Erinni

Le Erinni (in greco antico: Ἐρινύες, Erinues) sono, nella religione e nella mitologia greca, le personificazioni femminili della vendetta (Furie nella mitologia romana) soprattutto nei confronti di chi colpisce la propria famiglia e i parenti.
Mito[modifica | modifica wikitesto]

Secondo il mito esse nacquero dal sangue di Urano, fuoriuscito quando Crono lo evirò, mentre la successiva tradizione poetica le dice figlie della Notte. Le Erinni sono tre sorelle: Aletto, Megera e Tisifone.
Al fine di placarle, vennero chiamate anche Eumenidi (ossia, le "benevole"), si porgevano loro varie offerte e ad esse si sacrificavano le pecore nere. Le Erinni erano anche indicate con altri epiteti, come Semnai o Potnie ("venerabili"), Manie ("folli") e Ablabie ("senza colpa").
Venivano rappresentate come geni alati, con la bocca spalancata nell'atto di cacciare urla terribili, con serpenti invece di capelli, recanti in mano torce o fruste o carboni e tizzoni ardenti. Il loro aspetto era quindi di tre donne alate con capelli di serpenti che recavano tra le mani delle armi che usavano per torturare il malcapitato.
Così le descrive Claudio Claudiano nel De Raptu Proserpinae:
(LA)
«Coniurant Furiae crinitaque sontibus hydris Tesiphone quatiens infausto lumine pinum Armatos ad castra vocant pallentia Manes» |
(IT)
«Fanno lega le Furie, e Tisifone, avvolta di Maligni colubri, squassa con sinistri bagliori la torcia e chiama all'esangue raduno gli armati spettri» |
(Claudio Claudiano, De Raptu Proserpinae (395-398), I, 39) |
Il loro compito era quello di vendicare i delitti, soprattutto quelli compiuti contro la propria famiglia, torturando l'assassino con le armi che portavano con loro, fino a farlo impazzire.
Esse sono chiamate anche Dire da Virgilio[1].
Spesso presenti nella cultura classica - emblematico, in proposito, il ruolo che assumono nell'Orestea di Eschilo - ritornarono sovente, come riferimento colto, tanto nella cultura medievale (Nella Divina Commedia Dante le indica come le custodi della città infernale di Dite[2], in cui tentano di impedire il proseguimento del viaggio invocando Medusa per pietrificare il visitatore vivente) quanto in quella moderna e contemporanea, pur se, in quest'ultima, in modo abbastanza sporadico. Le si trovano anche nel romanzo Le Benevole di Jonathan Littell e nel romanzo "Furia" di Salman Rushdie. Citate anche da Marcel Proust in All'ombra delle fanciulle in fiore, dal personaggio di Antiope nell'aria "Scenderò, Volerò, Griderò" dell'opera Ercole su'l Termodonte di Antonio Vivaldi (libretto di Antonio Salvi) e nella trilogia Starcrossed di Josephine Angelini.
Le Erinni perseguitarono Alcmeone dopo l'assassinio di sua madre e straziarono Pentesilea che aveva involontariamente ucciso sua sorella in una battuta di caccia.
Nella Medea di Euripide il coro invoca il raggio divino affinché fermi, ad evitare l'incombente duplice infanticidio, la mano di Medea, posseduta dalla sanguinaria Erinni, che le infonde lo spirito di vendetta.
Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]
Fumetti, graphic novel e videogiochi[modifica | modifica wikitesto]
- Le Eumenidi sono le principali antagoniste di un omonimo volume della serie di fumetti Sandman di Neil Gaiman.[3]
- Esse sono presenti anche in una storia della serie Hellboy di Mike Mignola.[4]
- Una di esse è anche presente nel film Percy Jackson il ladro di fulmini tratto dall'omonimo romanzo di Rick Riordan.
- Le tre Furie appaiono in due degli episodi spin-off nella serie di videogiochi God of War: nello specifico, sono le antagoniste principali di God of War: Ascension, e si oppongono al protagonista Kratos perché questi ha violato il suo patto con Ares. Una quarta entità, chiamata semplicemente Erinni, è invece la figlia del dio Tanato in God of War: Ghost of Sparta.
- Nel videogioco Hades le tre Furie si alternano a guardia del Tartaro e in tale veste cercando in impedire le fughe dagli Inferi del protagonista, il dio ctonio Zagreus. Zagreus ha inoltre dei trascorsi sentimentali con Megera e il giocatore può scegliere di ricucire i legami fra i due.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Virgilio, Eneide, IV 610.
- ^
«...
dove in un punto furon dritte ratto
tre furïe infernal di sangue tinte,
che membra femminine avìeno e atto,
e con idre verdissime eran cinte;
serpentelli e ceraste avean per crine,
onde le fiere tempie erano avvinte.
E quei, che ben conobbe le meschine
della regina dell'etterno pianto.
"Guarda - mi disse - le feroci Erine.
Quest'è Megera dal sinistro canto;
quella che piange dal destro è Aletto;
Tesifone è nel mezzo"; e tacque a tanto.»(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, Canto IX, 37 - 48) - ^ Neil Gaiman, Sandman Deluxe. Libro nono, traduzione di Alessandra Di Luzio, I edizione, RW Lion, maggio 2019, p. 368.
- ^ Mike Mignola, Hellboy Omnibus Volume 4. Hellboy all'Inferno, I edizione, Magic Press, luglio 2019, p. 288.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Dionigi di Alicarnasso, Ρωμαικης Αρχαιολογιας (Rhomaikes Archaiologhias, Antichità romane), II,75.
- Cicerone, De natura deorum, III,18,46
- Marziano Capella, De nuptiis Mercurii et Philologiae II,164
- Claudio Claudiano, De Raptu Proserpinae
- Eschilo,Orestea
- Euripide. Medea
- Marcel Proust op.cit. pag. 179 BUR 2011
- Esiodo, Teogonia
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Erinni
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Erinni, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Erinni, su Theoi Project.
- (EN) Erinni, su Goodreads.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 35250656 · LCCN (EN) sh87000688 · GND (DE) 118685163 · BNF (FR) cb12234179x (data) · J9U (EN, HE) 987007536784705171 · WorldCat Identities (EN) viaf-35250656 |
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