un ricordo del tenente Ernesto Bonavoglia (1895-1963), decorato di due medaglie d'argento al valor militare, n. 3/4, Roma, Associazione Ufficiali Arma Aeronautica, marzo-aprile 2015, p. 55.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]