Eremo della Madonna di Coccia

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Eremo della Madonna di Coccia
Facciata principale dell'eremo della Madonna di Coccia
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneAbruzzo
LocalitàCampo di Giove
Coordinate42°00′01.59″N 14°04′44.96″E / 42.000442°N 14.079156°E42.000442; 14.079156
Religionecattolica di rito romano
TitolareMadonna
Diocesi Sulmona-Valva
ConsacrazioneXIII secolo
FondatorePapa Celestino V
Stile architettonicoromanico
Inizio costruzioneXIII secolo
CompletamentoXIII secolo

L'eremo della Madonna di Coccia è un edificio religioso che si trova nel comune di Campo di Giove, nei pressi della seggiovia "Le Piane – Guado di Coccia", all'interno del parco nazionale della Maiella[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'eremo si trova lungo la mulattiera che collega Campo di Giove con Palena, passando per il valico di guado di Coccia[2], e costituisce un esempio di chiesa-rifugio-stazzo[1]. Si hanno poche notizie storiche sull'eremo[3], ma si ritiene che sia stato fatto edificare dal futuro papa Celestino V nel XIII secolo[2], sebbene l'unica data certa sia quella incisa nell'architrave del restauro del 1748, probabilmente dopo essere stata danneggiata nel 1706 dal terremoto della Maiella[1]. Notizie più recenti collegano il sentiero alla fuga dei prigionieri dal campo di internamento di Sulmona, diretti al valico per superare la linea Gustav[4]. Legato sempre a queste vicende, sul valico si trova il cippo dedicato ad Ettore De Corti, ucciso dai tedeschi mentre tentava di superare la linea del fronte[4]. Nel 2009 la chiesa è stata sottoposta a lavori di restauro attuati dall'ente gestore del parco nazionale della Maiella[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Interno della chiesa. Sulla parete di fondo sono ben visibili i resti dell'altare con sopra il bassorilievo della Madonna col Bambino

L'intera costruzione è costituita da due corpi appoggiati ad una roccia lungo un ripido pendio: in alto si trova la chiesa e più in basso i resti di una zona abitativa[1]. La chiesa è rettangolare e possiede sulla facciata due finestre ed un portone di accesso[1], sul quale architrave a forma di lunetta si trova l'iscrizione che ricorda il restauro[5]:

(LA)

«D. O. M.
Ad onorem B. V. Maria
Michele Vella p. [pro] sua
divotione restauravit
A. D. 1748.
»

(IT)

«A Dio, il più buono, il più grande.
All'onore della Beata Vergine Maria
Michele Vella per sua
devozione restaurò
nell'anno del Signore 1748.»

Sulla parte superiore delle finestre si trova invece la scritta[5]:

(LA)

«Refugium peccatorum
consolatrix aflictorum
»

(IT)

«Rifugio dei peccatori
consolatrice degli afflitti»

L'interno della chiesa è spoglio[5]. Sulla parete di fondo, al di sopra dei resti dell'altare, si notano i fregi e la cornice che ospitava un bassorilievo della Madonna col Bambino[1].

L'abitazione vicino alla chiesa si articolava su due piani[1]. È allo stato di rudere, ma si conservano i resti delle mura perimetrali[1]. Al primo piano vi erano due stanze prive di finestre, adibite a stalla o legnaia, mentre il piano superiore, pavimentato in mattonelle in cotto, veniva utilizzato come dormitorio[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j Parcomajella.it.
  2. ^ a b D'Amico (1997), pp. 70-72 e 120-123.
  3. ^ Portalecultura.egov.regione.abruzzo.it.
  4. ^ a b Arte e storia, su comunecampodigiove.it.
  5. ^ a b c La Madonnina di Coccia: ricerche storiche, su campodigiove.org (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2021).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mauro D'Amico, Campo di Giove. I 38 Paesi del Parco Nazionale della Majella, Pescara, Multimedia Edizioni, 1997, ISBN non esistente.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]